Il Fatto quotidiano ha
pubblicato oggi quest’articolo che vale la pena di leggere tutto d’un fiato,
rappresenta indubbiamente un’inversione di tendenza del giornale, ha
collezionato in poche ore oltre 600 commenti, condivisioni e oltre 14.000 consigli su FB.
di Domenico Valter Rizzo | 28 marzo 2013 – Blog su Il
Fatto quotidiano
Beppe Grillo ci ha
deliziato ancora un a volta con la sua fine prosa. Non mi scandalizzo per il
linguaggio di questo soggetto. Purtropo ormai ci siamo abituati. In Sicilia vi
è un detto popolare di grande saggezza: U saccu spanni di chiddu ca è chinu
(dal sacco esce solo quello che contiene). Grillo vomita ciò che ha dentro. Problemi
suoi e di chi lo frequenta.
Mi interessa di più quel che si è visto nella diretta streeming dell’incontro tra
le due macchinette telecomandate del M5S e il Presidente incaricato Bersani.
Bibì & Bibò ovvero Lombardi
e Crimi hanno ripetuto il verbo
che in contemporanea Grillo spandeva con raffinato linguaggio sul web. “Non voteremo la fiducia e non
permetteremo in alcun modo al Governo di partire”, poi
– forse
pensando che siamo tutti idioti – aggiungevano di esser pronti a votare singoli
provvedimenti aderenti al loro programma. Va fatto rilevare alle due
macchinette di Grillo e Casaleggio che se un Governo non ottiene la fiducia non
può proporre alcunché al Parlamento. Quindi delle due l’una: o Bibì e Bibò sono
ignoranti in modo abissale o, in modo altrettanto abissale, sono in malafede.
Scelgano loro.
Hanno spiegato che hanno ricevuto mandato di tenere
questa linea. Da chi di grazia? Rispondo che la decisone è stata assunta dai
gruppi parlamentari, che hanno ratificato, come le assemblee sovietiche, le
decisioni dei due proprietari del M5S. Mi permetto di chiedere: qualcuno ha
consultato il Movimento? Qualcuno ha chiesto agli otto milioni di italiani che
hanno votato il M5S, in larga misura per cambiare la situazione politica e per
avere risposte dalla politica, se ritengono più giusto portare il Paese di
nuovo nelle mani di Berlusconi, attraverso un governo tecnico o
del Presidente chiamatelo come volete? Qualcuno ha chiesto, visto che il due
Grillo – Casaleggio predica la democrazia diretta, se i militanti, gli elettori
volevano o non volevano andare a vedere le carte di Bersani e se intendevano
dire no a priori alle proposte programmatiche in larga misura estratte proprio
dal programma del M5S?
Emerge la solita ed unica domanda. Chi stabilisce la
linea politica del M5S? Attraverso quali strutture democratiche? Quel
che si vede assomiglia molto a quello che abbiamo già visto in un ameno luogo
di democrazia che si chiama Pdl. Anche lì vi è un padroncino del marchio
che decide per tutti. Gli altri si accodano e applaudono a comando.
Altro punto è la richiesta di formare un governo a
Cinque Stelle. Crimi da raffinato politico, ha spiegato ai giornalisti
che loro sono pronti e che se Napolitano darà l’incarico andranno a
chiedere i voti ai partiti visto che i loro seggi bastano per fare una partita
a briscola. Ai partiti!? Avete capito bene, ai partiti con i quali oggi non
vogliono aver alcun contatto, ai partiti dei “puttanieri” dei quali non si
fidano. Complimenti, l’oscar della coerenza è assicurato. Personalmente io
sarei favorevole – in caso di fallimento del tentativo di Bersani – a vedere un
incarico ad uno di questi signori. Vediamo che sanno fare? Come ho già scritto,
magari scopriamo uno statista nascosto tra un sommelier e una falsa laureata.
In realtà l’obiettivo di Grillo e Casaleggio non è
quello di governare. Il progetto dichiarato e al quale nessuno sembra prestare
la necessaria attenzione è quello di demolire il sistema democratico italiano.
Non vogliono modificare la classe dirigente, vogliono eliminare i partiti, le
istituzioni democratiche, sostituendole con una fantomatica democrazia del web,
un web controllato da loro. Basterà uno che, come un aruspice etrusco,
interpellerà e interpreterà il web. Uno che penserà per tutti, parlerà
per tutti, deciderà per tutti. Casaleggio il suo delirio lo ha riassunto in un video dai tratti e dai toni
agghiaccianti. Una sorta di Mein Kampf cibernetico. Invito tutti
ad avere la pazienza di guardarlo e ascoltarlo con attenzione. Dopo riflettete
se volete questa gente al comando.