martedì 11 agosto 2015

IO L'ITALIA NON GLIELA REGALO



La definizione di “immigrazione” di popolazioni provenienti dal nord Africa, Africa Nera, Medio ed estremo Oriente appare inadeguata. Se facciamo una valutazione quantitativa del fenomeno, e ne valutiamo l’ampiezza e la portata, è più esatto parlare di una gigantesca ed inarrestabile invasione multietnica dell’Italia e dell’Europa. Oriana Fallaci l’aveva previsto. Ormai siamo all’epifania della cultura occidentale.


 
Oriana Fallaci
da "La rabbia e l'orgoglio"


"Io non vado a rizzare tende alla Mecca. Io non vado a cantar Paternostri e Avemarie dinanzi alla tomba di Maometto. Io non vado a fare pipì sui marmi delle loro moschee, non vado a fare la cacca ai piedi dei loro minareti.
 
 Quando mi trovo nei loro paesi (cosa dalla quale non traggo mai diletto) non dimentico mai d’ essere un’ ospite e una straniera. Sto attenta a non offenderli con abiti o gesti o comportamenti che per noi sono normali e per loro inammissibili. 
Li tratto con doveroso rispetto, doverosa cortesia, mi scuso se per sbadatezza o ignoranza infrango qualche loro regola o superstizione. (…) noi italiani non siamo nelle condizioni degli americani: mosaico di gruppi etnici e religiosi, guazzabuglio di mille culture, nel medesimo tempo aperti ad ogni invasione e capaci di respingerla. 
Sto dicendoti che, proprio perché è definita da molti secoli e molto precisa, la nostra identità culturale non può sopportare un’ ondata migratoria composta da persone che in un modo o nell’ altro vogliono cambiare il nostro sistema di vita. I nostri valori. 
Sto dicendoti che da noi non c’ è posto per i muezzin, per i minareti, per i falsi astemi, per il loro fottuto Medioevo, per il loro fottuto chador. 
E se ci fosse, non glielo darei. Perché equivarrebbe a buttar via Dante Alighieri, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello, il Rinascimento, il Risorgimento, la libertà che ci siamo bene o male conquistati, la nostra Patria. 
Significherebbe regalargli l’ Italia. E io l’ Italia non gliela regalo.”