Aldo Maturo
17 luglio 2010
Riproduzione antica moneta "Teisis o Tedis" denominata "obolo campano" - 265-240 A.C. |
“Abbuzzagnato”,
caratteristica dell’homo telesinus, affetto da gravi disturbi al fisico e
problemi di coordinamento mentale a causa della sua eccessiva permanenza tra le
esalazioni sulfuree.
Mi sarei perso certamente
questa chicca, scritta su questo sito qualche giorno fa, se il mio caro amico
Luca, attento lettore di "vivitelese", non me l’avesse fatto notare al mio
rientro da pochi giorni di vacanza, alcuni in quel di Telese.
Quest’ homo telesinus è
un disastro perchè non solo è abbuzzagnato ma è anche incapace da tempo “a
gestire qualcosa che è più grande di lui, non avendo alcuna preparazione idonea
per farlo, ma non per colpa sua ma per il semplice motivo che è del tutto
privo delle capacità ritenute necessarie per gestire un intero comprensorio
composto da circa 20 Comuni che comprendono altresì una popolazione
di circa cinquantamila abitanti.”
Il fatto è –
continua il simpatico esternatore – che i cittadini di questi 20 Comuni
avrebbero organizzato erroneamente le loro attività in funzione delle risorse e
delle potenzialità economiche e turistiche che sarebbero derivate da Telese, da
loro designato a centro propulsore tenuto a trainare l’intera economia
locale.
E’ il modello del
polo industriale, a sistema stellare, dove tutto ruota intorno a un nucleo
centrale e se questo crolla si frantuma tutto l’indotto, come accadrebbe
con la Fiat a Termini Imerese o a Pomigliano. Ma è anche come puntare tutto sul
rosso, aspettare che rien ne va plus e poi sparare al croupier se esce il
nero.
Per il nostro
articolista, infatti, le colpe del crollo economico di tutto il comprensorio
ricadono sull’homo telesinus che anziché limitarsi a gestire un bar o una
pizzeria, “limite massimo delle sue capacità imprenditoriali”, si
è messo a trainare, senza capacità, l’economia e lo sviluppo dell’intera
regione (sic!!).
Ho scoperto così,
dopo tanti anni di assenza dai luoghi di origine, che 20 paesi vivono in uno
stato di simbiosi con Telese, una simbiosi neppure mutualistica – che tutto
sommato potrebbe anche essere comoda perché ne deriverebbe reciproco vantaggio
tra le due specie interessate – ma di quel tipo che i biologi definiscono
commensalismo o inquilinismo, la peggiore, perché la presenza del
commensale non porta alcun vantaggio a chi lo ospita ed è vantaggiosa solo per
il parassita che riceve vitto e alloggio senza spese.
Telese ha
ufficialmente circa 7.000 residenti ma basta fare un giretto per capire
che nei 9 km quadrati del suo territorio vivono non meno di 15.000 persone che
portano ad una densità abitativa di circa 1600 persone per chilometro quadrato,
molto più del Bangladesh che ne ha 1.000! Nel suo micro territorio
(S.Salvatore ha 18 kmq, Amorosi 11, Castelvenere15, Solopaca 31)
Telese Terme oggi ha la più alta concentrazione, in rapporto agli abitanti, di
negozi, uffici pubblici e privati della Provincia di Benevento (cfr.Wikipedia).
Ha anche le Terme che divide, però, con S.Salvatore Telesino, tanto che esiste
dal 1957 il Consorzio idrotermale di Telese e S.Salvatore Telesino, dove siede
sia una rappresentanza di homo telesinus che di homo casalese con il compito di
coordinare, valorizzare e promuovere le Terme. Se questo non avviene o avviene
meno delle aspettative evidentemente è colpa di entrambe le componenti
consiliari.
Che il centro
termale potrebbe essere il fulcro dell’intero territorio lo diciamo da lustri
ma mi chiedo se non sia il caso di abbandonare le anacronistiche
polemiche di stampo veterocampanilistico per creare un comprensorio tra tutti i
Comuni della vallata, formalmente costituito, in cui tutti portano in dote le
loro specificità per allargare l’offerta turistica. Superare quello che divide
e valorizzare quello che unisce, come avviene nella costa romagnola, che con
questi criteri è diventato il più grande divertimentificio d’Europa. Qui,
da Gabicce a Misano, da Cattolica a Riccione, da Rimini a Milano marittima,
tutti sgambettano, corrono, lavorano con spirito imprenditoriale, con
sinergia, con sana competizione, con diversificazione di offerte e nessuno
pensa di fare il parassita a spese di Rimini, città epicentro.
Forse
scomparirebbero anche neologismi gratuiti come “abbuzzagnato”, tecnicamente
infelici e scientificamente imprecisi perché – diversamente da quanto ritenuto
dall’estensore – il contatto continuo con l’acqua termale di Telese,
ricca di anidride carbonica, facilita la circolazione sanguigna, dilata i capillari
e combatte le malattie cardiovascolari lasciando quindi ben inalterato
nell’homo telesinus il coordinamento mentale. Che è quello che manca all’ homo
villicus privo di questo sano e naturale aerosol sulfureo.