mercoledì 25 aprile 2012

25 APRILE : PER NON DIMENTICARE

 

 "....La Resistenza italiana agisce in situazione diversa da quella di tutti gli altri Stati d’Europa. Dappertutto il motivo dominante è stato la volontà di resistere contro l’invasore straniero, fisicamente distinto e riconosciuto ufficialmente come nemico fin dall’inizio. Così in Russia, in Polonia, in Francia, nel Belgio, in Olanda, in Norvegia, in Danimarca,in Jugoslavia e anche in Cecoclovacchia. In Italia non c’è stato un nemico entrato a forza nel nostro Paese; l’unico nemico, l’unico esercito entrato a forza sono gli Alleati occidentali. Perciò è mancato quel fatto elementare, l’odio per lo straniero invasore che nasce dallo choc profondo causato dall’irruzione di truppe straniere nel territorio della patria...."


"...Sappiamo benissimo che a volte oggi si tenta quasi di giustificare l’azione partigiana come una conseguenza spiacevole, ma inevitabile, dell’azione tedesca in Italia. Certamente i modi particolarmente crudeli con cui si è manifestato il regime nazifascista in Italia hanno accresciuto di molto la partecipazione popolare alla lotta, hanno concesso a pochi di restarsene neutrali...."

"...Dappertutto, come non era mai successo, il minuto popolo italiano ha partecipato senza esclusioni al comune sacrificio….è sceso in mezzo alla guerra,vaso di coccio fra vasi di ferro, senza armi, senza governo, senza Stato, senza alleati…"

"...Migliaia e migliaia, decine di migliaia e milioni sono stati i condannati a morte in quegli anni, pochi sono quelli che sono passati attraverso una qualche sentenza,comunque una dichiarazione di condanna, qualche ora di attesa prima dell’esecuzione della sentenza, quasi che a nessuno potesse essere negato un po’ di quel tempo che gli si vuole togliere per sempre, per dare ordine,se può,alle cose sue, al suo animo.Forme crudeli perché danno al condannato un tempo breve eppure spaventosamente lungo, in cui si toglie all’uomo il suo più intimo bene,la speranza,ma forme con le quali chi condanna e chi uccide tenta di trovare una giustificazione di quello che fa...."

(Enzo Enriques Agnoletti - da Prefazione a "Lettere di condannati a morte della Resistenza Italiana " Einaudi editore 1954)