lunedì 21 aprile 2014

INFORTUNIO IN ITINERE : ULTIMA CIRCOLARE INAIL

 
L'ultima circolare relativa all'infortunio in itinere durante il tragitto dall'abitazione al luogo in cui deve essere svolta la prestazione lavorativa e viceversa, nonché durante il tragitto dall' albergo del luogo in cui la missione e/o trasferta deve essere svolta al luogo in cui deve essere prestata l'attività lavorativa.


Circolare INAIL n. 52 del 23 ottobre 2013
Premessa
Con riferimento all' argomento in oggetto, sono pervenuti numerosi quesiti in merito alla qualificazione, come infortuni in itinere ovvero in attualità di lavoro, di eventi lesivi occorsi a lavoratori in missione e/o in trasferta, con particolare riguardo a quelli avvenuti durante il tragitto dall'abitazione al luogo in cui deve essere svolta la prestazione lavorativa e viceversa, nonché durante il tragitto dall' albergo del luogo in cui la missione e/o trasferta deve essere svolta al luogo in cui deve essere prestata l'attività lavorativa.

INFORTUNIO IN ITINERE: NO SE POTEVA ANDARE A PIEDI




Nessun indennizzo se il tragitto casa-lavoro poteva essere percorso a piedi o in autobus.



 
Scritto da: Lavorofisco.it 19 marzo 2013
Non è prevista nessuna rendita da infortunio in itinere se il lavoratore poteva arrivare sul posto di lavoro con i mezzi pubblici o addirittura a piedi. A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 6725 del 18 marzo 2013:nel caso concreto, i giudici non hanno riconosciuto il risarcimento a un lavoratore vista la vicinanza del luogo di lavoro all’abitazione e la possibilità di utilizzare mezzi di trasporto pubblico per spostarsi.


TERRONE FUORI SEDE


100mila Like in pochi giorni. La pagina "il terrone fuori sede" prende in giro simpaticamente tutti quei ragazzi del sud che per studio o per lavoro si trasferiscono al nord portandosi dietro tutto il bello del sud, abitudini e modi di dire che solo i meridionali conoscono. Il ragazzo del sud al Nord è terrone e al sud è "il milanese". Anche io sono stato un ragazzo del sud e devo ammettere che siamo così, ma non mi dispiace.

7 novembre 2012

SONO STATO UN RAGAZZO DEL SUD



Aldo Maturo
 
Ho letto su un sito internet il tumultuoso sfogo di un ragazzo del sud, uno di quelli destinato a percorrere le strade del nord con il suo trolley di plastica, erede moderno della mitica valigia di cartone. Denunziava tutta la sua rabbia per una terra matrigna che li esclude da un futuro senza possibilità di spazi e di sopravvivenza.

venerdì 18 aprile 2014

GRAND HOTEL "GALEOTTO"



Io sono il portiere dell’albergo. Di un albergo chiamato carcere. L’unico albergo che non va in overbooking,I nostri clienti entrano perché li accompagniamo noi e chiudiamo dolcemente. Più o meno. Il gioco sottile è che i nostri clienti non hanno le chiavi soprattutto per uscire. E non possono scegliersi le persone che dormono nella loro stanza.





Giampaolo Cassitta *
17.4.2014 - dal suo Blog



Buonasera signori. Io sono il portiere dell’albergo. Lo so, un albergo strano, diverso dal solito. Io ho le chiavi per farvi entrare ma non quelle per farvi uscire. Insomma, la vostra dipartita non dipende da me. E neppure dal buon Dio. Diciamo che ci sono molti fattori. Io ho le chiavi di molte camere.

martedì 15 aprile 2014

BERLUSCONI, UN AFFIDATO PARTICOLARE


Aldo Maturo



L’Affidamento in prova ai servizi sociali è una misura alternativa alla detenzione prevista dall’ordinamento penitenziario del 1975.

Viene concesso ai condannati ad una pena detentiva non superiore a tre anni. Nel caso di Berlusconi tre dei quattro anni cui era stato condannato sono rientrati nel condono del maggio 2006, per cui il residuo pena è di un anno e quindi è rientrato nei termini per chiedere questo beneficio.

sabato 12 aprile 2014

ALLA RICERCA DI UN CAMPANILE






Un nostalgico ricordo di un paese svanito nella nebbia del passato e della nostalgia, scritto da un amante della sua terra che non si arrende all’evidenza di una comunità in cui non si riconosce e che non è come lui la vorrebbe tramandare ai suoi figli.



Pietro Quercia - da FB - 12.4.2014

Tanti i ricordi di persone non più tra noi, tanti i video, tante le foto.
Ma, a Telese, i ragazzi non hanno mai giocato, non hanno mai traversato il lago a nuoto o col gommone, non hanno fatto il bagno nel Seneta, nel corso d'acqua sulfurea nei pressi del Centro Relax o nel Calore.
Non hanno mai scavalcato il muro di cinta delle terme, non hanno mai rubato le ciliege dagli alberi lungo la stradina del lago prima di giungere al passaggio a livello.





mercoledì 2 aprile 2014

I MURI DELLA VERGOGNA



Se c'è una cosa che unisce i governi di tutto il mondo è il cinismo e la crudeltà con cui trattano quelli che considerano altri. Così simili e così diversi, i muri moderni eretti per difendere confini, annettere territori, combattere l'immigrazione e il terrorismo fanno una sola cosa: dividono il mondo. A quasi 25 anni dalla caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989) sono ancora decine i muri della vergogna. Sono meno conosciuti perchè lontani dagli occhi e dalla memoria del mondo e si trovano in Israele, Marocco, India, Pakistan, Corea, Messico, Marocco, Cipro, Iraq e Buenos Aires, dove addirittura si chiamano murallon anti favelas e dividono i quartieri ricchi dai quartieri poveri delle favelas. (Aldo Maturo)





Tratto da “I muri della vergogna” di Mirca Garuti



Perché tante celebrazioni, ricordi ed analisi sulla caduta del muro di Berlino di venticinque anni fa e neppure una parola, un cenno, sull’esistenza di altri muri della vergogna nel mondo che continuano a dividere ed uccidere?