martedì 31 luglio 2012

AUSTRALIA : COME TI SISTEMO L'IMMIGRATO

 

Peter Howard Costello
Aldo Maturo
La questione dei rifugiati e dei richiedenti asilo è molto sentita in Australia, anche se i numeri, rispetto all'Italia, sono piuttosto esigui. Secondo i dati del Ministero dell’immigrazione, nel 2010 sono arrivati sulle coste federali 134 barconi, con un totale di 6.535 persone. L'Australia da qualche anno sta rappresentando la Terra Promessa anche per molti giovani italiani. Secondo i dati del Department of immigration, sono quasi 60mila gli italiani (studenti e turisti) che tra il 2010 e il 2011 sono sbarcati in Australia. Il doppio di dieci anni fa, dicono al Bureau of Statistics. Gli australiani hanno però idee precise sull'immigrazione, come si può evincere dalla lettera che Peter Howard Costello,Ministro del Tesoro australiano dal 1996 al 2007, ha indirizzato agli immigrati del suo Paese.
“ Non sono contrario all’immigrazione, e non ho niente contro coloro che cercano una vita migliore venendo in Australia.
  Tuttavia ci sono questioni che coloro che recentemente sono arrivati nel nostro Paese, ed a quanto sembra anche qualcuno dei nostri concittadini nati qui, devono capire.
   Come australiani, abbiamo la nostra cultura, la nostra società, la nostra lingua ed il nostro modo di vivere.
   Questa cultura è nata e cresciuta durante più di due secoli di lotte, processi e vittorie da parte dei milioni di uomini e donne che hanno cercato la libertà di questo Paese. Noi parliamo l’inglese, non il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, il russo o qualsiasi altra lingua.
    Perciò, se desiderate far parte della nostra società, imparate la nostra lingua!

domenica 29 luglio 2012

LA SCORTA DELLE ESCORT

Abusi di Stato -  Festini, sprechi e arroganza: i politici visti da chi li protegge. Durante il Governo Berlusconi  Antonio Di Pietro replica alla risposta del ministro Elio Vito sull'interrogazione di Idv relativa all'uso delle scorte da parte del premier. "E' possibile- dice Di Pietro leggendo in aula alcune dichiarazioni di uomini assegnati alla sicurezza del presidente del consiglio- leggere che il premier, salutando gli uomini della sua sicurezza, dica: 'Beati voi che andate a casa a dormire, a me tocca andare a trombare?'". E che le scorte siano utilizzate per "accompagnare a casa" delle signorine? Di seguito lo sfogo di uno di questi uomini raccolto da Gabriella Colarusso quando il fenomeno degli abusi  aveva raggiunto l'apice dell'arroganza.




di Gabriella Colarusso : www.lettera43. - 4.11.2010
Ore 22.30 di un normalissimo venerdì. «Speravo che il turno fosse finito, dopo dodici ore di lavoro e invece...». L'uomo a cui è stata assegnata l'auto blu ha appuntamento per una festa privata. Ad attenderlo «amiche e ragazze appariscenti». Perciò «tocca stargli dietro», racconta Fabio (nome di fantasia), da 15 anni agente della scorta di parlamentari, vip, personalità più e meno note.
Voleva difendere i servitori dello Stato, Fabio, e invece si ritrova a fare la “scorta delle escort”, con politici di destra e di sinistra:

I SEGRETI DELLE SCORTE


 Nel nostro paese sono poco più di 550 le persone sottoposte a scorta o tutela. Ad esse sono dedicati oltre 2mila uomini delle forze dell’ordine e militari che quotidianamente si alternano nei servizi di protezione.  Le indicazioni sulle personalità da proteggere arrivano dalle prefetture  all’Ucis (Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale) che dispone le misure di tutela. Queste ultime sono diverse a seconda del livello di protezione che richiede il personaggio da tutelare. Si va dal primo livello, indicato come “rischio imminente ed elevato”, che impiega fino a tre auto blindate e sei agenti, fino al quarto livello, di “basso rischio”, che prevede un’auto non blindata e un autista di scorta
Quando vedete un autoblu che sfreccia a sirene spiegate, sappiate che a volte dentro c'è solo una signora che va a fare la spesa o accompagna i figli a scuola.

Vi spiego qual'è il trucco attraverso il quale gli onorevoli parlamentari si arrogano e si appropriano di questo servizio.
Le autoblu a Montecitorio sono solo venti, a disposizione dell'ufficio di presidenza (presidente e vicepresidenti della camera) e dei presidenti delle commissioni parlamentari. E gli altri 600 deputati?
 Ecco come fanno.

sabato 28 luglio 2012

AEREI F35: 17 MILIARDI E PURE DIFETTOSI?

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13/05/2012

L’ultimo dossier del US Government Accountability Office (la Corte dei Conti americana), reso pubblico il 20 marzo scorso è destinato a scoperchiare la più grande truffa della storia militare americana (e italiana). Il rapporto è dedicato al programma Joint Fight Striker, ossia la realizzazione dei cacciabombarderi F-35 costata fino ad oggi 170 miliardi, 17 miliardi (praticamente il costo di una manovra economica) alla sola Italia.  Il rapporto dei “contabili” di Washington dice una cosa molto chiara e inquietante: la produzione degli F35 (compresi i 135, poi diventati 90, che il nostro governo ha precipitosamente acquistato) è iniziata con la pratica della “concurrency”, ossia quando ancora gli studi, i test a terra e in volo, i collaudi dei singoli componenti non si erano conclusi. Con una conseguenza clamorosa: i cacciabombardieri sono difettosi, degli autentici rottami volanti.

AEREI F35 : ORA FERMATEVI!!



Il nostro bilancio della Difesa per il 2012 è di 23 miliardi di euro cui bisognerà aggiungere il costo di 90 F35: € 150.000.000 ciascuno


17/07/2012
www.sbilanciamoci.org
La prima rata dell’Imu pagata nell’intera provincia di Palermo, 110 milioni e rotti di euro, non basterebbe per acquistare un solo F-35, cacciabombardiere ad alta tecnologia prodotto dalla Lockheed. Bene, anzi male, perché l’Italia di F-35 a suo tempo ne ordinò 131, per una spesa complessiva superiore ai 15 miliardi di euro. Finora questo mega-investimento è passato pressoché indenne attraverso tutti i decreti Tremonti e Monti di tagli più o meno lineari alla spesa pubblica, attraverso l’indignazione di una bella fetta di opinione pubblica e di decine di associazioni dalla Tavola della pace a Sbilanciamoci, ora attraverso la spending review.

venerdì 27 luglio 2012

UN BULLDOZER CHIAMATO HOLLANDE

 

In 56 giorni di Governo….
…..ha abolito il 100% delle auto blu e le ha messe all’asta; il ricavato va al fondo welfare da distribuire alle regioni con il più alto numero di centri urbani con periferie dissestate. Ha fatto inviare un documento (dodici righe) a tutti gli enti statali dipendenti dall’amministrazione centrale in cui comunicava l’abolizione delle “vetture aziendali” sfidando e insultando provocatoriamente gli alti funzionari, con frasi del tipo “un dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure”.

giovedì 26 luglio 2012

TRATTATIVA: LA MAXI ESTORSIONE CHE PIEGO' LO STATO

 

di Anna Petrozzi - 25 luglio 2012  www.antimafiaduemila.com



Finalmente “la trattativa” arriva al primo vaglio verso il processo. E non si dice “finalmente” per crudele senso di irresponsabilità verso la tenuta democratica del nostro Paese, come qualche donabbondio ha già insinuato, ma per la semplice convinzione che se si vuole svoltare pagina e far crescere e maturare il nostro Paese non vi è altra strada se non quella della verità. Per quanto male possa fare. Finalmente, se i giudici accoglieranno la richiesta di rinvio a giudizio per dodici indagati a vario titolo, si potranno sondare in profondità tutte le dinamiche che hanno portato allo stragismo eversivo di Cosa Nostra e alle sue finalità. Che oggi più che mai appaiono chiaramente ben al di là della mera vendetta mafiosa.
     In testa alle priorità della cupola, all’indomani della condanna definitiva del maxi processo emessa il 30 gennaio 1992, non c’era solo il regolamento di conti con i nemici e con i traditori, ma la ri-negogazione di un patto di convivenza nato nel 1943 e aggiornato di pari passo con l’evolversi della nostra repubblica dei “patti e dei ricatti”.

martedì 24 luglio 2012

I COSTI DELLA CASTA : 48 ORE PER FERMARLI

  

Alzi la mano chi sapeva che presso i Comuni è possibile firmare per un referendum abrogativo parziale della legge sull’ l’indennità dei parlamentari (art.2 Legge 31.10.1965 n.1261).

Si tratta di apportare un taglio netto degli stipendi della casta politica. La raccolta di firme si conclude il 26.7. perché il Comitato Organizzatore deve consegnare le firme entro il 31.7.2012.

Basta recarsi al Comune e andare a firmare. I giornali non hanno pubblicizzato la notizia in maniera sufficiente. C’è chi pensa che temano di perdere i milioni di finanziamenti annui che lo Stato passa a tutti i quotidiani indistintamente ed a tutti i giornali di partito, anche se le loro pubblicazioni finiscono nella spazzatura.

 

Foto da Macist

Aldo Maturo

 

I dati che seguono sono tratti dai siti istituzionali  dove è riportato senza segreti il trattamento economico dei nostri parlamentari.

Nulla di nuovo ma di certo un utile richiamo alla nostra mente.  Di fronte alla crisi delle famiglie loro non hanno da lamentarsi, benché alla loro busta paga sia stata applicato dal 2006 un taglio del 10%, che comunque li lascia agganciati per legge agli stipendi del Presidente di sezione della Corte di cassazione.

sabato 21 luglio 2012

L'INCENDIO DEL CASTELLO DI GRADARA

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L’Assedio al Castello è la festa più grande e rappresentativa del mondo medievale che approda ogni due anni nel Comune di Gradara. Proprio dentro le mura della maestosa Rocca Malatestiana, il 20, 21 e 22 luglio si svolgono rievocazioni storiche, mercatini di oggetti magici e allestimenti scenici. Nella prima sera troviamo due degli spettacoli più attesi dalla Provincia di Rimini e quella di Pesaro e Urbino: il cinespettacolo e lo spettacolo piromusicale. Il secondo, in particolare, è talmente grande ed impressionante che è visibile da tutte le città vicine e, da una buona visuale, anche da molti chilometri di distanza. Non si tratta infatti di semplici fuochi d’artificio, ma di un vero e proprio incendio che ricorda l’antico assedio che il castello di Gradara subì nel lontano 1446.

 

cliccare sulle foto per ingrandire
Foto Cristian_Guidi_Fotomania 995
Foto-Miele-Domenico-116

 

Questo appuntamento costituisce un evento con caratteristiche completamente differenti dalle altre feste storico-medievali proprie delle altre zone d’Italia in cui sorgono altre rocche medievali. È piuttosto un progetto che unisce l’aspetto culturale ad una estrema spettacolarizzazione, servendosi delle ultime e migliori tecnologie del mondo della pirotecnica.

Si tratta di un film pieno di effetti speciali svolto in diretta con fanti, cavalieri, artiglierie, arcieri  i quali rappresenteranno un episodio terribile come l'assedio di Gradara del 1446.  Lo spettacolo racconta di Lazzarino, uno dei vassalli più devoti a Sigismondo, mondainese che salvò i Malatesta. Nel 1445 la Rocca di Gradara era governata dall’illustrissimo Signore di Rimmi Sigismondo Pandolfo Malatesta.
A causa della discordia che c'era tra i Malatesta, uno di loro Galeazzo detto l’Inetto, decise di vendere Gradara per  20.000 fiorini d’oro al signore Francesco Sforza di Milano, nipote del grande Ludovico il Moro. Quando fu il momento di impossessarsi della Rocca gli Sforza dovettero fare i conti con Sigismondo il quale impedì l'entrata al castello agli Sforza e inoltre non restituì neanche una minima parte dei soldi dell'acquisto.
Questo episodio ovviamente scatenò una serie di eventi. Infatti nel 1446, i Feltreschi e gli Sforza misero a campo Gradara. Così dopo 43 giorni di Battaglia e di perdite venne chiesto a Lazzarino di partecipare per portare rinforzi, rendendolo testimone così dei duri attacchi alla Rocca di Gradara.

 

 

(da "101cosedafareaRiminiedintorni" e da "Rimini Beach.it)


DECRETO ESODATI: ECCO CHI POTRA' ANDARE IN PENSIONE

L’Inps comunicherà tramite lettera ai 65mila interessati la certificazione del diritto d’accesso alla pensione con le vecchie regole, uscendo indenne dal terremoto pensioni



di Flavio Calcagno,16 luglio 2012,su PMI-DOME


Via libera al decreto esodati dopo l’ok annunciato dalla Corte dei Conti. Non appena avverrà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, 65 mila lavoratori esodati potranno accedere alla pensione con i vecchi requisiti e si salveranno così dalle nuove regole per l’accesso alle pensioni.  

venerdì 20 luglio 2012

PROVINCE: CHI VA E CHI RESTA

Il Consiglio dei ministri nella riunione di oggi ha stabilito i criteri per l’accorpamento delle province che dovranno avere almeno 350mila abitanti ed estendersi su una superficie territoriale non inferiore ai 2500 chilometri quadrati.
La soppressione delle province esistenti e la creazione delle nuove sarà realizzata entro l’anno, secondo le previsioni del ministro competente. 

Stando ai dati Istat, la nuova geografia delle province sarà la seguente:
Piemonte: sparisce Vercelli, Asti, Biella, Verbano-Cusio e Novara;
Lombardia: dovrebbero essere accorpate quelle di Lecco, Lodi, Como, Monza Brianza, Mantova, Cremona, Sondrio e Varese;
Nel Veneto rimarrebbero in vita Venezia Verona e Vicenza ed accorpamento in vista  per Rovigo, Belluno, Padova, Treviso;

giovedì 19 luglio 2012

UN MINUTO DI SILENZIO PER 20 ANNI DI OMERTA'

Un minuto di silenzio al posto di 20 anni di omertà: 16,58 del 19 luglio 2012. 


"Gli assassini e i loro complici non hanno solo i volti truci e crudeli di coloro che sulla scena dei delitti si sono sporcati le mani di sangue, ma anche i volti di tanti, di troppi sepolcri imbiancati. 

mercoledì 18 luglio 2012

L'EX DIRETTORE DEL DAP: LO STATO HA CEDUTO ALLA MAFIA


Nicolò Amato è stato magistrato alla Procura della Repubblica di Roma, dove ha seguito le più importanti inchieste tra gli anni 70 e 80. In quegli anni è titolare delle inchieste sui Nap, sull'attentato a Papa Giovanni Paolo II e per l'omicidio Aldo Moro.
E' stato dal 1982 al giugno 1993 (quando fu rimosso) direttore della "Direzione Generale degli Istituti di Prevenzione e Pena" del Ministero della Giustizia poi divenuto Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria).

Nicolò Amato

di Lorenzo Lamperti - Affaritaliani.it - 12.7.2012

"Nel febbraio del 1993 Scalfaro ha ricevuto dalla mafia una lettera dove si chiedeva il mio allontanamento. Fatto sta che dopo qualche mese fui cacciato". 

Nicolò Amato, direttore del Dap dal 1982 al 1993, parla della stagione più nera per le istituzioni italiane in una lunga intervista ad Affaritaliani.it: "Il Presidente della Repubblica decise la mia destituzione nonostante la cosa non fosse di sua competenza. Perché fui mandato via? Sapevano che avrei proseguito sulla strada del carcere duro".



Si può parlare di trattativa? 


"COSA NOSTRA" AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA


 
Il testo integrale della lettera di Cosa Nostra pervenuta il 17 febbraio 1993 all'allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. E' il documento che determinò la sostituzione immediata del Direttore Generale del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria Presid.Nicolò Amato e l'inizio, secondo le inchieste in corso, delle trattative tra Stato e Mafia. La lettera era indirizzata, tra gli altri, al Papa (ci saranno attentati a due chiese di Roma), al Vescovo di Firenze (attentato alla chiesa dei Georgofili), a Maurizio Costanzo (attentato alla sua persona).



Siamo un gruppo di familiari di detenuti che, sdegnati e amareggiati da tante disavventure, ci rivolgiamo a Lei, non per presentarci come persone che chiedono non si sa bene quale forma di carità o di concessione, anche perché abbiamo una tale dignità che ci consente di affrontare, a testa alta, qualsiasi tipo di problema, pagando, anche di persona, qualsiasi tipo di pena, ma ci rivolgiamo a Lei perché riteniamo che si è responsabili in prima persona, quale rappresentante e garante delle più elementari forme di civiltà.
Qual è il problema?

lunedì 16 luglio 2012

NAPOLI PUNTO E A CAPO

Aldo Maturo

La napolitudine è un'espressione della vivacità e ingegnosità popolare, dell'arte di sopravvivere frutto del millennio di ininterrotto feudalesimo che ha segnato il carattere di Napoli. Nelle foto di Luciano De Crescenzo, accanto ad immagini malinconiche, si ritrovano momenti di napolitudine tratti da una tragica quotidianità con pennellate di un humor innato che ha reso famosi i napoletani nel mondo.

  (dal libro "La Napoli di Bellavista" - Luciano de Crescenzo - Mondadori editore - 1979)

domenica 15 luglio 2012

DETENUTI ALLO STREMO:SALE IL RISCHIO RIVOLTA

"....Qualcosa di drammatico dovrà ancora accadere, perché quella stessa notte l’immigrato che provò a riportare la calma «si è evirato un testicolo e lo ha messo in un bicchiere. A disposizione». Non finirà qui."



Nello Scavo - 28.6.2012 - http://www.avvenire.it/Dossier/carceri
Manca solo l’innesco. L’esplosivo c’è già. Si chiama “sovraffollamento”. Quanti sono i tentativi di rivolta nelle carceri non è dato saperlo. Ma per scongiurare il peggio non basterà derubricare gli scioperi della fame a «protesta generica contro il vitto», come sta accadendo tra i vetusti raggi di San Vittore, né archiviare le brutalità come «scontri interni tra detenuti». Non è così che si terrà a bada ancora a lungo il disagio che diventa rabbia, e la rabbia che tracima in violenza.

Appena dieci giorni fa a Saluzzo (Cuneo) per sedare una «rissa tra detenuti» marocchini cinque agenti di polizia penitenziaria sono rimasti contusi, con prognosi tra i tre e i venti giorni.

giovedì 12 luglio 2012

martedì 10 luglio 2012

POGGIOREALE : IL CAFFE' DI CICCIRINELLA

 
Spende e sta da Pascià il Boss di Poggioreale. Così ogni giorno si buttano 2500 pasti. E lo Stato che fa? "Si costerna, s’indigna, s’impegna, poi getta la spugna con gran dignità".

di Nello Scavo - L'Avvenire - 2.7.2012

Paradosso a Poggioreale: pasti sprecati | Cronaca | www.avvenire.it

 

Il caffè di Ciccirinella a Poggioreale non è un lusso per pochi. La "crema d’arabia" del recluso cantato da Fabrizio De André, più che un innocente piacere da galeotto è diventato uno smacco. I 2.700 detenuti del carcere partenopeo ricevono dai familiari 640mila euro al mese, in totale 8 milioni di euro all’anno, «senza tracciabilità e con il rischio di manovre neppure troppo oscure della camorra», denuncia un dirigente della polizia penitenziaria.

domenica 8 luglio 2012

L'ACQUAIOLA : PERSONAGGI DEL PASSATO





 Aldo Maturo


L’Antica  Banca dell’Acqua Solfurea ‘e zi Nennella, fotografata da Luciano de Crescenzo nel suo famosissimo libro “La Napoli di Bellavista”, ha rappresentato il più famoso monumento ad uno dei più antichi mestieri napoletani, l’acquaiuolo.

     Forse se ne trovano anche oggi, ma di certo fino agli anni  ’60-‘70 gli angoli delle più trafficate strade di Napoli erano corredati dai chioschi dell’acquaiolo, simbolo della spensierata napoletanità nell’inventarsi un mestiere.  L’acquaiolo, nato come venditore ambulante nella zona mare, un po’ alla volta  aveva acquistato negli anni una propria dignità  e stabilità tanto da avere  un posto vendita fisso, formato da un chioschetto dove venivano poste in bella mostra 'e mummarelle, gli orciuoli,  “splendide anfore in terracotta che possedevano la caratteristica di conservare sempre fresco e godibile il liquido in esse contenuto: la mitica acqua sulfurea di Santa Lucia”. A richiesta l’acqua  poteva essere servita insieme alla spremuta di limone o arancia con un pizzico di bicarbonato per far digerire anche le pietre.

sabato 7 luglio 2012

72 DONNE UCCISE IN ITALIA DAL 1° GENNAIO

Logo dell’Udi per la campagna contro il femminicidio

Qualche giorno fa a Ginevra durante la 20a sessione dei Diritti umani delle Nazioni Unite, la Relatrice Speciale sulla violenza di genere, Rashida Manjoo, ha presentato il Rapporto sulla violenza di genere in Italia e il Rapporto tematico sul femminicidio, in cui ha affermato che “la formulazione di istanze basate sul riconoscimento dei propri diritti fondamentali da parte delle donne, resta un’importante strumento strategico e politico per l’empowerment delle donne e per fronteggiare le violazioni dei diritti umani”.
                                                                               
     Spot contro la discriminazione contro le donne

CEDAW : Convenzione Eliminazione Discriminazioni Anti Women

Solo ieri, durante la presentazione del rapporto annuale di Telefono Rosa, “Le voci segrete della violenza”, si parlava di 71 femmicidi dall’inizio del 2012 in Italia, a cui – aggiungo io – si sommavano (fino a ieri) 15 vittime collaterali di questi femmicidi. La mattanza continua.

Tutti siamo chiamati in causa.

I femminicidi continuano a infettare le nostre comunità.

Nessuno ne può ignorare il degrado e la disperazione.  Nessuno deve essere complice. Anche il silenzio è complice.  

venerdì 6 luglio 2012

L'ABC DELLA SPENDING REVIEW

Le 22 cose da sapere sul decreto del governo per ridurre la spesa, dalla sanità alla scuola passando per gli uffici della pubblica amministrazione.

 

Elaborato da un articolo pubblicato su "Il Post" - 6 luglio 2012
CONTRATTI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
1. Salvo non siano state trovate condizioni più vantaggiose, per la Pubblica Amministrazione sono validi solo i contratti attivati tramite Consip, la società che funziona come “centrale acquisti” del ministero dell’Economia. Il settore sanitario è escluso e ha un suo regolamento.
2. Nel caso dei contratti già in corso, le amministrazioni possono tirarsi indietro se i fornitori non adeguano le loro prestazioni alle migliori condizioni previste da Consip.
3. I ministeri applicano già da quest’anno sistemi di riduzione della spesa per quanto riguarda l’acquisto di beni e servizi.
PERSONALE MINISTERI
4. La prevista riduzione del personale nella pubblica amministrazione non riguarda la scuola, la sicurezza, i soccorsi e la magistratura.

giovedì 5 luglio 2012

BORSELLINO: LA VERITA' CHE NESSUNO VUOLE VEDERE

  

Alla fine dell'articolo c'è la copia del Rapporto dei Ros (Raggruppamento Operativo Speciale) dei carabinieri, datato 19 giugno 1992, inviato al Comando Generale dell’Arma, con invito ad avvertire subito anche i Ministeri della Difesa, dell’Interno e della Giustizia, per allertare a loro volta  le autorità competenti, cioè la Procura di Palermo.

Falcone e Borsellino all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Roma


di Giovanni Fasanella 

Paolo Borsellino fu assassinato perché era contrario alla cosiddetta “trattativa Stato-mafia”, secondo l’ipotesi al centro della nuova inchiesta siciliana, o piuttosto perché intendeva proseguire l’indagine di Giovanni Falcone e dei Ros su mafia e appalti? E chi fu a “tradirlo”: l’allora comandante del Ros generale Antonio Subranni, secondo l’accusa un «punciuto», un affiliato a Cosa nostra, o piuttosto chi non lo avvertì che la mafia aveva deciso di assassinarlo? Le risposte a queste due domande è possibile trovarle a partire dalle stesse carte dei magistrati siciliani. Basta leggerle con attenzione, ricostruendo ciò che accadde tra il 19 giugno e il 19 luglio 1992, nell’ultimo mese di vita di Borsellino. Ecco.