Brunetta fa' troppe assenze al municipio di Venezia che lo licenzia. I suoi ex sostenitori cambiano il nome della lista civica che aveva il suo nome.
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E' di questi giorni la (lieta?) notizia del “licenziamento”
dalla carica di Consigliere comunale dell'ex ministro Brunetta, dal comune di
Venezia. Il motivo? Troppe assenze. No, non è uno scherzo, proprio così, colui
che ha sempre combattuto l'assenteismo, colui che si è fatto portavoce del
rigore sui posti di lavoro, schierandosi contro i cosiddetti “bamboccioni”, i “fannulloni”,
come li chiama lui, che a 30 anni vivono ancora a casa dei genitori perché un
lavoro non lo trovano o vivono asfissiati dal precariato. Ebbene si, Brunetta è
stato licenziato per troppe assenze e non certo perchè non riuscivano a vederlo
al di là della scrivania.
Chi avrà letto la notizia, soprattutto i giovani, o
magari proprio i “bamboccioni”, si saranno fatti una grassa risata e chissà...
quante gliene avranno dette. Un colossale paradosso...”il paradosso di
Brunetta”. La cosa che ancor più desta stupore, è che il provvedimento è stato
emanato dal capogruppo del Pdl, Stefano Zecchi. “"La decisione è stata
assunta considerando con rammarico l'assenza dalle iniziative relative al
lavoro del Consiglio comunale dell'ispiratore e animatore della lista
originaria nata per affrontare le elezioni del 2010 a sindaco di Venezia",
ha detto Zecchi. Non solo. La lista civica che prendeva il nome del ministro
che si era candidato tra l'altro a sindaco della Città, è stata rinominata
dagli ex sostenitori: "Impegno per Venezia, Mestre, Isole", una sorta
di ritorsione contro il “fannullone” Brunetta. E' certo che, l'ex ministro
della Pubblica Amministrazione, passava le sue giornate seduto nelle comode
poltrone romane e non ha mantenuto la promessa fatta prima delle elezioni a
sindaco di Venezia: “Concilierò le due cariche!”. E pensare che voleva vincere
il Premio Nobel per l'Economia! Mi dispiace, ma credo che non raggiungerà mai
l'alta nomina. E' questa, per me, la “Peggiore Italia”. Come si suol dire...chi
di spada ferisce, di spada perisce...
(da "Marsalace.it )