sabato 3 novembre 2018

LE FAKE-NEWS DI LUIGI DI MAIO


Una lista dei tanti proclami, promesse a affermazioni del leader del Movimento 5 Stelle rivelatesi non vere. Dal No all'alleanza con la Lega e al premier "non eletto" fino a condoni e flat tax. 

 
di Mauro Munafò e Susanna Turco
16 ottobre 2018 – L’Espresso

 
- Io sono del Sud, io sono di Napoli. Faccio parte di quella parte d’Italia cui la Lega diceva ‘Vesuvio lavali col fuoco’. Non ho nessuna intenzione di far parte di un Movimento che si allea con la Lega Nord.
Luigi Di Maio a Porta a Porta (19/01/17)

- Noi non pensiamo ad alleanze con la Lega Nord o altri [...] Sono persone inaffidabili con cui non si può avere a che fare.
Luigi Di Maio In un comizio in Sicilia (01/11/17)

- Salvini è un traditore politico. Salvini fa più schifo di Renzi e Berlusconi insieme.
Blog delle Stelle (01/10/17)

Il primo giugno giura il governo Conte sostenuto da M5S e Lega.

giovedì 1 novembre 2018

E SOGNAVANO "LA MERICA"


Strage del carcere di New Orleans, America, 1890. La drammatica storia ci ricorda che anche questa fu “la Merica”, come diceva tanta nostra gente del Sud, terra sognata da milioni di italiani che vi emigrarono senza meta, con il peso delle umiliazioni accettate solo con la speranza di dimenticare la fame e la miseria.

 Aldo Maturo


Le ore non passavano mai quella notte nel vecchio carcere di New Orleans. I detenuti italiani, che l’indomani dovevano essere scarcerati, vissero la loro notte più lunga, con l’ansia della vigilia di un grande evento. L’interminabile attesa con gli occhi sbarrati nel buio era comprensibile perché, riconosciuti innocenti, stavano per riassaporare la libertà.
La loro brutta avventura era iniziata sei mesi prima, il 15 ottobre 1890, quando David Hennessy, capo della polizia di New Orleans, rientrando a casa era stato circondato da alcuni uomini e brutalmente assassinato.

sabato 27 ottobre 2018

LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA, UN INUTILE BARACCONE PER SALVINI


Ormai travolto da un' ebbrezza comunicativa che lo fa sentire assolto da qualunque freno o vincolo, nemmeno si rende conto fino in fondo della gravità delle cose che dice o scrive.

La sede della Corte di Giustizia Europea
  Gian Domenico Caiazza (avvocato, Presidente dell’Unione delle Camere Penali italiane).

 
"Un baraccone di un inutile baraccone", ecco che cosa è, per il nostro vicepresidente del Consiglio e ministro degli Interni, la Corte Europea dei Diritti dell' uomo e lo dice non in una conversazione privatissima fortunosamente intercettato a sua insaputa ma in una dichiarazione pubblica ufficiale.

domenica 14 ottobre 2018

CINQUE STELLE : I COMPAGNI DI GIGGINO


Al posto del giglio magico renziano, c'è ora la “pizza magica” di Giggino. I suoi fedelissimi arrivano da una zona di sette chilometri dal suo paese, Pomigliano d’Arco (NA), tutti piazzati ai vertici del Ministero, Partecipate e Segreterie, con stipendi d'oro.
 

 Pasquale Napolitano - Ven, 05/10/2018 – IL GIORNALE


Trentenni e inesperti. Arrivano tutti dall'entroterra napoletano. O meglio da un pezzetto della provincia, nascosto tra i comuni di Pomigliano D'Arco, Acerra, Volla e Casalnuovo. Sono gli uomini più vicini al vicepremier e ministro del Lavoro e Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Dal primo giugno, giorno della nascita ufficiale del governo Conte, stanno occupando le poltrone più importanti dello Stato.

giovedì 11 ottobre 2018

AUTUNNO, TEMPO DI FUNGHI E...DI INTOSSICAZIONI


L’Ospedale Bambin Gesù di Roma ha pubblicato un  Vademecum  con 10 regole base per non correre rischi.

Amanite Phalloide, fungo velenosissimo
 
L’autunno, le belle passeggiate nei boschi, le prime piogge: come non farsi incantare da quelle bellissime colonie di funghi variopinti che sporgono dal fogliame o  svettano invitanti sotto gli alberi? La tentazione è grande e viaggia di pari passo con il rischio di intossicazione e, ancor peggio, di avvelenamenti. Le specie più velenose, se finiscono a tavola, manifestano i primi sintomi tra le sei e le 48 ore quando ormai i reni e il fegato sono stati definitivamente danneggiati.

venerdì 5 ottobre 2018

GERMANIA : ESSERE ITALIANI NELLA TERRA DI GOETHE


Se è azzardato dire che i tedeschi amano gli italiani è altrettanto vero che, in genere, non ne hanno una grossa stima. Ne apprezzano la spontaneità, l’allegria, la spensieratezza, la vitalità, la simpatia e l’estro artistico ma li considerano anche inaffidabili, ritardatari, imbroglioni, scansafatiche, mammoni e un po’ “mafiosi”. Non volevano neppure Mario Draghi perchè “Per gli italiani l’inflazione è come la salsa di pomodoro sulla pasta”. Insomma, essere italiano in Germania rappresenta un pessimo biglietto da visita.

 
 Aldo Maturo
 
Negli anni ’50 e ’60 in molti licei scientifici del nostro sud il tedesco era la lingua straniera più studiata. Sentivo spesso i miei amici ripetere parole interminabili, incomprensibili, foneticamente dure e aspirate come si sentiva solo nei film delle SS. A confronto, la dolcezza del mio greco riscattava tutte le sue difficoltà. Lo studio del tedesco era forse funzionale al fenomeno dell’emigrazione verso la Germania, che in quegli anni era caratterizzato da un grosso flusso migratorio verso la terra di Goethe.

giovedì 20 settembre 2018

REBIBBIA: I CAPRI ESPIATORI. TUTTI CONTENTI?


Di fronte a due bimbi morti e alla tragedia immane avvenuta nel carcere femminile di Rebibbia avremmo tutti dovuto chiuderci in un rispettoso silenzio. Di fronte a un fatto di cronaca così terribile il silenzio ha una forza etica imparagonabilmente superiore a chi spreca parole per spiegare, strumentalizzare, sentenziare (Patrizio Gonella, Presidente di Antigone *).

Susanna Marietti – IL FATTO Quotidiano, 
19 settembre 2018
Coordinatrice Associazione Antigone

Serve un capro espiatorio, serve la testa di qualcuno. E quindi il Ministero della Giustizia ha sospeso la direttrice del carcere di Rebibbia femminile Ida Del Grosso, la vicedirettrice Gabriella Pedote e la vicecomandante di polizia penitenziaria Antonella Proietti. L’Italia, giustamente sconvolta dalla tragedia che si è consumata ieri in quel carcere, penserà che dunque la colpa era la loro, guarderà con disonore le tre persone sospese dal servizio, avrà qualcuno contro cui dirigere la propria rabbia e le proprie accuse.
Tutti contenti? No

martedì 11 settembre 2018

LA GIUSTIZIA HA LA MEMORIA LUNGA


Il CED della polizia (Centro Elaborazione Dati) conserva per 20 anni anche le sentenze di archiviazione e di assoluzione.

  Avv. Aldo Maturo


 
La giustizia è lenta ma ha la memoria lunga.  Se, per un qualunque motivo, si entra nel circuito dei palazzi di giustizia per una indagine penale, non serve uscirne con sentenza di assoluzione o di archiviazione dopo aver pendolato per anni da una udienza all’altra.  Tutti i dati e le informazioni della persona sottoposta ad indagini penali resteranno nella banca dati delle forze di polizia per almeno 20 anni.