Sr.Laura
Girotto, torinese, missionaria in Etiopia, vive ad Adua dal 1993. Insegnante di
English as Foreign language, prima di finire in Abissinia come missionaria
per le Figlie di Maria Ausiliatrice delle Salesiane di Don Bosco, ha girato il
mondo, soprattutto in Medio Oriente. Il sito della sua Onlus è:
Aldo Maturo
“L'
altro giorno ero in macchina, stavo facendo una delle tante peregrinazioni in
giro per l' Italia alla ricerca di soldi per l' ospedale che stiamo cercando di
fare ad Adua e ascoltavo una trasmissione di Radio 24, "Essere e
Benessere".
Normalmente è molto interessante, per i temi, per la bravura
della conduttrice, per la qualità degli ospiti. Si parlava di cani. Dei
problemi che nascono quando si consumano le unghie. Magari perché se le
rosicchiano. E gli esperti spiegavano quali medicine erano necessarie per
ovviare al problema. Includendo, se necessario, l' intervento dello psicologo
che possa allenare il cane a non rosicchiarsi più le unghie. Lo psicologo! E
poi la dieta necessaria, l' attività fisica, la toilette, l' affetto di cui
occorre circondarli...». È lì che non ci ha visto più: «Sono indignata,
amareggiata, scandalizzata, confusa. Leggo di iniziative per adottare i cani a
distanza"
"Vedo nei supermercati reparti interi dedicati agli alimenti per
animali, alla loro cura, ai loro giocattoli... I giocattoli! Ripeto: io li amo
gli animali, ma santo Iddio! Ad Adua i bambini muoiono per delle sciocchezze,
magari solo perché manca la cannula per metterli sotto flebo e reidratarli.
Basta una diarrea infantile per uccidere un neonato in 24 ore. Come posso
accettare questo abisso fra l' attenzione per gli "amici dell' uomo"
e il disinteresse invece per l' uomo?». C' è chi dirà che non è facile, per gli
italiani, «sentire» davvero un problema come quello dell' Africa più povera
così lontana, così remota, così assente dalla nostra quotidianità. E che nella
nostra società alienante dove è così facile sentirsi soli, la vita stessa delle
persone può dipendere a volte dal conforto di una bestiola, l' unica a rompere
l' isolamento, ad attutire l' angoscia della solitudine. Ed è davvero così. C'
è la mancanza di amore, dietro l' amore per il cane o il gatto. I quali
riempiono gli spazi lasciati vuoti dai figli, dai fratelli, dalle famiglie di
un tempo. Con il costo di una
scatoletta di cibo per cani o gatti si manterrebbe un bambino africano per due
giorni!".
“Ad
Adua c' è un solo medico per un milione di persone. Il polo sanitario esistente
non ha acqua corrente o servizi igienici. I letti non hanno lenzuola o coperte.
Donne che muoiono di parto, che danno alla luce le loro creature in situazioni
spaventose. Neonati che se ne vanno per mancanza di un antibiotico o di una
medicina da banco. Ferite che si suturano senza anestesia, anche sui bambini”