Il rischio di ingovernabilità del Paese, il successo del populismo e le ripercussioni sulla moneta unica. Come ci vedono i giornali europei
Bertrams - "Bella Italia" - The Netherlands, Olanda |
LA VANGUARDIA (Spagna)
Il risultato delle elezioni
italiane somiglia molto al caos. E’ difficile prevedere cosa succederà, ma una
cosa è certa: il 50% degli italiani ha votato contro le politiche europee di
Monti.
LE SOIR (Belgio)
E’ Monti il grande sconfitto. Il
tecnocrate che ha salvato il salvabile, infliggendo agli italiani una cura di
austerità senza precedenti, non è stato premiato dagli elettori. Anzi, il
sostegno quasi unanime dell’Europa lo ha danneggiato. Anche questa è una
lezione del voto italiano.
DIARIO ECONOMICO (Portogallo)
I leader europei devono capire
dove hanno sbagliato e come hanno portato gli italiani a reagire in questo modo
alle sfide che oggi affronta il continente. Sono loro i veri responsabili della
situazione attuale.
DE VOLKSKRANT (Olanda)
Quello che colpisce è che gli
italiani e gli spagnoli, finora sempre su posizioni europeiste, stanno
lentamente cambiando atteggiamento, a causa della disoccupazione in costante
crescita.Dettaglio che spingerà Bruxelles ad allentare le misure di austerità.
DAILY TELEGRAPH (Inghilterra)
Negli ultimi mesi i leader
europei si sono complimentati a vicenda per essere riusciti a salvare l’euro,
ma il voto italiano dimostra che il loro ottimismo non aveva basi solide. E
conferma che le crisi nazionali che hanno messo in pericolo l’eurozona non sono
ancora acqua passata. Siamo in una fase di assestamento e basta un voto a far
tornare il terremoto.
TIMES (Inghilterra)
Per tenere insieme la moneta
unica ci sono due soluzioni: o la Germania continua a trasferire fondi ai Paesi
in difficoltà o l’Italia e gli altri Paesi del Mediterraneo si impegnano a fare
quelle riforme dolorose che però i cittadini non vogliono, come ha dimostrato
il voto italiano.
KATHIMERINI (Grecia)
In Italia gran parte degli
elettori è stata conquistata dal discorso antisistema di Grillo che ha
interpretato il ruolo di attore tragico, lasciando una parte di secondo piano a
Berlusconi.
POLITYKA (Polonia)
Quello che ha contato di più non
è stata la capacità di persuasione di un programma politico e nemmeno
l’efficacia di un candidato. Quello che ha fatto la differenza è stato
soprattutto quanto urlate sono state le posizioni espresse dai candidati.
(da Internazionale, n.989, 1/7 marzo 2013)
(da Internazionale, n.989, 1/7 marzo 2013)