Il pentito dei Casalesi Carmine
Schiavone nel '97 indicò alla Commissione parlamentare d’inchiesta i luoghi del casertano dove venivano sversati i rifiuti
tossici provenienti anche dall’Italia del Nord e dalla Germania. Un affare da
600-700 milioni di lire al mese che, sotterrando i veleni, ha devastato terre
dove era facile prevedere che sarebbero morti tutti di tumore. “Per ogni
fusto tossico 500mila lire a noi, due milioni a chi doveva smaltire”. Sono parole
terribili quelle riportate nei verbali che sono stati desecretati ieri dalla
Boldrini. La gravità del problema fa apparire quasi folcloristico quello dei
rifiuti che già nel 2010 i giornali di tutto il mondo bollarono come una
vergogna inimmaginabile.
Aldo Maturo
L’eco dell’emergenza munnezza
ha superato le Alpi, invaso l’ Europa e ha attraversato come l’onda di uno
tsunami tutti i continenti.
Ho fatto una ricerca
sull’eco che ‘a munnezza napoletana ha avuto nel mondo. Credo che sia valida
per tutte le stagioni perché la stampa internazionale non ci ha fatto sconti.
“I rifiuti sono stati l’occasione per far guadagnare
cifre inimmaginabili a chi ha lavorato al commissariato straordinario e
quindi più durava l’emergenza più si guadagnava” (Dr. Noviello e Forleo, Pubblico
Ministero al processo Bassolino). Un pentito aveva dichiarato che i soldi
erano tanti che per ogni cento camion di rifiuti uno era di soldi.
Abbiamo
da anni una pubblicità gratuita a livello planetario di cui Napoli e la
Campania non sentivano assolutamente il bisogno. Credo che la lettura dei soli titoli dei
maggiori giornali del mondo dovrebbe farci meditare perché hanno fotografato
impietosamente il degrado di anni di malgoverno campano.