Alfano rimuove
il prefetto di Perugia
per dichiarazioni su famiglia e droga
Nel corso di una ormai famosa conferenza stampa, il funzionario aveva sostenuto che
"se una mamma non si accorge che suo figlio si droga è una mamma fallita e
si deve solo suicidare". " ..nei giovani c'è il convincimento che le droghe leggere so' 'na strunzata.." "...(...) mio padre mi avrebbe tagliato la testa. Speriamo che qualche umbro tagli la testa al figlio...".
A nulla sono valse le giustificazioni del prefetto: il ministro ha deciso che "non può restare lì né altrove"
A nulla sono valse le giustificazioni del prefetto: il ministro ha deciso che "non può restare lì né altrove"
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Interessante articolo di fondo di Francesco Merlo su la Repubblica del 22.6.2014: "COME E' POSSIBILE CHE UN PREFETTO INVITI AL SUICIDIO LE MADRI DEI DROGATI", di cui si riporta solo un brevissimo passaggio:
Interessante articolo di fondo di Francesco Merlo su la Repubblica del 22.6.2014: "COME E' POSSIBILE CHE UN PREFETTO INVITI AL SUICIDIO LE MADRI DEI DROGATI", di cui si riporta solo un brevissimo passaggio:
“…(....) Se a Perugia spadroneggiano gli spacciatori, se la città è
diventata una capitale del narcotraffico, se i giovani bevono e si drogano, se
c’è la morte nelle strade…la colpa non è di chi deve prevenire, lottare e
fronteggiare la criminalità, ma delle mamme. Ecco: nessuno rida. L’errore più
grave che si potrebbe commettere è di ridurre questo prefetto a una macchietta
d’avanspettacolo e appunto di ridere invece di intristirsi ascoltando il suo
sproloquio come un discorso di fine epoca, il requiem d’addio di quella
burocrazia italiana operosa ma molliccia, scivolosa ma inesorabilmente
provinciale e ciceroniana, educativa e fastosa, che è stata preunitaria,
fascista, democristiana e post democristiana….(....)”