sabato 16 marzo 2013

QUALE DEMOCRAZIA


Il punto è la democrazia. Il resto, tutto il resto viene un secondo dopo. Io voglio capire che forma di democrazia hanno in mente Grillo e Casaleggio. Non mi interessa più di tanto se il Movimento Cinque Stelle è democratico al suo interno.
Il punto è quale forma di democrazia Grillo e Casaleggio vogliono introdurre in Italia una volta distrutta la forma attuale del sistema e quando il Movimento Cinque Stelle avrà finalmente preso il potere.

I leader, i militanti e gli eletti del Movimento parlano di democrazia diretta via web. Disegnano un futuro in cui i cittadini entrano nelle istituzioni e  legiferano e governano consultando continuamente il popolo (su Repubblica.it si approfondisce la questione qui).
Sto citando testualmente e senza polemica. Ripeto, vorrei solo capire.
Vorrei capire, per esempio, da chi è fatto questo popolo. Vorrei capire se è tutto il popolo, o solo quello “certificato”. E nel caso, certificato da chi, in base a quali criteri e con quali controlli.
Vorrei capire in questo schema, in Parlamento, cosa altro ci sarebbe oltre al Movimento Cinque Stelle. Vorrei capire, una volta eliminati i partiti, chi e come fa l’opposizione al governo del Movimento Cinque Stelle. Vorrei capire se il Parlamento che Grillo e Casaleggio immaginano è una assemblea permanente, di fatto un meet up, sempre e continuamente connessa con l’intero popolo italiano.
Vorrei sapere, una volta che i partiti saranno stati eliminati, per chi andremo a votare. Oltre ai cittadini che presenterà il Movimento Cinque Stelle, naturalmente. Vorrei capire (se è vero come dice Grillo che ogni cittadino è leader di se stesso) chi avrà il compito di coordinare, con quali strumenti, con quali poteri, con quali controlli, questo gigantesco meet up permanente. Non il Movimento Cinque Stelle. Sto dicendo il Parlamento.
Vorrei sapere cosa c’è in mezzo tra governo e popolo. E vorrei sapere in questa consultazione continua a diretta col popolo chi garantisce le minoranze di quel popolo.
Vorrei sapere queste e tante altre cose, ma già questo non sarebbe poco.
La storia insegna che le democrazie rappresentative rischiano di trasformarsi in caste, e le democrazie dirette in totalitarismi. Se il Movimento Cinque Stelle davvero non corre questo rischio, Grillo, Casaleggio o qualsiasi altro militante a Cinque Stelle mi potrebbe spiegare per favore come funziona in concreto, giorno dopo giorno, questa nuova democrazia compiuta?
Vorrei saperlo perché ho come l’impressione che qui si stia facendo un giochino piuttosto pericoloso. Per tutti. Per cacciare quelli che hanno “usurpato” con i loro comportamenti la buona democrazia, si caccia dalla finestra anche la democrazia in quanto tale.
Si getta il bambino con l’acqua sporca, insomma.
Personalmente, sono convinto che le forme della rappresentanza abbiano bisogno di una gran bella aggiustata. La storia non si ferma, e sono convinto che sia necessaria una profonda revisione della Costituzione per dar vita a forme reali di democrazia partecipata. Allo stesso modo  sono convinto che la distruzione del concetto di  rappresentanza, la soppressione di ogni potere intermedio, la cancellazione di ogni forma di mediazione, lo sterminio di ogni soluzione di continuità tra governo e popolo sia la fine della democrazia e non il suo trionfo.
Non lo dico solo io, schifoso servo a libro paga dell’ingegner De Benedetti, ma lo sostengono i migliori costituzionalisti in ogni parte del mondo.
Ma visto che in Italia c’è un tizio che sostiene il contrario, prende milioni di voti e promette che non si fermerà finché non avrà la maggioranza assoluta, il minimo che gli si puo’ chiedere è spiegare per bene come funziona nel dettaglio il sistema con cui – se vince – intende governare questo Paese.
Grazie.
 
(Marco Bracconi – Blog Politicapop – La Repubblica 4.3.2013)