sabato 3 novembre 2012

STAMPA ESTERA : QUELLO CHE DICONO DI NOI

Rassegna stampa estera - Jacqueline Rastrelli - 2.11.12 - Rivoluzioneliberale.it


Il risultato del Movimento 5 Stelle del “populista” Beppe Grillo, “assassino” dei Partiti tradizionali, il crollo della “destra” di Berlusconi e l’astensione storica sono i temi maggiori affrontati dalla Stampa estera. Il risultato di questo  primo test elettorale ha suscitato fortissime reazioni anche fuori dalle nostre frontiere, facendo dipingere ai media internazionali un quadro molto poco confortante del nostro Paese. Per quanto riguarda il voto in Sicilia, troviamo titoli di questo genere: Italian politics in disarray after Sicily tsunamy  (La politica italiana in pieno caos dopo lo tsunami siciliano),
 

La Sicile dit adieu à Berlusconi, passe à gauche et rejette la mafia  (La Sicilia dice addio a Berlusconi, passa a sinistra e respinge la mafia), La gifle antipartis des Siciliens (Lo schiaffo anti-partiti dei siciliani), Sicily’s electoral shock (Lo shock elettorale della Sicilia)dove l’Economist  analizza con grande interesse la vittoria di un candidato apertamente gay in una regione tradizionalmente omofobica. E non sono che parte delle testimonianze  raccolte. Quello che ne viene fuori  è, come scrive Stacy Meichtry su The Wall Street Journal, la grande insofferenza e l’infinita scontentezza degli italiani nei confronti di chi li ha governati per 20 anni. Questo malessere purtroppo ha fatto si che venisse esteso a tutta la politica, creando i due fenomeni che oggi coinvolgono gli italiani e che contribuiscono a creare ancora più incertezza: il rivolgersi all’anti-politica con i cosiddetti voti di protesta e l’astensionismo. Disgustati da una classe politica decimata dagli scandali e incapace di far fronte alla crisi, i Siciliani hanno deciso di voltare le spalle ai partiti tradizionali perché stanchi di essere presi in giro. Forse un segnale di risveglio del senso civico, di voglia di ricominciare assolutamente positiva, ma la politica non si improvvisa. Dopo la fase di protesta ci sarà un momento costruttivo? Guy Dinmore sul Financial Times scrive: “se l’Italia è lo specchio dell’Europa con un Nord ricco ed efficiente che si tira dietro un Sud impantanato nel decadimento, nella corruzione e nella recessione, la Sicilia è come la Grecia”. Pesante paragone, ma non del tutto sbagliato. C’è da ricostruire un mondo, per questo ci sarà bisogno di una grande forza di volontà. Non è cosa facile.

 

 http://www.rivoluzione-liberale.it/category/rassegna-estera/