Al posto del giglio magico renziano, c'è ora la “pizza
magica” di Giggino. I suoi fedelissimi arrivano da una zona di sette chilometri
dal suo paese, Pomigliano d’Arco (NA), tutti
piazzati ai vertici del Ministero, Partecipate e Segreterie, con stipendi d'oro.
Pasquale
Napolitano - Ven, 05/10/2018 – IL GIORNALE
Trentenni
e inesperti. Arrivano tutti dall'entroterra napoletano. O meglio da un pezzetto
della provincia, nascosto tra i comuni di Pomigliano D'Arco, Acerra, Volla e
Casalnuovo. Sono gli uomini più vicini al vicepremier e ministro del Lavoro e
Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Dal primo giugno, giorno della nascita
ufficiale del governo Conte, stanno occupando le poltrone più importanti dello
Stato.
Il M5s è nato con l'ambizione di cancellare la casta. Ma giunto nel
Palazzo, il capo politico dei Cinque stelle ha semplicemente sostituito la
vecchia guardia con la nuova casta grillina. Al posto del giglio magico renziano, c'è ora la pizza magica di
Giggino. O il cerchio magico, come gli stessi attivisti definiscono la
corte di fedelissimi legata al leader. Negli slogan, il vicepremier, con
orgoglio, rivendica di essere il capo di una comunità aperta. Nei fatti, però,
Di Maio è la sintesi perfetta di una gestione chiusa e accentratrice del
Potere. Chiusa al punto da sforare di poco i sette chilometri. Sette chilometri
è la distanza che c'è tra Pomigliano D'Arco, cittadina dell'hinterland napoletano
da cui arriva il ministro del Lavoro, e Volla, il Comune in cui è nato Salvatore Barca, uno degli uomini più
influenti nel cerchio magico di Di Maio: il vollese Barca è stato piazzato in
un ruolo chiave al ministero dello Sviluppo Economico. Il governo del
cambiamento inizia a Pomigliano e termina a Volla: quindici minuti di auto per
svelare il bluff della rivoluzione pentastellata. Che altro non è che una
versione 4.0 del clientelismo della Prima Repubblica. Lottizzazione spicciola e
spoil system artigianale. Amici di
infanzia, colleghi di corso dell'Università, fidanzate e testimoni di nozze:
una famiglia allargata che Di Maio ha voluto premiare con incarichi di peso (e
ben pagati) nelle strutture di vertice dello Stato. Tutti condividono la comune radice territoriale. Arrivano tutti dalla
stessa area. Da buon meridionale, Di Maio si fida solo dei suoi compaesani.
Nessuno potrebbe scavalcarlo. Nessuno lo tradirebbe. E il merito? Il sogno
grillino? Possono attendere. C'è una causa più nobile per cui combattere: la
propria terra. Tra ministeri,
partecipate e segreterie: Di Maio non dimentica quasi nessuno. Anche perché
c'è posto per tutti. I primi a fare i bagagli e seguire il Capo nei palazzi del
Potere sono stati Salvatore Barca e Assia Montanino. Una coppia sia al
ministero che nella vita privata. Barca, originario di Volla, è stato scelto
dal vicepremier al vertice della segreteria al ministero dello Sviluppo
economico. Stipendio niente male: 65 mila euro l'anno. Ha origini pomiglianese,
anche se poi si è trasferita con la famiglia a Casalnuovo, Assia Montanino: dell'incarico come segretaria particolare al Mise
Il Giornale se n'è occupato nel mese di luglio. Stipendio che sfiora i 70 mila
euro l'anno e zero esperienze nella pubblica amministrazione. La conoscenza
diretta con Di Maio e le comuni radici pomiglianesi sono stati i due biglietti
da visita per passare all'incasso. Da Pomigliano, arriva anche il 34enne Dario De Falco: una persona che Di Maio
considera un fratello. Amico d'infanzia e già tesoriere della campagna
elettorale del M5s, De Falco è stato premiato con un incarico di 100 mila euro
a Palazzo Chigi. Sarà il capo della segreteria del vicepremier.
Acerra
dista 6 chilometri da Pomigliano: è il centro dove Di Maio ha pescato il
vicecapo dell'ufficio legislativo del Mise, Enrico Esposito. C'è da evidenziare, però, un altro legame: Enrico
Esposito è stato anche collega di corso del Di Maio studente alla facoltà di
Giurisprudenza della Federico II di Napoli. Guadagnerà 65 mila euro per un
incarico annuale. Poi si vedrà. L'effetto Pomigliano contagia anche il ministro
per i Beni Culturali Alberto Bonisoli, che per il nuovo Cda dell'ente Ville
Vesuviane ha scelto Rosa Vitanza: un
architetto di Pomigliano D'Arco, testimone di nozze di Valeria Ciarambino, ex capogruppo dei Cinque stelle in Regione
Campania, e fidanzata dell'ex assistente di Di Maio. C'è chi vede del marcio.
Chi si lamenta sui social. Ma per Di Maio è semplicemente amor patrio.