giovedì 20 settembre 2018

REBIBBIA: I CAPRI ESPIATORI. TUTTI CONTENTI?


Di fronte a due bimbi morti e alla tragedia immane avvenuta nel carcere femminile di Rebibbia avremmo tutti dovuto chiuderci in un rispettoso silenzio. Di fronte a un fatto di cronaca così terribile il silenzio ha una forza etica imparagonabilmente superiore a chi spreca parole per spiegare, strumentalizzare, sentenziare (Patrizio Gonella, Presidente di Antigone *).

Susanna Marietti – IL FATTO Quotidiano, 
19 settembre 2018
Coordinatrice Associazione Antigone

Serve un capro espiatorio, serve la testa di qualcuno. E quindi il Ministero della Giustizia ha sospeso la direttrice del carcere di Rebibbia femminile Ida Del Grosso, la vicedirettrice Gabriella Pedote e la vicecomandante di polizia penitenziaria Antonella Proietti. L’Italia, giustamente sconvolta dalla tragedia che si è consumata ieri in quel carcere, penserà che dunque la colpa era la loro, guarderà con disonore le tre persone sospese dal servizio, avrà qualcuno contro cui dirigere la propria rabbia e le proprie accuse.
Tutti contenti? No

martedì 11 settembre 2018

LA GIUSTIZIA HA LA MEMORIA LUNGA


Il CED della polizia (Centro Elaborazione Dati) conserva per 20 anni anche le sentenze di archiviazione e di assoluzione.

  Avv. Aldo Maturo


 
La giustizia è lenta ma ha la memoria lunga.  Se, per un qualunque motivo, si entra nel circuito dei palazzi di giustizia per una indagine penale, non serve uscirne con sentenza di assoluzione o di archiviazione dopo aver pendolato per anni da una udienza all’altra.  Tutti i dati e le informazioni della persona sottoposta ad indagini penali resteranno nella banca dati delle forze di polizia per almeno 20 anni.