mercoledì 23 marzo 2016

HO LAVORATO IN UN CALL CENTER



Immaginate file di uomini e donne seduti spalla a spalla, davanti a dei computer, collegati tramite gli auricolari, che vengono bombardati da un software che in automatico, senza sosta, chiama uno per uno tutti i nomi presenti sull'elenco. Cosa c’è di peggio che convincere le persone a comprare quello che non vogliono. 


 
Com'è il call center? Be', forse la cosa più vicina a un call center è un allevamento intensivo. Anzi, un call center è una via di mezzo tra questo e quando Neo in Matrix prende la pillola rossa e scopre che lui e il resto dell'umanità non si trovano nel mondo reale, ma nudi in una vasca da bagno, con dei tubi infilati in ogni orifizio che ci succhiano l'energia come fossimo batterie. Immaginate file di uomini e donne seduti spalla a spalla, davanti a dei computer, collegati tramite gli auricolari, che vengono bombardati da un software che in automatico, senza sosta, chiama uno per uno tutti i nomi presenti sull'elenco. 

sabato 19 marzo 2016

NAPOLI: LA SIGARETTA CON LO SFIZIO



Napoli, terra meravigliosa. Ricca di inventiva e creatività. Eccentrica ed insolita, nel suo atipico fervore culturale riesce a dar vita ad usi e costumi irresistibili, introvabili in qualunque altra parte del mondo.

 
Tra le pratiche e le usanze del passato, oramai andate scomparse, ne troviamo una particolarmente affascinante per simpatia e stravaganza. "A sigaretta co ’o sfizzio!". Coloro che hanno particolare dimestichezza con la cultura partenopea sapranno già di cosa stiamo parlando. La “sigaretta con lo sfizio” entrò a far parte dei costumi napoletani verso la fine dell‘800 ed in particolare con l’emergere del fenomeno del contrabbando.



sabato 12 marzo 2016

EVADERE E TORNARE NEI FOTOGRAMMI DI MEMORIA DI ALDO MATURO


Leggere "Fotogrammi di memoria", di Aldo Maturo, comporta l’essere immediatamente sedotti dal gioco dei ricordi e dal piacere di ritessere frammenti della propria vita, a partire da quelli di un altro. Fotogrammi di memoria, pur essendo dedicato prevalentemente a Telese, si rivela  come una vera ricerca nostalgica: ogni volta che l’Autore ritrova un pezzo del proprio passato, è subito pronto ad evadere, per guardare ancora ed oltre…senza mai restare prigioniero di una falsa nostalgia


Filomena Rita Di Mezza, Scrittrice, Psicoterapeuta
su www.vivitelese.it, 8.8.2013

Capii subito che dietro ogni fascicolo non c’era solo un nome, ma un uomo di cui avrei dovuto imparare a conoscere il viso, le abitudini, le aspettative, il carattere, le miserie, la sua vita affettiva e, perché no, la sua connaturata  voglia di evadere.
Al termine del mio periodo di lavoro presso una UOSM, in qualità di vincitrice di avviso pubblico,  un collega psichiatra mi donò un libro di Adam Phillips (per i non addetti, un noto psicoanalista inglese) dal titolo L’arte della fuga. Bastò lo sguardo di intesa, non ci fu bisogno di dire niente, sapevamo che dietro quel dono si nascondeva un reciproco riconoscimento: eravamo entrambi artisti della fuga, appassionati e attenti osservatori dei limiti, dei vincoli e, ovviamente, di una “connaturata voglia di evadere”. 

martedì 8 marzo 2016

OMICIDIO STRADALE : E' LEGGE


Ecco come cambia il codice penale. Le novità in breve e il testo del DDL.
 
 Tratto da un articolo di Marina Crisafi
www.StudioCataldi.it

Omicidio e lesioni stradali ipotesi autonome di reato. Pene più severe per chi guida sotto l'effetto di alcolici e droghe e stretta sui pirati della strada e revoca della patente. Sono questi, in sintesi, i capisaldi del ddl che introduce nel codice penale il reato  autonomo di omicidio stradale.(...)
Ora il ddl è diventato legge dello Stato e si incammina verso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Ecco come cambia, dunque, il codice penale:

martedì 1 marzo 2016

TOBIA ANTONIO CI PERDONI


Nichi Vendola e il compagno Eddy Testa sono diventati genitori di un bambino che hanno chiamato Tobia Antonio. Il padre genetico è il partner dell'ex presidente della Regione Puglia. I due si sono rivolti a una clinica californiana e hanno avuto il piccolo grazie all'utero in affitto.

Nichi Vendola e Eddy Testa (foto Internet)
 
Giuseppe Musmarra – 29.2.2016 – L’Huffington Post

Una modesta domanda a tutti coloro che dissertano con toni enfatici e indelicati sul figlio di Vendola: stiamo comunque parlando di un neonato che verosimilmente un giorno vivrà in Italia. Tutto resta, nella rete. Quando un giorno, a dieci, dodici anni, Tobia Antonio leggerà appunto in rete i pareri delle opposte tifoserie sulla sua vicenda, su quelli che saranno comunque i suoi genitori, sulla scelta della sua madre naturale, ecco: che cosa proverà? Cosa penserà di noi? Di questi toni da corrida, da Colosseo, di questo frullatore impazzito di commenti sulla sua pelle?