sabato 29 novembre 2014

STAGISTA : VIVERE CON 300 EURO AL MESE

La società in cui vive le ha venduto l’illusione di una vita migliore per quelli che studiavano, rimangiandosela poi in modo vergognoso e scaricando persino la colpa su chi, a questa illusione, ci ha creduto.


I giovani e la crisi. I giovani e il lavoro. Secondo l’Istat si sono persi un milione di impieghi negli ultimi tre anni. Tutti di ragazzi. Dietro a ogni dato, dietro a ogni statistica, ci sono persone. Questa è la storia di Stefania Cimini, 28 anni, che sopravvive con 300 euro al mese.
"Ho ventotto anni e sono una stagista. Vivo con trecento euro al mese. E fin qui, niente di anormale, direte voi. No, infatti niente di anormale, se non fosse che c’è un errore di fondo nella frase precedente, non dovrei utilizzare la parola “vivo”, perché a voler dare un’occhiata più approfondita questa non è vita.



SOLIDARIETA'


Il video che sta commuovendo il Web

mercoledì 26 novembre 2014

UN AGENTE DI POLIZIA PENITENZIARIA SI RACCONTA




Viaggio nella psiche degli agenti di Polizia penitenziaria. Il duro lavoro di chi, per 1500 euro al mese, è esposto a enormi dosi di stress emotivo. Con risultati che, talvolta, possono essere devastanti.



Cosa accade nella mente di un agente di Polizia penitenziaria? Come reagisce la psiche umana al contatto quotidiano con emozioni perturbanti come la sofferenza, la rabbia, la disperazione? E chi aiuta questi ragazzi e ragazze ad affrontare un lavoro duro, sottopagato, che moltiplica i rischi di esaurimento e depressione?

MY WAY - M.° ANDRE' RIEU

My Way, di Frank Sinatra, suonata dal Maestro Andrè Rieu, uno dei più grandi musicisti contemporanei.


sabato 22 novembre 2014

CITTA' DOVE SI VIVE MEGLIO


Sono i dati 2014 del 21esimo rapporto di Legambiente, stilato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore.
 
Pesaro


 Ad aprire la classifica delle città dove si vive meglio è Verbania, seguita da Belluno, poi Bolzano Trento e Pordenone. Al sesto posto segue L’aquila, Perugia, Oristano, La Spezia, Venezia e Pesaro. Gli ultimi posti in classifica sono occupati da Reggio Calabria, Catanzaro, Messina, Crotone, Isernia e, infine, Agrigento.
 


I 18 indicatori selezionati per confrontare tra loro i 104 capoluoghi di provincia italiani comprendono:


3 indici sulla qualità dell’aria (concentrazioni di polveri sottili, biossido di azoto e ozono)
3 indici sulla gestione delle acque (consumi, dispersione della rete e depurazione)
2 indici sui rifiuti (produzione e raccolta differenziata)
2 indici sul trasporto pubblico (offerta ed uso che ne fa la popolazione)
5 indici sulla mobilità (tasso di motorizzazione auto e moto, modale share, indice di ciclabilità e isole pedonali)
1 indice sull’incidentalità stradale
2 indici sull’energia (consumi e diffusione rinnovabili)
Mentre quattro indicatori su uno, selezionati per la classifica finale (tasso di motorizzazione auto, tasso di motorizzazione moto, incidenti stradali e consumi energetici domestici), utilizzano dati pubblicati da Istat.

martedì 18 novembre 2014

USO PERSONALE DEL TELEFONO D'UFFICIO


Secondo l’ultima sentenza della Cassazione, non commette il reato di peculato il pubblico ufficiale che usa il telefono dell'ufficio per fini personali. Il peculato d'uso presuppone un danno economico significativo.

 

Se il pubblico ufficiale utilizza il telefono dell'ufficio per fini personali, senza che vi siano ragioni d'urgenza o autorizzazioni in merito, non può essere perciò solo condannato per il reato di peculato.

domenica 16 novembre 2014

L'IMMIGRAZIONE COME BUSINESS



Più ne arrivano, più guadagnano. Quel business da 2 milioni al giorno consumato sulla pelle dei migranti. È una torta luculliana quella che in Italia si spartiscono ormai da dieci anni veri e propri “colossi” del business dell’accoglienza: dalla Legacoop alle imprese di Comunione e Liberazione. L'accoglienza è un'affare. 
 di Alessandra Ziniti

Più ne stipano in una camerata meglio è, più a lungo restano meglio è, e se sono minorenni ancora meglio, lo Stato paga di più. Ad ogni barcone che arriva, i “professionisti dell’accoglienza” mettono mano alla calcolatrice e le cifre hanno sempre molti zeri. Più di 1.800.000 euro al giorno: tanto, nel 2013, ha speso l’Italia per garantire l’accoglienza ai 40.244 migranti sbarcati sulle nostre coste. Un letto, i pasti, il vestiario, i farmaci necessari e un minimo di pocket money: 45 euro al giorno è la spesa media per ogni immigrato che mette piede in uno dei 27 tra centri di accoglienza, centri di identificazione ed espulsione e centri per richiedenti asilo. Una cifra che aumenta fino a 70 euro se si tratta di minori (8.000 quelli arrivati quest’anno) in considerazione della particolare assistenza che dovrebbe essere loro garantita.
 

sabato 15 novembre 2014

MOZZARELLA DI BUFALA : QUANDO IL MALTRATTAMENTO E' D.O.C.

Diffuse in Italia le drammatiche immagini realizzate dall’associazione Four Paws International durante un’investigazione negli allevamenti campani durata due anni.
ll video non è consigliato a persone dallo stomaco molto sensibile. Opportuno leggere anche il testo.


(da Huffington Post.it del 4.9.2014) 

Vitelli caricati a calci nella pala di un trattore, colpiti con pesanti mazze, annegati nelle pozze di conferimento dei liquami, lasciati morire di fame e sete nel fango, sotto gli occhi delle loro stesse madri: questa è la drammatica fine dei cuccioli maschi delle bufale da latte, documentata nella videoinvestigazione realizzata dall’associazione Four Paws International.
L’indagine condotta da Four Paws International ha riguardato oltre 50 allevamenti di bufale del casertano e del salernitano, è durata circa due anni e si è conclusa da poche settimane (agosto 2014), portando alla luce la terribile fine dei bufalini, considerati un “sottoprodotto indesiderato” della produzione di mozzarella di bufala.

venerdì 14 novembre 2014

LEGITTIMA DIFESA : MA NON E' IL FAR WEST


La cronaca nera di questi ultimi giorni è piena di episodi che fanno pensare ad una recrudescenza della criminalità (furti in casa, rapine, scippi, aggressioni anche per strada, etc.).

La prima idea è quella di farsi giustizia da soli perché si dice che la legge tutela la legittima difesa. In realtà la cosa non è così semplice come si pensa. E’ il motivo per il quale ho pensato di riproporre un mio articolo pensando che possa aiutare a schiarirsi le idee ed evitare pericolose conseguenze penali.

 Aldo Maturo


E’ vero, la legge n.59/2006 sulla legittima difesa ha creato molti equivoci e c’è chi, pensando di aver ragione, ha avuto invece seri problemi con la giustizia. Il legislatore ha voluto stabilire in maniera assoluta il principio che il domicilio e la proprietà privata sono inviolabili e quindi se un ladro entra in un appartamento, o fa una rapina in un negozio, deve mettere in conto che il proprietario potrà anche sparargli senza correre il rischio di finire in carcere. Ma la cosa non è semplice come sembra perché vanno valutate tutte le circostanze. 

mercoledì 12 novembre 2014

GERMANIA: ESSERE ITALIANI NELLA TERRA DI GOETHE



Se  è azzardato dire che i tedeschi amano gli italiani è altrettanto vero che non li stimano. Ne apprezzano la spontaneità, l’allegria, la spensieratezza, la vitalità, la simpatia e l’estro artistico ma li considerano anche inaffidabili, ritardatari, imbroglioni, scansafatiche, mammoni e un po’ “mafiosi”. L’isolamento sociale caratterizza anche altre comunità straniere (turchi, albanesi, balcanici) che, come le nostre, continuano a vivere nei propri spazi etnici, con propri negozi, propri spazi ricreativi, mantenendo rapporti solo con i propri connazionali.



 Aldo Maturo
 
Negli anni ’50 e ’60 in molti licei scientifici del sud Italia la lingua straniera era il tedesco e quegli amici che lo studiavano mi facevano sentire parole interminabili, incomprensibili, foneticamente dure e aspirate come si sentiva solo nei film delle SS. A confronto, la dolcezza del mio greco riscattava tutte le sue difficoltà. Lo studio del tedesco era forse funzionale al fenomeno dell’emigrazione verso la Germania, che in quegli anni era caratterizzato da un grosso flusso migratorio verso la terra di Goethe.
Il Sud, allora più che oggi, era un serbatoio di disoccupati e in quegli anni oltre 4 milioni di italiani scelsero la Germania per partecipare alla ricostruzione di un Paese devastato dalla guerra. Erano considerati lavoratori “ospiti”, in soggiorno temporaneo in attesa di ritornare in Italia.

martedì 11 novembre 2014

FISCO: TEMPO DI CONTROLLI E RICORSI


Spesso le verifiche si trasformano in un incubo: per evitarlo basta ricordare alcuni semplici accorgimenti. Per evitare sgradite sorprese, bisognerebbe tenere presente alcune precauzioni di base utili per rispondere al meglio ai controlli e alcuni suggerimenti necessari per impostare il vostro ricorso in caso riteniate di essere vittima di un errore. Vediamo come con l'aiuto di una guida redatta dagli esperti de Il Sole 24Ore.
 
A cura di Ivan Francese- 13/10/2014

 Troppo spesso i controlli e le verifiche del Fisco si trasformano in un incubo per i contribuenti, confusi da bizantinismi e cavilli giuridici che non di rado si trasformano in un danno vero e proprio per le tasche dei cittadini.

domenica 9 novembre 2014

BERLINO: L'ITALIANO CHE FECE CROLLARE IL MURO


Ma che cosa è accaduto esattamente 25 anni fa? E’ possibile che da un momento all’altro è cambiato il mondo? Quale è stato il ruolo di Riccardo Ehrman,  giornalista italiano, corrispondente dell’Ansa da Berlino?

La Porta di Brandeburgo
 

Dopo la 2^ Guerra Mondiale la Germania fu divisa in quattro aree, ciascuna controllata da una potenza diversa, Stati Uniti, Inghilterra, Francia e Russia cui spettò il controllo della parte Est della Germania.
Fino al 1953 la situazione rimase abbastanza calma. A poco a poco, però, i tedeschi - e i berlinesi in particolare - cominciarono a protestare per le disastrose condizioni economiche del Paese. Le proteste furono soffocate con l’arrivo dei carri armati russi e lo scontro tra Russia e America si concentrò soprattutto a Berlino, diventata epicentro di due mondi.