Queste
tattiche suicide le abbiamo già viste in azione nel 1922, nel 1933 e nel 1994.
Mussolini e Hitler, così come Bossi e Berlusconi, si proponevano tutti,
ciascuno a proprio modo, come distruttori della democrazia partitica corrotta e
rifondatori di un nuovo sistema politico.
Repubblica.it
– 6.11.2012 - "Grillo e i suoi dummies" - di Piergiorgio Odifreddi
Lo
stesso giorno del novantacinquesimo anniversario della Rivoluzione d’Ottobre,
il nuovo Stalin della democrazia italiana ha emesso il suo ukaze. Come il Gesù dei Vangeli si
indirizzava letteralmente ai “poveri di spirito”, il Grillo Parlante si rivolge
altrettanto letteralmente ai dummies,
o “deficienti”, disposti ad ascoltarlo. E inizia il suo proclama dichiarando
che “il Movimento a 5 Stelle vuole sostituire il sistema dei partiti con la
democrazia diretta”, e “in sostanza vuole la fine dei partiti basati sulla
delega in bianco”.
Cosa
significhi “democrazia diretta”, viene spiegato subito dopo. I rappresentanti
del movimento scelti dagli elettori dovranno infatti obbedire a tutte e sole le
direttive del capo. A loro sarà vietato anche il diritto di parola, che non
potranno esercitare in televisione: quello è un ruolo che spetta solo al
capocomico, il quale ha già dimostrato in questi giorni di dare di matto quando
qualcuno dei “suoi” si permette di provare a rubargli la scena mediatica.
Il
manuale for dummies non sembra
aver ancora stabilito il colore delle camicie di coloro che marceranno su Roma
al seguito del nuovo “lider maximo”, ma i futuri marciatori hanno comunque già
introiettato la sua raffinata dialettica. E così, quando l’ingenua Federica
Salsi, ignara che la sua elezione al consiglio comunale di Bologna equivalesse
a una delega in bianco al Movimento e al suo Padrone, ha osato partecipare a
quella famosa “trasmissione di regime” che è Ballarò, si è sentita chiamare
“puttana”, “merda” e “faccia da culo”, e le è stato intimato di “andare fuori
dai coglioni”, “a cagare” e “affanculo”.
D’altronde,
cosa ci si poteva aspettare da chi ha trovato la propria ispirazione politica
nei “Vaffanculo Day”, appunto? Di fronte al neofascismo, al neoleghismo e al
neoberlusconesimo rappresentati da Grillo e dal suo Movimento, almeno nella
maniera in cui lo intendono lui e la sua anima nera Casaleggio, non si può che
far quadrato e cercare di salvare il salvabile. Altro che votare Grillo per far
crollare i partiti tradizionali, come ha incautamente proposto Flores d’Arcais!