Aldo Maturo
Dal 15 luglio 2011 è cambiato il
regime delle visite fiscali nelle pubbliche amministrazioni (L.n.111
del 15.7.2011).
Ne è stata annullata intanto l’assoluta obbligatorietà che
penalizzava i dipendenti, gli uffici del personale e le spese connesse a
tali controlli. La visita fiscale, in caso di malattia, resta
obbligatoria sin dal primo giorno solo nei casi di assenza che precedono
o seguono le giornate non lavorative. Chi era abituato ad ammalarsi il
sabato, il lunedì o il giorno prima o seguente una festività, dovrà
prestare maggiore attenzione al suo stato di salute.
Per tutte le altre
ipotesi di assenza il capo ufficio dovrà valutare la condotta
complessiva del dipendente e gli oneri connessi all’effettuazione della
visita, praticamente dovrà valutare il rapporto costi-risultati, anche
nella considerazione che mai il medico fiscale modifica la prognosi e
che la visita fiscale rappresenta solo una penalità per non far uscire
l’ammalato in alcune ore del giorno. Ma anche questa penitenza è stata
alleviata perché il dipendente che nel corso della malattia debba
allontanarsi dall’indirizzo dichiarato durante le fasce di reperibilità,
per effettuare visite mediche,prestazioni specialistiche o altri
“giustificati motivi” deve limitarsi ad avvisare l’amministrazione.
L’inserimento della voce “giustificati motivi” aprirà le porte ad infiniti contenziosi in sede disciplinare.
Il dipendente potrà assentarsi ancora, avvisando preventivamente
l’amministrazione, quando l’assenza per malattia ha luogo per
l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche ed esami
diagnostici. In tal caso sarà sufficiente esibire al rientro l’attestato
rilasciato dal medico o dalla struttura, anche privati, che hanno
svolto la visita o la prestazione.
Le fasce orarie di reperibilità restano quelle fissate dal D.M.
18.12.2009 n.206 e quindi tutti i giorni (compresi quelli non lavorativi
e festivi) dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18, 00.
La nuova normativa si applica a tutto il personale del pubblico
impiego, compreso quelle delle forze di polizia, carabinieri, etc… Non
si fa cenno alla gestione telematica dei certificati che, almeno per il
personale di diritto pubblico, dovrebbe continuare a poter essere
acquisito in forma cartacea.
Si ha l’impressione che, dopo il rigore dei
primi tempi, si sia capito che il regime di terrorismo fiscale
instaurato contro gli assenteisti non solo non ha dato i frutti sperati
ma ha comportato un inutile sperpero di pubblico denaro per i
farraginosi meccanismi di controllo che aveva inventato. E gli statali,
almeno per questo, ringraziano.