tag:blogger.com,1999:blog-23113245582189672352024-03-17T11:43:56.024+01:00viacolventoAldo Maturo -
Informazioni, rassegna, articoli, opinioni, racconti, foto, echi di memoriaAldo Maturohttp://www.blogger.com/profile/14562613733528468192noreply@blogger.comBlogger822125tag:blogger.com,1999:blog-2311324558218967235.post-21168979363823736562024-03-11T16:01:00.000+01:002024-03-11T16:01:03.151+01:00ATTACCO NUCLEARE : 15 MINUTI PER LA RISPOSTA<p> <span style="font-family: Verdana;"><i><span style="color: #783f04;">Il
New York Times analizza cosa accadrebbe nei pochi minuti a disposizione del
leader degli Stati Uniti per rispondere ad un eventuale attacco nucleare da parte
di una potenza ostile. I rischi di un sistema che permette solo al Presidente
di decidere come reagire ad un'aggressione atomica.La guerra che porrebbe fine per sempre a tutte le altre guerre.<br /></span></i></span></p><p><span style="font-family: Verdana;"><i><span style="color: #783f04;"></span></i></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxyhPcqx8LQQi_6-FAWOXGi0kB2ksV_KRknje7xTljzRvHvQVhtOtUFZhm8O5zFi8k2n2U5-RYoGbkcjFej2Hc2KUNknMebACPM4z-4Ng5FLukoxt4uE-ckf_jdleZvysUGxg5V9_tEyRf9i1pQI8MMClfuiy1pMgTzpAcnu6cI82SZN7ZXgu26NfYUsM/s1920/atomica.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="913" data-original-width="1920" height="152" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxyhPcqx8LQQi_6-FAWOXGi0kB2ksV_KRknje7xTljzRvHvQVhtOtUFZhm8O5zFi8k2n2U5-RYoGbkcjFej2Hc2KUNknMebACPM4z-4Ng5FLukoxt4uE-ckf_jdleZvysUGxg5V9_tEyRf9i1pQI8MMClfuiy1pMgTzpAcnu6cI82SZN7ZXgu26NfYUsM/s320/atomica.jpg" width="320" /></a></i></div><i><br /> Valerio Chiapparino</i><p></p><p><span style="font-family: Verdana;"><i><span style="color: #783f04;">9 marzo 2024 - IL GIORNALE<br /></span></i></span></p><p>
</p><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Se
una nazione ostile lanciasse un missile nucleare intercontinentale contro il
territorio degli Stati Uniti, il presidente americano avrebbe circa <b>15
minuti per decidere come rispondere</b>. Ma cosa accadrebbe in quel limitato
frangente temporale dopo il quale nulla sarebbe più come prima? Prova a dare
una risposta all’angosciante interrogativo il <a href="https://www.nytimes.com/interactive/2024/03/07/opinion/nuclear-weapons-president.html"><i>New York Times</i></a>, che negli ultimi giorni ha
pubblicato una serie di articoli sulla minaccia posta dalle armi atomiche in un
mondo sempre più instabile. E non è un caso che l’analisi dell’autorevole
quotidiano arrivi in un periodo storico in cui <a href="https://www.ilgiornale.it/persone/vladimir-putin-131585.html"><b>Vladimir Putin</b></a> e gli alleati del Cremlino
evocano quasi quotidianamente il possibile impiego di armi di distruzione di
massa contro l’Ucraina e la coalizione occidentale che supporta Kiev contro
l’aggressore russo.</span></p><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> <span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> Per non parlare poi delle provocazioni compiute dal
dittatore nordcoreano Kim Jong Un contro Seul, Tokyo e Washington.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; mso-outline-level: 2; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><b style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></b></p><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; mso-outline-level: 2; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><b style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Terribile
countdown</span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">L’eventualità
di un attacco contro l’America presenta numerose incognite ed un paio di
certezze. A differenza di altre tipologie di risposte militari che permettono
in alcune specifiche circostanze il coinvolgimento del Congresso, i protocolli
in caso di un <b>attacco nucleare</b> prevedono invece che sia solo il
presidente degli Stati Uniti a stabilire come reagire per evitare che le difese
nazionali vengano annichilite.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"><span> </span>Ovunque
possa trovarsi in quel momento, il <i>commander in chief</i>, come menzionato,
avrebbe una quindicina di minuti per impartire un ordine ad un comando militare
nei pressi di Omaha nel Nebraska. Più precisamente sarebbe in contatto con il <i>Battle
Deck</i>, una grande sala ultraprotetta collocata nel sottosuolo ad una
profondità di quasi 14 metri, dello <i>Us Strategic Command</i> (Stratcom). Una
base operativa 24 ore su 24 preparata - mette i brividi a pensarci - a ricevere
la chiamata della fine del mondo dal presidente.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"><span> </span>All’interno
del <i>Battle Deck</i> il comandante dello Stratcom, il generale Anthony
Cotton, e il suo team sarebbero gli unici a poter comunicare in linea diretta
con Potus per informarlo sulle opzioni di <b>risposta nucleare</b> disponibili.
Autorizzato il lancio di missili, i display sulle pareti dello stanzone
comincerebbero ad indicare il tempo necessario alle armi americane per
raggiungere il territorio del Paese aggressore oltre al tempo stimato per
l'impatto dei missili nemici.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Facendo
un passo indietro per ricostruire i concitati momenti successivi al lancio
delle testate nucleari da parte di una nazione ostile, un’infografica del <i>New
York Times</i> indica quanti secondi passerebbero prima che Washington avesse
contezza dell’arrivo imminente dei dardi micidiali. Si stima che il sistema
satellitare di sorveglianza Usa riuscirebbe a individuare in un minuto
l’impronta termica dei <b>missili</b> in volo mentre altri circa 60 secondi
sarebbero impiegati dai radar per "agganciarli".</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"><span> </span>A
tre minuti dall’inizio della crisi il <i>North American Aerospace Defense
Command</i> (Norad) analizzerebbe quindi i dati pervenuti per stabilire se si
tratti, o meno, di un attacco reale. Dopo un paio di minuti necessari per
completare le valutazioni sull’autenticità della minaccia, il Norad
contatterebbe un funzionario designato della Casa Bianca per informare il
presidente il quale dovrebbe convocare una riunione di emergenza.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"><span> </span>All'incontro
ovviamente sarebbe presente anche il militare con la <i>nuclear football</i>,
la valigetta che contiene i codici di lancio per le <b>armi atomiche</b>. Dopo
aver esaminato tutte le opzioni disponibili insieme al comandante responsabile
delle forze nucleari, al presidente resterebbero appena cinque minuti per
studiare la reazione stabilita e coordinarsi con gli alleati. La Signora in
grigio prova persino ad immaginare i pensieri e le domande che
attanaglierebbero a quel punto il leader del mondo libero. Quante vite
americane sono a rischio? Cosa farà il nemico quando reagiremo? E per ultima la
più spaventosa: alla fine rimarrà qualcosa?</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"><span> </span>Negli
ultimi due minuti dei 15 a disposizione per organizzare la risposta degli <i>States</i>,
il presidente deciderebbe l'opzione più efficace e la comunicherebbe ai
militari identificandosi con un codice conosciuto come “<i>nuclear biscuit</i>”,
il cartellino con i codici di autorizzazione al lancio da cui il <i>commander
in chief</i> non si separa mai. Ciò che accadrebbe dopo è un territorio
inesplorato che speriamo di non scoprire mai.</span></p><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; mso-outline-level: 2; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><b style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">La paura
del numero uno</span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Dopo
aver ricostruito la catena degli eventi previsti in caso di un attacco
missilistico contro gli Usa, il <i>New York Times</i> sottolinea il fatto che
il presidente sia l’unico a poter decidere l’utilizzo delle circa 3700 armi
nucleari americane e ad avere così la responsabilità della sicurezza di 334
milioni di statunitensi e di milioni, se non di miliardi, di cittadini di altri
Paesi. Un potere in grado di alterare il corso della storia dell’umanità.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"><span> </span>L’argomento
è tornato di stretta attualità non solo a causa della guerra russa contro
l'Ucraina ma anche per gli effetti dell’età avanzata sulle capacità cognitive
di <b><a href="https://www.ilgiornale.it/persone/joe-biden-133796.html">Joe Biden</a></b> e di <b><a href="https://www.ilgiornale.it/persone/donald-trump-131539.html">Donald Trump</a></b>. In particolare la probabilità
di un ritorno alla Casa Bianca del miliardario fa tornare alla mente le minacce
di bombardamenti da lui rivolte alla Corea del Nord nel 2017 e le
preoccupazioni sollevate negli anni Settanta da Richard Nixon, afflitto da
alcolismo e depressione e per questo guardato a vista dai suoi assistenti.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"><span> </span>La
pressione immane che grava su un’unica persona appare insostenibile e
pericolosa e un recente sondaggio mostra come il 61% degli americani non sia a
suo agio con un tale livello di potere decisionale. “<i>È una questione
complicata e quasi teologica</i>”, afferma Jake Sullivan, il consigliere per la
Sicurezza nazionale nell'amministrazione Biden, che ha confermato l'esistenza
di uno studio finalizzato a modificare la <i>policy </i>sulla materia.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><i><span style="font-family: Verdana;"><span> </span>Capitol Hill</span></i><span style="font-family: Verdana;"> dovrebbe
stabilire una nuova procedura che impedisca al presidente "<i>di ordinare
un attacco nucleare senza il consenso di un alto funzionario a meno che gli Usa
non siano già sotto attacco</i>”, scrive il quotidiano newyorkese secondo il
quale la riforma proposta eliminerebbe la possibilità di un<b> Armageddon
atomico</b> scatenato dalla follia di un leader o da un "semplice"
errore e mostrerebbe agli avversari dell’America che Washington è impegnata a
scongiurare il verificarsi della più catastrofica delle guerre. O, per dirla in
altri termini, della guerra che porrebbe fine a tutte le altre guerre.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></p><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;"><span style="font-family: "Times New Roman";"><a href="https://www.ilgiornale.it/news/politica-estera/avrebbe-solo-15-minuti-presidente-usa-risponderebbe-ad-2294411.html">https://www.ilgiornale.it/news/politica-estera/avrebbe-solo-15-minuti-presidente-usa-risponderebbe-ad-2294411.html</a></span></p>
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</p><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Gli ultimi giorni
hanno portato, grazie alle piogge, un po’ di ristoro al Sud. Ma dal Piemonte alle
aree attraversate dal Po è allarme per la carenza di risorse idriche dovute
anche alla scarsa neve su Alpi e Appennini.</span></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH6p83lAPKFZG57H8MNnAg-IC6FNac3fdxk4LowbRQEzt1eEgFudms9WCVAnYq1WTa9yVqtxc5MHPakP-dk8wquyXbG2h0dhz2MyvrbvpvjPInaVu-2vgTYYqSLwI934nOHx84SjDZCAuCyBJZuJKCddV3hVKw7cWmwFVqToxrwrIRoXZlx8NxvTxoBWA/s980/POCA%20NEVE.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="980" height="147" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH6p83lAPKFZG57H8MNnAg-IC6FNac3fdxk4LowbRQEzt1eEgFudms9WCVAnYq1WTa9yVqtxc5MHPakP-dk8wquyXbG2h0dhz2MyvrbvpvjPInaVu-2vgTYYqSLwI934nOHx84SjDZCAuCyBJZuJKCddV3hVKw7cWmwFVqToxrwrIRoXZlx8NxvTxoBWA/s320/POCA%20NEVE.jpg" width="320" /></a></span></div><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><br /></span><p></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
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</p><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><a href="https://www.lasvolta.it/autori/giacomo-talignani"><span>Giacomo Talignani</span></a> </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">26 febbraio 2024 </span></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><br /></span></p><p class="MsoNormal">
</p><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Per alcuni
territori, come la Sicilia o la Puglia, negli ultimi giorni il cielo <b>ha
portato un po’ di ristoro</b>: le piogge daranno temporaneamente sollievo a
quella siccità che in regioni come la Sicilia o il Piemonte, <b>dove è stato
richiesto lo stato di calamità naturale</b>, in vista dell’estate rischia di
mettere in ginocchio l’economia e i servizi per i cittadini.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Mentre
altrove come in Spagna, in Catalogna, a Barcellona sono pronti a farsi
rifornire d’acqua da navi cisterne - tanto è grave la situazione - <b>come sono
messe le riserve idriche italiane a circa un mese dall’inizio della primavera?</b></span></p><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><b><span></span></b></span></p><a name='more'></a><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><b> </b></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><a href="https://www.lasvolta.it/cerca?q=siccit%C3%A0"><span>Non
benissimo</span></a></span></b><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">. Secondo <b><i>Coldiretti</i> la portata del Po è dimezzata</b>:
citando una rilevazione <i>Isac-Cnr</i> l’associazione di categoria parla di
forte siccità nella zona della Pianura Padana, per il mese di gennaio.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">In Piemonte
a esempio la portata d’acqua del Po è dimezzata e<b> le precipitazioni si sono
ridotte del 25% rispetto alla norma del periodo</b>, anche a causa di
temperature regionali che sono superiori alla media di 1,7 °C, con il quinto
gennaio più caldo dal 1958, secondo i dati di Arpa.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">“Da nord a
sud della nostra Regione, <b>iniziano a esserci i primi segnali legati alla
siccità</b> - spiega Coldiretti Piemonte - L’assenza di piogge e la poca neve
caduta mettono a rischio, infatti, le semine di cereali e legumi, i pascoli,
l’ortofrutta, le vigne. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte
le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma <b>è
anche il settore più impegnato per contrastarli</b> e tale obiettivo richiede
un impegno e una maggiore flessibilità da parte delle Istituzioni competenti.
In questo scenario, serve un coordinamento tra gli enti preposti alla gestione
idrica ed è necessario, attraverso un’attenta pianificazione, mettere in atto
interventi strutturali per efficientare le risorse idriche, anche attraverso
l’impiego dei fondi dello Sviluppo rurale. Servono anche investimenti con
progetti di lungo respiro che vadano oltre l’emergenza come il piano elaborato
dalla <i>Coldiretti</i> con Anbi che punta a <b>aumentare la raccolta di acqua
piovana</b>, oggi ferma all’11%, attraverso la realizzazione di invasi che
garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per
generare energia pulita idroelettrica”.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Il
territorio piemontese, come altri, paga infatti soprattutto <b>una mancanza di
riserve idriche legata alla neve</b>. A tracciare un quadro più completo delle
condizioni siccitose è<b> <a href="https://www.cimafoundation.org/"><i><span>Fondazione Cima</span></i></a></b>, che attraverso una
analisi stima come <b>quest’anno in Italia <a href="https://twitter.com/cimafoundation/status/1758415904906281419?s=48&t=iowr3rrlj_bqWK71qun_oA"><span>manchi il 64% dell’acqua contenuta dalla neve</span></a></b>,
un dato che tra Alpi e Appennini fa intuire come potrebbe essere un altro anno
difficile in termini di siccità.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Nonostante
ci siano state alcune nevicate, e altre sono previste per le prossime ore, come
ricorda Francesco Avanzi, idrologo di <i>Fondazione Cima</i>,<b> </b>«<b>una
nevicata non fa inverno</b>» e le scarse precipitazioni delle scorse settimane
non sono sufficienti a colmare il deficit idrico. I dati dello<b> <i>Snow water
equivalent</i> (Swe) </b>parlano infatti di un deficit nazionale del 64%,
condizione che «va fatta risalire al tempo mite e secco, soprattutto nella
seconda metà di gennaio, che ha aggravato un deficit preesistente: secondo le
nostre stime, <b>hanno portato a una fusione anticipata dell’ordine di 1
miliardo di metri cubi di acqua in neve nella seconda metà di gennaio</b>.
Purtroppo, la scarsità di neve ha caratterizzato i nostri monti per tutti gli
ultimi tre anni», spiega Avanzi.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Come è
facile comprendere dalle tante immagini degli <b>Appennini verdi e marroni,</b>
e per nulla imbiancati, con tanto di decine e decine di impianti sciistici che
questo inverno sono rimasti chiusi, <b>la fascia appenninica è in estrema
sofferenza</b>.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">In pratica
la stagione della neve non è pervenuta finora in quest’area: <b>nel bacino del
Tevere c’è un deficit di acqua contenuta nella neve del 93%, in Abruzzo,
Appennino centrale, di quasi l’85%. A livello di Alpi si parla invece di -53%</b>,
livelli simili allo scorso anno nello stesso periodo.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Come chiosa
Avanzi di <i>Fondazione Cima</i> però vale sempre la pena ricordare che «la
neve alpina è particolarmente importante per l’approvvigionamento idrico
italiano, <b>perché alimenta anche il bacino del Po</b>. Bacino che registra un
deficit di Swe del -63% rispetto agli ultimi 12 anni».</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Senza
l’acqua del Po e dei suoi affluenti, che secondo <i>Coldiretti</i> hanno già
una portata già dimezzata, se questa primavera dovesse piovere poco, e in caso
di nuovi e persistenti anticicloni africani, l’Italia si troverebbe nuovamente
a fare i conti in estate, e poi nel successivo autunno, con una drammatica
siccità per le coltivazioni e le economie del Paese. C’è dunque da sperare che
le nevicate in arrivo questa settimana, soprattutto al Nord, non siano un
evento sporadico, così come per le piogge previste nelle zone tirreniche e a
Nord Ovest.</span><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span>
</p><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; mso-outline-level: 1;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-font-kerning: 18.0pt;"><a href="https://www.lasvolta.it/11795/siccita-in-italia-manca-gia-il-64-dellacqua-contenuta-nella-neve?utm_source=pocket-newtab-it-it">https://www.lasvolta.it/11795/siccita-in-italia-manca-gia-il-64-dellacqua-contenuta-nella-neve?utm_source=pocket-newtab-it-it</a></span></p>
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{page:WordSection1;}</style></p>Aldo Maturohttp://www.blogger.com/profile/14562613733528468192noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2311324558218967235.post-72718949559049841482023-12-26T10:00:00.001+01:002023-12-26T10:03:40.927+01:00LE FESTE DI NATALE<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJm3nH3t6HslSRY7jJzh9OkEHnHl2254wH56iWjelzP4q288cY0L6grUtS1PQYRDdX5ck81X5cMJgWLN5PZETEkADN3GOBJaV4CSzg2VzH8VSXKvU-_QccwVF2ZH1lUL5TnY8KQF8kqjPaPnvgxvSvS6ECebmvYFfqWWfEV_kEHswCAA7cwjTrprFQPGQ/s526/Camilleri.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="518" data-original-width="526" height="315" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJm3nH3t6HslSRY7jJzh9OkEHnHl2254wH56iWjelzP4q288cY0L6grUtS1PQYRDdX5ck81X5cMJgWLN5PZETEkADN3GOBJaV4CSzg2VzH8VSXKvU-_QccwVF2ZH1lUL5TnY8KQF8kqjPaPnvgxvSvS6ECebmvYFfqWWfEV_kEHswCAA7cwjTrprFQPGQ/w320-h315/Camilleri.jpg" width="320" /></a></div><p></p><p class="MsoNormal"><span style="font-size: medium;"><i><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">E stava per raccominzari la gran camurria delle feste! Che
lui proprio non sopportava cchiù, non per le feste in sé, ma per lo scassamento
di cabasisi dei rituali di auguri, rigali, pranzi, cene, inviti e ricambi
d’inviti. </span></i></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size: medium;"><i><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></i></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-size: medium;"><i><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">E po’ i biglietti d’augurio con la spiranza che l’anno novo
potiva essiri migliore di quello appena passato, spiranza vana pirchì ogni anno
novo alla fine arrisultava sempre tanticchia peggio di quello che l’aviva
preceduto "...</span></i></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-size: medium;"><i><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> <span></span></span></i></span></p><a name='more'></a><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size: medium;"><i><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">(Andrea Camilleri : Il commissario Montalbano, da " Il
campo del vasaio")</span></i></span></p>
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comune di quanto si sarebbe portati a credere, soprattutto in Italia.</span><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Quello che
dovrebbe essere un periodo di vacanza, di relax e di vicinanza familiare viene
percepito sempre meno come una vacanza e sempre più come una responsabilità e
un obbligo sociale nei confronti di amici e parenti.</span></i></p><p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"><i></i></span></p><i><br /> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeNSxKgIpmL_fTNTy_0oPRMr5JP5EIUA7b1146Hc1jmyJXp_voXJSsaLiFGohCs0ewLVRl-_ZQyxyBwhwPll515rWLyEdadm7ti_L2-pQlSn9nProWI0LU6SdqFvWKkgsjohFCo1tJ0ODpgwIQxKfF_0dzE9l_-DrsdxkvB2utr61cttUNVEVTJ1tuXdQ/s1290/natale.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1290" data-original-width="1290" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeNSxKgIpmL_fTNTy_0oPRMr5JP5EIUA7b1146Hc1jmyJXp_voXJSsaLiFGohCs0ewLVRl-_ZQyxyBwhwPll515rWLyEdadm7ti_L2-pQlSn9nProWI0LU6SdqFvWKkgsjohFCo1tJ0ODpgwIQxKfF_0dzE9l_-DrsdxkvB2utr61cttUNVEVTJ1tuXdQ/s320/natale.jpg" width="320" /></a></div><br /></i>
<p></p><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">L’atmosfera natalizia, le decorazioni, le luci, i profumi,
le canzoni, i dolci, le vacanze: tutto dovrebbe contribuire a farci sentire più
felici e a nostro agio; eppure, secondo un sondaggio condotto da Eurodap,
Associazione Europea disturbi da Attacchi di panico, il settanta per cento
degli italiani associa al Natale <b>sensazioni di ansia e preoccupazione</b>.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">La corsa ai regali, gli interminabili cenoni con i
parenti e l’anno nuovo che inizia a fare capolino sul calendario (rigorosamente
digitale e già pieno di impegni) possono, infatti, rappresentare un’importante
fonte di forte stress.</span></p><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"><span></span></span></p><a name='more'></a> <p></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana;">Cos’è l’ansia da Natale?</span></b><span style="font-family: Verdana;"></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Con l’espressione “ansia da Natale” si fa riferimento
a una condizione di disagio e malessere, fortunatamente solo temporanea e
strettamente legato al periodo delle festività, causata dai numerosi obblighi e
impegni che il Natale porta con sé. Lo <a href="https://www.igeacps.it/corso/corso-online-il-disturbo-dansia-conoscerlo-per-affrontarlo/"><span style="text-decoration: none;">stato di ansia</span></a>
si può manifestare come una combinazione di sentimenti come paura, apprensione
e preoccupazione, accompagnati da sensazioni fisiche come, ad esempio,
palpitazioni, tremore e difficoltà nella respirazione.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">L’ansia da Natale non sopraggiunge la notte della
vigilia, ma può avere inizio anche alcune settimane prima: bisogna considerare,
infatti, che l’<b>inizio delle festività è spesso anticipato da ritmi frenetici</b>,
scadenze lavorative serrate e l’emergere di vere e proprie situazioni di caos
sul luogo di lavoro (ferie e turni da riorganizzare, uffici e fornitori chiusi,
attività sospese ecc.).</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Allo stesso tempo, all’aumento dello <a href="https://www.igeacps.it/stress-da-lavoro-correlato-quali-sono-le-categorie-piu-a-rischio/"><span style="text-decoration: none;">stress
lavorativo</span></a> si aggiungono anche lo shopping natalizio, la ricerca del
regalo perfetto, il traffico selvaggio in città e il susseguirsi di inviti a
pranzi e cene di famiglia.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Qualora si decidesse di passare le vacanze natalizie
fuori casa per evitare e schivare tutti questi impegni, invece, sarà comunque
necessario iniziare a programmare il viaggio, prenotare l’hotel, comprare i
biglietti del treno o dell’aereo, pianificare l’itinerario, e così via.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Di conseguenza, ciò che accade è che quello che
dovrebbe essere un periodo di vacanza, di relax e di vicinanza familiare viene
percepito sempre meno come una vacanza e sempre più come una responsabilità e
un obbligo sociale nei confronti di amici e parenti.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana;">Perché le feste in famiglia possono portare all’ansia?</span></b><span style="font-family: Verdana;"></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAx3T0sepXmB3Ht7-ixApLm0u-yFp15qhl6MGlQQUSiyy7kBu6-9cgSjLeHGO8lMsbcqyjhr20hQwSUH4pbXgk8uTmFDyVVENH_YjjsQ-zY3YQBFpf6W7qP_K421HC8oOe2NdShb6Z9yMIVpalmwxEWwFOeqRea9PcGTdKAUYdb2fr2t0N36BlEJgRmzU/s805/doni%20di%20Natale.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="536" data-original-width="805" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAx3T0sepXmB3Ht7-ixApLm0u-yFp15qhl6MGlQQUSiyy7kBu6-9cgSjLeHGO8lMsbcqyjhr20hQwSUH4pbXgk8uTmFDyVVENH_YjjsQ-zY3YQBFpf6W7qP_K421HC8oOe2NdShb6Z9yMIVpalmwxEWwFOeqRea9PcGTdKAUYdb2fr2t0N36BlEJgRmzU/s320/doni%20di%20Natale.jpg" width="320" /></a></i><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Oltre allo stress legato dagli impegni e dalle
scadenze di lavoro, un’ulteriore causa di ansia è, per molti, proprio il dover
organizzare e partecipare a riunioni di famiglia.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Il Natale, infatti, è in molti casi l’unico momento
dell’anno in cui tutti i parenti si riuniscono e, se tra i vari membri della
famiglia si sono creati dei dissapori, anche se in passato, è proprio in questa
occasione che rischiano di ri-emergere (o di apparirne di nuovi!).</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Inoltre, trattandosi della festa della famiglia per
eccellenza, è anche il momento in cui lutti e rotture colpiscono più duramente:
la perdita di un familiare o di un partner può provocare un <b>senso di vuoto</b>
quasi tangibile in questo periodo dell’anno. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Infine, con il nuovo anno alle porte si è portati a
riflettere sia su quello appena trascorso sia su tutto ciò che invece ci
attende: nuove sfide, nuovi obiettivi, ma anche <b>nuove incertezze e nuove
paure</b>, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Se si confronta il Natale presente con quello passato,
insomma, come in una sorta di “Canto di Natale” anticipato, la gioia e lo
stupore di un tempo possono risultare quasi completamente soppiantati dalle
responsabilità, dagli impegni, dalle assenze ingombranti e dalla paura del
futuro. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana;">Come affrontare l’ansia da Natale</span></b><span style="font-family: Verdana;"></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Il primo passo per affrontare l’ansia da Natale è
essere <b>consapevoli</b> di ciò che si sta provando e riflettere sulle singole
ragioni che stanno provocando questo stato di malessere: si tratta di un
eccessivo carico di lavoro, di una riunione di famiglia difficile, dell’obbligo
sociale dell’acquisto dei regali? Comprendere che cos’è di preciso a farci
stare male è fondamentale per stabilire un piano d’azione che possa aiutarci a
combatterlo.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Il secondo passo, infatti, è proprio definire degli
obiettivi e degli step da seguire, in modo da mantenere il controllo sulle cose
da fare. In questa fase, è importante mettere da parte il perfezionismo e
cercare di essere realistici: il regalo perfetto non esiste, così come non
esistono il centrotavola perfetto e il segnaposto perfetto. Per quanto si
tratti di una frase ampiamente abusata, ciò che conta è davvero il pensiero,
soprattutto a Natale.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Tra un impegno e l’altro, inoltre, è fondamentale
trovare il tempo per prendersi cura di sé: fare attività fisica o passeggiate
all’aria aperta, <a href="https://www.igeacps.it/igiene-del-sonno-dormire-bene-per-vivere-meglio/"><span style="text-decoration: none;">dormire a
sufficienza</span></a>, leggere, fare un bagno caldo, meditare ecc. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Questi piccoli momenti di relax possono essere un vero
un toccasana per chi soffre di ansia.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Infine, se lo stato di ansia è particolarmente grave e
perdura nel tempo, può essere il caso di rivolgersi a un esperto e provare <a href="https://www.igeacps.it/le-tecniche-dellapproccio-cognitivo-comportamentale-per-la-gestione-dei-disturbi-dansia/"><span style="text-decoration: none;">tecniche
specifiche per la gestione dei disturbi d’ansia</span></a>.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"><a href="https://www.igeacps.it/ansia-da-natale-cose-e-come-affrontarla/%23:~:text=Cos%27%8F%20l%27ansia%20da,il%20Natale%20porta%20con%20s%8E">https://www.igeacps.it/ansia-da-natale-cose-e-come-affrontarla/#:~:text=Cos%27è%20l%27ansia%20da,il%20Natale%20porta%20con%20sé</a>.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></p>
<p><style>@font-face
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storia del conflitto tra palestinesi e israeliani inizia ancora prima del 1948,
anno di nascita dello Stato d'Israele. Tutti i passaggi che hanno portato alla
situazione di oggi, spiegati in maniera chiara per chi - insegnanti o genitori
- avesse il desiderio di far comprendere lo scenario ai più giovani.</i></span></p><p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoimFHp4zEcp7vyC-dWyfXI6AGbZ5UqATNPQfd8-o4cBykzFsQxmhinIkm3FhIP1kV8llY1t-3U4Y8tkSDUPw088adnGamRyrydkB3jK6-e9C0sU9iResSDK3e8kIQo6DKxCfOaxrpQ0mZO1MzCPeAbA33P8bNjzm2xt6j7_0iylf5TrdG2I8pmRvzGOM/s563/gaza.png" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="563" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoimFHp4zEcp7vyC-dWyfXI6AGbZ5UqATNPQfd8-o4cBykzFsQxmhinIkm3FhIP1kV8llY1t-3U4Y8tkSDUPw088adnGamRyrydkB3jK6-e9C0sU9iResSDK3e8kIQo6DKxCfOaxrpQ0mZO1MzCPeAbA33P8bNjzm2xt6j7_0iylf5TrdG2I8pmRvzGOM/s320/gaza.png" width="320" /></a></div>
<p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">di Antonio
Carioti </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Corriere
della Sera 14.10.23</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span>
</p><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"><a href="https://www.corriere.it/esteri/23_ottobre_12/palestina-israele-storia-conflitto-957984c8-66bb-11ee-aea2-f54ec62808b3.shtml">Il
conflitto</a> che oppone le<b> forze armate israeliane</b> e i
fondamentalisti islamici palestinesi del movimento <b>Hamas </b>ha <b>origini
lontane nel tempo</b>. Lo Stato d’Israele nacque nel <b>1948</b>, ma già
ai primi del Novecento pionieri ebrei avevano cominciato a trasferirsi in
Terrasanta, allora parte dell’Impero ottomano (predecessore dell’attuale
Turchia), per sfuggire alle frequenti <b>persecuzioni antisemite </b>di
cui erano vittime soprattutto in Europa orientale. A promuovere l’immigrazione
era il<b> movimento sionista</b>, che voleva costituire uno Stato per gli
ebrei nella terra da cui erano stati cacciati nell’antichità dai dominatori
romani. </span></p><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"><span></span></span></p><a name='more'></a> <p></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Dopo
la Prima guerra mondiale (1914-1918) l’Impero ottomano fu smembrato e <b>nel
1922 la Palestina venne affidata alla Gran Bretagna</b>. Sotto il dominio
inglese cominciarono a manifestarsi<b> tensioni gravi</b> tra gli ebrei
sionisti che affluivano in quel territorio e la popolazione araba che vi
abitava. Ci furono scontri e rivolte. Ovviamente<b> l’immigrazione in
Terrasanta aumentò parecchio </b>per via della politica violentemente
antisemita della Germania nazista, che giunse fino allo sterminio degli ebrei,
la Shoah.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Terminata
la Seconda guerra mondiale (1939-1945), i disordini in Terrasanta aumentarono e
<b>la Gran Bretagna decise di ritirarsi</b>. Data la presenza nel paese di due
comunità rivali, quella ebraica sionista e quella araba palestinese,<b> le
Nazioni Unite (Onu) stabilirono di dividere il territorio in due Stati</b>. Ma
quella decisione non fu mai attuata, perché <b>gli arabi rifiutarono la
spartizione</b>. Non appena fu proclamato lo Stato d’Israele, il <b>14 maggio 1948</b>,
gli eserciti dei Paesi arabi circostanti (Egitto, Giordania, Siria, Libano) <b>lo
attaccarono per annientarlo</b>, ma furono sconfitti.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Quella
<b>prima guerra arabo-israeliana</b> ebbe varie conseguenze: il consolidamento
dello Stato ebraico su <b>un’area più vasta </b>di quella che l’Onu gli aveva
assegnato; l’occupazione del territorio rimanente da parte <b>dell’Egitto </b>(striscia
di Gaza, a sud) e della <b>Giordania </b>(Cisgiordania o West Bank, a ovest);
la fuga dalle loro case di circa <b>700 mila profughi arabi palestinesi</b>;
l’afflusso in Israele di ebrei provenienti dai Paesi arabi, dove per loro la
situazione era diventata invivibile.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Negli
anni successivi <b>gli Stati arabi rifiutarono di riconoscere Israele</b> e gli
incidenti di frontiera furono numerosi. Una seconda guerra tra Israele ed
Egitto ebbe luogo nel <b>1956</b>, ma le forze dello Stato ebraico furono
indotte dall’Onu a ritirarsi dal territorio nemico che avevano occupato. <b>Nel
1964 nacque l’Organizzazione per la liberazione della Palestina</b>, con
l’intento di costituire uno Stato arabo al posto di Israele. A gruppi dell’Olp
si devono molte azioni di guerriglia, e spesso di terrorismo, contro gli
israeliani (ma anche in Italia) negli anni successivi.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Nel
<b>1967 </b>scoppiò un nuovo conflitto, detto <b>guerra dei Sei giorni</b>, che
vide <b>Israele sconfiggere Egitto, Siria e Giordania</b>. Di conseguenza lo
Stato ebraico occupò <b>Gaza </b>(<a href="https://www.corriere.it/esteri/23_ottobre_12/dalla-convivenza-al-regime-hamas-gaza-caduta-in-mano-agli-estremisti-270f1902-686f-11ee-aaf2-f4091213009c.shtml">qui
spieghiamo la sua storia</a>), la <b>Cisgiordania </b>e anche fette consistenti
di territorio egiziano, il <b>Sinai</b>, e di territorio siriano, il <b>Golan</b>.
Dopo un’altra guerra, che si combatté nel 1973, venne raggiunto <b>nel 1979 un
accordo di pace tra l’Egitto, che recuperò il Sinai, e Israele</b>. Ma gli
altri Stati arabi e l’Olp continuarono a invocare la cancellazione dello Stato
ebraico. E a loro si aggiunse anche <b>l’Iran </b>(Paese musulmano, ma non
arabo), dopo la rivoluzione che portò al potere il regime islamico dell’ayatollah
Khomeini.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"></span></p>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMKsZRujd24ySnMh1e7gzmzIeRwMwgu4gpBIbwVJQxPBkamJwWp8jsNtWKLDgbCR9C5dKgbfhIrmi5hjKuYjKzQ3zVLq_IpFGoDJc9tq7UqYfJuQPPSAYlJf0whx3GKGU8kVcgn3f-kssnv5xSUntd4GFB9qrzhVwR3lozjTnITqX7XaFZybzA_bCQdl8/s1200/BAMBINA%20PALESTINESE.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1200" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMKsZRujd24ySnMh1e7gzmzIeRwMwgu4gpBIbwVJQxPBkamJwWp8jsNtWKLDgbCR9C5dKgbfhIrmi5hjKuYjKzQ3zVLq_IpFGoDJc9tq7UqYfJuQPPSAYlJf0whx3GKGU8kVcgn3f-kssnv5xSUntd4GFB9qrzhVwR3lozjTnITqX7XaFZybzA_bCQdl8/w400-h200/BAMBINA%20PALESTINESE.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span class="caption" style="color: #783f04;"><span style="mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Una
bambina palestinese mangia dentro i rottami di un frigorifero nel campo
profughi di Khan Younis (AP Photo/ Khalil Hamra)</span></span><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"></span></p>
<style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Israele
si è trovato dopo il 1967 a <b>controllare anche zone abitate in larghissima
maggioranza dalla popolazione araba palestinese</b>, nelle quali sono stati
costruiti insediamenti residenziali ebraici. Nel <b>1987 </b>esplose a Gaza e
in Cisgiordania una rivolta contro gli israeliani, detta in arabo <b>Intifada</b>,
che durò diversi anni. Nel frattempo, l’Olp aveva moderato le sue posizioni, ma
era sorta una nuova più estremista organizzazione palestinese di matrice
musulmana, <b>Hamas</b>, decisa a distruggere Israele per sostituirlo con uno
Stato islamico.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Attraverso
una lunga trattativa tra l’Olp e Israele si giunse nel <b>1993 </b>agli <b>accordi
di Oslo</b>, che prevedevano <b>la nascita di uno Stato palestinese accanto
quello ebraico</b>. Ma il successivo processo di pace, sabotato dagli
estremisti di entrambe le parti, si è risolto in un <b>fallimento</b>, malgrado
la creazione di un’<b>Autorità nazionale palestinese in Cisgiordania e a Gaza</b>.
Anzi nel 2000 scoppiò una<b> seconda Intifada</b>, con vasto uso di attentati
suicidi da parte palestinese. Terroristi muniti di cinture esplosive si
facevano saltare in aria tra la folla, provocando molte vittime.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Nel
<b>2005 </b>Israele decise di <b>ritirarsi dalla striscia di Gaza </b>e il
controllo di quella piccola porzione di territorio ai confini con l’Egitto
venne assunta da Hamas. Da allora si sono spesso ripetuti <b>conflitti
sanguinosi</b>. I miliziani di Hamas, aiutati dall’Iran, lanciavano razzi per
colpire il territorio israeliano; le forze dello Stato ebraico rispondevano con
bombardamenti massici e incursioni armate nella striscia.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Il
7 ottobre scorso è però avvenuto un fatto senza precedenti: i terroristi di
Hamas, agendo di sorpresa, sono riusciti a <b>sfondare le barriere costruite
intorno a Gaza </b>e hanno compiuto stragi di civili in Israele, che ha reagito
dichiarando guerra al movimento islamico.<a href="https://www.corriere.it/esteri/23_ottobre_12/iran-hamas-israele-trappola-friedman-3f6a9ed8-686d-11ee-aaf2-f4091213009c.shtml">
Il risultato è lo scontro terribile</a> a cui stiamo assistendo <a href="https://www.corriere.it/esteri/diretta-live/23_ottobre_12/israele-hamas-guerra-notizie-oggi-e255a47a-6869-11ee-aaf2-f4091213009c.shtml">in
questi giorni</a>.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"><a href="https://www.corriere.it/tecnologia/23_ottobre_13/la-guerra-tra-hamas-e-israele-spiegata-a39cf9d4-a287-44b1-96e3-c610df0e9xlk.shtml">https://www.corriere.it/tecnologia/23_ottobre_13/la-guerra-tra-hamas-e-israele-spiegata-a39cf9d4-a287-44b1-96e3-c610df0e9xlk.shtml</a></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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<p><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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{page:WordSection1;}</span></style><span style="color: #783f04;"><br /><span style="font-family: Verdana;"> </span></span></p>
<p><style>@font-face
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{page:WordSection1;}</style></p>Aldo Maturohttp://www.blogger.com/profile/14562613733528468192noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2311324558218967235.post-72699049183674335992023-07-08T11:18:00.003+02:002023-07-08T11:21:07.523+02:00L'INFANZIA NEGATA<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><i> <span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Una dura realtà che deruba il futuro ai bambini e all’umanità.</span><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Questi
piccoli schiavi invisibili nel mondo sono ancora oggi 152 milioni,
vittime di lavoro minorile.</span></i></p><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"><i> </i></span></p><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"><i></i></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglpsAjOvV1a-pb1Z-p6JX-PZbWKIJOFngV5EaKGnbDx98UY0E-JdebCeBzaxHbUjGfI_Cd5qIf1aUrN-20fYexnl0REdgEGnv2i0gOpNn4xeXRETfVURsigfMLpMBnxopkVTYNG1LjIQZPaXrsYoDxEDuLMsnuSK_JQcpMo92-5tZbkhGfm1-bsvjGjzk/s2560/INFANZIA.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="2560" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglpsAjOvV1a-pb1Z-p6JX-PZbWKIJOFngV5EaKGnbDx98UY0E-JdebCeBzaxHbUjGfI_Cd5qIf1aUrN-20fYexnl0REdgEGnv2i0gOpNn4xeXRETfVURsigfMLpMBnxopkVTYNG1LjIQZPaXrsYoDxEDuLMsnuSK_JQcpMo92-5tZbkhGfm1-bsvjGjzk/s320/INFANZIA.jpg" width="320" /></a></i></div><i><br /></i>
<p></p><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"><b><i>“Nessun
bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici strumenti di
lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite”.</i></b> Così diceva
Iqbal Masih, un bambino pakistano diventato in tutto il mondo simbolo della
lotta contro il lavoro minorile. Venduto dalla sua famiglia a un fabbricante di
tappeti, costretto a lavorare incatenato ad un telaio, Iqbal riuscì a fuggire e
inziò a partecipare a dibattiti e manifestazioni contro la schiavitù dei
minori. Fu ucciso a 12 anni in circostanze mai chiarite.</span></p><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"><span></span></span></p><a name='more'></a> <p></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM3rJniVQJQh6hefoBodY3joIYoNsSwsNB-zNvuaPyQel6H2b6OBiW2sCwx4xJDqyF2bR5KEYSypluZLycNH-tKvwU-efbGAxCfeB5IsU-skqZFMooKLC3TDwy-2bv-F4oLWGc-LSpPFKGN2Xrk8GSPTg83uSZ2Pth3N4GiJb_clZ5UNDzEJdyJ9zOYoo/s300/INFANZIA%201.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="272" data-original-width="300" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM3rJniVQJQh6hefoBodY3joIYoNsSwsNB-zNvuaPyQel6H2b6OBiW2sCwx4xJDqyF2bR5KEYSypluZLycNH-tKvwU-efbGAxCfeB5IsU-skqZFMooKLC3TDwy-2bv-F4oLWGc-LSpPFKGN2Xrk8GSPTg83uSZ2Pth3N4GiJb_clZ5UNDzEJdyJ9zOYoo/s1600/INFANZIA%201.jpg" width="300" /></a></div><br />
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Lo
sfruttamento minorile nel mondo del lavoro priva i bambini e le bambine della
loro infanzia, della loro dignità e influisce negativamente sul loro sviluppo
psico-fisico.</span></p>
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<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Questi
piccoli schiavi invisibili nel mondo sono ancora oggi 152 milioni di bambini,
vittime di lavoro minorile. Metà di essi, 73 milioni, sono costretti in
attività di lavoro pericolose che mettono a rischio la salute, la sicurezza e
il loro sviluppo morale. Sono vittime di sfruttamento sessuale, lavorativo o
accattonaggio forzato. Un fenomeno che rimane largamente sommerso, presente
ovunque, anche in Italia</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Il <b>12
giugno si celebra la Giornata Mondiale contro il lavoro minorile</b>, un’opportunità
per tutti di fermarsi a riflettere su un fenomeno che priva ancora oggi milioni
di bambini della loro infanzia, della protezione di cui hanno bisogno, di
un’istruzione e dell’opportunità di costruirsi un futuro. Una realtà così dura
a cui non possiamo assolutamente farci l’abitudine, ma è necessario fare tutto
il possibile, ad ogni livello per sradicarne le cause e mitigare le conseguenze
per chi ne è stato vittima.</span></p><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span>
</p><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFFXkYPTXaQcGpwyQTE3ZTvApZ73hVsHnox9Yn9oRaaWwvNGsa-5XooQ_ubF_4K3gYoCs_xCveLQdNbFsR07a4Vq_7eYE5U3Wl9RER2UrVnJL-C4RSI80vgBBWHPUYX4lUVhz4cF9tnwn4Ndy055LCH4Hf3VjAy-YXftsic0qoGFsCTRxivdPPg86M0qY/s800/INFANZIA%202.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="458" data-original-width="800" height="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFFXkYPTXaQcGpwyQTE3ZTvApZ73hVsHnox9Yn9oRaaWwvNGsa-5XooQ_ubF_4K3gYoCs_xCveLQdNbFsR07a4Vq_7eYE5U3Wl9RER2UrVnJL-C4RSI80vgBBWHPUYX4lUVhz4cF9tnwn4Ndy055LCH4Hf3VjAy-YXftsic0qoGFsCTRxivdPPg86M0qY/s320/INFANZIA%202.jpg" width="320" /></a></div>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Il 70
per cento dei bambini lavoratori è impiegato nell’agricoltura, nella pesca,
nell’allevamento, il 20 per cento circa nel settore dei servizi, per esempio
come aiuti domestici, o nell’industria del sesso, il 10 per cento nel settore industriale,
inclusa l’estrazione mineraria. Oltre due terzi sono occupati in ambito
familiare, nei campi, con gli animali o nei commerci che appartengono alla
famiglia. Non di rado, sgobbano più di dodici ore al giorno senza retribuzione.</span></p>
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fenomeno è diffuso in modo eterogeneo nel mondo: in calo negli ultimi anni in
Asia, America latina e nella regione del Pacifico, ancora in aumento
nell’Africa subsahariana, soprattutto nelle regioni colpite da conflitti,
siccità o alluvioni.</span></p><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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{page:WordSectio</span></style><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXpPg8vXAAZ_BIA7MH_eXPKz-YkLDP8XdYgpSPyybeg768zipmpel9-CXVPOqICsdoJPq-RY9fc6HNYBYiJBmtz8V5kdvQiQw3Hbo581GX1eGSPmq7GY_UcY0Bc8gCbI95JRG5MJAed16_LGOyLj_Fpb180x7Mas7UciCubp5FgOZaKS6vcfLSW13ryoQ/s1800/INFANZIA%203.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1020" data-original-width="1800" height="181" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXpPg8vXAAZ_BIA7MH_eXPKz-YkLDP8XdYgpSPyybeg768zipmpel9-CXVPOqICsdoJPq-RY9fc6HNYBYiJBmtz8V5kdvQiQw3Hbo581GX1eGSPmq7GY_UcY0Bc8gCbI95JRG5MJAed16_LGOyLj_Fpb180x7Mas7UciCubp5FgOZaKS6vcfLSW13ryoQ/s320/INFANZIA%203.jpg" width="320" /></a></div><br /><b>L’obiettivo è ancora lontano</b><p></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Nonostante
i progressi significativi compiuti negli ultimi 20 anni, il mondo è ancora
lontano dal raggiungere <b>l’obiettivo di sradicare ogni forma di lavoro
minorile entro il 2025</b>, come previsto dagli Obiettivi di Sviluppo
Sostenibile delle Nazioni Unite.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">A
maggio, a conclusione dell’Anno Internazionale dedicato a questo tema, si è
svolta a Durban, Sud Africa, la V Conferenza Globale per l’eliminazione del
Lavoro Minorile che, su invito dell’ILO (Organizzazione Internazionale del
Lavoro). Ha visto riuniti rappresentanti di governi, società civili,
sindacati, settore privato, organizzazioni regionali e internazionali che da
anni si impegnano in questo ambito. Nel documento finale hanno sottolineato che
“le conseguenze della pandemia di Covid-19, i conflitti armati, le crisi
alimentari, umanitarie e ambientali minacciano di invertire anni di progressi”.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"><br />Dall’analisi
emerge, infatti, che la pandemia fino a fine 2022, potrebbe accrescere di altri
8,9 milioni il numero dei bambini costretti a lavorare, sia per l’aumento della
povertà delle famiglie, sia per la chiusura delle scuole. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Nel
mondo, circa un terzo dei bambini lavoratori non frequenta la scuola, mentre
milioni vanno sì a scuola, ma devono anche lavorare duramente nel tempo
restante e questo doppio carico è spesso insopportabile. Garantire il diritto
all’istruzione, una scuola di qualità per tutti, il sostegno scolastico ai più
deboli sono alcuni passi fondamentali per la tutela dei minori.</span></p>
<p><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Così
come è importante la sensibilizzazione verso ogni forma di sfruttamento, di
diritti umani calpestati che da una parte toglie dignità e futuro a tanti
minori e dall’altra alimenta il commercio e il consumo di beni frutto di questo
meccanismo. Il <b>conoscere può portarci a scelte più consapevoli e rispettose,
più solidali.</b> Ciascuno può contribuire a partire da piccole cose: ad
esempio, il semplice gesto di ricaricare il cellulare nel modo corretto;
utilizzare al meglio capi di vestiario, scarpe; non sprecare il cibo…, sono
tutti gesti quotidiani che possono incidere nella catena commerciale dove sono
coinvolti i bambini che lavorano nelle miniere di cobalto e di coltan, nelle
fabbriche di abbigliamento, nelle piantagioni e così via. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Nessuno
può sentirsi con la coscienza a posto fino a quando non si sarà fatto di tutto
per sradicare il lavoro minorile, il primo dei diritti umani calpestati dei
bambini. Da qui la necessità di “risvegliare le coscienze… perché è uno
scandalo che la vita opulenta di una parte del mondo sia ottenuta togliendo
dignità alla parte più fragile del globo, cioè i bambini… chiediamoci quanti
prodotti che usiamo o mangiamo sono ottenuti sfruttando dei bambini” (Cardinale
Peter Turkson, prefetto del dicastero per la Promozione dello sviluppo umano
integrale).</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">E, come ricorda papa Francesco, la “misura” con cui si rispetta
“l’innata dignità umana” e i diritti fondamentali dei più piccoli “esprime che
tipo di adulti siamo e vogliamo essere, e che tipo di società vogliamo
costruire” (Messaggio ai partecipanti alla V Conferenza globale
sull’eliminazione del lavoro minorile).</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #262626; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Helvetica;"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;"><a href="https://comunitamissionariadellatrinita.com/lo-sfruttamento-minorile-nel-mondo-non-facciamoci-labitudine/">https://comunitamissionariadellatrinita.com/lo-sfruttamento-minorile-nel-mondo-non-facciamoci-labitudine/</a></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><style>@font-face
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{page:WordSection1;}</style></p>Aldo Maturohttp://www.blogger.com/profile/14562613733528468192noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2311324558218967235.post-57187036114374599322023-07-08T10:58:00.005+02:002023-11-26T15:56:15.507+01:00'A CUNTRORA : UNA TRADIZIONE NAPOLETANA<p> <span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;">Chi non ricorda quelle
ore pomeridiane d’estate in cui, complice un tipico pranzo familiare, non si ha
la forza di fare nulla?! Le braccia sono senza forze, le gambe tremano e
l’unico movimento che si riesce a fare è muovere un ventaglio, accendere un
condizionatore o un ventilatore. Il corpo man mano si rilassa e alla fine,
senza molta resistenza, scivola tra le <b><span style="font-family: Verdana;">braccia
di Morfeo</span></b>. </span></p><p></p><p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;"><b><span style="font-family: Verdana;"> </span></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;"><b><span style="font-family: Verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBmfDGot6DIDHzWSFMti-NJ49_4Qz0Nw-vA7tN8rZfge8N9_S92nuLsFzQPQJydDzTss-5fB50vxodqasrTwWcaiMggl6vhZ8Ypk-6glgORxuEO-YoARDxvVdXvSwxp0xqC5ljXjEmq0uxCMEsDWuZMKx10TYA1iSSwp0Cr59UKSxaSr-GJnjHoDaooiU/s600/Copia%20di%20Controra-Van-gogh-600x480.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="600" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBmfDGot6DIDHzWSFMti-NJ49_4Qz0Nw-vA7tN8rZfge8N9_S92nuLsFzQPQJydDzTss-5fB50vxodqasrTwWcaiMggl6vhZ8Ypk-6glgORxuEO-YoARDxvVdXvSwxp0xqC5ljXjEmq0uxCMEsDWuZMKx10TYA1iSSwp0Cr59UKSxaSr-GJnjHoDaooiU/s320/Copia%20di%20Controra-Van-gogh-600x480.jpg" width="320" /></a></span></b></span></div><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;"><b><span style="font-family: Verdana;"><br /><span></span></span></b></span><p></p><a name='more'></a><p></p><p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;"><b><span style="font-family: Verdana;">Queste
ore, in cui è facile lasciarsi andare a un sonnellino pomeridiano, formano la
cosiddetta “controra”</span></b>. Il termine, deriva dal latino “contra
horas”, cioè ore contrarie, e sta a indicare le prime ore del pomeriggio in cui
è impossibile fare qualunque cosa se non riposarsi. </span></p><p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;">In particolare è una
pratica conosciuta nelle <b><span style="font-family: Verdana;"><a href="http://www.vesuviolive.it/cultura/74577-comm-facette-a-nonna-usanze-riti-e-credenze-nel-meridione-del-mistero/">regioni
meridionali d’Italia</a></span></b>, ovvero negli unici luoghi italiani
dove il sole è caldo al punto da richiedere un’interruzione delle attività
lavorative. Il termine, infatti, indica anche quella calura estiva che opprime
il <b><span style="font-family: Verdana;">Mezzogiorno</span></b> in
particolare nel mese di <b><span style="font-family: Verdana;">agosto</span></b>.
In queste ore pomeridiane solitamente non si esce, non si alza la voce ed è
facile che nei condomini i bambini non possano giocare nel parco a palla o sia
vietato ascoltare la musica ad alto volume. Spesso la fine della controra è
scandita dal tintinnio dei cucchiaini nelle tazzine da caffè, la bevanda che
meglio di ogni altra risveglia il corpo.</span>
</p><p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIjoZz53M4ODxsSePbuBQdPdhrPW4PHLYvliJxPpQle6mqVGWul91SGTvgCrDzoh_unQ3tgS6N-bIdsr0TVCiN2LRzcqjlTkjkQcFTDiszA9Nfrz1665MseYVZxkd3XxuTKPGhzEnWt8O2mK68NuSLb9z35ZLcs0dnCDlmvu9gJaeRnmCG0Un8Ax8YAb0/s430/CUNTRORA.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="294" data-original-width="430" height="219" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIjoZz53M4ODxsSePbuBQdPdhrPW4PHLYvliJxPpQle6mqVGWul91SGTvgCrDzoh_unQ3tgS6N-bIdsr0TVCiN2LRzcqjlTkjkQcFTDiszA9Nfrz1665MseYVZxkd3XxuTKPGhzEnWt8O2mK68NuSLb9z35ZLcs0dnCDlmvu9gJaeRnmCG0Un8Ax8YAb0/s320/CUNTRORA.jpg" width="320" /></a><a href="http://www.vesuviolive.it/ultime-notizie/51125-giorno-dei-morti-usanze-tradizioni-folklore-nel-sud-italia/"></a><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;"><a href="http://www.vesuviolive.it/ultime-notizie/51125-giorno-dei-morti-usanze-tradizioni-folklore-nel-sud-italia/">Questa
usanza</a> trae le sue origini dall’antica cultura contadina</span></b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;">. Chi lavorava la terra, nelle
giornate particolarmente calde, solitamente smetteva di lavorare a mezzogiorno,
pranzava e poi si riposava proprio perché era impossibile pensare di attivarsi
quando il sole batteva sui corpi già affaticati. I saggi contadini riprendevano
poi a lavorare quando sapevamo di poter svolgere la propria attività al meglio.
A dare ragione alle abitudini dei coltivatori è arrivata anche una ricerca
della <b><span style="font-family: Verdana;">Nasa</span></b>, secondo
la quale la controra aumenterebbe le prestazioni del cervello del 34%.</span></span></p>
<p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;">Fin dall’antichità queste
ore del pomeriggio erano considerate particolari, se non addirittura sacre, ma
anche inquietanti, come racconta <b><span style="font-family: Verdana;"><a href="http://www.vesuviolive.it/eventi/85525-maggio-dei-monumenti-2015-un-inizio-dedicato-a-leopardi-ecco-il-programma/">Giacomo
Leopardi</a></span></b> nel capitolo “Del meriggio”, del suo “Saggio sopra
gli errori popolari degli antichi”, pubblicato nel 1815: “<i><span style="font-family: Verdana;">Chi crederebbe che quello del mezzogiorno fosse
stato per gli antichi un tempo di terrore, se essi stessi non avessero avuto
cura d’informarcene con precisione?[…] Il tempo destinato al sonno, cioè quello
della quiete e del silenzio, è stato sempre il più proprio a risvegliare le
chimeriche idee di fantasmi e di visioni, che quasi ogni uomo ha succhiate col
latte. […] Anche le ombre dei morti riputavansi comparire e andar vagando
sul mezzogiorno, come vedesi sì nei citati versi di Stazio (Thebaid., lib. IV),
sì presso Filostrato, il qual narra che i pastori non ardivano nel mezzogiorno
avvicinarsi a Pallene, ossia Flegra, dove giacevano le ossa dei giganti, per
timore degli spettri che apparivano in quel luogo facendo uno strepito
spaventevole (Heroic., cap. 3)”.</span></i></span></p>
<p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;">Anche nella tradizione
ebraica, esiste un diavolo, chiamato <b><span style="font-family: Verdana;">Keteb</span></b>,
che al contrario degli altri demoni notturni, compare di giorno nelle ore pomeridiane,
quelle cioé in cui gli umani sono più vulnerabili.</span></p><p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;"> </span>
</p><p class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: Verdana; font-size: 11pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><a href="https://www.vesuviolive.it/cultura-napoletana/89562-controra-sud-riposino/">https://www.vesuviolive.it/cultura-napoletana/89562-controra-sud-riposino/</a></span></p>
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<p><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;">Fonti:</span></b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;"> Adriano Mazzella, “Tempo di
controra. L’ozio estivo che fa bene al cervello”, da “Il Napoli”, Napoli, 2009</span></span></p>
<p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;">Luciano De Crescenzo,
“Così parlo Bellavista: Napoli, amore e libertà”, Mondadori, Milano, 2011</span></p>
<p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;">Saverio Mattei, “I libri
poetici della Bibbia”, Tomo V, Porcelli, Napoli, 1779</span></p>
<p align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="color: #783f04;"><br />
<a href="https://news.google.com/search?q=vesuvio%20live&hl=it&gl=IT&ceid=IT%3Ait" title="Segui Vesuviolive.it su Google News"><span style="text-decoration: none; text-underline: none;"><img border="0" height="26" src="file://localhost/private/var/folders/3q/gwt7ry1s45b7cm2047yw09d80000gn/T/TemporaryItems/msoclip/0/clip_image001.png" width="26" /></span></a></span></p>
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pratici per un uso più responsabile della risorsa idrica </span></b></i></span></p><p><span style="color: #783f04;"><i><b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;"></span></b></i></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTnm_4RMX-Z7WLwyu4hpawCo4uGs9WvKEuENAF7j5vySMUJA0WtipgudX1LMVWksJpfWAZRNQxycucjMPj7vnK1Qyi7zIxf3frYEOhX896QYMlxOf5_8VughJJbHqq7OQY6eI2rh1bfwrhBESUN4Ua9HaJe-wpFGb4NoCmGJKecjVnQABrVvYgMEDtLcU/s835/Acqua.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="437" data-original-width="835" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTnm_4RMX-Z7WLwyu4hpawCo4uGs9WvKEuENAF7j5vySMUJA0WtipgudX1LMVWksJpfWAZRNQxycucjMPj7vnK1Qyi7zIxf3frYEOhX896QYMlxOf5_8VughJJbHqq7OQY6eI2rh1bfwrhBESUN4Ua9HaJe-wpFGb4NoCmGJKecjVnQABrVvYgMEDtLcU/s320/Acqua.jpg" width="320" /></a></b></i></div>
<p></p><p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;">Ecco 7 pratici consigli
per un uso più̀ responsabile della risorsa idrica: </span></p>
<p><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;">1)
Riutilizzare l’acqua </span></b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;"></span></span></p>
<p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;">L’acqua di cottura della
pasta è un ottimo sgrassante per lavare le stoviglie senza uso esagerato di
detersivo, mentre l’acqua usata per pulire la frutta e la verdura può essere
riutilizzata per lavare l’auto o per innaffiare le piante e i fiori, a questo
proposito è bene ricordare che quest’ultima operazione va eseguita la sera,
quando il sole è calato e l’acqua evapora in misura minore. </span></p><p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;"><span></span></span></p><a name='more'></a> <p></p>
<p><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;">2) Usare in
modo razionale gli elettrodomestici </span></b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;"></span></span></p>
<p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;">Per risparmiare acqua ed
energia elettrica è opportuno utilizzare la lavatrice e la lavastoviglie a
pieno carico, diminuendo cosi la frequenza dei lavaggi, attenzione anche alla
temperatura: un lavaggio a 30° consuma la metà dell’acqua di un lavaggio a
90°. </span></p>
<p><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;">3) Avere
atteggiamenti responsabili in cucina </span></b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;"></span></span></p>
<p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;">Non è necessario lavare
la frutta e la verdura sotto l’acqua corrente, è sufficiente lasciarla a bagno
con un pizzico di bicarbonato. Nella preparazione dei cibi vengono spesso
imbrattate più stoviglie del necessario. Inoltre viene utilizzata una dose
eccessiva di prodotti chimici per la pulizia delle stoviglie e della casa, il
che, oltre a causare inquinamento dei corsi d’acqua, aumenta il consumo d’acqua
necessaria per il risciacquo. </span></p>
<p><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;">4)
Controllare gli impianti </span></b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;"></span></span></p>
<p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;">Un rubinetto che
gocciola, oltre ad infastidire, è causa di un notevole spreco (90 gocce al
minuto sono 4.000 litri di acqua sprecata all’anno). Con una corretta
manutenzione si risparmia acqua e denaro.<br />
Inoltre sono in vendita riduttori di flusso e dispositivi che permettono di
ottenere un getto efficace e ricco con la metà dell’acqua comunemente
utilizzata per ottenere questo risultato. </span></p>
<p><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;">5) Dotare
lo scarico del wc di sistemi a qualità differenziata </span></b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;"></span></span></p>
<p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;">OItre il 30% dei consumi
idrici domestici sono imputabili allo sciacquone, poiché premendo il pulsante
se ne vanno circa 10 litri d’acqua, non sempre necessari; sarebbe utile dotare
lo scarico del WC con moderni sistemi a quantità differenziata, da regolare a
seconda delle esigenze; inoltre è importantissima la manutenzione, considerato
che un WC che perde può arrivare a consumare 100 litri al giorno. </span></p>
<p><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;">6) Non
lasciare aperti i rubinetti </span></b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;"></span></span></p>
<p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;">Mentre ci si rade o ci si
lavano i denti non è necessario tenere il rubinetto costantemente aperto. </span></p>
<p><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;">7) Usare la
doccia </span></b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;"></span></span></p>
<p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;">"Make yor shower
with a friend: save water", fai la doccia con un amico (o un'amica),
risparmia l'acqua. Con questo slogan il Governo Inglese affrontò la terribile
siccità del 1976. Ne nacque un putiferio incredibile, con il Vescovo di
Canterbury che gridava allo scandalo. Ma usare la doccia è comunque un modo di
risparmiare acqua (per il classico bagno ci vogliono circa 100 litri d'acqua),
mentre con la tradizionale doccia single si usa un quarto dell'energia e
dell'acqua di un bagno in vasca e con una maggiore igiene. </span></p>
<p><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;">Altri
accorgimenti: </span></b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;"></span></span></p>
<p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;">Coi rubinetti chiusi il
contatore generale non deve girare; in caso contrario c'è una perdita.<br />
Un foro di un millimetro in una tubatura provoca, in un giorno, una perdita di
2.328 litri di acqua potabile.<br />
Quando si va in ferie o ci si assenta per lunghi periodi da casa è buona
regola chiudere il rubinetto centrale dell’acqua, evitando così perdite e
disagi dovuti a rotture impreviste nell’impianto. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></p>
<p><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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{page:WordSection1;}</span></style><span style="color: #783f04;"><br /><i><b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;"> </span></b><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;"></span></i></span></p>
<p><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);"><i>@font-face
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deciso di scrivere sull’onda della rabbia e dell’orgoglio. Non c’è modo
peggiore di scrivere, ma me ne assumo la piena responsabilità. E’ una mia </span></i><i style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">riflessione <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sullo stato di salute mentale della
Medicina dopo la morte di Fulvio, cui mi legava parentela ed amicizia.</span></i></p><p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><i style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"></span></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i style="color: #783f04;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZ7cto7OQe33P6prtEF2kTcqF2J7wKhZ9PPRs060wRV8Rur1wJ0Khp_DpqONg6zT5MIeFgzKe6Tw7hV6aF2-vdDc-rBWJkilxL_YTAV7pcYik8b_HpeBFHeh2pU-0dXQxZ7zrdz6PFKwFA9T55ZuyIWyWPEoP-NqLiBj6j3JDbL0wayGzMguoj8ppY/s626/medici%20esauriti.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="440" data-original-width="626" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZ7cto7OQe33P6prtEF2kTcqF2J7wKhZ9PPRs060wRV8Rur1wJ0Khp_DpqONg6zT5MIeFgzKe6Tw7hV6aF2-vdDc-rBWJkilxL_YTAV7pcYik8b_HpeBFHeh2pU-0dXQxZ7zrdz6PFKwFA9T55ZuyIWyWPEoP-NqLiBj6j3JDbL0wayGzMguoj8ppY/s320/medici%20esauriti.jpg" width="320" /></a></i></div><i style="color: #783f04;"><br /> </i><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Dr.ssa Filomena Rita Di Mezza</span></span><p></p><p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> Psicoterapeuta</span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"></span></i></span></p><p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><i style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"><br /></span></i></p><p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><i style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"></span></i>
</p><p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04;"><i><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">La rabbia e l’orgoglio</span></i><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> è un libro di
Oriana Fallaci che non mi è piaciuto. E lo dico ancora a malincuore, perché la
grande giornalista toscana è un riferimento fondamentale della mia formazione culturale
e in quel libro non ho riconosciuto la sua cifra distintiva: farti sentire la
rabbia e l’orgoglio di una denuncia, senza perdere l’equilibrio. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"><span></span></span></p><a name='more'></a>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Stamattina ho deciso di scrivere
sull’onda della rabbia e dell’orgoglio. Non c’è modo peggiore di scrivere, ma
me ne assumo la piena responsabilità.</span></p>
<style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">I medici, il personale sanitario sono innanzitutto
“persone”, esattamente come i malati di cui si occupano con devozione,
competenza e a volte sfibrante assiduità, pertanto essi sono soggetti ad
ammalarsi esattamente come le “persone” che devono curare. L’ esposizione
prolungata a situazioni ripetutamente dolorose, incerte, talvolta traumatiche e
che hanno a che fare con l’impotenza, la dipendenza, la minaccia della morte,
rischia di renderli particolarmente provati nella loro salute psicofisica. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Secondo voi, tra il mio amico che urla
fino a costringerci a voltare il capo, come lo vedessimo!, mentre invece siamo
fuori dal pronto soccorso, perché gli stanno facendo un orribile tampone nasale
posteriore, sente un dolore atroce, è disperato, e il povero medico che glielo
deve fare per salvarlo dal sangue che cola come da un rubinetto che non si può
chiudere, chi, chi è più dannatamente provato? </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Il mio amico, con le sue urla che perdono
il timbro umano della voce, perché il dolore molto forte ci avvicina alla
nostra natura istintiva ed animale, o il medico che muove le sue mani decise
nella gola e nel naso, accompagnando l’operato con parole inopportune ed
inopportunamente dette a voce troppo alta, con una modalità rude che trova
l’indifendibile alibi del: “però è molto bravo, è capace”…</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Chi? chi è più dannatamente provato?</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Il mio amico, di certo. Più provato di
così…come si dice, si muore. E infatti è morto, pochi giorni dopo, mentre i
medici si impegnavano a diagnosticare e curare.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Si muore sempre così. Con lo stupore
inebetito di noi mortali. Senza possibilità di appello. A nessuno. Perché le
variabili della realtà concreta per cui moriamo sono sempre insufficienti;
anche quando ci dessero risposte precise, resta sempre un dubbio, una
perplessità, un se, un ma, che appartengono al Padreterno, al Fato, alla
Metafisica. Al nulla disincantato dei cinici.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Per un po’ continueremo a cercare
ragioni, responsabilità, circostanze fatali, colpe. Le troviamo. Non le
troviamo. Poi corriamo ai cimiteri- alle urne -agli amici in comune- ai
ricordi, alla poesia del tuo poeta preferito, amico mio, Borges: El instante. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Corriamo anche da fermi, perché
l’immobilità appartiene alla morte e noi siamo vivi e, con la rabbia e
l’orgoglio dei mortali, non accettiamo la morte. Non l’accettiamo mai
veramente, anche quando diciamo che “una vita pienamente vissuta rende più
naturale il trapasso”. Queste sono solo razionalizzazioni, carezze raffinate
del pensiero, ma nei fondali psichici, la nostra morte non è contemplabile.
Forse è anche per questo che, in quei fondali, i folli si immergono e non
vogliono più risalire. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Invece, la sofferenza che precede la
morte, il calvario di alcuni (tranne di quelli che tra la vita e la morte fanno
un lungo sonno senza soluzione di continuità), è argomento diverso, che con voi
voglio interrogare. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF_WmS0HvWmBESV71E_PQFQDuLrRCVdEJR-NzDtp4hQfITRsHFUl8wBFYMwVSFEZKDhDbKZ9902LYewcwWtbvX0D2k6I6qygCcdVE92Zx8MWZ-tGlaTLctUE6z-i5wZN7Y-Jm57R8g1ipkRuFoIGTLpzcnl9wn4xSewltPgPB5YzAcrnmuYmCXZpI5/s1300/tired-exhausted-devastated-doctor-scientist-after-a-long-shift-head-in-hands-dead-patients-and-lost-hope-concept-covid-19-coronavirus-disease-glo-2EWTC7E.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="956" data-original-width="1300" height="235" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF_WmS0HvWmBESV71E_PQFQDuLrRCVdEJR-NzDtp4hQfITRsHFUl8wBFYMwVSFEZKDhDbKZ9902LYewcwWtbvX0D2k6I6qygCcdVE92Zx8MWZ-tGlaTLctUE6z-i5wZN7Y-Jm57R8g1ipkRuFoIGTLpzcnl9wn4xSewltPgPB5YzAcrnmuYmCXZpI5/s320/tired-exhausted-devastated-doctor-scientist-after-a-long-shift-head-in-hands-dead-patients-and-lost-hope-concept-covid-19-coronavirus-disease-glo-2EWTC7E.jpg" width="320" /></a></div>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="color: #783f04;">Secondo voi, i medici e gli infermieri che
si sono occupati del mio amico, dei loro parenti, colleghi, amici o sconosciuti
quanto altro<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sangue, urla e puzza e corpi degradati avranno
visto negli ultimi anni in ospedale? Pensiamo davvero, o essi stessi credono
davvero che la loro “buona salute”, indispensabile per curare gli <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>altri, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sia
tutelata da un camice, dagli strumenti di lavoro con cui sanno tagliare, dalla
lunga esperienza o dal supporto tra colleghi? <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></p>
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{page:WordSection1;</style><br /><p></p><p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Certo, le moltissime vite salvate, i
neonati che illuminano gli ospedali <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sono
un farmaco infallibile per restituire loro carica e fiducia: <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ma non può e non deve bastare, perché la buona
salute di chi cura è un dovere oltre che un diritto. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Se non stai sufficientemente bene, non
devi curare. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Ma se ti fai aiutare e ti curi, curerai
meglio di prima, perché come dice un proverbio: “il medico patito è più bravo”.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Ricevo un certo numero di medici, più
raramente altri professionisti sanitari nel mio studio. Chiedono aiuto per
sintomi che schiudono ai loro occhi la nostra “miseria umana”, come la chiamava
Freud, la miseria che ci rende talvolta irrazionali, contraddittori, incapaci
rispetto a quello che fino a poco prima <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sapevamo far bene e con soddisfazione.
Chiedono aiuto perché, improvvisamente, la mano che deve incidere la carne,
trema, lo sguardo si annebbia, manca l’aria sotto la mascherina. “Ho paura di
morire dottoressa”. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Un’altra mi dice che non può più salire
in ambulanza, ha vertigini che non ha mai avuto. Gira la luce della sirena, ma
anche il mondo dentro e intorno a lei. “Voglio scendere, fammi scendere, sto
male”, ha urlato piangendo all’autista. Ha lasciato colleghi e il malato. E’ oppressa
dal senso di colpa. E, per la prima volta, sperimenta che significa essere
sopraffatta dalla malattia.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Un’altra non vuole più lavorare in
rianimazione: troppi dubbi tra l’efficienza medica e l’etica esistenziale. Da dove
mi viene questo pensare che mi rende difficile agire con sicurezza. I dubbi da
quella stanza dove i pazienti per lo più dormono, si sono infiltrati come
sabotatori interni nella mia camera da letto, nel mio sonno. Devo fare ore di
rituali per dormire un’oretta, non riesco più ad abbandonarmi al buio della
notte, devo rimanere sveglia.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Si ha sempre un po’ vergogna di dirsi
malati. Cari medici e infermieri, leggete in proposito il bel saggio di
Virginia Woolf sulla malattia. Certo lei era persona informata sui i fatti, era
psichicamente malata, ma anche, a differenza di noialtri che siamo modeste
menti, una grande scrittrice e come tale capace di illuminarci su aspetti della
malattia su cui dovremmo essere preparati benissimo, così come lo siamo ad esempio
sull’anatomia.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Si ha sempre paura e vergogna della
dipendenza da chi ti deve curare. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Il mio amico, cui di certo non mancava
l’arte della parola, entrando in pronto soccorso, alla vista del medico alle
prese con tante emergenze, ne ha intuito con lungimiranza la fatica psicofisica
e ironicamente ha detto: non è che dopo ve la prendete con me? </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Eccola, la paura del bambino che siamo
tutti noi, rispetto a chi ci deve curare. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgd2gRctVdSL1d-CaKHpNoT97Jgp6inxOMj5ItpegGl0ECEcJRStDlHOnVf0F6521qul7iwsE5f8PEb6cX8X07bCbULSqQ9h_g739v5nROIn0atuZnnbBjA4GyUR7DTieR5SNej1_FWHXpFVR3thFaPKrJOsjlOkh8J9P8exSQOOzN-T8EMs5uWqPXv/s1300/lavoratore-medico-di-sesso-maschile-stanco-che-lavora-oltre-ore-in-ospedale-asian-overworked-professionale-sensazione-di-sonnolenza-e-esaurito-durante-covid-19-pandemic-focolaio-infermiere-e-medico-sollecitati-e-depressi-2e3c5xt.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="956" data-original-width="1300" height="235" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgd2gRctVdSL1d-CaKHpNoT97Jgp6inxOMj5ItpegGl0ECEcJRStDlHOnVf0F6521qul7iwsE5f8PEb6cX8X07bCbULSqQ9h_g739v5nROIn0atuZnnbBjA4GyUR7DTieR5SNej1_FWHXpFVR3thFaPKrJOsjlOkh8J9P8exSQOOzN-T8EMs5uWqPXv/s320/lavoratore-medico-di-sesso-maschile-stanco-che-lavora-oltre-ore-in-ospedale-asian-overworked-professionale-sensazione-di-sonnolenza-e-esaurito-durante-covid-19-pandemic-focolaio-infermiere-e-medico-sollecitati-e-depressi-2e3c5xt.jpg" width="320" /></a></div><p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> </span>
</p><p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="color: #783f04;"> I
medici “patiti”, però, quelli di cui vi ho sopra accennato, quelli che hanno
provato il vacillare della salute psichica e che hanno chiesto aiuto, possono
capire meglio i loro pazienti. Soprattutto possono convincersi che quella
miseria umana che ci abita è un inesauribile serbatoio di umanità, cui
personalmente si può attingere per continuare a lavorare sufficientemente bene..
</span></span></p>
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{page:WordSection1;}</style></p><p><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Della morte in sé non possiamo dire
nulla, della modalità con cui assistiamo, sì. </span>
</p><p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">-“E ‘l modo ancor m’offende”-</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Ora, per favore, non obiettate, in
maniera superficiale, che l’intervento della medicina deve essere distaccato
dall’emotività e dalle questioni interiori, perché diversamente non si potrebbero
affrontare problemi che richiedono freddezza, rapidità decisionale etc. E’ argomento
incompetente, perché il distacco non ha nulla a che vedere con la freddezza,
semmai con la TEMPERANZA, che è cosa ben diversa, è miscela di freddo e calore
umano, dotazione psichica necessaria, ma difficile da acquisire, sicuramente
più difficile e complessa che avere la capacità di capire formule chimiche e
fisiche o conoscere il funzionamento del corpo umano.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Altro che test di selezione di medici e
infermieri basati sulla biologia o sul <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>risolvere problemi di logica o di matematica! <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Questo lo sanno già fare, molto meglio degli
umani, gli strumenti di tecnologia biomedica! </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Non sprecate più soldi ed energia su
questo, tra poco non ci sarà più bisogno, per fare ciò, di medici o infermieri:
sono certamente più capaci in tal senso i progressi robotici. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Investite piuttosto su un potenziamento della
formazione psichica di chi fa questi mestieri, per recuperare e
valorizzare<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>l’umanità e l’ineffabile
dello psichico, che nessun algoritmo riesce ancora, e speriamo per sempre, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a standardizzare. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Non sono stata certo temperata, ahimè.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">La rabbia e l’orgoglio di un’umanità
ferita mi ha fatto sentire il caldo della febbre. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Una “curandera” ammalata. L’importante,
però, è riconoscerlo e assumersene la responsabilità. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Ciao amico mio. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-indent: 0cm;"><style>@font-face
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{page:WordSection1;}</style></p>Aldo Maturohttp://www.blogger.com/profile/14562613733528468192noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2311324558218967235.post-48457943649371971572023-05-01T13:06:00.005+02:002023-05-01T13:06:53.604+02:00NAUFRAGHI..SE FOSSE TUO FIGLIO<p> </p><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><i><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">È solo un figlio dell'umanitá perduta, dell'umanità sporca, che non fa rumore.</span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><i><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></i></p><p>
</p><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Helvetica;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9Lmdf7Mh0AF6QhH20nlQT7SRoT-cz3rg_IzOrob8TkV8cs4RrFp46JEz9GfjloWlNU8P1Sku9lxbBt9lQZUYv0ywj6Wow7nB3PnRALo0NWjVDHh2eNlttixdg1IxyV2F5ktOVRQybOOYSSPcT8eM_gg_tvN6Skr0E9iHCylS7VK5SSr2fCypYI3NO/s457/neonato.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="296" data-original-width="457" height="207" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9Lmdf7Mh0AF6QhH20nlQT7SRoT-cz3rg_IzOrob8TkV8cs4RrFp46JEz9GfjloWlNU8P1Sku9lxbBt9lQZUYv0ywj6Wow7nB3PnRALo0NWjVDHh2eNlttixdg1IxyV2F5ktOVRQybOOYSSPcT8eM_gg_tvN6Skr0E9iHCylS7VK5SSr2fCypYI3NO/s320/neonato.jpg" width="320" /></a></div><br /><span style="color: #783f04;">"Se fosse tuo figlio</span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">riempiresti il mare di navi </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">di qualsiasi bandiera.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Vorresti che tutte insieme </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">a milioni </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">facessero da ponte </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">per farlo passare.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Premuroso, </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">non lo lasceresti mai da solo</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">faresti ombra </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">per non far bruciare i suoi occhi, </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">lo copriresti </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">per non farlo bagnare</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">dagli schizzi d'acqua salata.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> <span></span></span></p><a name='more'></a><p></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Se fosse tuo figlio ti getteresti in mare, </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">uccideresti il pescatore che non presta la barca, </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">urleresti per chiedere aiuto, </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">busseresti alle porte dei governi </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">per rivendicarne la vita.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Se fosse tuo figlio oggi saresti a lutto, </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">odieresti il mondo, odieresti i porti </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">pieni di navi attraccate.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Odieresti chi le tiene ferme e lontane</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Da chi, nel frattempo</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">sostituisce le urla </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Con acqua di mare.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Se fosse tuo figlio li chiameresti</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">vigliacchi disumani, gli sputeresti addosso. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Dovrebbero fermarti, tenerti, bloccarti</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">vorresti spaccargli la faccia, </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">annegarli tutti nello stesso mare.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Ma stai tranquillo, nella tua tiepida casa</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">non è tuo figlio, non è tuo figlio. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Puoi dormire tranquillo</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">E sopratutto sicuro. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Non è tuo figlio.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">È solo un figlio dell'umanitá perduta,</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">dell'umanità sporca, che non fa rumore.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Non è tuo figlio, non è tuo figlio. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Dormi tranquillo, certamente </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">non è il tuo."</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana;">Sergio
Guttilla (dalla rete Internet)</span><span style="font-family: Verdana;"></span></p>
<p><style>@font-face
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{page:WordSection1;}</style></p>Aldo Maturohttp://www.blogger.com/profile/14562613733528468192noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2311324558218967235.post-86516774705627087712023-04-24T12:04:00.002+02:002023-04-24T12:04:18.557+02:00LA CULTURA DELLE ARMI IN AMERICA<p> <i><span style="color: #783f04; font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">In America su una
popolazione di 325 milioni di abitanti ci sono oltre 357 milioni di armi da
fuoco. Il 20% di cittadini possiede il 65% di armi, di cui 106 milioni di
pistole Colt, forse in omaggio a Samuel Colt che brevettò la sua pistola nel
1836. Gli americani rappresentano il 42% di tutti i civili armati che vivono
nel mondo.</span></i>
<span style="color: #783f04;"><i><span style="background: white; font-family: "verdana"; font-size: 12pt;">Un’indagine dell’</span><span style="font-family: "verdana"; font-size: 12pt;">Educational Fund to Stop Gun
Violence</span><span style="background: white; font-family: "verdana"; font-size: 12pt;"> dimostra che</span><span style="font-family: "verdana"; font-size: 12pt;"> la maggior parte delle
morti si concentra proprio in quei luoghi dove la proprietà delle pistole è più
diffusa</span><span style="background: white; font-family: "verdana"; font-size: 12pt;"> e le leggi più permissive.</span></i></span></p><div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><i><span style="background: white; font-family: "verdana"; font-size: 12pt;"> </span></i></span>
<style>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-aO4YokbXdLw/XO-SLxsCdZI/AAAAAAAAKeY/22uak-3pyIgF2ZZwLYT1I0qCZJDnyNBdwCLcBGAs/s1600/pistola%2Bnon%2Bviolenza.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="418" data-original-width="630" height="212" src="https://1.bp.blogspot.com/-aO4YokbXdLw/XO-SLxsCdZI/AAAAAAAAKeY/22uak-3pyIgF2ZZwLYT1I0qCZJDnyNBdwCLcBGAs/s320/pistola%2Bnon%2Bviolenza.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Scultura "Non violenza" - Palazzo O.N.U. - New York</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<i><span style="color: #783f04; font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"> </span></i>
</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;">
<span style="font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"> <span style="color: #783f04;">Aldo Maturo, per</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;">
<span style="font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><span style="color: #783f04;"> </span></span>
</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "verdana"; font-size: 10pt;"><a href="http://www.agoravox.it/Usa-la-cultura-delle-armi.html"><span style="color: blue;">http://www.agoravox.it/Usa-la-cultura-delle-armi.html</span></a></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "verdana"; font-size: 10pt;"><span style="color: blue;"> </span></span>
</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: #783f04; font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"> </span></div><div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Negli USA la cultura della
violenza ha seminato un sillogismo mortale: le armi da fuoco risolvono i
problemi. Abbiamo problemi? Abbiamo bisogno di armi da fuoco! L’idea viene da
lontano e ha 227 anni. Per gli americani resta un dogma assoluto. “…non si
potrà violare il diritto dei cittadini di possedere e portare armi…” Sono
queste le 13 paroline contenute nel secondo emendamento della Costituzione
americana (15.12.1791) e che trovarono fondamento durante gli anni delle grandi
colonizzazioni europee, quale unico strumento a disposizione dei coloni per
difendere territori, case e famiglie.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: #783f04; font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"></span></div>
<a name='more'></a>
<br />
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: #783f04; font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"> Il principio è
passato indenne e consacrato per secoli, tanto che oggi su una popolazione di
325 milioni di abitanti ci sono oltre 357 milioni di armi da fuoco. Il 20% di
cittadini possiede il 65% di armi, di cui 106 milioni di pistole Colt, forse in
omaggio a Samuel Colt che brevettò la sua pistola nel 1836. Gli americani
rappresentano il 42% di tutti i civili armati che vivono nel mondo. Sarà forse
per questo che ogni anno negli USA si verificano oltre 30.000 morti e 80.000
feriti con armi da fuoco e che tale percentuale è più alta proprio negli Stati
con una legislazione meno restrittiva sulle armi?</span><span style="font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: #783f04; font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><b>Il possesso di armi non è
legato solo alla passione ma soprattutto alla necessità di carattere storico</b>.
Quando i vari Stati sono nati (fine del ‘700) l’idea di un proprio esercito non
solo faceva venire in mente quello degli oppressori europei ma lo si riteneva
inutile perché nei vari insediamenti urbani <b>la frequenza degli attacchi da
parte degli indiani o dei banditi era così frequente ed improvvisa che di certo
non si poteva attendere, per difendersi, l’arrivo dei soldati dell’esercito</b>.
Più che all’esercito, ogni Stato pensò quindi a costituire delle milizie
locali, assoldando volontari o uomini già dotati di armi proprie. <b>Gli uomini
tra i 16 e i 60 anni erano obbligati a possedere armi ed a concorrere alla
difesa delle loro comunità</b> partecipando a pattugliamenti notturni ed
addestramenti settimanali. Il retaggio di quelle milizie è oggi la Guardia
Nazionale </span><span style="font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: #783f04; font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Ma con il passare degli
anni l’idea di un esercito regolarmente costituito divenne patrimonio comune e
l’esigenza di essere in possesso di armi proprie andò attenuandosi tanto che
alcuni Stati - anche del famoso West - addirittura lo vietarono (chi
arrivava in città armato, doveva depositare l’arma all’ufficio dello sceriffo
che rilasciava ricevuta).</span><span style="font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: #783f04; font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Gli americani non avevano
fatto i conti, però, con la NRA (National Rifle Association), considerata una
delle più influenti lobby politiche degli Stati Uniti, che ha sempre bloccato
qualunque legge sulla limitazione delle armi ed ha condizionato con le sue
campagne politiche l’elezione dei Presidenti degli Stati Uniti. Ufficialmente è
apartitica ma ha aiutato indistintamente democratici e repubblicani. Ronald
Reagan fu il primo Presidente eletto con il sostegno del NRA.</span><span style="font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: #783f04; font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Dopo gli anni ’80,
invero, anche a seguito di stragi, conflitti, morte di Presidenti degli Stati
Uniti (John Kennedy nel 1963, il fratello Robert nel 1968 e Martin Luther King
nello stesso anno) ci fu a poco a poco una svolta verso i<b>l diritto
all’autodifesa e 44 Stati su 50 vararono leggi che permettevano di avere
addosso un’arma nascosta. </b></span><span style="font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: #783f04; font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><u><b>In realtà non è vero che
negli Usa le armi sono in libera vendita come le noccioline.</b></u> Nella maggioranza
degli Stati per comprare un’arma è necessario un permesso che viene dato dopo
un corso di addestramento. Ma le armi, purtroppo, si possono comprare
liberamente fra privati o nelle fiere specializzate. Ce ne sono oltre 5.000
all’anno e sono il maggior libero mercato per l’acquisto senza controlli.</span><span style="font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: #783f04; font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Nonostante quasi tutti
gli Stati abbiano più o meno regolato l’acquisto e l’uso, nessuno se le è mai
sentita di vietarne il possesso per il timore che un simile provvedimento venga
immediatamente annullato dalla Corte Suprema ai sensi del 2^ emendamento.</span><span style="font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: #783f04; font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><b>Se limitazioni ci sono,
riguardano le armi a ripetizione, quelle definite automatiche e che sparano
finchè si tiene premuto il grilletto e non finiscono i colpi nel caricatore
(Es. il mitra). </b>Ma è facile trasformare un’arma semiautomatica in automatica.
Sono in vendita i “bump stocks”, strumenti da poche decine di dollari che
trasformano un fucile d’assalto in una specie di arma automatica, in grado di
sparare centinaia di colpi al minuto. E infatti Trump ne ha vietato la vendita
dopo l’ultima strage al liceo di Parkland. Provvedimento tampone o proposte
infelici, come quella di armare gli insegnanti delle scuole. </span><span style="font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: #783f04; font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Finchè esiste il sillogismo
che la violenza si combatte con l’uso delle armi proprie, finchè il mercato
privato delle armi resterà senza controllo, finchè le armi possono essere
vendute anche ai malati di mente, non dovremo meravigliarci delle stragi (62
negli ultimi 30 anni), delle sparatorie (281 nelle scuole dal 2013) o delle
migliaia di omicidi (12.000 nel solo 2017). E’ cronaca recente. Ma il 2018 non
è iniziato molto bene: in questi primi 58 giorni del nuovo anno ci sono già
state 11 sparatorie nelle scuole americane.</span><span style="font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: #783f04; font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">La NRA (la lobby delle
armi) ha appoggiato Trump durante la campagna elettorale e il presidente ha di
recente definito i leader dell'associazione "grandi patrioti".</span><span style="font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: #783f04; font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"> </span></div><div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Bibliografia:</span><br />
<span style="color: #783f04; font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"> </span>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="background: rgb(245, 229, 213); font-family: "georgia"; font-size: 13.5pt;"><a href="https://www.vanityfair.it/news/approfondimenti/2018/12/13/usa-mai-cosi-tanti-morti-da-arma-da-fuoco-negli-ultimi-ventanni">https://www.vanityfair.it/news/approfondimenti/2018/12/13/usa-mai-cosi-tanti-morti-da-arma-da-fuoco-negli-ultimi-ventanni</a></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background: rgb(245, 229, 213); font-family: "georgia"; font-size: 13.5pt;"><a href="https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/stragi-usa-piu-gravi-ultimi-anni.html">https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/stragi-usa-piu-gravi-ultimi-anni.html</a></span></div>
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<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;">
<span style="font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><a href="https://www.focus.it/comportamento/economia/armi-da-fuoco-in-america"><span style="color: blue;">https://www.focus.it/comportamento/economia/armi-da-fuoco-in-america</span></a></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;">
<span style="font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><a href="https://www.ilpost.it/2012/12/17/armi-stati-uniti-2/"><span style="color: blue;">https://www.ilpost.it/2012/12/17/armi-stati-uniti-2/</span></a></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;">
<span style="font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">(<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/National_Guard_of_the_United_States"><span style="color: blue;">https://it.wikipedia.org/wiki/National_Guard_of_the_United_States</span></a>)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;">
<span style="font-family: "verdana"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><a href="https://www.tvsvizzera.it/tvs/proposte-poco-gradite_la-lobby-delle-armi-americana-contro-trump/43928016"><span style="color: blue;">https://www.tvsvizzera.it/tvs/proposte-poco-gradite_la-lobby-delle-armi-americana-contro-trump/43928016</span></a></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;">
</div>Aldo Maturohttp://www.blogger.com/profile/14562613733528468192noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2311324558218967235.post-15966511393859166022023-02-12T16:13:00.002+01:002023-02-12T16:13:28.723+01:00COME SI VIVE AL 41 BIS<p class="MsoNormal" style="line-height: 16.8pt; mso-outline-level: 2; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph; vertical-align: baseline;"><span style="color: #783f04;"><i> <span style="font-family: Verdana;">Il regime di detenzione a cui è sottoposto Alfredo Cospito
comporta un isolamento estremo, e chi lo ha vissuto parla di “tortura
democratica”. Cospito il giorno 11 febbraio è stato tradotto dal carcere di
Milano Opera all’Ospedale S.Paolo per le sue gravissime condizioni di salute.</span></i></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 16.8pt; mso-outline-level: 2; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph; vertical-align: baseline;"><span style="color: black; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 16.8pt; mso-outline-level: 2; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph; vertical-align: baseline;"><span style="color: black; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAQ4qBb2TdDFMSuEnR0rTkAdFjY_EBP24eyC6wvZ_-DLa2jR1dTkMyo_Sis4HyponZTtLkCXwGLbbHGuEPwJFWLqgC0JSpn7FKYRNpwpysOSQl5DDwJHKKVN5zAQsvSeEg7i9Ba_qXF4457WnC5xk8gjyj0jWb9lTD8NS2xOYU3TtGdIwaPUwFUyh8/s1120/Il%20carcere%20dell'Aquila%20visto%20dall'alto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="732" data-original-width="1120" height="198" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAQ4qBb2TdDFMSuEnR0rTkAdFjY_EBP24eyC6wvZ_-DLa2jR1dTkMyo_Sis4HyponZTtLkCXwGLbbHGuEPwJFWLqgC0JSpn7FKYRNpwpysOSQl5DDwJHKKVN5zAQsvSeEg7i9Ba_qXF4457WnC5xk8gjyj0jWb9lTD8NS2xOYU3TtGdIwaPUwFUyh8/w303-h198/Il%20carcere%20dell'Aquila%20visto%20dall'alto.jpg" width="303" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">CARCERE DE L'AQUILA<br /></td></tr></tbody></table></span>
</p><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #191c1f; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"> <span style="color: #783f04;"> Lo <a href="https://www.ilpost.it/2023/01/27/sciopero-fame-cospito/?homepagePosition=7"><b><span style="text-decoration: none;">sciopero della
fame</span></b></a> che <a href="https://www.ilpost.it/2023/01/25/le-condizioni-di-alfredo-cospito-sono-sempre-piu-gravi/"><b><span style="text-decoration: none;">Alfredo Cospito</span></b></a>
sta facendo dal 19 ottobre nel carcere di Sassari ha rianimato la discussione
sul regime carcerario del <a href="https://www.ilpost.it/2022/05/23/carcere-duro-41-bis-capaci/"><b><span style="text-decoration: none;">41-bis</span></b></a>,
cui oltre allo stesso Cospito sono sottoposti in Italia circa 750
detenuti. Il 41-bis è un articolo dell’ordinamento penitenziario che
consiste nell’elenco di una serie di limitazioni imposte ai detenuti, che
definiscono quello che viene comunemente detto “carcere duro”.</span></span><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Molti di
coloro che hanno vissuto il 41-bis utilizzano, per descriverlo, la parola
“vuoto<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">”. </b></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;">I
detenuti al 41-bis, infatti, non fanno essenzialmente nulla: la loro giornata è
scandita dalla totale assenza di attività</span></b><span style="font-family: Verdana;">. Carmelo Musumeci, che ha
trascorso in carcere 25 anni di cui cinque in regime di 41-bis, condannato
all’ergastolo per omicidio e per appartenenza a un’organizzazione criminale,
dice al <i>Post</i>: «Definisco quel tipo di detenzione una “tortura
democratica”. Il 41-bis annienta le persone. Io lo vissi nel carcere
dell’Asinara, in Sardegna, negli anni Novanta, poco dopo la sua introduzione.
Le condizioni igienico-sanitarie erano terribili: dalla turca uscivano i topi.
Per impedire ai ratti di entrare nella cella usavo una bottiglia che chiudeva
il buco.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #191c1f; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"><span style="color: #783f04;"></span></span></p><a name='more'></a> <span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: white; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Scopri</span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfxmSiOmvbDVYvz7IF0xhZZji20quUGGcvZDgtKeaFo9aXTyHOaKgeb-4vrcGfJ-eCulkyhEksfhyZez7fseoap68NAl0f3nYgdr-mOCa64VYHm8jleXPjoouosLxZkAqerlvFT2kuj0L0VQZYSaaOfPge508zEqUjhrGW5TRfY7CDVSBBh5_6FvWT/s680/milano%20opera.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="380" data-original-width="680" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfxmSiOmvbDVYvz7IF0xhZZji20quUGGcvZDgtKeaFo9aXTyHOaKgeb-4vrcGfJ-eCulkyhEksfhyZez7fseoap68NAl0f3nYgdr-mOCa64VYHm8jleXPjoouosLxZkAqerlvFT2kuj0L0VQZYSaaOfPge508zEqUjhrGW5TRfY7CDVSBBh5_6FvWT/s320/milano%20opera.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">CARCERE DI MILANO OPERA<br /></td></tr></tbody></table><br /> IN CELLA 24/24 h</span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Ci sono
casi in cui le persone sottoposte al 41-bis, secondo i loro avvocati, hanno
perso sostanzialmente la capacità di partecipare a conversazioni più lunghe di
alcuni minuti, per l’estremo isolamento sofferto in carcere, come sembra essere
successo all’ex brigatista Nadia Desdemona Lioce. </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;">Per
quasi tutte le ore della giornata, tranne una o due, chi è sottoposto a questo
regime carcerario rimane confinato nella propria cella, in cui a volte lo
spazio è poco più ampio di quello occupato dal letto. Questa situazione può
durare molti anni, durante i quali si hanno contatti con gli stessi pochissimi
detenuti, al di fuori dei brevi colloqui mensili concessi.</span></b></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Ha
scritto Musumeci: «Il 41-bis è un regime dove perdi totalmente la gestione
della tua vita, spesso anche dei tuoi pensieri. Ti spogliano della tua
identità. Diventi a tutti gli effetti un fantasma». </span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Verdana;">DOPO LE STRAGI DI CAPACI E VIA
D’AMELIO</span></b></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Nella
sua attuale forma il 41-bis fu varato nel 1992, dopo le stragi di mafia di <a href="https://www.ilpost.it/2022/05/23/strage-capaci-giovanni-falcone/"><b><span style="text-decoration: none;">Capaci</span></b></a>
e <a href="https://www.ilpost.it/2022/07/19/paolo-borsellino-strage-via-damelio/"><b><span style="text-decoration: none;">via D’Amelio</span></b></a>,
a Palermo, per limitare il più possibile la frequenza dei contatti con
l’esterno degli esponenti di vertice delle organizzazioni criminali. In
sostanza per evitare che, dal carcere, i capi mafiosi continuassero a
comandare. Si tratta di una sospensione a norma di legge del “trattamento
penitenziario ordinario”: uno strumento preventivo (viene applicato sia a
persone già condannate sia a chi è ancora attesa di giudizio), che ha
l’obiettivo di isolare il detenuto dal resto della sua organizzazione
criminale. </span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Per chi
ne chiede l’abolizione o un uso molto più limitato, fin dall’introduzione il 41-bis
ha assunto però anche la funzione non dichiarata di strumento punitivo. È
scritto nel XVIII rapporto di <a href="https://www.rapportoantigone.it/diciottesimo-rapporto-sulle-condizioni-di-detenzione/41-bis-e-alta-sicurezza/"><b><span style="text-decoration: none;">Antigone</span></b></a>,
l’associazione che si occupa di tutela dei diritti nel sistema penale: «Un
regime detentivo che si definisce duro non può non evocare l’idea di un sistema
intransigente che mira a “far crollare” (anche sul piano psicofisico) chi vi
viene sottoposto, puntando, sempre in forma latente, alla “redenzione”, cioè
alla collaborazione con la giustizia, principale “criterio di accertamento
della rottura dei collegamenti con la criminalità organizzata”. Proprio
l’effettiva “collaborazione” fa venir meno l’applicazione di questo regime».</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Verdana;">PER QUALI REATI</span></b></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Negli
anni, l’elenco di reati per cui si può essere sottoposti al 41-bis si è
ampliato. Attualmente comprende terrorismo, mafia, prostituzione minorile,
pedopornografia, tratta di persone, acquisto o vendita di schiavi, violenza
sessuale di gruppo, sequestro di persona a scopo di rapina o estorsione,
associazione a delinquere per contrabbando di tabacchi, associazione a
delinquere finalizzata al traffico di droga. </span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;">41 BIS A COSPITO</span></b></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Alfredo
Cospito è il primo anarchico a essere sottoposto a questo tipo di regime
carcerario: secondo il ministero della Giustizia, che ha deciso per lui il
41-bis, c’è il rischio che dia ordini agli altri membri della sua
organizzazione. Sul fatto che questo possa realmente avvenire e che Cospito possa
essere considerato pericoloso, soprattutto pericoloso come un boss mafioso,
circolano molti dubbi sollevati da più parti, e non solo dai suoi compagni
anarchici. </span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">La
ministra della Giustizia Marta Cartabia giustificò l’applicazione del 41-bis a
Cospito con i «numerosi messaggi che, durante lo stato di detenzione, ha
inviato a destinatari all’esterno del sistema carcerario». Si trattava di
interventi che Cospito scriveva dal carcere, con il permesso, per pubblicazioni
di area anarchica, in cui secondo Cartabia invitava «esplicitamente a
continuare la lotta contro il dominio, particolarmente con mezzi violenti
ritenuti più efficaci».</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana;">– Leggi
anche:</span></b><span style="font-family: Verdana;"> <a href="https://www.ilpost.it/2022/12/28/alfredo-cospito-pena/"><b><span style="text-decoration: none;">Il caso
dell’anarchico Alfredo Cospito, dall’inizio</span></b></a></span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Verdana;">PERCHE’ A COSPITO</span></b></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Secondo
la versione del ministero della Giustizia, insomma, Cospito non mandò questi
messaggi in forma segreta o nascosta, ma attraverso testi pubblicati su riviste
anarchiche. Per questo, dice il suo avvocato Flavio Rossi Albertini, per
impedire queste comunicazioni era sufficiente attuare un controllo più stretto
sulla corrispondenza, o emettere uno specifico provvedimento per quello
specifico reato. Esistono poi estese perplessità sulla presunta funzione che
avrebbero avuto questi interventi: Cospito si riconosce nella Federazione
anarchica informale, che predica la lotta armata violenta contro lo stato ma
che, ha spiegato più volte in queste settimane Rossi Albertini, non ha vere
strutture gerarchiche organizzate: «È un ossimoro, una contraddizione, pensare
che una struttura orizzontale, come è stata ritenuta dagli stessi giudici di
Torino, possa avere un capo».</span></span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="color: #878787; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"> </span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #191c1f; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3dQDfaVwIgMHgzz_bxAxDktFjsBZiQKHxnOHLsVzqZPb-uEZRhiixzsH-gUn8jftluKHuVZTVWrPG_nRc8IlAm-0rsKPwEz6JDjfZ52qUWSuwcwdNYpoK3cWZTIVYFZ2KioLQOj-OdqFOlAOuHV7dfi95LbqRSmLfXl1u05ZmOOWWg9XPIrY4aTEJ/s1024/sassari.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="633" data-original-width="1024" height="198" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3dQDfaVwIgMHgzz_bxAxDktFjsBZiQKHxnOHLsVzqZPb-uEZRhiixzsH-gUn8jftluKHuVZTVWrPG_nRc8IlAm-0rsKPwEz6JDjfZ52qUWSuwcwdNYpoK3cWZTIVYFZ2KioLQOj-OdqFOlAOuHV7dfi95LbqRSmLfXl1u05ZmOOWWg9XPIrY4aTEJ/s320/sassari.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">CARCERE DI SASSARI<br /></td></tr></tbody></table><br /><span style="color: #783f04;">IL 41 BIS VISTO DA CHI CI E’ STATO</span></span></b></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Musumeci
ha scritto alcuni libri sulla sua storia: l’ultimo è <a href="https://www.amazon.it/Diventato-innocente-Trilogia-Carmelo-Musumeci-ebook/dp/B0BLMD8SL3/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=26T96N4DQ02JT&keywords=carmelo+musumeci&qid=1674915768&sprefix=carmelo+musumeci%2Caps%2C93&sr=8-1"><b><i><span style="text-decoration: none;">Diventato innocente</span></i></b></a>.
«Al di là delle condizioni igieniche e sanitarie, quello che però annienta
l’individuo è la solitudine: al 41-bis è insopportabile. Si vive chiusi in una
cella, privati di tutto, si incontrano solo pochissimi altri carcerati. Quando
venni sottoposto a quel tipo di regime, nell’ora d’aria era possibile
incontrare più detenuti, ora al massimo si è in quattro, sempre gli stessi.
Senza contare che molti carcerati al 41-bis sono in prigione da anni: sono
vecchi e stanchi, non escono nemmeno più di cella».</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Musumeci
entrò in carcere che aveva un diploma di quinta elementare: «La mia salvezza è
stata studiare, ha assorbito tutte le mie forze. Ma al 41-bis è difficile anche
quello, che è invece uno strumento unico e fondamentale per il recupero alla
vita civile, che poi dovrebbe essere uno degli obiettivi del carcere. I libri
dall’esterno non possono arrivare, così un professore in pensione strappava le
pagine dei suoi volumi e me le inviava per posta. A volte, però, quelle pagine
venivano bloccate dalla censura. Pensavano che fossero pizzini e che
contenessero chissà quali messaggi». I detenuti al 41-bis possono studiare, ma
non partecipare alle lezioni, cioè andare a scuola. Studiano quindi per conto
loro, con un educatore che fa da intermediario con i professori.</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Musumeci
dice di essere una grande eccezione: «Ero condannato all’<a href="https://www.ilpost.it/2023/01/18/ergastolo-ostativo-41-bis-carcere-duro/"><b><span style="text-decoration: none;">ergastolo
ostativo</span></b></a> che poi è stato tramutato in ergastolo “semplice”». La
sua pena insomma è cambiata e ha previsto a un certo punto la possibilità di
accedere a benefici penitenziari, come i permessi premio, il lavoro all’esterno
e la semilibertà. Alfredo Cospito rischia l’opposto: e cioè che la sua pena si
trasformi in ergastolo ostativo, senza la possibilità di essere abbreviata o
convertita in pene alternative. </span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">«Dopo 25
anni ho iniziato a uscire con i permessi premio e poi con la semilibertà» dice
Musumeci. «Lo studio mi ha permesso di evolvermi. Oggi sono una persona diversa
rispetto a ciò che sono stato tanti anni fa, mi fa piacere pensare di essere
una persona migliore».</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Verdana;">IL REGIME DEL 41 BIS</span></b></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">I
detenuti in regime di 41-bis vengono collocati in sezioni apposite dove sono
adottate quelle che nell’ordinamento penitenziario sono definite “misure di
elevata sicurezza interna ed esterna”. All’interno delle stesse sezioni ci sono
poi aree “a sicurezza ulteriormente rafforzata” dove sono detenute le persone
considerate più pericolose, cioè essenzialmente i capi più importanti delle
organizzazioni mafiose. Si tratta di 14 aree in sette istituti non previste
dalla normativa ma, come spiega l’associazione Antigone, «frutto di prassi
organizzative consolidate».</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Le aree
a sicurezza ulteriormente rafforzata sono costituite da due sole celle singole
con una piccola zona per l’ora d’aria. In una cella c’è il boss mafioso,
nell’altra un detenuto che di fatto è l’unica persona con cui il boss può
entrare in contatto. Ha raccontato al giornale <a href="https://www.ildubbio.news/carcere/ce-un-41-bis-speciale-molto-piu-duro-del-41-bis-g6p1k6ln#:~:text=Racconta%20un%20detenuto%20che%20ha,arrivava%20un%20raggio%20di%20luce%C2%BB."><b><i><span style="text-decoration: none;">Il Dubbio</span></i></b></a>
un detenuto che ha vissuto l’esperienza dell’area a sicurezza ulteriormente
rafforzata: «Per dieci anni sono stato isolato in una cella di un metro e 52
centimetri di larghezza per due metri e 52 centimetri di lunghezza, e cioè uno
spazio occupato quasi tutto dal letto. Non mi arrivava un raggio di
luce». </span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><i><span style="font-family: Verdana;"> </span></i></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Verdana;">TESTIMONIANZE</span></b></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Francesco
Schiavone, camorrista, cugino omonimo del capo dei casalesi, raccontò dopo
essersi dissociato: «Non sentivo alcun rumore quando ero in cella, nemmeno una
porta sbattere o una persona chiacchierare. Stavo impazzendo». </span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Tutti i
detenuti al 41-bis vivono in una cella singola e non possono avere contatti con
gli altri detenuti. La loro giornata è caratterizzata dall’assoluta mancanza di
eventi che non siano i controlli all’interno delle celle. Davide Steccanella,
avvocato del foro di Milano, legale dell’ex terrorista Cesare Battisti e in
passato anche di <a href="https://www.ilpost.it/2022/12/21/renato-vallanzasca-carcere/"><b><span style="text-decoration: none;">Renato
Vallanzasca</span></b></a>, spiega: «Alla domanda “Che cosa fa durante la sua
giornata un detenuto al 41-bis?” posso solo rispondere “Niente”. Si tratta di
detenuti murati vivi, anche a livello mentale, psicologico, che non hanno
nessun contatto con niente che non avvenga all’interno delle quattro mura della
loro cella».</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">I
detenuti al 41-bis «non hanno nessun rapporto nemmeno con il resto del
carcere», continua Steccanella. «È una forma di punizione medievale che non
solo è in contrasto con la Costituzione ma anche con il 2023, con l’epoca che
stiamo vivendo». Dall’altra parte, chi è favorevole al mantenimento del 41-bis
sostiene che sia un’importante leva per spingere i criminali a pentirsi e a
collaborare con la giustizia per fare luce su importanti fatti di mafia e
terrorismo.</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana;">– Leggi
anche:</span></b><span style="font-family: Verdana;"> <a href="https://www.ilpost.it/2023/01/27/sciopero-fame-cospito/"><b><span style="text-decoration: none;">Cosa succede al
corpo di una persona che fa lo sciopero della fame</span></b></a></span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Carmelo
Gallico, ex detenuto al 41-bis per reati connessi ad attività della
’ndrangheta, <a href="https://ristretti.org/index.php?option=com_content&view=article&id=92198:la-mia-storia-al-41bis-un-morto-a-guardia-del-proprio-cadavere&catid=220:le-notizie-di-ristretti&Itemid=1"><b><span style="text-decoration: none;">descrisse</span></b></a>
così la sua vita in cella: «Trascorrevo le restanti 23 ore nel chiuso della
cella sotto il freddo pallore di un neon. Un passo dalla branda al lavandino;
due per la bilancetta (l’armadietto, <i>ndr</i>); a tre c’era la turca; a
quattro sbattevo già il naso contro la parete. La finestra era una piccola
fessura attaccata al soffitto con una rete dalle maglie così strette da
trattenere anche l’aria». </span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Gallico
parla di 23 ore trascorse in cella perché poteva disporre di una sola ora
d’aria al giorno. Più spesso le ore d’aria per i detenuti al 41-bis sono due,
ma mai di più, per regolamento. Anche le ore d’aria sono trascorse in
isolamento oppure solo e sempre con gli stessi detenuti.</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">L’avvocato
di Alfredo Cospito, Flavio Rossi Albertini, ha spiegato a <a href="https://www.radioradicale.it/scheda/681463/intervista-allavv-flavio-rossi-albertini-sullo-sciopero-della-fame-di-alfredo-cospito?i=4498393"><b><i><span style="text-decoration: none;">Radio Radicale</span></i></b></a>
che il suo assistito, prima di essere costretto in cella anche durante l’ora
d’aria perché troppo debilitato, poteva accedervi per due ore al giorno insieme
ad altri tre detenuti. Solo in teoria, però. Dei quattro detenuti, uno era
sottoposto a isolamento diurno quindi non poteva uscire di cella, un altro dopo
30 anni di regime 41-bis aveva perso anche l’energia e la voglia di uscire per
l’ora d’aria. Quindi la socialità, per Cospito, si riduceva al rapporto con una
sola persona all’interno di quello che l’avvocato ha raccontato essere, secondo
la descrizione di Cospito, un cubicolo di cemento dai muri alti che rendono
impossibile la vista dell’esterno. E chiuso, anche sopra, con una rete di
metallo a fare da tetto.</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Verdana;">L’ORA D’ARIA</span></b></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">L’ora
d’aria è quindi l’unico evento, nel corso di una giornata, che conduce fuori
dalla cella i detenuti al 41-bis. Così l’ha raccontata Carmelo Gallico: «Mi era
concessa un’ora di luce, una soltanto, nell’arco di un’intera giornata. La
trascorrevo in quella scatola di cemento coperta da due fitte reti di metallo
chiamato passeggio. Quindici passi per percorrerla in lungo, appena 5 in
larghezza. All’inizio li contavo: camminavo in lungo con gli occhi chiusi sui
miei pensieri e giravo a memoria». </span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Per
capire come siano le strutture che ospitano detenuti sottoposti al regime di
41-bis, può aiutare la descrizione riportata dal <a href="https://www.corriere.it/cronache/23_gennaio_17/aquila-carcere-maxi-sicurezza-dove-stato-portato-messina-denaro-letti-saldati-celle-sorvegliate-24-ore-giorno-a8cddf9e-9649-11ed-b76d-57716861e5ff.shtml"><b><i><span style="text-decoration: none;">Corriere della
Sera</span></i></b></a> del carcere dell’Aquila, nella località di Costarelle
di Preturo, dove è ospitato il maggior numero di detenuti che in Italia sono
sottoposti a questo tipo di regime carcerario. È lì che è stato portato dopo
l’arresto Matteo Messina Denaro. Nello stesso carcere ci sono boss della
camorra, di Cosa nostra e della ’ndrangheta. È anche l’unico carcere dove
esiste una sezione femminile per le detenute al 41-bis. </span></span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #191c1f; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #191c1f; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHST8_rATOXxRPZUWOrXBRD0abAcIAs0rokKfFHEjNqKZQ_AS5leEgRtDC4Navvbcbm5IwybOo8rU3rA0mbCRuI-Ipjl31LrQilzFkOFCzZWhaVM7np1nqmsnZQCz_u-vTx5vkmqRVBGWBdDdp5G1AeBBRbAHzNO_mfF_d3mbbQdqWegO3Z6ji6PuP/s1200/cattura-1674124725806.jpg--matteo_messina_denaro__dentro_la_sua_cella__4_metri_per_3_di_spazio__tv__bagno_angolare_e_due_telecamere.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1200" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHST8_rATOXxRPZUWOrXBRD0abAcIAs0rokKfFHEjNqKZQ_AS5leEgRtDC4Navvbcbm5IwybOo8rU3rA0mbCRuI-Ipjl31LrQilzFkOFCzZWhaVM7np1nqmsnZQCz_u-vTx5vkmqRVBGWBdDdp5G1AeBBRbAHzNO_mfF_d3mbbQdqWegO3Z6ji6PuP/s320/cattura-1674124725806.jpg--matteo_messina_denaro__dentro_la_sua_cella__4_metri_per_3_di_spazio__tv__bagno_angolare_e_due_telecamere.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">CELLA TIPO DEL 41 BIS<br /></td></tr></tbody></table><br /><span style="color: #783f04;">TELECAMERE H.24/24</span></span></b></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Tutti i
locali sono visionati da telecamere, a eccezione del bagno. Anche i colloqui con
i familiari sono videoregistrati. I letti, nelle celle, sono saldati a terra,
le finestre sono fatte in modo che non ci possano essere contatti tra i
detenuti. Il controllo delle celle, nelle sezioni che ospitano i detenuti
sottoposti a 41-bis, sono affidati al Gom, Gruppo operativo mobile della
polizia penitenziaria, che lo fa anche più volte al giorno. Nella casa
circondariale dell’Aquila sono detenute ora 159 persone in regime di
41-bis. </span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">In
tutto, secondo la relazione per <a href="https://www.giustizia.it/cmsresources/cms/documents/anno_giudiziario2023_relazione_amministrazione2022.pdf#page=777"><b><span style="text-decoration: none;">l’inaugurazione</span></b></a>
dell’anno giudiziario 2023, in Italia i detenuti al 41-bis sono 728, e tra loro
le donne erano 12. Una di queste, in carcere proprio all’Aquila, è la
brigatista rossa Nadia Desdemona Lioce, condannata all’ergastolo per gli
omicidi di <a href="https://www.ilpost.it/2022/03/19/omicidio-marco-biagi/"><b><span style="text-decoration: none;">Marco Biagi</span></b></a>
e di Massimo D’Antona e dell’agente della polizia ferroviaria Emanuele Petri.
Gli avvocati di Lioce hanno chiesto in passato la revoca del regime carcerario
a cui la detenuta è sottoposta da quasi 20 anni. I legali hanno spiegato che,
potendo contare solo su un’ora al mese di colloquio con i familiari e, in caso
di bisogno, di massimo di due ore al mese con gli avvocati, la detenuta in un
anno solare aveva parlato solo per 15 ore. Questo le avrebbe provocato uno
stato di isolamento psicologico che le impedisce ora di poter discorrere per
più di qualche minuto quando riceve la visita della madre e della sorella.</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><i><span style="font-family: Verdana;"> </span></i></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Verdana;">DIFFERENZE TRA CARCERE E CARCERE</span></b></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Per i
detenuti sottoposti al 41-bis ci sono regole generali e regole che variano
invece da istituto a istituto. La posta, sia in entrata sia in uscita, viene
aperta e controllata a tutti. Come detto, non è ammesso l’invio di libri
dall’esterno anche se, in alcuni istituti, è consentito avere in cella libri,
non più di tre, sempre però forniti dall’amministrazione carceraria oppure
preventivamente autorizzati. Non sono ammesse riviste né tantomeno il detenuto
può scrivere per giornali e riviste. All’Aquila non sono ammessi abiti o
tessuti trapuntati che possano nascondere oggetti.</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">I
colloqui sono limitati a un’ora al mese e avvengono solo attraverso un vetro
divisorio. Non sono ammessi contatti fisici. Solo con figli minori di 12 anni
non vale la regola dei vetri divisori. Al colloquio sono ammessi solo familiari
e conviventi, mentre per altre persone serve un’autorizzazione speciale che
viene concessa solo in casi eccezionali. Il detenuto al 41-bis può fare una
sola telefonata al mese, di dieci minuti ed esclusivamente in sostituzione del
colloquio personale. La telefonata viene sempre registrata. </span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Gli
oggetti che si possono tenere in cella sono limitati e controllati. Anche per i
cibi che è possibile acquistare all’esterno esistono, in alcuni istituti, liste
di ciò che è ammesso e ciò che non è ammesso. Fino al 2018 era anche
impossibile, per i detenuti sottoposti a questo tipo di disciplina carceraria,
cucinare all’interno della cella. Ora si può, grazie a una sentenza della Corte
Costituzionale secondo cui il divieto di cuocere cibi non si può fondare sulla
necessità di impedire che il condannato continui a mantenere contatti con il
gruppo criminale di appartenenza e a impartire direttive e ordini all’esterno
del carcere, né sarebbe funzionale alla limitazione dell’esibizione di potere e
carisma all’interno del carcere.</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Ogni
istituto impone limiti alle somme che il detenuto può o meno tenere sul proprio
conto. Infatti, il regime 41-bis impone la «limitazione delle somme, dei beni e
degli oggetti che possono essere ricevuti dall’esterno». A ogni “nuovo giunto”,
cioè nuovo detenuto e non solo quelli sottoposti a regime detentivo speciale,
una volta arrivato in carcere viene sequestrato il denaro. Viene poi aperto un
conto, all’interno del carcere, su cui i familiari possono versare i soldi (nel
linguaggio carcerario si chiama “pecunio”) tramite vaglia postale o lasciandoli
alla portineria dell’istituto. Normalmente il detenuto può spendere poco più di
100 euro alla settimana. Per quelli sottoposti a 41-bis non esiste una cifra
stabilita (varia a seconda degli istituti), ma è comunque inferiore a quella
degli altri carcerati.</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Una
descrizione di come scorrano le giornate per i detenuti sottoposti al 41-bis la
fornisce ancora Carmelo Gallico: «Chiamavo gli agenti solo in rarissime
occasioni: Appuntato! – chi è che chiama? – cella numero 21! Col tempo, il
detenuto al 41-bis dimentica quasi il proprio nome e diventa il numero della
sua cella anche agli occhi di sé stesso. In sezione vigeva il divieto della
parola tra compagni e la loro presenza si riduceva ad un ridondante rumore di
sottofondo». Antonio Iovine, ex capo del clan camorristico dei casalesi oggi
collaboratore di giustizia, un tempo detenuto in regime di 41-bis, disse ai
membri della commissione del Senato in visita al carcere di Badu ’e Carros:
«Provate voi a vivere per 21 ore al giorno in un bagno».</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Verdana;">COME SI ARRIVA AL 41 BIS</span></b></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">La
decisione di assegnare un detenuto al regime di 41-bis avviene con decreto
motivato del ministro della Giustizia, di norma su proposta del pubblico
ministero incaricato delle indagini. Devono sussistere due presupposti: l’uno
“oggettivo”, cioè la commissione di uno dei delitti “di mafia”, previsto
dall’art. <a href="https://www.brocardi.it/legge-ordinamento-penitenziario/titolo-i/capo-i/art4bis.html"><b><span style="text-decoration: none;">4 bis
dell’ordinamento penitenziario</span></b></a>, l’altro “soggettivo”. Occorre
infatti dimostrare la presenza di «elementi tali da far ritenere la sussistenza
di collegamenti con un’associazione criminale, terroristica ed eversiva».</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">L’applicazione
del regime dura quattro anni e può essere prorogata se ne sussistono ancora i
presupposti (in particolare quello “soggettivo” della capacità di mantenere
collegamenti con l’associazione criminale, terroristica o eversiva di
appartenenza). Secondo un dato che risale al 2019 pubblicato da Antigone, la
maggior parte dei detenuti al 41-bis sono appartenenti, o presunti
appartenenti, alla camorra, seguiti dai membri di Cosa nostra e poi della ’ndrangheta.
Nel 2019 i condannati o in carcerazione preventiva per reati di terrorismo
erano tre. A questi si è aggiunto, nella primavera del 2022, anche Alfredo
Cospito. Come detto, la maggior parte dei detenuti in regime di 41-bis sono
nella casa circondariale dell’Aquila seguita da quella di Opera (Milano),
Sassari, Spoleto, Novara, Cuneo, Parma, Tolmezzo (Udine), Roma-Rebibbia,
Viterbo, Terni, Nuoro.</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Ha detto
in un’intervista a <a href="https://www.vesuviolive.it/ultime-notizie/445583-pierdonato-zito-41-bis-laurea/"><b><i><span style="text-decoration: none;">Vesuvio Live</span></i></b></a>
Pierdonato Zito, 63 anni di cui 25 trascorsi in carcere e otto al 41-bis, che
nell’ottobre del 2022 è stato il primo laureato del Polo penitenziario
universitario di Secondigliano a Napoli: «In quegli anni ho visto sicari sanguinari,
criminali notissimi e personaggi di spicco della criminalità organizzata
suicidarsi o impazzire. Era limitata anche la lettura, mi spettavano tre libri:
uno religioso, il codice penale e uno a scelta da riconsegnare appena finito.
Chi sta in carcere usa sempre le metafore e io penso alla mia detenzione come
al deserto dove la mia oasi era la lettura e mi veniva negata».</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: Georgia;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Dice
l’avvocato Steccanella: «Il 41-bis è una misura decisa nel 1992 in una
situazione emergenziale, dopo le terribili stragi di mafia. Ma ora non siamo in
emergenza. Il 41-bis non va solo contro la Costituzione ma anche contro il
senso di umanità, è contrario a tutto ciò che chi si occupa di legge ha
studiato e a cui si è ispirato». Chi invece lo ritiene ancora uno strumento
utile a contrastare la criminalità organizzata dice che la pericolosità delle
associazioni mafiose non è scemata nel tempo. Chi lo considera tuttora
indispensabile ritiene che il 41-bis sia un regime particolarmente duro perché
dura deve essere la risposta dello Stato nei confronti di particolari categorie
di criminali. </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;"> </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="background: white; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> (FRANCO SILVI/ANSA/PAT) PER IL POST</span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 13.2pt; mso-outline-level: 1; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph; vertical-align: baseline;"><span style="color: black; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-font-kerning: 18.0pt;"><a href="https://www.ilpost.it/2023/01/30/come-si-vive-al-41-bis/?utm_source=ilpost&utm_medium=leggi_anche&utm_campaign=leggi_anche">https://www.ilpost.it/2023/01/30/come-si-vive-al-41-bis/?utm_source=ilpost&utm_medium=leggi_anche&utm_campaign=leggi_anche</a></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: Verdana;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 16.8pt; mso-outline-level: 2; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph; vertical-align: baseline;"><style>@font-face
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{page:WordSection1;}</style></p>Aldo Maturohttp://www.blogger.com/profile/14562613733528468192noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2311324558218967235.post-78323026682430555902023-01-21T17:15:00.004+01:002023-01-21T17:15:35.613+01:00LA GIUSTIZIA HA LA MEMORIA LUNGA<p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;"> <span style="color: #783f04;"><i><span style="font-family: Verdana;">La Cassazione fissa in 20 anni il termine per la
conservazione dei provvedimenti giudiziari conclusisi con l’archiviazione</span></i></span></p>
<p><style>@font-face
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{page:WordSection1;}</style></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpTcGKzD6fXKXTd8UZ3pdA6unU13g1MY7SRoAXOcANOgSLy3egz8zWf8LQry35EYPhGDm8nS5wKiVBCfpnLtxIcQ8CkeabpYoFb3XjU8UssMvcI324mkRJj2AgB7RNRP0LhLX_srd7Cc2KRuwB0oJlP9FsW9doK_q02dDu2zRJlLpL7v5P1oAZ390l/s600/giustizia-italia-GI-1036146046%20jpg.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="386" data-original-width="600" height="206" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpTcGKzD6fXKXTd8UZ3pdA6unU13g1MY7SRoAXOcANOgSLy3egz8zWf8LQry35EYPhGDm8nS5wKiVBCfpnLtxIcQ8CkeabpYoFb3XjU8UssMvcI324mkRJj2AgB7RNRP0LhLX_srd7Cc2KRuwB0oJlP9FsW9doK_q02dDu2zRJlLpL7v5P1oAZ390l/s320/giustizia-italia-GI-1036146046%20jpg.jpg" width="320" /></a></div><p></p><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;"><span style="font-family: Verdana;"> </span></p><p> <span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;"><span style="color: #783f04;">Avv.Aldo Maturo, per</span><br /></span></span></p><p><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><a href="https://www.studiocataldi.it/articoli/31723-la-giustizia-ha-la-memoria-lunga.asp">https://www.studiocataldi.it/articoli/31723-la-giustizia-ha-la-memoria-lunga.asp</a></span></p><p><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT;"> </span>
</p><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">La giustizia è lenta ma ha la memoria lunga. Se per
un qualunque motivo si entra nel circuito dei palazzi di giustizia per
un'indagine penale, non serve uscirne con sentenza di assoluzione o di
archiviazione dopo aver pendolato per anni da una udienza all'altra. Tutti i
dati e le informazioni della persona sottoposta ad indagini penali resteranno
nella banca dati delle forze di polizia per almeno 20 anni.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;"><span></span></span></span></p><a name='more'></a> <p></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">E' da ricordare che negli <b>archivi del CED</b>
vengono conservati i dati e le informazioni risultanti da indagini di polizia o
da sentenze e provvedimenti dell'A.G. (artt. 6 e 7 della L.1.4.1981 n.121). La
polizia può consultare i dati relativi ai procedimenti penali quando ciò è
necessario per compiti di polizia, per prevenzione dei reati, per la tutela
dell'ordine e della sicurezza pubblica, per la prevenzione e la repressione dei
reati. </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; mso-outline-level: 2;"><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">La sentenza 21362/2018</span></b></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Lo ha stabilito la sentenza 21362 del 29.8.2018 in
applicazione del DPR n.15 del 15.1.2018 sul codice della privacy per il
trattamento dei dati effettuato per ragioni di polizia giudiziaria. E pensare
che la sentenza della cassazione riguarda un ricorso presentato nel 2007,
quindi undici anni prima del citato DPR, il che significa che la norma di tale
decreto, per gli ermellini, ha effetto retroattivo.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; mso-outline-level: 2;"><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">I fatti</span></b></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Tutto era iniziato con il ricorso di un
professionista che aveva scoperto essere ancora presente il suo nominativo nel
CED (Centro Elaborazione Dati) della Polizia per un procedimento penale in cui
era stato imputato ma da cui era uscito "pulito" perché la sua
posizione era stata stralciata perché riconosciuta estranea ai fatti di cui al
processo. </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Ricorrendo in Cassazione, il professionista aveva eccepito
che ogni volta che si accedeva al CED per quel processo, il suo nominativo
veniva inevitabilmente abbinato a quello degli altri indagati, con grave danno
per la sua reputazione e credibilità, mentre la sua posizione era stata
stralciata perché estraneo ai fatti.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; mso-outline-level: 2;"><span style="color: #783f04;"><b><span style="font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">La decisione</span></b></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">La Cassazione, dopo un articolato e lunghissimo
esame di tutta la normativa italiana ed europea, ha ritenuto di respingere il
ricorso e di richiamare, con l'occasione, il DPR n.15 del 2018, che all'art.10 <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">fissa in 20 anni il termine per la
conservazione dei provvedimenti giudiziari conclusisi con l'archiviazione</b>.
Invero il citato articolo non fa sconti neppure alle sentenze di assoluzione o
di non doversi procedere, che restano nell'archivio del CED per lo stesso
numero di anni (20 anni), mentre quelle di condanna si estendono a 25 anni.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">Unica consolazione, ammesso che valga, è che,
trascorsa la metà del tempo massimo previsto, i dati possono essere visibili
solo a personale di P.G. particolarmente abilitato all'accesso.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;">E' da sottolineare che la visione è limitata agli
operatori delle forze di polizia e mai potrà verificarsi che un privato o un
datore di lavoro possa sapere se a carico di un cittadino vi è stata
un'indagine o un processo penale (se non risulta nei carichi pendenti).</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana;"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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</p><br /><p><style>@font-face
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</p><p><style>@font-face
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</p><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Aldo
Maturo</span><span style="font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiw8eO3B16xk-Nv0K_xf8j6t4kF_lAw5iRHkP8s7g35loQs03SubroXkQGkQRYjP7QOC4GRs2NEp_iwioVfSqBb0yLrVhrf4tyehvofvelK_7zTeNl1rDaCaoN7Gx6Z9JL6NgUTgyhidgra3UKreukuK95ZbcNawL-fabu_N_XAr5RCXM27WgvF3NUi/s600/Presepe.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="441" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiw8eO3B16xk-Nv0K_xf8j6t4kF_lAw5iRHkP8s7g35loQs03SubroXkQGkQRYjP7QOC4GRs2NEp_iwioVfSqBb0yLrVhrf4tyehvofvelK_7zTeNl1rDaCaoN7Gx6Z9JL6NgUTgyhidgra3UKreukuK95ZbcNawL-fabu_N_XAr5RCXM27WgvF3NUi/s320/Presepe.jpg" width="235" /></a></div>.
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">C’era una volta il
Natale, quello della nostra infanzia, quello profumato di umidità e nebbiolina,
con le foglie gialle dei platani ammucchiate lungo i bordi dei marciapiedi,
quello delle prime<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>lucine intermittenti
che facevano l’occhiolino dal negozio di elettricità di Grimaldi, lì in
quell’angolo al Quadrivio, che a Natale sfavillava di luci anche all’esterno e
ci lasciava incantati perché avremmo voluto comprarle tutte.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il Natale, quello della ricerca del muschio
nelle campagne intorno a Telese o sulle pendici di Monte Pugliano, portato a
casa nelle buste o nelle cassette di legno immaginando già come lo avremmo
disposto tra le stradine e le montagnole del presepe. </span><span style="font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
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<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><a name="more"></a><span style="font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><span></span></span></p><a name='more'></a> <p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Il presepe, la cultura
del presepe da noi tramandata di padre in figlio, con i suoi riti, i suoi
simboli, le preziose statuine<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di
terracotta srotolate religiosamente dalla carta di giornale dove l’avevamo
avvolte l’anno prima. Il presepe, la rappresentazione della natività creata
ogni volta con il contributo dei bambini in piedi sulle sedie, dei padri, dei
nonni e della mamma che preparava la colla nel tegamino. Passaggi obbligati,
ripetuti di anno in anno. Le montagne di carta paglia spruzzate di calce bianca
per imbiancarle di neve, anche se non si è mai capito perché a Betlemme ci
dovesse essere la neve. </span><span style="font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span>
</p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Le stradine in discesa
con i pastori e le pastorelle con le galline a fianco, il laghetto e il
fiumicello con la carta argentata, il gregge con l’onnipresente Benino, il
pastore che dorme su un fianco, le casette intagliate dalle scatole di medicina
vuote, paperelle, galline e, nel punto più bello, la grotta con la natività e i
zampognari.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sul fondale le montagne e il
foglione azzurro per il cielo stellato.</span><span style="font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Ogni anno si discuteva se
mettere già i re Magi o se aspettare la Befana per farli apparire. Anche la
presenza del Bambiniello era dubbia. A casa mia si aspettava la mezzanotte del
Natale per metterlo giù, accompagnandolo nella sua mangiatoia di paglia a luci
spente e con le candele in mano.</span><span style="font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Il presepe inventava ogni
volta un paese e sembrava che ne raccontasse la vita, era il simbolo della
natività e alla fine lo si restava a guardare con gioia ed intima soddisfazione
anche nella sua magica semplicità.</span><span style="font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Era Natale, ci si sentiva
tutti più vicini, più comunità. In quelle nostre case<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>si respirava aria di cultura natalizia, di
tradizioni familiari, di legami col passato.</span><span style="font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Sono le cose belle da
ricordare, sono le cose vissute da bambino o da ragazzo e ti collegano in
maniera struggente e nostalgica con il tempo che fu. Ti capita di cercarle
inutilmente nel presente e ti accorgi che non ci sono più.</span><span style="font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><style>@font-face
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{page:WordSection1;}</style></p>Aldo Maturohttp://www.blogger.com/profile/14562613733528468192noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2311324558218967235.post-80526712648772253402022-09-01T10:03:00.002+02:002022-09-01T10:03:46.626+02:00TUTTO PASSA<p>
</p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhT-fed_keLRNmj_c5r5csewDMP-EtQbU8AaMnZvSHrxtFDFuQoCSBoV1iEgWHEG7jJUmO3MIc7pLR97ROSaDUQgzcau6dE6aQQbeIlZzSCFlBbG4eSjiMhiHh6yxo7cXgqkkK5PtJgXDaVbIZXopjq2uTxjtW2g_xBVsB71wOibsuAA5WSKWkQA55h/s800/nonno.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="526" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhT-fed_keLRNmj_c5r5csewDMP-EtQbU8AaMnZvSHrxtFDFuQoCSBoV1iEgWHEG7jJUmO3MIc7pLR97ROSaDUQgzcau6dE6aQQbeIlZzSCFlBbG4eSjiMhiHh6yxo7cXgqkkK5PtJgXDaVbIZXopjq2uTxjtW2g_xBVsB71wOibsuAA5WSKWkQA55h/s320/nonno.jpg" width="210" /></a></div><br /><span style="color: #783f04;">“Tutto passa nella
vita” diceva quella tizia.</span><p></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Passano i pantaloni a
zampa di elefante.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Passa la febbre.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Passano i treni,
anche due volte, chi ha detto di no?</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Passano le amiche,
gli amici, i fidanzati.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Anche i mariti; le
mogli poi!</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Passa la voglia.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Passa il temporale e
torna il sereno.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Passa la notte.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Passa il dolore, dopo
cent’anni.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Passa il Natale, la
Pasqua, …..</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Passa la sabbia nella
clessidra.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Passa il sangue
dentro le vene.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Tutto passa, caro
ragazzo.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Ciò che non passerà
mai è tuo padre e tua madre.</span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><span></span></span></span></p><a name='more'></a> <p></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Quando li amerai e
quando li odierai, non passeranno.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Quando li loderai e
quando li maledirai, saranno lì.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Due scogli viventi,
due salvagenti.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Sbagliati, assurdi,
con tanti difetti.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Forse divisi fra
loro, lontani, in qualche modo legati da un filo d’acciaio.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Pronti, scattanti,
soldati in guardia.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Persiane socchiuse,
porte sempre aperte.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Testimoni della tua
felicità e della tua infinita tristezza.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Medaglieri nelle tue
vittorie e fazzoletti nelle tue sconfitte.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Spesso impotenti, ma
mai arresi.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Non c’è moda che
detti regole</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Non c’è usura che li
logori</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Non c’è mezzo che li
porti via.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Non passeranno, cara
ragazza mia.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">E se anche fossero
dall’altra parte della terra o del cielo</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">ne sentiresti il
profumo</span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">(dalla rete Internet) <br /></span></span></p>
<p><style>@font-face
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{page:WordSection1;}</style></p>Aldo Maturohttp://www.blogger.com/profile/14562613733528468192noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2311324558218967235.post-37153467159176516992022-08-13T16:56:00.003+02:002023-04-27T10:53:55.736+02:00ACQUA, L'ORO BLU DEL XXI SECOLO<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 12pt;"> <i><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Un miliardo e
duecento milioni di persone, più di un abitante su cinque della Terra, non ha
acqua potabile a sufficienza. </span></i><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 12pt;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUrMetlgV_WXRWhVXgTTEqH3FjOyrs8Ln2kjn78-tJ-RQpgb2FDp5QctKuHnk84_ja0qQga7Vy2yc9Z_jfk1SZyYW5fIL_eFz2KoRGA-A_bM1XYv7hNXQHnUCkIZpSiXafVy96ihZsu7ebRtFTVURL76XDqnbs0SEkGdSs8nsy4M8hhg_LpW0vn8wq/s366/acqua.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="310" data-original-width="366" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUrMetlgV_WXRWhVXgTTEqH3FjOyrs8Ln2kjn78-tJ-RQpgb2FDp5QctKuHnk84_ja0qQga7Vy2yc9Z_jfk1SZyYW5fIL_eFz2KoRGA-A_bM1XYv7hNXQHnUCkIZpSiXafVy96ihZsu7ebRtFTVURL76XDqnbs0SEkGdSs8nsy4M8hhg_LpW0vn8wq/w320-h270/acqua.jpg" width="320" /></a></div><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">
</span><p></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Aldo Maturo</span><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><br style="mso-special-character: line-break;" />
</span><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">(23.3.2010)</span>
</p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><br /></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Qualcuno ha calcolato che l’acqua che consumiamo per lavarci i
denti sarebbe sufficiente ad un bambino palestinese per un giorno. Non so se è
vero, ma se lo è, è drammatico. Già per S. Francesco l’acqua era creatura del
Signore, insieme a frate sole, sorella luna, le stelle, frate vento e frate
focu: “…utile, umile, preziosa e casta…” e in questa francescana intuizione vi
è tutta la poesia di una risorsa indispensabile per la vita.</span><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Chissà cosa direbbe oggi nel sapere che <b>un
miliardo e duecento milioni di persone, più di un abitante su cinque della
Terra, non ha acqua potabile a sufficienza</b> e che ogni anno per le malattie
connesse alla mancanza d’acqua muoiono 3 milioni e mezzo di persone, due terzi
delle quali sono bambini. Pensiamoci: 6.400 bambini per ogni giorno dell’anno e
ogni anno. Quattro bambini al minuto!</span><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">
<span><a name='more'></a></span><hr align="center" size="2" width="100%" />
</span></div>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><br style="mso-special-character: line-break;" />
<br style="mso-special-character: line-break;" />
</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Le proiezioni statistiche prevedono che tra circa 20 anni la
metà della popolazione mondiale – oltre tre miliardi e mezzo di persone –
soffrirà per mancanza d’acqua.</span><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">L’aveva già intuito Mark Twain quando
sosteneva che <b>“il whisky è per bere, l’acqua per combattersi” </b>e una
simile riflessione trova d’accordo gli studiosi preoccupati ed allarmati per lo
stato delle risorse idriche mondiali. Gli osservatori più pessimisti (ma lo
sono davvero?) hanno previsto <b>catastrofiche guerre per l’accesso all’acqua –
l’oro blu del XXI secolo </b>– ma anche le caute Nazioni Unite considerano la
crisi dell’acqua il problema più serio del nostro Pianeta.</span><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">A conferma delle previsioni, invero, già oggi
sono in atto diversi conflitti per l’accesso o il controllo dell’acqua. Non è
un caso se in Israele, ad esempio, l’acqua dipende dal Ministero
dell’Agricoltura mentre in Palestina dal Ministero della Difesa, se la Turchia
fa di tutto per controllare le acque del Tigri e dell’Eufrate in competizione
con la Siria e l’Iraq e se non sono da sottovalutare le tensioni tra Egitto,
Etiopia e Sudan per problemi legati all’accesso di sorgenti idriche.</span><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">E questo nonostante che <b>l’80 % del pianeta sia ricoperto
d’acqua</b> che forma un serbatoio naturale di un miliardo e quattrocento
milioni di chilometri cubi contenuta negli oceani o imprigionata nelle nevi e
nei ghiacciai permanenti. Solo che è quasi tutta salata e dobbiamo dire ancora
una volta grazie al “fratello sole” se riusciamo ad avere acqua dolce. E’
infatti grazie all’evaporazione che vengono prelevate dagli oceani milioni di
metri cubi di acqua che ricadono sulla terra sotto forma di pioggia e di neve
che a loro volta alimentano le riserve idriche del pianeta utilizzate per uso
alimentare, agricolo ed industriale.</span><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Tutte le sere davanti alla TV guardiamo le
previsioni meteo, che sono definite cattive se è prevista la pioggia. In realtà
se pensassimo che l’acqua sulla terra è il 40% in meno di trent’anni fa e che
il nostro pianeta è rimasto a secco e non ce ne siamo accorti, per il bene dei
nostri figli dovremmo augurarci la pioggia tutti i giorni. Solo nel
Mediterraneo, negli ultimi decenni, vi è stata una diminuzione delle
precipitazioni estive pari al 20% cui si è aggiunto un aumento della
temperatura di un grado e mezzo.</span><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Le Agenzie internazionali che si occupano di
ambiente da tempo hanno avvertito che stiamo consumando più acqua di quanto la
Terra può darci. I nostri abituali digiunatori mediatici sanno bene che senza
cibo possono vivere un mese ma senz’acqua difficilmente supererebbero la settimana.</span><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Di fronte alla serietà del problema noi
italiani siamo ottimisti e disincantati – o forse più incoscienti – se è vero
che con circa 237 litri pro capite giornalieri siamo primi in Europa per
consumo di acqua e ci piazziamo in un “brillante” terzo posto a livello
mondiale dopo il Canada e gli Stati Uniti. Nonostante tutto un italiano su tre
nel periodo estivo, soprattutto nelle regioni costiere e in quelle meridionali
e insulari, ha meno acqua di quanto gliene serva, anche meno di 50 litri che
sono la soglia accettabile di vita per l’Organizzazione Mondiale della Sanità.</span><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Ma non ci fidiamo troppo dei nostri acquedotti
visto il consumo di acqua minerale, di cui siamo i primi consumatori al mondo
con <b>160 litri a testa</b>: l’acqua da bere per noi deve essere rigorosamente
in bottiglia e un italiano su due beve solo acqua minerale. In tal modo
contribuiamo in maniera determinante ad alimentare un giro d’affari di 2500
miliardi di euro l’anno, tanti quanti girano intorno all’acqua minerale e sarà
l’appetito per tale torta a spingere alcune società ad imbottigliare e vendere
anche altre acque che è un po’ come comprare in bottiglia quello che si può
avere dal rubinetto.</span><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">E’ un problema tremendamente serio, che
trascuriamo solo perché <b>manca una cultura dell’acqua, fonte insostituibile
di vita</b> considerata erroneamente un giacimento da sfruttare. Dimentichiamo
invece che è un bene comune, un patrimonio dell’umanità e di tutti gli
organismi viventi perché da lei dipenderà nei prossimi anni lo sviluppo sociale
ed economico dei popoli.</span><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Quando apriamo un rubinetto pensiamo a quanta
acqua sprechiamo. <b>E’ necessario lasciar scorrere l’acqua per tutto il tempo
che facciamo la barba o basterebbe aprirla solo per bagnare il pennello o
pulire il rasoio? E’ necessario lasciar scorrere l’acqua mentre laviamo i denti
o basterebbe sciacquare solo lo spazzolino? E’ necessario scaricare ogni volta
tutta la vaschetta del water (circa 10 litri) o non sarebbe meglio spingere il
pulsante quanto basta o mettere le vaschette a doppio scomparto o a leva, da
utilizzare in base alla necessità?</b></span><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">E’ necessario fare ogni volta il bagno in
vasca con 100 litri d’acqua o basterebbe una doccia con un consumo di 30-40
litri? E’ meglio lavare la frutta e le verdure sotto un getto potente,
continuo, quanto inutile, o lavarla in bacinella con il vantaggio di poter
utilizzare anche un disinfettante e dare solo l’ultimo risciacquo sotto il
rubinetto?</span><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">L’elenco può continuare ed ognuno di noi può
aggiungere una voce al decalogo con un pensiero rivolto ai milioni di persone
che ogni giorno sperano di disporre di pochi litri d’acqua per sopravvivere.
Impariamo ad amare l’acqua, ad apprezzarla, goccia a goccia. Non è
inesauribile. La natura ce la sta sottraendo poco a poco ma l’uomo gli ha dato
e gli sta dando una gran mano.</span><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span>
</p><p class="MsoNormal"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">(tratto
da : Cronache e dintorni, Aldo Maturo, Ed.Nous 2014)</span></i></p>
<p class="MsoNormal"><style>@font-face
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<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><style>@font-face
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<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 12pt;"><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><style>@font-face
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</span></p>
<p><style>@font-face
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{page:WordSection1;}</style></p>Aldo Maturohttp://www.blogger.com/profile/14562613733528468192noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2311324558218967235.post-66337569940879313512022-06-04T15:57:00.006+02:002022-06-05T09:15:46.155+02:00MANGIARE A NAPOLI.......<p>
<i><span style="color: black; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><span style="color: #783f04;">A Napoli ho capito che mangiare è una religione, ha i suoi riti e le sue
cerimonie, è un atto sacro e mangiare da soli è triste, e se stai al tavolo da
solo</span><span style="color: #783f04;"><br />il cameriere si preoccupa e ti viene a chiedere dieci volte "come va?
come state?" e dopo viene pure la padrona del ristorante e poi pure suo
marito e ti mandano pure i figli, perché tante volte dovessi sentirti triste,
non sia mai, come te lo gusti il mangiare?</span></span></i></p><p class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><br /></span></p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge4aejFvDFmaz3veyEiMO61z569rIAmqxQhX_unLzatnKvmCyNFp2xX5zhsV65C3RhNblPhPvv-FSrY_gXYxFP8Auq5KlclKvpOnixuAj2Adiz3fhuLErH8jp-jeeyX8IaVpBcm7sbIVMjt9P5MWl8X0hYiLPQywAgsrxVrsmyB-1T3R_A6WbVTGGS/s1280/braciola.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge4aejFvDFmaz3veyEiMO61z569rIAmqxQhX_unLzatnKvmCyNFp2xX5zhsV65C3RhNblPhPvv-FSrY_gXYxFP8Auq5KlclKvpOnixuAj2Adiz3fhuLErH8jp-jeeyX8IaVpBcm7sbIVMjt9P5MWl8X0hYiLPQywAgsrxVrsmyB-1T3R_A6WbVTGGS/s320/braciola.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Braciola napoletana<br /></td></tr></tbody></table><br /><span style="color: black; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">
<span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;">A Napoli al ristorante ho ordinato "una braciola" e quando mi
sono visto arrivare un involtino in umido ho chiesto al cameriere "ma io
avevo chiesto una braciola..." e quello mi ha risposto "e questa
cos'è?". Comunque l'ho mangiata ed era una meraviglia, buona come poche
altre cose che ho mangiato.<br />
A Napoli alla cassa del bar ho visto una scatola di vetro piena di cioccolatini
a forma di bacio Perugina, incartati nella carta stagnola uno per uno, ho
chiesto "ma sono Baci?" e la signora mi ha risposto "certo che
sono baci, li facciamo proprio noi!" ed erano buonissimi.<br style="mso-special-character: line-break;" />
<br style="mso-special-character: line-break;" />
</span><span><a name='more'></a></span>
</span><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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{page:WordSection1</span></style><span style="color: #783f04;">A Napoli sono entrato in una tavola calda, saranno state le quattro del
pomeriggio, volevo prendere qualcosa da riportare a mio figlio prima di
ripartire, ma avevano finito tutto. Ho chiesto "avete qualcosa di
pronto?" il marito della cuoca mi ha risposto "e che problema c'è,
glielo prontiamo". Poi è uscita la cuoca e mi ha detto </span><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><span style="color: #783f04;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaNiIgPqpijsWB4xADopNp46kJ3F-n5jXR4gjxIgC8Hm4631HKmMbHe9riTKg85zpef7R19hUkGweB6e_DHKkVwpnT_1ms3YKbmNyKZIWiWUNKczL5xKv1RzI98VoNV8DFcQnFWzXC8VpGlWvaDoDpdqf-InNLZQGOeiCAWcBDyCoSSAU_ffH6Q4EM/s1200/Frittata-di-pasta-0D6A3107-1200x1200.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaNiIgPqpijsWB4xADopNp46kJ3F-n5jXR4gjxIgC8Hm4631HKmMbHe9riTKg85zpef7R19hUkGweB6e_DHKkVwpnT_1ms3YKbmNyKZIWiWUNKczL5xKv1RzI98VoNV8DFcQnFWzXC8VpGlWvaDoDpdqf-InNLZQGOeiCAWcBDyCoSSAU_ffH6Q4EM/s320/Frittata-di-pasta-0D6A3107-1200x1200.jpg" width="320" /></a></span></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #783f04;">Frittata di maccheroni<br /></span></td></tr></tbody></table><span style="color: #783f04;"><br />"le faccio una
frittata di maccheroni, qualche crocché e un po' di pasta cresciuta,
vabbuò?!". Io le ho detto "ma quanto tempo ci vuole?" e lei
ancora "e che fretta avete, vi sedete qui e vi fate compagnia con mio
marito, vi bevete una birra intanto che aspettate"<br />
E dopo una mezz'ora io conoscevo tutta la storia della famiglia, fino a
quell'infame di uno dei cugini, che San Gennaro gli faccia uscire uno sbocco di
sangue. Marcio.<br />
In compenso la roba era buonissima e m'è sembrato che si facessero pagare per
farmi un favore, perché pareva mi volessero regalare tutto.<br />
A Napoli ho mangiato una cosa che si chiama "genovese" e l'ho
digerita dopo tre giorni, cioè no, a digerire l'ho digerita subito, è che dopo
tre giorni ancora mi pareva di averne qualche pezzetto sulla barba per come mi
sentivo avvolto dal profumo.<br />
A Napoli mi hanno servito un caffè con le tazzina che mi scottava le labbra e
non ho dovuto manco chiedere il bicchiere d'acqua, perché me l'hanno messo
davanti direttamente insieme al caffè, però il barista non si fidava, aveva
sentito l'accento romano e voleva vedere se l'acqua la bevevo prima o dopo il
caffè, pareva che trattenesse il fiato per l'ansia. Quando ha visto che l'ho
bevuta prima ha sorriso e io mi sono sentito come se avessi superato un esame
all'università.<br />
A Napoli sono andato a pranzo con due amici napoletani e hanno ordinato
"pasta e patate" e poi momenti si scannano perché uno diceva "la
provola ci vuole" e uno diceva "la provola non ci vuole" e io
stavo zitto e temevo che alla fine mi menassero </span><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><span style="color: #783f04;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGutd7qq5qqEZFVKD90E9qqh9KThy2ugUpwfdETmxTRAxIz3PwJ9uvUBco1-8LzGnk4hBoUlGGsq0sc6K79s9upbjpwPRdIwt1kLeobeoaTyQe7h8YGRoRYBb4C9ROwk14oHPfr9Js33KrNlv2aIgO2LT03gCMKHk155N0-zg77R46W8u5EMxLDoxl/s259/friarelli.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="194" data-original-width="259" height="194" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGutd7qq5qqEZFVKD90E9qqh9KThy2ugUpwfdETmxTRAxIz3PwJ9uvUBco1-8LzGnk4hBoUlGGsq0sc6K79s9upbjpwPRdIwt1kLeobeoaTyQe7h8YGRoRYBb4C9ROwk14oHPfr9Js33KrNlv2aIgO2LT03gCMKHk155N0-zg77R46W8u5EMxLDoxl/s1600/friarelli.jpg" width="259" /></a></span></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #783f04;">Pizza con i friarelli<br /></span></td></tr></tbody></table><span style="color: #783f04;"><br />a me. Ma quando è arrivata la
mia pizza con i friarielli hanno fatto pace e mi hanno fatto tutto un corso su
come va preparata, in che punto del forno va messa perché si cuocia bene, come
la ricotta debba fare da ripieno del cornicione, cose così. (La pizza era
squisita e pure la loro pasta e patate, che per la cronaca la provola c'era).<br />
A Napoli ho mangiato il casatiello e i ciccioli, una parmigiana di melanzane
che quando ho chiesto "ma le melanzane come sono cotte?" mi volevano
cacciare dal ristorante e farmi girare con un cartello attaccato al collo con
scritto "ha chiesto come sono cotte le melanzane della parmigiana!".
Ho scoperto che le ciambelle con lo zucchero le chiamano "graffe" e
</span><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><span style="color: #783f04;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGoAtV1Ok9OCrCowgxOg974OssbdZCfuf08EOr1O_XniI99tVzpRQOaC3CAUSzkzkg8AYCuWU6nB4rwQpe1858eQxgWxgGUgfgm2swN1J4I3ur_mTETdP8s1IFTg-sk9fC-Lkt35gF8CCZFO_fx-xowRQU6p4BCHK3TAToW-5OTdwgFdqxxM5eBb6b/s259/graffe.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="194" data-original-width="259" height="194" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGoAtV1Ok9OCrCowgxOg974OssbdZCfuf08EOr1O_XniI99tVzpRQOaC3CAUSzkzkg8AYCuWU6nB4rwQpe1858eQxgWxgGUgfgm2swN1J4I3ur_mTETdP8s1IFTg-sk9fC-Lkt35gF8CCZFO_fx-xowRQU6p4BCHK3TAToW-5OTdwgFdqxxM5eBb6b/s1600/graffe.jpg" width="259" /></a></span></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #783f04;">Graffe</span></td></tr></tbody></table><span style="color: #783f04;"><br />guai pure quelle se ti azzardi a dire "ma sono cotte al forno?". Ho
scoperto che le sfogliatelle e le ricce sono due cose diverse, ma comunque se
vuoi mangiare quelle più buone devi andare in un forno che sta a "vico
Ferrovia" che se gli passi davanti non gli daresti una lira. Perché a
Napoli quello che ti mangi conta più di dove lo mangi.<br />
A Napoli ho capito che mangiare è una religione, ha i suoi riti e le sue
cerimonie, è un atto sacro e mangiare da soli è triste, e se stai al tavolo da
solo </span><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><span style="color: #783f04;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWxTRXqmTTeQFYPcaYWUSk410jSej4R5_YhTRGY3ITxkQVXDbxpAFweoyKiJ78FJ3NJiWfa18uioaojVihqwTqhyEI0DANdwkichr0mIadKa4My0qfXgjQcJpka9K15Xbg3n3LZKIaRMsajGrS739RjbOhB5U4u27y-W2XxeEQuCNCi2y8i4GQ7wdI/s351/sfogliatella.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="144" data-original-width="351" height="131" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWxTRXqmTTeQFYPcaYWUSk410jSej4R5_YhTRGY3ITxkQVXDbxpAFweoyKiJ78FJ3NJiWfa18uioaojVihqwTqhyEI0DANdwkichr0mIadKa4My0qfXgjQcJpka9K15Xbg3n3LZKIaRMsajGrS739RjbOhB5U4u27y-W2XxeEQuCNCi2y8i4GQ7wdI/s320/sfogliatella.jpg" width="320" /></a></span></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #783f04;">sfogliatelle</span></td></tr></tbody></table><span style="color: #783f04;"><br />il cameriere si preoccupa e ti viene a chiedere dieci volte "come va?
come state?" e dopo viene pure la padrona del ristorante e poi pure suo
marito e ti mandano pure i figli, perché tante volte dovessi sentirti triste,
non sia mai, come te lo gusti il mangiare?<br />
E poi mi dite perché amo Napoli? Ma come fate voi, a non amarla. Come.</span></span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><br />
Articolo dello scrittore romano Marco Proietti Mancini</span></span></p>
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</p><h3 style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><i><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; font-weight: normal; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Celle confortevoli, cure mediche
all'avanguardia, stanze dell'amore: il penitenziario della Corte internazionale
dell’Aja è il fiore all’occhiello del sistema carcerario europeo. Permesse le
visite dei familiari, del coniuge o del convivente. C’è anche la stanza
coniugale. Garantita l’assistenza sanitaria con standard molto elevati.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></i></span></h3>
<p><style>@font-face
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{page:WordSection1;}</style><span style="color: #783f04;"><i><span style="font-family: Verdana; font-weight: normal; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><span style="mso-spacerun: yes;"></span></span></i></span></p><p><span style="color: #783f04;"><i><span style="font-family: Verdana; font-weight: normal; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><span style="mso-spacerun: yes;"></span></span></i></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOJhKzvVYVb5ZEBVYGFSuhEzb0OLwas_lFQgiooryb-XV812apbCIRt5eRZw3F9bUw8Y-bZfSkXzA1Tw0OjO7-2yFtvaWYfcE0ThtF2pphi9jiLGwFGW4EWyZUZMs3Cskz_Ve_2PCuflLJl7V0CnYstxX4CBx9XAR9g-q0ovG-Bq6wll5s2Y2-CkZ5/s1024/carcere-copertina-VERA.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="519" data-original-width="1024" height="162" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOJhKzvVYVb5ZEBVYGFSuhEzb0OLwas_lFQgiooryb-XV812apbCIRt5eRZw3F9bUw8Y-bZfSkXzA1Tw0OjO7-2yFtvaWYfcE0ThtF2pphi9jiLGwFGW4EWyZUZMs3Cskz_Ve_2PCuflLJl7V0CnYstxX4CBx9XAR9g-q0ovG-Bq6wll5s2Y2-CkZ5/s320/carcere-copertina-VERA.jpg" width="320" /></a></i></div><i><br /> </i>
<p></p><p style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt;">Celle arredate e
confortevoli, aria all’aperto, esercizio fisico, cure mediche all’avanguardia,
terapia occupazionale, guida spirituale, condizioni adatte per la preparazione
della difesa, strutture informatiche e formazione, possibilità di telefonare
spesso, visite coniugali con tanto di “stanza dell’amore”, attività ricreative
e sportive. <strong><span style="font-family: Verdana;">Un vero e proprio fiore
all’occhiello del sistema penitenziario europeo che rispetta il principio di
innocenza fino a prova contraria.</span></strong></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt;"><strong><span style="font-family: Verdana;"><span></span></span></strong></span></span></p><a name='more'></a><strong> </strong><p></p><span style="color: #783f04;">
</span><h3 style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Sono recluse le persone imputate dalla Corte penale
internazionale dell’Aia</span></span></h3><span style="color: #783f04;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt;">Parliamo del carcere
situato a Scheveningen, in Olanda, dove sono recluse le persone imputate dalla <a href="https://www.ildubbio.news/2022/03/20/ma-la-giustizia-internazionale-non-ferma-i-dittatori/">Corte
penale internazionale dell’Aia</a>. Ed è lì, che – solo teoricamente visto che
è una ipotesi altamente remota – <strong><span style="font-family: Verdana;">potrebbe
essere recluso Vladimir Putin se verrà imputato dalla Corte per crimini contro
l’umanità.</span></strong></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><h3 style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Sono nove i detenuti ospitati nel carcere di Scheveningen</span></span></h3><span style="color: #783f04;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbumaNqVPvTuIKXEL9zEJcQqzEpc5kMSPmoPlO91T34S4zwKjj1HGG4oxxRPv7kP8efqj1006fjkNaMJjn1lD7SUZyMFOnqvjl6MvUEbxMxuw-b6ZJk55m_2zM2tEoCGYXGFXKzGKDibAYkK1r3DszUjkuUtoyMAGrP6on606X5tz4zOV4oOOT1xjI/s720/1_M1Me4Qx5yvWq0T59_pH5cA.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="720" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbumaNqVPvTuIKXEL9zEJcQqzEpc5kMSPmoPlO91T34S4zwKjj1HGG4oxxRPv7kP8efqj1006fjkNaMJjn1lD7SUZyMFOnqvjl6MvUEbxMxuw-b6ZJk55m_2zM2tEoCGYXGFXKzGKDibAYkK1r3DszUjkuUtoyMAGrP6on606X5tz4zOV4oOOT1xjI/s320/1_M1Me4Qx5yvWq0T59_pH5cA.jpeg" width="320" /></a></div><br />Attualmente, nel carcere
della Corte internazionale dell’Aia ci sono nove persone detenute: due imputati
soggetti a un nuovo processo, due persone le cui condanne possono essere
impugnate e cinque detenuti condannati in attesa di trasferimento in uno Stato
di applicazione. Ovvero uno di quei Paesi che hanno dato la propria
disponibilità a ospitare nelle proprie carceri gli eventuali
condannati. Ricordiamo che, per quanto riguarda il processo ad hoc sui
crimini commessi nell’ex Jugoslavia, tra gli Stati che hanno dato la
disponibilità alle Nazioni Unite di accogliere i condannati, figura anche
l’Italia.<p></p><span style="color: #783f04;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><strong><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt;">La Corte penale
internazionale è l’unica struttura giudiziaria permanente costituita per
giudicare i crimini più gravi che riguardano la comunità internazionale come il
genocidio, i crimini contro l’umanità e i crimini di guerra</span></strong><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt;">. Alla fine della Conferenza di
Roma alla quale presero parte 160 Stati sovrani e 37 organizzazioni non
governative, il 17 luglio 1998 prese vita la Corte Penale Internazionale. Lo
Statuto di Roma, come tutti i trattati internazionali e prevedeva la sua
entrata in vigore superata la soglia di 60 Paesi firmatari. Il trattato entrò
in vigore il primo luglio 2002.</span></span>
</p><h3 style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">La competenza della Corte è fondata sul principio di
complementarietà</span></span></h3><span style="color: #783f04;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt;">A differenza dei
Tribunali per l’ex Jugoslavia e del Ruanda, la Corte non ha una giurisprudenza
prioritaria rispetto ai tribunali nazionali. La sua competenza è fondata sul
principio di complementarietà nel senso che la Corte può giudicare solo nei
casi in cui essa abbia effettuato una valutazione sulla mancanza di volontà o
sulla incapacità dello Stato, dotato di giurisdizione, di esercitare la propria
potestà punitiva.<strong><span style="font-family: Verdana;"> La giurisdizione
della Corte riguarda tutti i reati commessi dopo il primo luglio 2002</span></strong>
e riconducibili a: genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra e
crimini di aggressione.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><h3 style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Il carcere ospita le persone imputate nei procedimenti dalla
Corte</span></span></h3><span style="color: #783f04;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt;">Presso la Corte è
collocato un centro di detenzione che si trova presso il complesso
penitenziario di Scheveningen, nei pressi dell’Aia. La sua funzione è quella di
ospitare le persone imputate nei procedimenti dalla Corte. Come detto, qualora
l’imputato venisse condannato a una pena detentiva, esse si svolgerà in uno
Stato che abbia manifestato alla Corte la propria disponibilità a ricevere
persone condannate.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2dtuQXr_mFVTwwBVhQLiRHhMhwHWXjThVr23DTItQEkLhznLZzvijN65xOrhuv0cmw8n_2hCkWnxNS841o3H5VUPR7lJ2cCRbkXpGXnDAEYL2_lhSNn9j_37Z8-rFJv0NPB7ypyhOTQpYn-RZ4Le2O5oLMDzE0SSzd85BaW8dPbjvKI9k1qNBOU81/s640/de18p4.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="446" data-original-width="640" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2dtuQXr_mFVTwwBVhQLiRHhMhwHWXjThVr23DTItQEkLhznLZzvijN65xOrhuv0cmw8n_2hCkWnxNS841o3H5VUPR7lJ2cCRbkXpGXnDAEYL2_lhSNn9j_37Z8-rFJv0NPB7ypyhOTQpYn-RZ4Le2O5oLMDzE0SSzd85BaW8dPbjvKI9k1qNBOU81/s320/de18p4.jpg" width="320" /></a></div><br />Il complesso
penitenziario della Corte penale internazionale è composto da due strutture
carcerarie. <strong><span style="font-family: Verdana;">Entrambe sono gestite in
linea con gli standard internazionali per il trattamento dei detenuti.</span></strong>
Le due strutture, che in precedenza servivano alle esigenze di detenzione del
Tribunale penale internazionale per il Ruanda e del Tribunale penale
internazionale per l’ex Jugoslavia, sono conosciute come la struttura di
detenzione delle Nazioni Unite (Undf) presso la filiale di Arusha e l’Unità di
detenzione delle Nazioni Unite (Undu) presso la filiale dell’Aia.<p></p><span style="color: #783f04;">
</span><h3 style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Sono strutture di custodia cautelare</span></span></h3><span style="color: #783f04;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt;">Sia l’Undf che l’Undu
sono strutture di custodia cautelare. Ciò significa che applicano la
presunzione di innocenza a tutte le persone detenute fino a prova contraria.
Entrambe le strutture forniscono un ambiente di detenzione sicuro e protetto.
Il carcere presso la filiale dell’Aia, a Scheveningen, <strong><span style="font-family: Verdana;">consente alle persone detenute l’accesso all’aria
aperta, al tempo libero e alle attività sportive. Ma anche ai libri della
biblioteca, ai giornali e alla televisione. Le persone detenute hanno accesso a
strutture informatiche per lavorare sui propri casi.</span></strong> Se
necessario hanno l’opportunità di seguire un corso di informatica. A seguito
del mandato della Corte Penale Internazionale, in quanto imputata, ogni persona
detenuta ha un computer nella sua cella, che è collegata a un computer
specifico presso la Corte. L’accesso ad internet è però consentito solo agli
avvocati difensori per caricare materiale relativo al caso a cui la persona
detenuta può accedere e commentare.</span></span></p><p style="text-align: justify;">
<span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT;">Il direttore del penitenziario ha la responsabilità
generale di tutti gli aspetti della gestione del centro di detenzione, compresi
la sicurezza e l’ordine; e prende tutte le decisioni ad esso relative, come
previsto dal Regolamento </span> </span>
</p><p style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt;">europeo e quello della
Corte dell’Aia. Nell’adempimento del suo mandato,<strong><span style="font-family: Verdana;"> il direttore si impegna a garantire il benessere
mentale, fisico e spirituale dei detenuti all’interno di un sistema di
detenzione efficiente, tenendo conto delle diversità culturali e del loro
sviluppo come individui.</span></strong></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><h3 style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Permesse le visite dei familiari, del coniuge o del
convivente. C’è anche la stanza coniugale</span></span></h3><span style="color: #783f04;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt;">Nel penitenziario della
Corte internazionale, nell’ottica del mantenimento dei legami familiari, il
direttore è obbligato a dedicare particolare attenzione alle visite dei familiari
e a quelle del coniuge o del convivente dei detenuti. C’è a disposizione la
stanza coniugale. È il luogo in cui i detenuti possono incontrare le loro mogli
nel rispetto della privacy durante l’orario di visita. In sostanza, è permesso
di avere rapporti sessuali con i propri partner. Particolare importanza anche
al cibo. I pasti sono forniti rispettando il loro gusto o esigenze culturali.
Interessante anche i minuti di chiamate che i detenuti hanno a disposizione.<strong><span style="font-family: Verdana;"> Ben 200 minuti di telefono gratuito al mese verso
una serie rigorosa di numeri</span></strong> (a parte i loro avvocati), messi
nelle loro stanze dal personale della prigione. Le chiamate vengono registrate
e vengono distrutte al termine del procedimento. Non vengono ascoltati a meno
che il tribunale non lo disponga.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><h3 style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Garantita l’assistenza sanitaria con standard molto elevati</span></span></h3><span style="color: #783f04;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt;">Di elevato standard anche
l’assistenza sanitaria. Il carcere di Scheveningen dispone di una struttura
medica ben attrezzata, con personale medico e un assistente. È progettato per
fornire ai detenuti assistenza sanitaria di base e servizi di emergenza. Ciò è
particolarmente importante considerando che l’età media dei detenuti è
relativamente alta e che la maggior parte di loro arriva con vari problemi di
salute. Solo per fare un esempio, all’11 maggio 2012, l’età media dei detenuti
era di 59,6 anni. Tuttavia, <strong><span style="font-family: Verdana;">gli
elevati standard di servizio medico offerti hanno fatto sì che la salute di
molti detenuti migliori mentre sono incarcerati.</span></strong></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt;">Non solo, In base
all’accordo tra la Corte penale interazionale e il Comitato Internazionale
della Croce Rossa (Cicr), concluso il 29 marzo 2006, <strong><span style="font-family: Verdana;">il Cicr, in quanto autorità di ispezione, ha
accesso illimitato al centro di detenzione.</span></strong> I suoi delegati
effettuano visite senza preavviso al centro di detenzione, allo scopo di
esaminare il trattamento delle persone detenute, le loro condizioni di vita e
le loro condizioni fisiche e psicologiche, in conformità con gli standard
internazionali ampiamente accettati che regolano il trattamento delle persone
private della libertà.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><div style="text-align: justify;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT;">Il carcere del tribunale internazionale dovrebbe
essere un esempio, perché <strong><span style="font-family: Verdana;">opera in
linea con i più elevati standard internazionali in materia di diritti umani per
il trattamento dei detenuti</span></strong>. In Italia è pura utopia visto le
condizioni che non rispecchiano il dettame costituzionale. Eppure, come
Scheveningen insegna, è possibile. Sì, perché anche chi è accusato di</span><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt;"> genocidio o crimini
contro l’umanità, ha il diritto di veder rispettata la sua dignità.</span><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT;"></span></span><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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</span><p style="text-align: justify;"><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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{page:WordSection1;}</span></style></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="color: #783f04;"> Damiano Aliprandi - Il Dubbio - 19.4.2022<br /></span></span></p><p style="text-align: justify;">
</p><p class="MsoNormal"><span style="font-size: small;"><b><span style="font-family: "Times New Roman";"><a href="https://www.ildubbio.news/2022/04/19/viaggio-nel-carcere-dove-in-teoria-putin-potrebbe-essere-rinchiuso/">https://www.ildubbio.news/2022/04/19/viaggio-nel-carcere-dove-in-teoria-putin-potrebbe-essere-rinchiuso/</a></span></b></span></p>
<p style="text-align: justify;"><style>@font-face
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{page:WordSection1;}</style></p>Aldo Maturohttp://www.blogger.com/profile/14562613733528468192noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2311324558218967235.post-57447855613328505882022-04-19T16:20:00.004+02:002022-04-19T16:25:29.756+02:00GUERRA, NON LA RACCONTANO GIUSTA. L'AUTISMO DEGLI IDIOTI SCHERZA CON IL FUOCO NUCLEARE<p class="MsoNormal"> <span style="color: #783f04;"><i><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Chi ama brevità e
superficialità può tranquillamente non leggere questo post.</span></i></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><i><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></i></span></p><p class="MsoNormal"><i><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1a43D3sf6Ainb5XXrCUtOvvvWLDu-7vn3iQhJ59i_ON4MJXtDi-Q5mFAFXikWbZOYi7tDLOUQpp9bBx8Wvzt_gIjqfFQqMlNQ9N2yvIZnvSRK3GgifrW44wnXJ6qtZ2d90XzpN0VoMik2eU-f3s4n4l6NRd04MkMJcYlos-KE1EwKOFU3b9JDno24/s925/Capanna.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="925" data-original-width="633" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1a43D3sf6Ainb5XXrCUtOvvvWLDu-7vn3iQhJ59i_ON4MJXtDi-Q5mFAFXikWbZOYi7tDLOUQpp9bBx8Wvzt_gIjqfFQqMlNQ9N2yvIZnvSRK3GgifrW44wnXJ6qtZ2d90XzpN0VoMik2eU-f3s4n4l6NRd04MkMJcYlos-KE1EwKOFU3b9JDno24/w219-h320/Capanna.jpg" width="219" /></a></i></div><i><br /> </i>
<p></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">di Mario Capanna</span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span>
</p><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Più che indignato,
sono seriamente preoccupato per la miopia superficiale - scelta e perseguita -
con cui capi di governo ottusi, giornalisti proni, commentatori arruolati non
vedono (o fanno finta di non vedere) la sostanza vera dello spaventoso problema.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">In primo luogo: gli
Stati Uniti si rifiutano di capire che il mondo unipolare (con loro egemoni
sulla Terra dopo il crollo dell’URSS) è definitivamente tramontato, e che è
iniziato il multilateralismo: realtà crescenti - la Cina, l’India, l’America
Latina, in primis - non accettano più i loro ukase.</span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Si comprende dunque
la pervicacia con cui hanno esteso la NATO (e vogliono continuare inglobando
Finlandia e Svezia) e armano da anni (non da ieri) l’Ucraina in funzione anti
russa, ma con il chiaro intendimento di avvisare Pechino: il giorno in cui
dovesse esserci un conflitto USA-Cina, questa non dovrà affrontare solo gli
Stati Uniti.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_4_7bXsstiRuNzXFwjAlVadaP7GpF7poe3hOE8MrKYWhcTy8jUNjHpCBWm-uv27DomuQvoQxmy9XvttNkDEwlFvJt_0QLZHR4EBR7ifXtDcxJxWAGSd8i9KgDxpz-PfRcjT3t1jiF_oCQjFmgHwCDLiXI1b0NMyQpL-_iz2At1x6_abTKUDS4zmdX/s1280/6569358_16232957_biden_putin_guerra_ucraina_russia.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="702" data-original-width="1280" height="176" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_4_7bXsstiRuNzXFwjAlVadaP7GpF7poe3hOE8MrKYWhcTy8jUNjHpCBWm-uv27DomuQvoQxmy9XvttNkDEwlFvJt_0QLZHR4EBR7ifXtDcxJxWAGSd8i9KgDxpz-PfRcjT3t1jiF_oCQjFmgHwCDLiXI1b0NMyQpL-_iz2At1x6_abTKUDS4zmdX/s320/6569358_16232957_biden_putin_guerra_ucraina_russia.jpg" width="320" /></a></div>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Nella demenza del
loro autismo egemonico (come il “nobile” decaduto che non si rende conto del
suo nuovo status) devono continuare a essere loro i “regolatori” del mondo.</span><span style="font-family: Verdana;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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{page:WordSection</span></style><br /><p></p><span style="color: #783f04;"></span><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">E non prendono
nemmeno lontanamente in considerazione l’ipotesi di un confronto pacifico con
la Cina, di una sana e convivente competizione economica, culturale,
scientifica e politica con quella che è ormai una realtà ineliminabile e che si
avvia a divenire la prima economia del pianeta.</span></span><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Risultato del
“gioco”: la prossima nuclearizzazione del Baltico. Prospettiva davvero…
incoraggiante…</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Di questo “gioco”
Putin è, al tempo stesso, vittima e compartecipe, con l’inaccettabile invasione
dell’Ucraina.</span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4eeSxQPZkUnndwT6hZMmMidxY8kll7pS1Lz0ON7hguHgJ_K2GnzyOv5S_Wk_xNPfhJXppAAYDleUW4abQr1wKi7if32ozJTma8KKBfbmp7v_uYkUBEzIMMoxhmcPGjZJa3apvq1EOdNsvmIQUakiTlyiq0zzLivuw9T5T3W_Mewx6GJqdgDhbbm9V/s690/Guerra-Russia-Ucraina-Kiev-missili-690x362.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="362" data-original-width="690" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4eeSxQPZkUnndwT6hZMmMidxY8kll7pS1Lz0ON7hguHgJ_K2GnzyOv5S_Wk_xNPfhJXppAAYDleUW4abQr1wKi7if32ozJTma8KKBfbmp7v_uYkUBEzIMMoxhmcPGjZJa3apvq1EOdNsvmIQUakiTlyiq0zzLivuw9T5T3W_Mewx6GJqdgDhbbm9V/s320/Guerra-Russia-Ucraina-Kiev-missili-690x362.jpg" width="320" /></a></div><br />
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><span style="color: #783f04;">Si dice che, armando l’Ucraina, l’Occidente difende la
democrazia. Balle. Agli USA della democrazia altrui non importa un fico secco,
come dimostrano le due guerre catastrofiche - realizzate sulla base della
menzogna - in Vietnam e in Iraq, il colpo di stato in Cile nel 1973 e i
rapporti stretti con il regime semifeudale dell’Arabia Saudita.</span></span><span style="font-family: Verdana;"></span></p>
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</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">La realtà vera è di
una banalità agghiacciante: una guerra in Europa, che la indebolisce avviandola
verso una devastante recessione economica, è per gli USA una manna dal cielo.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">E qui risalta
l’idiozia autolesionista dei Paesi europei, autoridottisi a camerieri di
Washington: sdraiandosi sul tappeto della NATO americana, fanno il contrario
degli interessi dei loro popoli.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Lo stesso vale per le
sanzioni. Sono inefficaci (Cuba e l’Iran lo dimostrano), rendono più popolare
Putin, che ha raggiunto il consenso più ampio del popolo russo, e si
ripercuotono su chi le infligge, vedi caduta del Pil in Europa.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">È ovvio, dunque, che
le parole “negoziato” e “pace” non escano dalla bocca di Biden: accusando la
Russia di “genocidio” e definendo Putin “macellaio”, l’anziano bizzoso (che non
decide nulla, e applica solo le decisioni del Pentagono e delle lobbies
energetiche e produttrici di armi) lavora alacremente per il proseguimento
della guerra. Le “cavie” ucraine sono la sua utility.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">(Per non parlare
degli scopi più meschini: far dimenticare la fuga dall’Afghanistan, tentare di
risalire dai bassi sondaggi e cercare di non perdere le elezioni di mezzo termine.
Non c’è limite al peggio: così Trump… ridiventerà presidente).</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Lo stesso fa
l’ineffabile Ursula von der Leyen quando dice, da Kiev, che l’Ucraina “
vincerà” la guerra…</span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizd5oCmG9zE9G7a9Os6FYKQ9K8pHBJ39D20IotqUEVTltbfO-zmpMHBMHblPmMXGjvDDAdV7WQ7PR87D0M3QwkZg45D6XabBdXCJKcipdc05gdvoe58Pk9gxnmMmMuHeIrA2_Zs1wyaUtCY4_pjanzXVcHUC8uyaXTMDuDFIUWM59usBaB44399iCE/s806/1646022148421_BeFunkycollage.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="460" data-original-width="806" height="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizd5oCmG9zE9G7a9Os6FYKQ9K8pHBJ39D20IotqUEVTltbfO-zmpMHBMHblPmMXGjvDDAdV7WQ7PR87D0M3QwkZg45D6XabBdXCJKcipdc05gdvoe58Pk9gxnmMmMuHeIrA2_Zs1wyaUtCY4_pjanzXVcHUC8uyaXTMDuDFIUWM59usBaB44399iCE/s320/1646022148421_BeFunkycollage.jpg" width="320" /></a></div>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Zelensky ne è felice, essendo null’altro che il ventriloquo
dei due e del premier inglese Johnson. Un coraggioso vanesio che si è montato
la testa, rifiutando la visita del presidente tedesco e additando come reprobi
Germania e Ungheria che impedirebbero l’embargo di petrolio e gas russi, mentre
lui continua bellamente a usarli, rifornendosi dai paesi vicini.</span><span style="font-family: Verdana;"></span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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{page:WordSection1;}</span></style><br /><p></p><span style="color: #783f04;"></span><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Mentre Draghi si sta
rivelando un sacco di vento pieno di se stesso, Enrico Letta è più realista del
re: embargo immediato del gas russo, senza dire con che lo sostituirebbe un
minuto dopo. Parole più veloci del pensiero, come quelle sull’aumento delle
spese militari, in un Paese che è il fanalino di coda, nella UE, per gli
investimenti nella scuola e nella ricerca scientifica. E dove i poveri
aumentano e ad essere falcidiati sono i lavoratori e i ceti medi. A riprova che
il Pd, da tempo, non ha più niente di sinistra.</span></span><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">In questo contesto il
grosso dei nostri media si comporta in modo vergognoso: l’informazione non c’è
più, è sostituita dalla propaganda bellicista. È sintomatico, per esempio, che
nei talk show siano i generali a rivelarsi i più prudenti e, spesso, saggi.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Rimpinzando di armi
l’Ucraina, la NATO e gli USA sono di fatto cobelligeranti. Al di là delle
intenzioni, può bastare un incidente perché il conflitto diventi globale, e la
parola passi ai missili atomici.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Questo è il mio
timore che, per fortuna, è anche della maggioranza degli italiani: ad ogni
sondaggio prevalgono i contrari all’invio di armi.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Con la parola
“idioti” non intendo offendere nessuno. La uso nel suo significato etimologico
autentico.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">I greci definivano “idiotes”
(“idiota”, “ignorante”, “inesperto”) tutti coloro che erano attenti solo al
proprio particolare tornaconto, trascurando gli interessi comuni e il bene
collettivo.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">I pericoli che ci
minacciano sono estremamente gravi. Nessuno di noi può permettersi di essere
“idiota”.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Lavoriamo in tutte le
forme possibili, individuali e collettive, perché quanto prima si giunga al
negoziato e alla pace.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">A tutte/i i miei più
sentiti (anche se amari) auguri di buona Pasqua.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; mso-outline-level: 3;"><br /></p>
<p class="MsoNormal"><style>@font-face
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{page:WordSection1;}</style></p>Aldo Maturohttp://www.blogger.com/profile/14562613733528468192noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2311324558218967235.post-81027306184038605152022-04-10T12:19:00.003+02:002022-04-10T12:26:44.974+02:00LETTERA DI UN PROFESSORE : "IO VI ACCUSO"<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;">“Barbara D’Urso, Maria De Filippi,
Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia
infernale… <b><span style="font-family: Verdana;">io vi accuso</span></b>.</span></span><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12pt;"> Rappresentate
l’umiliazione dei laureati, la mortificazione di chi studia, di chi investe
tempo e risorse nella cultura, di chi frustrato abbandona infine l’Italia
perché la ribalta e l’attenzione sono per i teatranti dei vostri programmi.</span></i></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><style>@font-face
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essere tra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro
Paese, del suo imbarbarimento sociale, della sua corruzione e corrosione
morale, della destabilizzazione mentale delle nuove generazioni,
dell’impoverimento etico dei nostri giovani, della distorsione educativa dei
nostri ragazzi.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><a name="more"></a><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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</span></span><p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #783f04;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCsSuyqOeacZYr6p8jduf_uGHopFRrZ3Ojs3yGmOJmzOCmpITjK8jDct8w_EjN2_awUxxuBK147sgUUrcHHYaik-tQ-EewGOhwOcJ2YYD2ylekJPMWIb1fmadPpLuamRSXCQFmMFWNp9sJ5v3cGxf_kf0Y17i7brqwXluHzRj5ZTnIuql5g5A_5eR5/s480/foto_maria_de_filippi_amici17.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="480" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCsSuyqOeacZYr6p8jduf_uGHopFRrZ3Ojs3yGmOJmzOCmpITjK8jDct8w_EjN2_awUxxuBK147sgUUrcHHYaik-tQ-EewGOhwOcJ2YYD2ylekJPMWIb1fmadPpLuamRSXCQFmMFWNp9sJ5v3cGxf_kf0Y17i7brqwXluHzRj5ZTnIuql5g5A_5eR5/w200-h200/foto_maria_de_filippi_amici17.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Voi, con la vostra
televisione trash, i vostri programmi spazzatura, i vostri pseudo spettacoli
artefatti, falsi, ingannevoli, meschini, avete contribuito in prima persona e
senza scrupoli al Decadentismo del terzo millennio che stavolta, purtroppo, non
porta con sé alcun valore ma solo il nulla cosmico.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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{page:WordSection</span></style><span style="color: #783f04;"></span><span style="color: #783f04;"><span></span></span><span style="color: #783f04;"><span><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;">Siete complici e consapevoli
promotori di quel perverso processo mediatico che ha inculcato la convinzione
di una realizzazione di sé stessi basata esclusivamente sull’apparenza,
sull’ostentazione della fama, del successo e della bellezza, sulla costante
ricerca dell’applauso, sull’approvazione del pubblico, sulla costruzione di ciò
che gli altri vogliono e non di ciò che siamo.</span></span></span><span style="color: #783f04;"></span><span style="color: #783f04;"><span>
</span></span><p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #783f04;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyXfnBR55Kapc2fxCUqWliUHL-d_BGtKJGYyhD_lnuO5miXBTjRrYZtZs2AiDopaUDDRDqMWE3prH4xeoOfmDHGyupzAhWbPbMcDL1Rq8FyM5XIUyu0U3-ytlKk_rBLXoCTIaUZBFf9XPrlOfIon74mHmyOKIhzIcj8zsCLYv5ZQqWvUKDz_b_NhzU/s1280/Isola-dei-Famosi-2022.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1280" height="94" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyXfnBR55Kapc2fxCUqWliUHL-d_BGtKJGYyhD_lnuO5miXBTjRrYZtZs2AiDopaUDDRDqMWE3prH4xeoOfmDHGyupzAhWbPbMcDL1Rq8FyM5XIUyu0U3-ytlKk_rBLXoCTIaUZBFf9XPrlOfIon74mHmyOKIhzIcj8zsCLYv5ZQqWvUKDz_b_NhzU/w200-h94/Isola-dei-Famosi-2022.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="color: #783f04;"></span><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Avete sdoganato la
maleducazione, l’ignoranza, la povertà morale e culturale come modelli di
relazioni e riconoscimento sociale, perché i vostri programmi abbondano con il
vostro consenso di cafoni, ignoranti e maleducati. Avete regalato fama e
trasformato in modelli da imitare personaggi che non hanno valori, non hanno
cultura, non hanno alcuno spessore morale.</span></span><span style="color: #783f04;"></span><span style="color: #783f04;">
</span><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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</span></span><p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #783f04;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLX_l51vody2ZV5mOd0S49n16gVN9PvDipr7RIgetc5KL9H2FqK-qAYxaeunW2eSE0rCmJ_aBQTe3pxzIdPCH1mCOXj4LKN2g-qjOFHeBvSFR3iJSYfGZgVq9YRWcJzpL0cLJolLE80ALyjCLLxVAqVetsMkQGA0MkUXnUvzfmB1QBuOJH25QPXh0Y/s1280/alfonso.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLX_l51vody2ZV5mOd0S49n16gVN9PvDipr7RIgetc5KL9H2FqK-qAYxaeunW2eSE0rCmJ_aBQTe3pxzIdPCH1mCOXj4LKN2g-qjOFHeBvSFR3iJSYfGZgVq9YRWcJzpL0cLJolLE80ALyjCLLxVAqVetsMkQGA0MkUXnUvzfmB1QBuOJH25QPXh0Y/w200-h113/alfonso.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="color: #783f04;"></span><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Rappresentate
l’umiliazione dei laureati, la mortificazione di chi studia, di chi investe
tempo e risorse nella cultura, di chi frustrato abbandona infine l’Italia
perché la ribalta e l’attenzione sono per i teatranti dei vostri programmi.</span></span><span style="color: #783f04;"></span><span style="color: #783f04;">
</span><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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</span></span><p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #783f04;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhV_h_hrq2gjrdzV9bp8qeH-eWLMRIHsLn7KR6dX1FumjmQDbkkRvHJzSFrh88xPCRt5iuIv7_KbaCUZbLYYmd3LvshfO6cljdH3vWQB0SSubYD9vcY1Aj6rUzQH4laFYQVskuZQWckuWrDb6A7fD7LB1KzBY9sMmOz8QnJaZkukS49ULIrGmP0ntE1/s1024/Barbara_d'Urso_e_i_cuori_tricolori_di_un_fan.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="910" data-original-width="1024" height="178" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhV_h_hrq2gjrdzV9bp8qeH-eWLMRIHsLn7KR6dX1FumjmQDbkkRvHJzSFrh88xPCRt5iuIv7_KbaCUZbLYYmd3LvshfO6cljdH3vWQB0SSubYD9vcY1Aj6rUzQH4laFYQVskuZQWckuWrDb6A7fD7LB1KzBY9sMmOz8QnJaZkukS49ULIrGmP0ntE1/w200-h178/Barbara_d'Urso_e_i_cuori_tricolori_di_un_fan.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="color: #783f04;"></span><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Parlo da insegnante, che vede i propri alunni emulare esasperatamente gli
atteggiamenti di boria, di falsità, di apparenza, di provocazione, di
ostentazione, di maleducazione che diffondono i personaggi della vostra
televisione; che vede replicare nelle proprie aule le stesse tristi e squallide
dinamiche da reality, nella convinzione che sia questo e solo questo il modo di
relazionarsi con i propri coetanei e di guadagnarsi la loro accettazione e la
loro stima; che vede lo smarrimento, la paura, l’isolamento negli occhi di quei
ragazzi che invece non si adeguano, non cedono alla seduzione di questo
orribile mondo, ma per questo vengono ripagati con l’emarginazione e la
derisione</span></span><span style="color: #783f04;"></span><span style="color: #783f04;">
<span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">
</span>
</span><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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{page:WordSecti</span></style><span style="color: #783f04;"><br /></span><span style="color: #783f04;"><span>
</span></span><p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #783f04;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8Z5kn1yXrmqfH7vXjYWb76qbHuLeexNhzR2fF7fdPYlWmVilE7LsnyU1sGdtYKv_p-vgPaN9Z7KRHBfwqQITjq3oREPlFyJCSBz504MN7dwEI4SGuXjgFh3Ecj6ea-c__w5NHyKJyGe0KridggQU7hwc0egcWsMdKw1zclmC9a2plTDHFCjVOepul/s1200/casting-per-un-programma-di-e-con-maria-de-filippi-e-altro-ancora_2335925.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8Z5kn1yXrmqfH7vXjYWb76qbHuLeexNhzR2fF7fdPYlWmVilE7LsnyU1sGdtYKv_p-vgPaN9Z7KRHBfwqQITjq3oREPlFyJCSBz504MN7dwEI4SGuXjgFh3Ecj6ea-c__w5NHyKJyGe0KridggQU7hwc0egcWsMdKw1zclmC9a2plTDHFCjVOepul/w200-h113/casting-per-un-programma-di-e-con-maria-de-filippi-e-altro-ancora_2335925.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Ho visto nei miei
anni di insegnamento prima con perplessità, poi con preoccupazione, ora con
terrore centinaia di alunni comportarsi come replicanti degli imbarazzanti personaggi
che popolano le vostre trasmissioni, per cercare di essere come loro. E provo
orrore per il compiacimento che trasudano le vostre conduzioni al cospetto di
certi personaggi.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><style><span style="color: rgb(120, 63, 4);">@font-face
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{page:WordSection</span></style><span style="color: #783f04;"></span><span style="color: #783f04;"><span></span></span><span style="color: #783f04;"><span><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;">Io vi accuso, dunque, perché di
tutto ciò siete responsabili in prima persona.</span></span></span><span style="color: #783f04;"></span><span style="color: #783f04;"><span>
</span></span><p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;">Spero nella vostra fine
professionale e nella vostra estinzione mediatica, perché solo queste potranno
essere le giuste pene per gli irreparabili danni causati al Paese.</span></span></span></p><span style="color: #783f04;"><span>
</span></span><p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;">Aggiungo che altrettanto responsabili
sono i direttori di rete e i proprietari di queste TV”.</span></span></span></p><span style="color: #783f04;"><span>
</span></span><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span><span style="font-family: Verdana;"> Tratto dal Blog Almablog di Angelo Ruberto, 3.1.21</span></span><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;">https://www.almablog.it/?p=7240</span></span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt;"> Autore del testo: Marco Galice</span></span></span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><style>@font-face
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<p><style>@font-face
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{page:WordSection1;}</style></p>Aldo Maturohttp://www.blogger.com/profile/14562613733528468192noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2311324558218967235.post-5987206034489399832022-04-03T16:52:00.004+02:002022-04-03T16:54:23.010+02:00BICIPOLITANA DI PESARO, UNA RETE CICLABILE AL SERVIZIO DELLA COMUNITA'<p><span style="color: #783f04;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; font-weight: normal;">Le linee della rete ciclabile pesarese – 92 km - <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>fanno scuola in tutta Europa, ma intanto si
pensa a raddoppiarne il chilometraggio.</span></i></span></p><p><span style="color: #783f04;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; font-weight: normal;"></span></i></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdJs5GgkftHm4pIrjzZQdQ-2XXBVSa6-1PSoJ9K3TOs9CpA7Mu3t1089Gd-9VeAf6kdLGPZBPUNrJfFmYSebBH0NSQZkzEietw8x8vxjC7Y1kFC7y9xwCgzfrCX9h4jt3Y0ksybK6SY9mp9eITehOnBWxtc0ZgaZrCx6qBmpd37fm5UegyyAas2w2n/s940/BICIPOLITANA.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="531" data-original-width="940" height="181" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdJs5GgkftHm4pIrjzZQdQ-2XXBVSa6-1PSoJ9K3TOs9CpA7Mu3t1089Gd-9VeAf6kdLGPZBPUNrJfFmYSebBH0NSQZkzEietw8x8vxjC7Y1kFC7y9xwCgzfrCX9h4jt3Y0ksybK6SY9mp9eITehOnBWxtc0ZgaZrCx6qBmpd37fm5UegyyAas2w2n/s320/BICIPOLITANA.jpeg" width="320" /></a></i></div><br /><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; font-weight: normal;">
</span></i><p></p><p class="paragraph" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">A
<b>Pesaro</b> muoversi in bicicletta è facile grazie alla <b>Bicipolitana</b>,
un’organizzazione della rete ciclabile urbana che, mutuando dalle metropolitane
il sistema delle linee numerate e colorate, fornisce ai pedalatori le
indicazioni per spostarsi nella maniera più efficiente possibile nel capoluogo
di provincia delle Marche.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="paragraph" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><span></span></span></span></p><a name='more'></a><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmEoxAF4tIyl2qSnuTDI3BDD22ejSSw_nDVyfBvoWpQ09B2zFmGPWsnmV59SZTbLK-Kmh_gBL_zDykfLekKV2kv9WRU2FXdM3t17OYyeX0bt9jCR29Z8BvUZdkCgrf9wBoIOD4mvBcTq6JiO1WqwjG3ertt4GQ2NFz8PurakObSpYHwQAIcz6TJrHZ/s620/RETE%20BICI.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="388" data-original-width="620" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmEoxAF4tIyl2qSnuTDI3BDD22ejSSw_nDVyfBvoWpQ09B2zFmGPWsnmV59SZTbLK-Kmh_gBL_zDykfLekKV2kv9WRU2FXdM3t17OYyeX0bt9jCR29Z8BvUZdkCgrf9wBoIOD4mvBcTq6JiO1WqwjG3ertt4GQ2NFz8PurakObSpYHwQAIcz6TJrHZ/w400-h250/RETE%20BICI.jpeg" width="400" /></a></div><br /> <p></p><p class="paragraph" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">92
KM</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="paragraph" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Nel
2005, quando è stata concepita l’idea della Bicipolitana, i chilometri di piste
ciclabili di Pesaro erano 20, ma, nel corso degli anni, il progressivo
incremento della rete ha portato la rete a raggiungere la ragguardevole cifra
di <b>92 chilometri</b>. Per una città di 94mila abitanti si tratta di una
cifra davvero importante, specialmente se commisurata ai quasi 300 km di <b>Milano</b>
che ha una popolazione di 1,35 milioni di persone o ai 190 km di <b>Torino</b>
che conta 886mila abitanti.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">L’ambizioso del Comune di Pesaro prevede
<b>un’estensione a 180 km</b> in modo da poter disporre di un sistema capillare
nel centro città e connesso alle diverse aree collinari che sorgono nelle
periferie. L’approccio integrato prevede, oltre all’implementazione delle piste
ciclabili, la <b>realizzazione di zone 30</b> nelle quali il limite di velocità
sia limitato a 30 km/h.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">LE LINEE</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="paragraph" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">La
linea 1 (rossa) della Bicipolitana pedala a fianco della <b>vecchia cinta
muraria del centro storico</b>, la linea 2 (azzurra) si sviluppa sul lungomare,
<b>dal Porto a Fosso Sejore</b>, la linea 3, invece, percorre la riva sinistra
del fiume Foglia <b>da Baia Flaminia fino al Galoppatoio</b>. Complessivamente
le linee della Bicipolitana sono 11.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="paragraph" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4FbPL3oZ8uBTWPJhr9KQmDSFYiTA5eCy7AbPfcnOha0GdX5jqBLlun1rQUaujefXNUZmgokcfx7CZNSzCbRx1GCFCtpe-XH_EfO8yoEXRuB2kFsuIGLFtX7mtdDobnhhSkJ5DDEwQUDtfbl3a-NLgt7nK5kxksqxdEVYoypjbGmWBCOMFAGoo53pm/s620/bici%20a.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="388" data-original-width="620" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4FbPL3oZ8uBTWPJhr9KQmDSFYiTA5eCy7AbPfcnOha0GdX5jqBLlun1rQUaujefXNUZmgokcfx7CZNSzCbRx1GCFCtpe-XH_EfO8yoEXRuB2kFsuIGLFtX7mtdDobnhhSkJ5DDEwQUDtfbl3a-NLgt7nK5kxksqxdEVYoypjbGmWBCOMFAGoo53pm/s320/bici%20a.jpeg" width="320" /></a></div>
<p class="paragraph" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">La
Bicipolitana non ha tardato a dare i suoi frutti. Attualmente Pesaro è, insieme
a Bolzano, la città con <b>la più alta percentuale di spostamenti in bicicletta</b>
sul totale degli spostamenti urbani: 28%. La città marchigiana ha superato
capoluoghi di radicata tradizione ciclistica come Ferrara (27%), Treviso (25%)
e Reggio Emilia (23%).</span></span></p>
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</span><p class="paragraph" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">I
PREMI</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="paragraph" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Oltre
ad agevolare la mobilità ciclistica, la Bicicpolitana ha restituito dignità ai <b>luoghi
meno conosciuti di Pesaro</b>, costruendo una preziosa piattaforma per
connessioni sociali fra centro e periferia. Negli ultimi dieci anni <b>i
riconoscimenti sono fioccati</b>: da anni insignita delle cinque stelle FIAB di
Comuni Ciclabili, la Bicipolitana è valsa a Pesaro il premio Città più a misura
di biciclette d’Italia FIAB del 2017 e il premio Giretto d’Italia 2020.</span></span></p><span style="color: #783f04;">
</span><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Un successo
che non è passato inosservato: il progetto è già stato presentato ad <b>amministratori
spagnoli e inglesi</b> intenzionati a replicare il format nelle loro città. In
attesa del raddoppio, insomma, <b>la Bicipolitana fa scuola</b> in Italia e
all’estero.</span></span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span color="windowtext" style="font-family: Verdana; font-size: 12pt; font-weight: normal; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><style>@font-face
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</p><p class="MsoNormal"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><a href="https://www.gazzetta.it/bici/01-04-2022/bicipolitana-pesaro-rete-ciclabile-servizio-comunita_amp.shtml">https://www.gazzetta.it/bici/01-04-2022/bicipolitana-pesaro-rete-ciclabile-servizio-comunita_amp.shtml</a></span></span></p>
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</p><br /><p><style>@font-face
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<p></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Quando morirò dirò
tutto a Dio.</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Gli dirò che nel
mondo che ha creato</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">a comandare c'è un
essere ingrato.</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Quando morirò dirò
tutto a Dio,</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">gli dirò del vostro
fare indifferente,</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">del vostro guardarci
come fossimo niente.</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Quando morirò dirò
tutto a Dio.</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Gli dirò che mi manca
il mio papà</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">e che ora sento
freddo in questa stanza.</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Vorrei un mondo per
chi come me</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">è nato dall'altra
parte della strada,</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">è nato dall'altra
parte della vita,</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">dalla parte
sbagliata.</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> <span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Quando morirò dirò
tutto a Dio,</span></span></p><div style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;">
</span></div><p class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">dei beni che ci avete
confiscato,</span></span></p><div style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;">
</span></div><p class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">tra questi ci sono</span></span></p><div style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;">
</span></div><p class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">le persone che
abbiamo amato.</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjJbLPIX7Cn0wZto-4Bri3yxq-tRBtEIs_VBvcibhCKk3A-nl3nwheSjOzMjdpVo-6ZTLFQ7cKoLUpQ9b2Zkh1IEwyE9R8HvvYoytSpkLGO2hpk0z3sf7P0zWDiPABUJZIBksrBDYixO5miTMNCv16y-yWHLFb4lwBAoevhyYmA2ktEGOR5qzHMum-I=s1440" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="1440" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjJbLPIX7Cn0wZto-4Bri3yxq-tRBtEIs_VBvcibhCKk3A-nl3nwheSjOzMjdpVo-6ZTLFQ7cKoLUpQ9b2Zkh1IEwyE9R8HvvYoytSpkLGO2hpk0z3sf7P0zWDiPABUJZIBksrBDYixO5miTMNCv16y-yWHLFb4lwBAoevhyYmA2ktEGOR5qzHMum-I=s320" width="320" /></a></span></span></div><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><br />Quando morirò dirò
tutto a Dio,</span></span><p></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">dicono lui sia amico
dei bambini</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">non come questi
idioti</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">travestiti
d'assassini.</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Vorrei un mondo per
chi come me</span></span></p><div style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;">
</span></div><p class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">è nato dall'altra
parte della strada,</span></span></p><div style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;">
</span></div><p class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">è nato dall'altra
parte della vita,</span></span></p><div style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;">
</span></div><p class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">dalla parte
sbagliata.</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiKPdTZ4XB-9_LX5gDEsvRZDRYykwRqC7SQxE0w-goAmnacxw7LuMX9gxJcSzEcCWpwCEn2zaxyZ5hY1kBaWJyIk2Vgm0viLS1b2kmsqJ-RtAXCqF6fVSQxnB6YY2BKBDLvN_nEfqyX8G57XVlsirwE1SuV_6rCUmAp_BiMTM3Yfrosi-Kbpr_Y-YbE=s300" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="300" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiKPdTZ4XB-9_LX5gDEsvRZDRYykwRqC7SQxE0w-goAmnacxw7LuMX9gxJcSzEcCWpwCEn2zaxyZ5hY1kBaWJyIk2Vgm0viLS1b2kmsqJ-RtAXCqF6fVSQxnB6YY2BKBDLvN_nEfqyX8G57XVlsirwE1SuV_6rCUmAp_BiMTM3Yfrosi-Kbpr_Y-YbE" width="300" /></a></span></span></div><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><br /></span></span><p></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Vorrei un mondo per
chi come me</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">è cullato dalle bombe
della notte,</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">dalla polvere da
sparo,</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">dai palazzi in
fiamme,</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">dalle grida disperate
delle mamme.</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Dove hai nascosto la
mia mamma, maledetta guerra ?</span></span></p><div style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;">
</span></div><p class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Quando morirò dirò
tutto a Dio,</span></span></p><div style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;">
</span></div><p class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">degli anni che mi
avete rubato,</span></span></p><div style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;">
</span></div><p class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">della vita che non ho
mai vissuto,</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">ora vi saluto...</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">vado a dire tutto a
Dio. </span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">~ Martina Attili ~</span></span></p><span style="color: #b45f06;">
</span><p class="MsoNormal"><span style="color: #b45f06;"> </span></p>
<p><style>@font-face
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{page:WordSection1;}</style></p>Aldo Maturohttp://www.blogger.com/profile/14562613733528468192noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2311324558218967235.post-72429144611900180332022-01-29T11:37:00.001+01:002022-01-29T11:37:40.191+01:00I RIMPIANTI DELLA VITA<p>
<i><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Cinque sono le cose che un uomo rimpiange ... E non sono mai quelle che
consideriamo importanti durante la vita.</span></i><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br style="mso-special-character: line-break;" />
<br style="mso-special-character: line-break;" />
</span>
</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjUPq4ULXAcAVearc3kvHpXigmYIUs4PzRtvj6mM-N9tlNsoKUrrrI926-wFlR-wTkrQ7wJm50ncEdoVhozdZ8aKv-aCbcfOs_KMqh97k_-PMkDp5eRTGu5__Bu0f0GUSQo1tnMTxcJmCO6zi6prQgzGSQ3GbebpmPY_ed1gbfg-Cmh1LZSKEtHPBIU=s320" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="172" data-original-width="320" height="172" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjUPq4ULXAcAVearc3kvHpXigmYIUs4PzRtvj6mM-N9tlNsoKUrrrI926-wFlR-wTkrQ7wJm50ncEdoVhozdZ8aKv-aCbcfOs_KMqh97k_-PMkDp5eRTGu5__Bu0f0GUSQo1tnMTxcJmCO6zi6prQgzGSQ3GbebpmPY_ed1gbfg-Cmh1LZSKEtHPBIU" width="320" /></a></div>
<span style="color: #783f04; font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Alessandro D’Avenia</span><span style="font-family: Verdana; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br />
<span style="color: #783f04;">Scrittore- Sceneggiatore</span><br style="mso-special-character: line-break;" />
<br style="mso-special-character: line-break;" />
</span>
<style>@font-face
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<p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">1) La prima sarà non aver
vissuto secondo le nostre inclinazioni ma prigionieri delle aspettative degli
altri. Cadrà la maschera di pelle con la quale ci siamo resi amabili, o abbiamo
creduto di farlo. </span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">
<hr align="center" size="2" width="100%" />
</span></div>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Ed era la maschera creata
dalla moda, dalle false attese nostre, per curare magari il risentimento di
ferite mai affrontate. La maschera di chi si accontenta di essere amabile. Non
amato.</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">2) Il secondo rimpianto
sarà aver lavorato troppo duramente, lasciandoci prendere dalla competizione,
dai risultati, dalla rincorsa di qualcosa che non è mai arrivato perché non
esisteva se non nella nostra testa, trascurando legami e relazioni. Vorremmo
chiedere scusa a tutti, ma non c'è più tempo.</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">3) Per terzo
rimpiangeremo di non aver trovato il coraggio di dire la verità. Rimpiangeremo
di non aver detto abbastanza "ti amo" a chi avevamo accanto,
"sono fiero di te" ai figli, "scusa" quando avevamo torto,
o anche quando avevamo ragione. Abbiamo preferito alla verità rancori
incancreniti e lunghissimi silenzi.</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">4) Poi rimpiangeremo di
non aver trascorso tempo con chi amavamo. Non abbiamo badato a chi avevamo
sempre lì, proprio perché era sempre lì. Eppure il dolore a volte ce lo aveva
ricordato che nulla resta per sempre, ma noi lo avevamo sottovalutato come se
fossimo immortali, rimandando a oltranza, dando la precedenza a ciò che era
urgente anziché a ciò che era importante. E come abbiamo fatto a sopportare
quella solitudine in vita? L'abbiamo tollerata perché era centellinata, come un
veleno che abitua a sopportare dosi letali. E abbiamo soffocato il dolore con
piccolissimi e dolcissimi surrogati, incapaci di fare anche solo una telefonata
e chiedere come stai.</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">5) Per ultimo rimpiangeremo
di non essere stati più felici. Eppure sarebbe bastato far fiorire ciò che
avevamo dentro e attorno, ma ci siamo lasciati schiacciare dall'abitudine,
dall'accidia, dall'egoismo, invece di amare come i poeti, invece di conoscere
come gli scienziati. Invece di scoprire nel mondo quello che il bambino vede
nelle mappe della sua infanzia: tesori. Quello che l'adolescente scorge
nell'addensarsi del suo corpo: promesse. Quello che il giovane spera
nell'affermarsi della sua vita: amori.</span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: #783f04; font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><a href="https://www.blogger.com/"><span style="color: blue;">https://www.libriantichionline.com/divagazioni/alessandro_avenia_cinque_rimpianti_vita</span></a></span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;"> </span></p>
<p><style>@font-face
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