domenica 14 ottobre 2018

CINQUE STELLE : I COMPAGNI DI GIGGINO


Al posto del giglio magico renziano, c'è ora la “pizza magica” di Giggino. I suoi fedelissimi arrivano da una zona di sette chilometri dal suo paese, Pomigliano d’Arco (NA), tutti piazzati ai vertici del Ministero, Partecipate e Segreterie, con stipendi d'oro.
 

 Pasquale Napolitano - Ven, 05/10/2018 – IL GIORNALE


Trentenni e inesperti. Arrivano tutti dall'entroterra napoletano. O meglio da un pezzetto della provincia, nascosto tra i comuni di Pomigliano D'Arco, Acerra, Volla e Casalnuovo. Sono gli uomini più vicini al vicepremier e ministro del Lavoro e Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Dal primo giugno, giorno della nascita ufficiale del governo Conte, stanno occupando le poltrone più importanti dello Stato.


 Il M5s è nato con l'ambizione di cancellare la casta. Ma giunto nel Palazzo, il capo politico dei Cinque stelle ha semplicemente sostituito la vecchia guardia con la nuova casta grillina. Al posto del giglio magico renziano, c'è ora la pizza magica di Giggino. O il cerchio magico, come gli stessi attivisti definiscono la corte di fedelissimi legata al leader. Negli slogan, il vicepremier, con orgoglio, rivendica di essere il capo di una comunità aperta. Nei fatti, però, Di Maio è la sintesi perfetta di una gestione chiusa e accentratrice del Potere. Chiusa al punto da sforare di poco i sette chilometri. Sette chilometri è la distanza che c'è tra Pomigliano D'Arco, cittadina dell'hinterland napoletano da cui arriva il ministro del Lavoro, e Volla, il Comune in cui è nato Salvatore Barca, uno degli uomini più influenti nel cerchio magico di Di Maio: il vollese Barca è stato piazzato in un ruolo chiave al ministero dello Sviluppo Economico. Il governo del cambiamento inizia a Pomigliano e termina a Volla: quindici minuti di auto per svelare il bluff della rivoluzione pentastellata. Che altro non è che una versione 4.0 del clientelismo della Prima Repubblica. Lottizzazione spicciola e spoil system artigianale. Amici di infanzia, colleghi di corso dell'Università, fidanzate e testimoni di nozze: una famiglia allargata che Di Maio ha voluto premiare con incarichi di peso (e ben pagati) nelle strutture di vertice dello Stato. Tutti condividono la comune radice territoriale. Arrivano tutti dalla stessa area. Da buon meridionale, Di Maio si fida solo dei suoi compaesani. Nessuno potrebbe scavalcarlo. Nessuno lo tradirebbe. E il merito? Il sogno grillino? Possono attendere. C'è una causa più nobile per cui combattere: la propria terra. Tra ministeri, partecipate e segreterie: Di Maio non dimentica quasi nessuno. Anche perché c'è posto per tutti. I primi a fare i bagagli e seguire il Capo nei palazzi del Potere sono stati Salvatore Barca e Assia Montanino. Una coppia sia al ministero che nella vita privata. Barca, originario di Volla, è stato scelto dal vicepremier al vertice della segreteria al ministero dello Sviluppo economico. Stipendio niente male: 65 mila euro l'anno. Ha origini pomiglianese, anche se poi si è trasferita con la famiglia a Casalnuovo, Assia Montanino: dell'incarico come segretaria particolare al Mise Il Giornale se n'è occupato nel mese di luglio. Stipendio che sfiora i 70 mila euro l'anno e zero esperienze nella pubblica amministrazione. La conoscenza diretta con Di Maio e le comuni radici pomiglianesi sono stati i due biglietti da visita per passare all'incasso. Da Pomigliano, arriva anche il 34enne Dario De Falco: una persona che Di Maio considera un fratello. Amico d'infanzia e già tesoriere della campagna elettorale del M5s, De Falco è stato premiato con un incarico di 100 mila euro a Palazzo Chigi. Sarà il capo della segreteria del vicepremier.
Acerra dista 6 chilometri da Pomigliano: è il centro dove Di Maio ha pescato il vicecapo dell'ufficio legislativo del Mise, Enrico Esposito. C'è da evidenziare, però, un altro legame: Enrico Esposito è stato anche collega di corso del Di Maio studente alla facoltà di Giurisprudenza della Federico II di Napoli. Guadagnerà 65 mila euro per un incarico annuale. Poi si vedrà. L'effetto Pomigliano contagia anche il ministro per i Beni Culturali Alberto Bonisoli, che per il nuovo Cda dell'ente Ville Vesuviane ha scelto Rosa Vitanza: un architetto di Pomigliano D'Arco, testimone di nozze di Valeria Ciarambino, ex capogruppo dei Cinque stelle in Regione Campania, e fidanzata dell'ex assistente di Di Maio. C'è chi vede del marcio. Chi si lamenta sui social. Ma per Di Maio è semplicemente amor patrio.