giovedì 10 maggio 2012

AMNISTIA IN TRE MINUTI

 
Aldo Maturo

L’indulto e l’amnistia sono dei provvedimenti di clemenza concessi dallo Stato nei confronti di soggetti che sono stati condannati per reati.
La differenza tra l’indulto e l’amnistia sta nel fatto che il primo è causa di estinzione della pena, mentre il secondo oltre la pena estingue anche il reato.
L’indulto non incide sui carichi processuali dei Tribunali. Il processo si deve fare lo stesso (acquisizione di prove, udienze, testimoni, avvocati, cancellieri,etc..) e alla fine, se la pena rientra in tutto o in parte nei limiti dell’indulto o se il reato è stato commesso prima dei termini fissati per l’indulto, il giudice ne deve prendere atto, applicare l’indulto ed estinguere la pena.
L'indulto quindi è un provvedimento che condona o commuta parte della pena e serve sostanzialmente a sfollare un po’ le carceri.
Con l’amnistia invece lo Stato rinuncia a perseguire determinati reati, per cui condona l’azione delittuosa e i suoi effetti. Non si fa proprio il processo perché il giudice prende immediatamente atto che il reato è estinto per amnistia. Non solo escono dal carcere tutti quelli che hanno un reato che rientra nei termini dell’amnistia ma anche nei tribunali vengono archiviati immediatamente tutti i fascicoli processuali pendenti per reati coperti da amnistia.
Entrambi i provvedimenti sono delle leggi le quali, prima di essere promulgati, devono essere votati dai due terzi di ogni Camera, come prescritto dalla Carta Costituzionale.
Attualmente ci sono nelle carceri italiane 67.600 detenuti per 45.320 posti. Nei Tribunali ci sono tre milioni e mezzo di fascicoli penali in attesa di definizione.