venerdì 27 giugno 2014

BICICLETTE ELETTRICHE : OCCHIO AI TRUCCHI

Aldo Maturo
per
http://www.agoravox.it/Arriva-l-estate-occhio-alle.html?debut_forums=5#forum73571

Ci hanno rubato la nostra vecchia cara bici, icona dell’Italia del dopoguerra. Un telaio scrostato, due ruote, due pedali e via per le strade, felici di correre liberi nel vento.
Qualcuno tanti anni fa pensò che con un po’ di tecnologia si potesse evitare di pedalare. Ed allora vennero fuori le prime bici dotate di motorino a scoppio incastonato giù tra il telaio e i pedali. Poche pedalate ritmate e il motorino a scoppio partiva con una autonomia pari alla benzina che c’era nel piccolo serbatoio. Non ebbero molta fortuna.

domenica 22 giugno 2014

IL PREFETTO E LE MAMME DI PERUGIA




Alfano rimuove il prefetto di Perugia 

per dichiarazioni su famiglia e droga

Nel corso di una ormai famosa conferenza stampa, il funzionario aveva sostenuto che "se una mamma non si accorge che suo figlio si droga è una mamma fallita e si deve solo suicidare". " ..nei giovani c'è il convincimento che le droghe leggere so' 'na strunzata.." "...(...) mio padre mi avrebbe tagliato la testa. Speriamo che qualche umbro tagli la testa al figlio...".

domenica 15 giugno 2014

QUANDO SULLE CARRETTE DEL MARE C'ERAVAMO NOI



Bellissimo articolo di Gian Antonio Stella, giornalista e scrittore, che dopo 11 anni è ancora attualissimo perché parla dei milioni di italiani che sono stati inghiottiti dall’oceano, inseguendo il sogno americano. Un secolo fa i nostri emigranti erano vittime di armatori senza scrupoli come i naufraghi nordafricani che oggi muoiono nel Mediterraneo. Il libro “Merica Merica” di Emilio Franzina, straordinaria antologia di lettere dei nostri emigranti, è gonfio di questo spavento per il mare, la vastità incontenibile del mare, la devastante violenza del mare. 


Gian Antonio Stella da "Corriere della Sera" del  26 ottobre 2003

«Non trovo parole adeguate per descriverle per l'intero lo sconvolgimento del Piroscafo, i pianti, i rosari e le bestemmie di coloro che hanno intrapreso il viaggio involontariamente, in tempo di burrasca. Le onde spaventose s'innalzano verso il cielo, e poi formano valli profonde, il vapore è combattuto da poppa a prua, e battuto dai fianchi.

sabato 14 giugno 2014

EMIGRAZIONE: QUANDO I CLANDESTINI ERAVAMO NOI



 ".....quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione".



"Interdetto ai cani e agli italiani"




Aldo Maturo



Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. 

Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. 

Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali". "Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano purchè le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione".

Da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912.


Non ci andava meglio in Svizzera, negli anni ’70 (intendo 1970) con i leader che scrivevano: “Le mogli e i bambini degli immigrati? Sono braccia morte che pesano sulle nostre spalle. Che minacciano nello spettro d’una congiuntura lo stesso benessere dei cittadini. Dobbiamo liberarci del fardello». «Dobbiamo respingere dalla nostra comunità quegli immigrati che abbiamo chiamato per i lavori più umili e che nel giro di pochi anni, o di una generazione, dopo il primo smarrimento, si guardano attorno e migliorano la loro posizione sociale. Scalano i posti più comodi, studiano, s’ingegnano: mettono addirittura in crisi la tranquillità dell’operaio svizzero medio, che resta inchiodato al suo sgabello con davanti, magari in poltrona, l’ex guitto italiano».

In quegli anni – ieri rispetto alla Storia - in Svizzera c’erano circa 30.000 bambini italiani clandestini, portati di nascosto dai genitori siciliani e veneti, calabresi e lombardi, a dispetto delle rigorose leggi elvetiche contro i ricongiungimenti familiari, genitori terrorizzati dalle denunce dei vicini che raccomandavano perciò ai loro bambini: non fare rumore, non ridere, non giocare, non piangere.

Prima degli anni ’50 gli italiani andavano a Bucarest per lavorare nelle fabbriche e nelle miniere e alla scadenza del permesso di soggiorno restavano in Romania, clandestini. Nel 1942 il Ministro dell’Interno fu costretto ad inviare a tutti i Questori una circolare con la quale li si invitava a non far espatriare gli italiani in Romania.

In India, nel 1893, il console italiano scriveva a Roma per dire che in quella città tutti quelli che sfruttavano la prostituzione venivano chiamati “italiani”.

Tra la prima e la seconda guerra mondiale molti italiani andavano in America con passaporti falsi o biglietti inviati da pseudo parenti italo americani. In realtà una volta sbarcati li attendevano turni di lavoro massacranti perché ripagassero, senza stipendio, il costo di quel viaggio della speranza.

Non sono aneddoti. E’ storia, tratta dalla Mostra “Tracce dell’emigrazione parmense e italiana fra il XVI e XX secolo” (Parma, 15 aprile 2009).

Gian Antonio Stella, nel suo bellissimo libro “Quando gli albanesi eravamo noi”, ci ricorda che “….Quando si parla d’immigrazione italiana si pensa solo agli ’zii d’America’, arricchiti e vincenti, ma nessuno vuole sapere che la percentuale di analfabeti tra gli italiani immigrati nel 1910 negli USA era del 71% o che gli italiani costituivano la maggioranza degli stranieri arrestati per omicidio” o ancora che il primo attentato nella storia con un’auto imbottita di esplosivo è stato fatto a New York, non da terroristi ma da criminali italiani contro una banda avversaria.

Forse ci ricordano che la nostra Terra gira, gira velocemente nello spazio e nel tempo creando nuovi ricchi ed ammassando nuovi poveri. I ruoli si invertono ma i clandestini restano anche se hanno un colore diverso. Fuggono da Paesi in cui l’unica prospettiva è morire per fame o morire per guerre volute da altri. Ed allora questa gente può solo correre, correre, correre impazzita verso il nord, verso il mediterraneo, verso quelli che credono essere orizzonti migliori.

EMIGRANTI : PIU' ITALIANI IN FUGA CHE EMIGRANTI IN ARRIVO


A partire sono soprattutto 40enni laureati o diplomati. 
La svolta nel 2014: dopo decenni bilancio migratorio negativo.
Andrea Rossi – La Stampa..it 
http://www.lastampa.it/2014/05/29/italia/cronache/di-nuovo-emigranti-pi-italiani-in-fuga-che-stranieri-in-arrivo-5iy5XYiDRFl5oW0npAG68J/pagina.html

A lungo siamo stati un popolo d’emigrati, un po’ per spirito d’avventura molto per necessità. Siamo anche stati – ed è storia recente – terra promessa per chi fuggiva dalla miseria, dalle dittature o dal crollo dei regimi. Ora siamo di nuovo in fuga. 

L’Italia non piace più. Né agli stranieri, che fino a qualche anno fa si catapultavano dentro i nostri confini in cerca di una vita migliore, né agli italiani che sempre più spesso fanno le valigie senza sapere se e quando torneranno. 

domenica 8 giugno 2014

IUC, IMU,TASI,TARI: SOLO PER CAPIRCI QUALCOSA


 Aldo Maturo

E’ solo la fantasia del nostro legislatore ad aver dato alle  tasse diversi nomi per confondere gli italiani che si disperdono nella giungla delle varie sigle fiscali. Negli ultimi anni la tassa sulla casa, ad esempio, ha cambiato nome dieci volte (Isi, Invim,Ilor,Ici, Imu, Trise, Tari,Tasi, Tuc e, da ultimo, Iuc). Una cosa non è cambiata. L’oggetto (la casa) e il destinatario (il contribuente).
Dal 1^ gennaio di quest’anno è nata la IUC (Imposta Unica Comunale). Non si capisce perché l’hanno chiamata Unica visto che invece è formata da tre diversi tributi: L’IMU, la TASI e la TARI.

venerdì 6 giugno 2014

LEGGE 104, ABUSO E LICENZIAMENTO




Un datore di lavoro ha accertato, tramite un’agenzia investigativa privata, l’abuso dell’utilizzo della legge 104 da parte di un dipendente e lo ha licenziato. La Cassazione, con sentenza 4 marzo 2014 n.4984, ha rigettato il ricorso del lavoratore e lo ha condannato anche alle spese processuali e legali. Dopo l’articolo, è riportata la sentenza integrale.
 
La natura illecita dell’abuso del diritto a fruire dei permessi per l’assistenza dei congiunti, di cui all’art. 33, L. 104/1992, e il ragionevole sospetto che il lavoratore ne abbia abusato, legittimano il ricorso al controllo occulto c.d. “difensivo” ad opera del datore di lavoro. L’uso improprio del permesso per l’assistenza dei congiunti giustifica il licenziamento per giusta causa in quanto compromette irrimediabilmente il vincolo fiduciario indispensabile per la prosecuzione del rapporto di lavoro.
Un datore di lavoro si avvale di un’agenzia investigativa per “pedinare” un proprio dipendente, sospettato di utilizzare i permessi ottenuti per l’assistenza ai congiunti ai sensi dell’art 33 della L. 104/1992 al fine di recarsi in vacanza. Scoperto l’illegittimo uso del permesso, il datore licenzia il dipendente per giusta causa.

domenica 1 giugno 2014

TURISMO SESSUALE: L'INFANZIA NEGATA




Sono sempre di più i vacanzieri che vanno a caccia di cuccioli umani nei Paesi dove, per non morire di fame, si accetta ogni tortura. E sono italiani quelli che ”consumano” di più a Santo Domingo, in Colombia, in Brasile. Italiani i primi pedofili del Kenya. Attivissimi, nell’olocausto che travolge 15.000 creature, il 30 per cento di tutte le bambine che vivono tra Malindi, Bombasa, Kalifi e Diani.



  Sono così piccole da non raggiungere in altezza l’anca dei predatori che se le vanno a comprare nei bordelli e poi le stuprano. Prima trattano il prezzo parlando quasi sempre lingue occidentali. In media 80.000 volte all’anno la lingua è l’italiano.