per
http://www.agoravox.it/Arriva-l-estate-occhio-alle.html?debut_forums=5#forum73571
Ci hanno rubato la
nostra vecchia cara bici, icona dell’Italia del dopoguerra. Un telaio
scrostato, due ruote, due pedali e via per le strade, felici di correre liberi
nel vento.
Qualcuno tanti anni
fa pensò che con un po’ di tecnologia si potesse evitare di pedalare. Ed allora
vennero fuori le prime bici dotate di motorino a scoppio incastonato giù tra il
telaio e i pedali. Poche pedalate ritmate e il motorino a scoppio partiva con
una autonomia pari alla benzina che c’era nel piccolo serbatoio. Non ebbero
molta fortuna.
Nell’era dell’energia
alternativa quel motorino è diventato elettrico, 5 ore di ricarica in una presa
della luce e via con 50-60 Km di autonomia. Restavano però i pedali e con
essi l’alibi di poter dimagrire.
E invece pare che,
grazie ai soliti cinesi, alcune ditte hanno voluto imbarcarsi anche in
questa avventura: la bici è stata clonata e sotto la bici si nasconde a
volte un motociclo, per raggirare le norme del nostro codice della
strada.
Che confusione! E
tutto per un meccanismo che aziona diversamente il motorino, che resta comunque
elettrico, ma che ci fa passare di corsa da una norma all’altra del
Codice della Strada,un codice che non fa sconti e che porta conseguenze
pesantissime se non si sa su che cosa esattamente si sta scorazzando.
PREMESSA
Per l’art.50 del
codice della strada: “I velocipedi sono i veicoli con due ruote o più ruote
funzionanti a propulsione esclusivamente muscolare, per mezzo di pedali o di
analoghi dispositivi, azionati dalle persone che si trovano sul veicolo; sono
altresì considerati velocipedi le biciclette a pedalata assistita, dotate di un
motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 KW
la cui alimentazione è progressivamente ridotta ed infine interrotta quando il
veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare".
BICICLETTA A
PEDALATA ASSISTITA
“Pedalata
assistita”. E’ questa la parola magica che mantiene la caratteristica di
velocipede alla cara bicicletta. Ha un motore elettrico (di potenza max
di 250 w) che non sostituisce il lavoro delle gambe ma le aiuta solo a fare
meno fatica (assiste appunto chi pedala). Il motorino ha quindi solo una
funzione ausiliaria e non deve essere in funzione quando non si pedala. Il
motore cioè aiuta a pedalare ma non sostituisce la pedalata, praticamente serve
solo a ridurre lo sforzo di chi pedala. Un sensore rileva la forza che viene
fornita da chi pedala e ordina al motore di aiutarlo. Se si smette di pedalare
il motore si ferma e si ferma anche se il veicolo raggiunge i 25 Km/h. perché il
ciclista ha buone gambe o perché si va in discesa. E’ possibile anche
disattivare il motorino e andare solo a pedale come una semplice bici.
La bicicletta
elettrica, per restare bicicletta, deve corrispondere ai requisiti della
Direttiva Europea 2002/24/CE del 18.3.2002 adottata dal Ministero dei Trasporti
con DM 31.1.2004.
BICICLETTA A MOTORE
Ha anch’essa un
motorino elettrico che però funziona autonomamente ed indipendentemente dal
fatto che si pedali o meno. Un vero e proprio acceleratore attiva il motore che
funziona anche se non si pedala. Come potenza non deve rispettare il vincolo
dei 250 w previsto per l’altro tipo di bici. Da notare che è considerata
bicicletta a motore anche se il motore funziona sia come quello della
bicicletta a pedalata assistita sia come motorino autonomo.
L’impiego di tali
biciclette, se non si vuole rispettare le norme del codice della strada,è
consentito solo all'interno di aree private, come ad esempio aree interne
a capannoni industriali, parchi e giardini privati, saloni fiera, ecc. Sono
quindi escluse le vie di pubblico accesso e dove è prevista la normale
circolazione stradale.
DIFFERENZE PER IL
CODICE DELLA STRADA
Per guidare la
bicicletta a pedalata assistita bisogna solo saperci andare ed aver voglia di
pedalare, sia pur aiutati dal piccolo motorino elettrico. Per quella a motore,
che funziona anche senza pedalare, serve il casco, l’assicurazione, la targa,il
patentino, e il certificato di circolazione, al pari di uno scooterino, i
famosi cinquantini che scorazzano su tutte le nostre strade.
AUTONOMIA
L'autonomia dipende
da molti fattori quali:
▪
i Il percorso
▪
i Il peso
▪
l la velocità
▪
l la postura
▪
i il tipo di asfalto
▪
l lo stato della batteria e la sua carica residua
Solitamente i dati
riguardanti l'autonomia si riferiscono a un percorso senza dislivelli, con un
ciclista sui 70 kg di peso, una media di 20 km/h, in posizione eretta o
leggermente inclinata in avanti e con un asfalto in buono o ottimo stato e poco
ruvido. Le batterie si intendono cariche e in piena efficienza.
CONSEGUENZE LEGALI
Le sanzioni per chi
guida una bicicletta a motore pensando di guidare una bicicletta elettrica
possono essere:
a)
sequestro con confisca del veicolo, per mancato possesso del certificato di
circolazione (euro 131);
b)
sequestro con confisca del veicolo per mancata assicurazione (euro 716)
c)
fermo del veicolo per giorni 30, per mancanza di targa (sanzione euro 65)
d)
sequestro con confisca, perché senza casco (euro 68)
e)
fermo per giorni 60 se il conducente è minorenne senza patentino o maggiorenne
senza patente (euro 516).
L’ANCMA
(Associazione Nazionale Cicli Motocicli Accessori) ha ritenuto di dover
richiedere al Governo il sequestro sul territorio nazionale di tali mezzi di
locomozione perché i veicoli nei quali il motore può essere utilizzato anche al
di fuori dell’esigenza di pedalare si configurerebbero ai fini di legge come
veri e propri ciclomotori; sono pertanto – a suo avviso - da considerarsi fuori
legge i veicoli muniti di dispositivi che consentano di escludere la necessità
della pedalata. Io credo che non si possa parlare di fuorilegge, perché basta
circolare rispettando le previsioni previste per i ciclomotori.
La CIVES
(Commissione Italiana Veicoli Elettrici a Batterie, Ibridi e a Celle a
Combustibile) ha condiviso la posizione dell’ANCMA ma ha evidenziato che
su diverse bici recenti sono presenti commutatori o manopole di regolazione
(che non sono quindi da confondersi con "acceleratori" autonomi) che
hanno il solo scopo di ridurre l’assorbimento dalla batteria quando l’ausilio
del motore a regime elevato non è ritenuto necessario, aumentandone anche
l’autonomia.
Occhio allora
all’acquisto perché se si sbaglia o non ci si attrezza nel modo giusto una sana
passeggiata ci può costare tanti soldini e tante responsabilità civili e
penali. E ricordiamoci che i latini dicevano “stultum est dicere putebam”! E’
da stolti dire “ io credevo che…”