La foto simbolo della guerra in Vietnam (1960-1975) compie 40 anni |
di Paolo Moltoni - www.terraincognitaweb.com
Nel
1965 poche persone si erano veramente rese conto che i soldati americani
stavano per iniziare una lunga e sanguinosa guerra in una terra ancora poco
conosciuta del sud-est asiatico. Solamente dopo le prime immagini della TV e i
commenti dei giornali, l’opinione pubblica si rese conto che era iniziata un’efferata
operazione bellica che ben presto sarebbe divenuta tristemente nota come “guerra
del Vietnam”. In quegli anni nacquero movimenti pacifisti e si organizzarono
proteste. Nel 1965 un giovane di nome Norman Morris si diede fuoco davanti al
Pentagono, nel 1967 il campione del mondo di pugilato Cassius Clay rifiutò di
andare a combattere in Vietnam e gli fu tolta la licenza da pugile. Ma più d’ogni
manifestazione pacifista, più d’ogni gesto clamoroso, ci sono una fotografia e
una bambina che contribuirono a cambiare la sensibilità e a risvegliare la
coscienza della gente, nei confronti della guerra del Vietnam.
La
foto fu scattata l’8 giugno 1972 a Trang Bang, a pochi chilometri da
Saigon, dopo un bombardamento aereo con bombe al napalm. La bimba che
fugge terrorizzata è Kim Phuc, allora aveva nove anni. Oggi Kim vive in
Canada, è ambasciatrice della pace per l’Unesco e dirige una fondazione
per aiutare i bambini vittime di guerra. La foto fu scattata da Nick Ut e
gli valse il premio Pulitzer"
……Oggi
Kim è una donna serena e dal sorriso rassicurante, ma per anni quell’immagine
dal profondo impatto emotivo è stata usata per scopi propagandistici. Prima dai
pacifisti che manifestavano contro la guerra in Vietnam, poi dal regime
comunista ed infine dagli americani. Oggi Kim ha deciso di riappropriarsi di
quell’immagine e della propria identità ormai trasformata in icona fotografica.
Oltrepassando ogni barriera ideologica e politica, spera che la fotografia di
Ut si trasformi in un messaggio di pace universale. La bimba che scappa
terrorizzata dalla pioggia di napalm non è la vittima del male comunista o del
male capitalista, come i vari schieramenti hanno cercato di propagandare. La
piccola Kim è vittima di un male universale, privo di colore e d’ideologia, un
mostro cinico e cieco chiamato Guerra.…….