lunedì 23 aprile 2012

L’HOMO VILLICUS

 

Aldo Maturo

17 luglio 2010

Riproduzione antica moneta "Teisis o Tedis" denominata "obolo campano" - 265-240 A.C.


“Abbuzzagnato”, caratteristica dell’homo telesinus,  affetto da gravi disturbi al fisico e problemi di coordinamento mentale a causa della sua eccessiva permanenza tra le esalazioni sulfuree.

Mi sarei perso certamente questa chicca, scritta su questo sito qualche giorno fa, se il mio caro amico Luca, attento lettore di "vivitelese", non me l’avesse fatto notare al mio rientro da pochi giorni di vacanza, alcuni in quel di Telese.

Quest’ homo telesinus è un disastro perchè non solo è abbuzzagnato ma è anche incapace da tempo “a gestire qualcosa che è più grande di lui, non avendo alcuna preparazione idonea per farlo, ma non per colpa sua ma  per il semplice motivo che è del tutto privo delle capacità ritenute necessarie per gestire un intero comprensorio composto da  circa 20 Comuni che comprendono altresì una popolazione di circa cinquantamila abitanti.”



Il fatto è – continua il simpatico esternatore – che i cittadini di questi 20 Comuni avrebbero organizzato erroneamente le loro attività in funzione delle risorse e delle potenzialità economiche e turistiche che sarebbero derivate da Telese, da loro designato a centro propulsore tenuto a trainare l’intera economia locale.

E’ il modello del polo industriale, a sistema stellare, dove tutto ruota intorno a un nucleo centrale e se questo crolla si frantuma tutto l’indotto,  come accadrebbe con la Fiat a Termini Imerese o a Pomigliano. Ma è anche come puntare tutto sul rosso, aspettare che rien ne va plus e poi sparare al croupier  se esce il nero.

Per il nostro articolista, infatti, le colpe del crollo economico di tutto il comprensorio ricadono sull’homo telesinus che anziché limitarsi a gestire un bar o una pizzeria, “limite massimo delle sue capacità imprenditoriali”,  si è messo a trainare, senza capacità, l’economia e lo sviluppo dell’intera regione (sic!!).

Ho scoperto così, dopo tanti anni di assenza dai luoghi di origine, che 20 paesi vivono in uno stato di simbiosi con Telese, una simbiosi neppure mutualistica – che tutto sommato potrebbe anche essere comoda perché ne deriverebbe reciproco vantaggio tra le due specie interessate – ma di quel tipo che i biologi definiscono commensalismo o inquilinismo, la peggiore, perché la presenza del  commensale non porta alcun vantaggio a chi lo ospita ed è vantaggiosa solo per il parassita che riceve vitto e alloggio senza spese.

Telese ha ufficialmente circa 7.000 residenti ma  basta fare un giretto per capire che nei 9 km quadrati del suo territorio vivono non meno di 15.000 persone che portano ad una densità abitativa di circa 1600 persone per chilometro quadrato, molto più del  Bangladesh che ne ha 1.000! Nel suo micro territorio (S.Salvatore  ha 18 kmq, Amorosi 11, Castelvenere15, Solopaca 31) Telese Terme oggi ha la più alta concentrazione, in rapporto agli abitanti, di negozi, uffici pubblici e privati della Provincia di Benevento (cfr.Wikipedia). Ha anche le Terme che divide, però, con S.Salvatore Telesino, tanto che esiste dal 1957 il Consorzio idrotermale di Telese e S.Salvatore Telesino, dove siede sia una rappresentanza di homo telesinus che di homo casalese con il compito di coordinare, valorizzare e promuovere le Terme. Se questo non avviene o avviene meno delle aspettative evidentemente è colpa di entrambe le componenti consiliari.

Che il centro termale potrebbe essere il fulcro dell’intero territorio lo diciamo da lustri ma  mi chiedo se non sia il caso di abbandonare le  anacronistiche polemiche di stampo veterocampanilistico per creare un comprensorio tra tutti i Comuni della vallata, formalmente costituito, in cui tutti portano in dote le loro specificità per allargare l’offerta turistica. Superare quello che divide e valorizzare quello che unisce, come avviene nella costa romagnola, che con questi criteri è diventato il più grande divertimentificio d’Europa.  Qui, da Gabicce a Misano, da Cattolica a Riccione, da Rimini a Milano marittima, tutti sgambettano, corrono,  lavorano con spirito imprenditoriale, con sinergia, con sana competizione, con diversificazione di offerte e nessuno pensa di fare il  parassita a spese di Rimini, città epicentro.

Forse scomparirebbero anche neologismi gratuiti come “abbuzzagnato”, tecnicamente infelici e scientificamente imprecisi perché – diversamente da quanto ritenuto dall’estensore –  il contatto continuo con l’acqua termale di Telese, ricca di anidride carbonica, facilita la circolazione sanguigna, dilata i capillari e combatte le malattie cardiovascolari lasciando quindi ben inalterato nell’homo telesinus il coordinamento mentale. Che è quello che manca all’ homo villicus privo di questo sano e naturale aerosol sulfureo.