E' della CEI il ritratto allarmante dell'Italia di
oggi. I dati sono quelli della Caritas: 1.4 milioni di nuovi estremamente
poveri italiani, + 29% in un solo anno.
L'incremento record porta alla cifra complessiva di
4,8 milioni di cittadini in fila alla Caritas in cerca di aiuti materiali
per la sopravvivenza...
Foto di Emanuel Leanzi/Flickr |
Matteo Donati
Responsabile Centro di Ascolto Caritas di Pesaro
"Dio non produce scarti" - 21.10.2013
La richiesta di beni, servizi e cibi è aumentata
addirittura del 75%, con al primo posto la richiesta di cibo e vestiario,
subito seguita da quella abitativa. Degli 11,8 milioni di poveri perciò, circa
il 40% è costituito dalla fascia di estrema povertà peraltro in costante
aumento. Le fasce più colpite della cittadinanza sono quelle dai 20 ai
sessant'anni, dunque le più estese.
L'attuazione dei tagli alla sanità da più parti
invocata per la cifra di 4 miliardi di euro porterebbe al totale collasso una
situazione ormai più che estremamente grave, ma un incremento decisivo sarebbe
dato comunque anche da tagli meno forti. Sono dati che dipingono una situazione
sociale analoga a quella del periodo prebellico e dunque un passo indietro di
quasi un secolo. In particolare l'incremento della povertà e dell'estrema
povertà è andato in progressivo crescendo nell'ultimo ventennio sino a giungere
al record degl'ultimi dati.
Di contro si rileva anche un incremento dello spreco
proprio nei settori di maggior bisogno, in specie quello alimentare, dove è in
costante crescita la quantità di cibo avviato al macero o ad altri impieghi al
fine di mantenere artificialmente alta la quotazione di mercato. Altro
incremento di contro, questo risultante dai dati ISTAT, è quello della ricchezza,
in altri termini: ad un numero sempre maggiore di poveri sempre più poveri fa
riscontro un numero sempre minore di ricchi sempre più ricchi, come ben
descritto da Marx: il collasso di un
sistema