sabato 31 marzo 2012

DISINVOLTE EVASIONI (FISCALI)

                                               
                                            Aldo Maturo
                                            Avvocato
        

Alzi la mano chi non si è mai sentito dire “..con ricevuta o senza?”.   Rispondendo “senza” noi pagheremo forse di meno ma il nostro disinvolto interlocutore non pagherà una lira di tasse sulla somma che gli abbiamo appena dato e saremo anche complici della sua evasione fiscale.

 Contenti di aver risparmiato qualcosa,  ci dimentichiamo anche che se chiedessimo la fattura potremmo indicare quella somma nelle spese detraibili dal reddito, come avviene per quelle sanitarie e specialistiche.  Si tratta di vedere se la spesa è detraibile e se la somma risparmiata con il pagamento senza ricevuta o fattura è inferiore o superiore alla somma che il fisco ci rimborserà (il 19% della somma pagata e documentata).

 Ricordiamoci che tre sono

 

IL CASO SULEJMANOVIC

 
Aldo Maturo

22 agosto 2009  




La Corte europea dei diritti dell'uomo – creata a Strasburgo nel 1959 tra gli Stati membri del Consiglio d’Europa - riunita in Camera di Consiglio ha emesso il 16 luglio 2009 la sentenza nella causa intentata dal 36enne Izet Sulejmanovic, cittadino della Bosnia Erzegovina, contro l’Italia. Con 5 voti favorevoli su 7 il nostro Paese è stato condannato ad un risarcimento pari a 1000 euro  per danni morali subiti dal Sulejmanovic durante il periodo di carcerazione trascorso nel carcere di Roma Rebibbia tra il 2002 e il 2003, carcerazione avvenuta in violazione della Convenzione Europea  per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali che all’art.3 stabilisce: “Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti”. 

giovedì 29 marzo 2012

OGNI ANNO LO STATO PAGA 46 MILIONI DI EURO PER INGIUSTA DETENZIONE

 

Troppi processi da smaltire (9 milioni tra penale e civile). Il 42% della popolazione carceraria ancora in attesa di giudizio. Una montagna di procedimenti per ingiusta detenzione o errore giudiziario (2.369 ogni anno per un esborso pari a 46 milioni nel 2011). E un boom di richieste di indennizzo per le cause lumaca (84 milioni lo scorso anno). Sono solo alcuni degli aspetti della giustizia italiana, secondo la relazione che il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha fatto alla Camera sullo stato della giustizia nel nostro Paese.
Particolarmente interessante il passaggio relativo agli errori giudiziari e alle ingiuste detenzioni. Vale la pena di riportarlo integralmente.
“Non meno rilevanti risultano le conseguenze dell’eccessiva durata del processo penale. E non inganni la circostanza che la durata media del processo penale è inferiore rispetto a quella del processo civile (4,9 anni rispetto agli oltre 7 del civile) poiché occorre tener conto che essa incide in modo sensibile anche sulla sorte degli oltre 28.000 detenuti in attesa di giudizio, che rappresentano il 42% dell’intera popolazione carceraria (altra anomalia tutta italiana).
E se è vero che la libertà personale può e deve essere limitata per tutelare la collettività è parimenti incontestabile che una dilatazione eccessiva della durata del processo a carico di imputati o indagati detenuti pregiudica questo delicato equilibrio tra valori di rango costituzionale ed aumenta, talvolta in modo intollerabile, la sofferenza di chi, ad onta della presunzione di innocenza, è costretto ad attendere, da recluso, una sentenza che ne accerti le responsabilità. Con la possibilità, non del tutto remota, che alla carcerazione preventiva segua una sentenza assolutoria.
Sulla necessità che la delicata e complessa valutazione delle esigenze cautelari sia improntata a criteri di estrema prudenza condivido le preoccupazioni pubblicamente manifestate dal primo presidente della Corte di Cassazione.
La durata del processo penale incide, infatti, anche sul numero dei procedimenti (in media 2369 ogni anno) per ingiusta detenzione ed errore giudiziario e, in ogni caso, aggrava la misura dei pur doverosi risarcimenti a tale titolo erogati (nel solo 2011, lo Stato ha subito un esborso pari ad oltre 46 milioni di euro)”. (da www.errorigiudiziari.com - 10.2.2012)

lunedì 26 marzo 2012

MA A TELESE IL CIELO NON E’ PIU’ BLU


Aldo Maturo

 31 maggio 2010 


Ho visto il servizio di Luca Limata e sono rimasto senza parole. Le immagini sono scivolate inesorabili su una pattumiera a cielo aperto e ho sperato tanto che non si riferissero a quelle Terme che non vedevo da tanti anni, per le quali ho lottato negli anni giovanili scrivendo decine di articoli e che non immaginavo essere ridotte a un tale stato di degrado.

domenica 25 marzo 2012

TELESE TERME, UN PAESE VIOLENTATO

 
Aldo Maturo
28 Giugno 2010

Telese Terme (BN)

“Chi manca da Telese da qualche anno ricorda forse quelle che erano le caratteristiche topografiche essenziali di questo centro: un viale bellissimo che congiungeva la stazione ferroviaria alle Terme, due ampie strade parallele a quel Viale e la SS 87, locale via Roma, che incrociando quelle tre strade divideva il paese in zone quasi eguali. Telese dunque si presentava piatto e monotono e gli amministratori pensarono che un po’ di caos avrebbe indubbiamente rappresentato una nota originale.

domenica 18 marzo 2012

UN SACRO ODORE D'INCENSO

 


 
Aldo Maturo
11 aprile 2011
 
Venendo da Amorosi la chiesa della parrocchia di S. Stefano ce la si ritrovava davanti, sul piazzale sopraelevato all’incrocio tra via Roma e via Cristoforo Colombo . La chiesa, diversamente da quella di oggi, aveva la facciata che guardava verso la periferia e dava stranamente le spalle al centro abitato. E’ stata lì fino agli ultimi anni ’50, quando il Vescovo Mons. Felice Leonardo decise di sostituire quei centenari tufi neri con il cemento e i mattoncini rossi, più moderni ma certo meno mistici.

TELESE, LA VECCHIA CAMERA D'ARIA




Aldo Maturo
7 luglio 2011
Lago di Telese

La camera d’aria nera, d’auto o di camion, era il salvagente più usato da chi frequentava il lago e non sapeva nuotare o comunque voleva solo divertirsi.
Nessuno, pur potendo, avrebbe osato presentarsi al lago con un vero salvagente o con un materassino. La ricerca della camera d’aria, a inizio estate, cominciava dai meccanici e dai gommisti. Noi del quadrivio passavamo a chiederla a don Amerigo Zotti, l’officina più fornita. Bastava aspettare che terminasse qualche lavoro urgente e poi andava a prenderne una nel mucchio di copertoni accatastati in un angolo.

IL BALCONE

 
Aldo Maturo
6 ottobre 2011


La campagna elettorale accendeva gli animi, animava i bar, rappresentava l’appuntamento del massimo risveglio per un paese che nei mesi primaverili o autunnali era solito sonnecchiare. Le elezioni amministrative erano più seguite delle politiche perché si assisteva alle discese in campo più imprevedibili. Accanto ai capi, ci si poteva trovare l’amico, il vicino di casa, l’outsider, il compromesso, il corrotto, il politicante, la banderuola, il porta voti, l’aspirante a un posto di vice aiuto bidello, il grande elettore col pacchetto di voti in offerta, il manovratore occulto, l’esperto nell’arte del galleggiare con due salvagenti. A fermarsi in tempo, nel setaccio poteva restare anche qualche purista disinteressato e qualche attivista convinto.
I primi segnali di inizio delle ostilità erano

LA BOUVETTE DELLE TERME



8 maggio 2011
Aldo Maturo



La Bouvette delle Terme di Telese è forse il posto più centrale del Parco oltre che punto di osservazione privilegiato su quanti passeggiano lungo i viali principali che portano alle piscine o al padiglione termale.
Incastonata in una costruzione fine secolo XIX, ha l’aspetto di un palcoscenico, con un fondale ad ampie vetrate sul retrostante Imbottigliamento ed un proscenio delimitato da una balaustra vagamente ecclesiale, sormontata da un tendone ad arco che ne completa l’allestimento. 

GOCCIOLONI FOREVER



Cara vecchia piscina, appuntamento fisso del mattino, luogo cult della vita balneare telesina.


Aldo Maturo

14 giugno 2010

L’acre odore di zolfo ti prendeva piacevolmente alla gola appena mettevi piede nell’androne, lasciandoti alle spalle il caldo afoso  dei viali assolati. Un breve slalom tra le grosse colonne ed eri davanti al bagnino, serioso, implacabile davanti al suo panchetto, pronto a placcare chiunque volesse aggirarlo senza biglietto, uno sguardo complice alla moglie o all’ avventizio “stagionale”.
Prima ancora di entrare era doveroso guardare dal “finestrone”. Ti facevi largo tra maturi bagnanti che vi soggiornavano incuriositi alla vista di tante donne con i primi bikini. 

QUELLO SPECIALE PER LE TERME

 
Aldo Maturo
27 marzo 2011




Arrivava tutte le mattine verso le 9 lo “speciale” per le terme. Era il treno dei bagnanti che partiva dalla stazione e, dopo circa un chilometro, si fermava davanti alle terme, dove sostava per qualche ora coprendo con i suoi vagoni il giardino del Ristorante Pagliarella. Dalla stazione al quadrivio i binari seguivano un percorso interno che costeggiava le vecchie palazzine ferrovieri, passava dietro la casa di Tommaso Fasano, superava la Seneta, proseguiva lambendo il retro della casa di Riccardo Affinito e attraversava il quadrivio a raso. Poi sotto casa mia, quella di Vallone e  giù giù fino alle terme, pronto a ripartire dopo il tempo necessario per assicurare un bagno in vasca o  un aerosol.


UNA TORRE E UNA STORIA

1967 - Quattro giovani universitari di Telese affrontano, e vincono, una lotta impari per salvare la Torre e il terreno circostante da una devastante speculazione edilizia.


Torre del Vescovado - Telese Terme
11 giugno 2011
Aldo Maturo

Chi arriva a Telese Terme percorrendo la S.S.87, dopo aver superato il curvone “Marcarelli”, vede pochi metri dopo, a ridosso delle prime case a destra, un’ imponente Torre campanaria, ultima vestigia della vecchia cattedrale di Telese, distrutta presumibilmente durante il terribile terremoto che colpì la zona nel 1349.
Oggi la zona è preservata ed è giustamente tutelata archeologicamente ma forse è giusto ricordare che nel 1967 il terreno denominato “Vescovato”, dove sorge la Torre, stava per essere venduto ad una società privata napoletana – la Molisud – che avrebbe dovuto destinarlo a sede di una propria industria.

domenica 11 marzo 2012

SETTE RAGAZZI SETTE

Aldo Maturo



Dal cassetto dei ricordi è apparsa all’improvviso una piccola foto in bianco e nero con le rughe del tempo. Aldo, Augusto,Tonino, Luca, Beppe,Trentino e Nini. Sette ragazzi sette che hanno attraversato la vita di Telese nei magnifici anni ’60 tenendosi per mano fin quando la vita non li ha divisi. Anni spensierati fatti di studio, gioia di vivere, impegno sociale e sogni condivisi finchè il destino, come l’arciere di Gibran,  non li ha lanciati come frecce veloci verso bersagli diversi. Augusto e Beppe, gioiosi e allegri, non ci sono più, hanno volato più forte verso la casa del domani. Il  cuore di chi rimane batte con loro sul sentiero dell’infinito, nel ricordo di quegli anni custoditi gelosamente come patrimonio prezioso di una infinita amicizia.



                                      
5 settembre 1963 sulla vecchia Volkswagen cabriolet di Aldo
Al centro sul cofano : Augusto Di Carlo
       Da sx : Trentino Bosco, Luca De Crescenzo, Aldo Maturo e Tonino Conte.
Indietro : Beppe Carizzi e Nini Conigliaro (il siciliano)

(da Fotogrammi di memoria, Aldo Maturo, Ediz.Nous 2013)

sabato 10 marzo 2012

IL MANIFESTO DELLA PEGGIOCRAZIA

Aldo Maturo




Non sono riuscito a staccarmi, da qualche giorno, da un articolo di Luigi Zingales, economista dell’Università di Chicago, pubblicato su “IL”, il mensile de Il Sole24ore, periodico che consiglio a tutti i miei amici. Anche se non dovesse piacergli hanno speso solo 50 cent.
Parla della peggiocrazia e forse gli è venuto in mente perché giornali e notiziari di questi ultimi mesi ci stanno facendo cadere in uno stato di profonda depressione come sempre capita all’uomo quando si sente inerme contro l’incognito che incombe con i suoi misteri pronto a pennellare col colore del buio un presente incerto e un futuro prevedibilmente drammatico.

RICORDI DEL COLLEGIO SALESIANI DI CASERTA

A tutti i miei compagni di classe che hanno frequentato con me il IV Ginnasio a Caserta, Collegio dei Salesiani, con la speranza di reincontrarne qualcuno in rete.

martedì 6 marzo 2012

QUEL TRENO DELLE 6

da www.stradeferrate.it - Foto Rosario Serafino 2011
Aldo Maturo
15 maggio 2011


A 14 anni è presto per salire tutte le mattine su un treno per andare a scuola ma era la scelta obbligata dei ragazzi di Telese che volevano continuare gli studi.
Fino alla fine degli anni ’60, infatti, in paese non c’erano scuole superiori e lasciate le aule della Scuola Media, lambite dalle acque del Grassano, l’alternativa era tra Cerreto e Benevento.

TELESE: IO HO UN SOGNO

Aldo Maturo
11 maggio 2009

I HAVE A DREAM.*

Io ho un sogno, non è bello come quello di Martin Luter King,  ma resta un sogno.

Sogno che il 5 giugno 2009 non sia per Telese un traguardo ma l’inizio di un futuro migliore.

Sogno che chi dice di voler cambiare cominci cambiando se stesso.

Sogno che chi dice di lottare abbia una buona idea per cui farlo.

Sogno che i candidati firmino una cambiale
d’onore  da presentare onorevolmente all’incasso.