mercoledì 3 aprile 2019

SE TI SCAPPA LA PIPI' (PUOI USARE LA CORSIA D'EMERGENZA)


La Cassazione chiarisce che non occorre che il malessere sia causato da una patologia per giustificare la sosta in corsia d'emergenza su strade extraurbane e autostrade. E’ sufficiente una necessità transitoria che non consente di proseguire la guida con il dovuto livello di attenzione.

 
di Annamaria Villafrate –

 
 La sentenza penale n. 13124-2019 (sotto allegata) della Cassazione chiarisce il concetto di malessere che, ai sensi dell'art 176 comma 5 del Codice della Strada, giustifica la sosta nelle corsie di emergenza delle strade extraurbane e delle autostrade. Per gli Ermellini non è necessario che il malessere derivi da una patologia, è sufficiente che esso consista in un disagio, anche transitorio, ma tale da impedire di proseguire la guida con la stessa attenzione.

giovedì 28 marzo 2019

LEGITTIMA DIFESA : LA NUOVA LEGGE


Il Senato ha approvato in via definitiva la riforma della legittima difesa nel testo già approvato da palazzo Madama e modificato dalla Camera dei Deputati. Le novità e il testo della legge.

 
di Marina Crisafi – 28.3.2019


 
La riforma della legittima difesa è legge. Con 201 voti favorevoli, 38 contrari e 6 astensioni, il Senato ha dato oggi il via libera definitivo al disegno di legge (sotto allegato) che modifica il codice penale e altre disposizioni in materia di legittima difesa, già approvato da palazzo Madama e modificato dalla Camera.

Ecco le principali novità: 

RAMI' E IL SULTANO


 Aldo Maturo


Salvini, dopo  vari dietro front, ha cambiato di nuovo idea sulla cittadinanza a Ramy, il 13enne dello scuolabus dirottato a San Donato milanese. “Per me è sì alla cittadinanza a Ramy. È come se fosse mio figlio”, ha detto Matteo Salvini nel corso della registrazione del Maurizio Costanzo Show.
“Ha dimostrato di aver capito i valori di questo paese, ma il ministro è tenuto a far rispettare le leggi. Per atti di bravura o coraggio, le leggi si possono superare”, ha detto Salvini.
Il problema è che non è necessario superare alcuna legge perché c’è già la n.91/92 che disciplina le modalità di acquisizione della cittadinanza italiana. 

giovedì 21 marzo 2019

I BAMBOCCIONI E I POLITICI


Carlotta Ballarini, 28 anni, pesarese da quattro anni in Germania, su Facebook ha scritto un duro post: "Ci chiamate bamboccioni ma la gente non sa niente di noi". "La scelta di lasciare la propria famiglia è una scelta estrema. Tutti noi abbiamo lasciato il nostro cuore in Italia, insieme ai nostri genitori, ai nostri fratelli e sentirci dare dei bamboccioni, dei buoni a nulla fa male. Tutto quello che ho ora me lo sono sudato: i miei genitori mi hanno supportata sempre, ma la mia situazione economica me la sono gestita da sola. Mi piacerebbe che la mia storia fosse d'incoraggiamento a tutti quei giovani che desiderano costruirsi un futuro solido, in Italia o altrove: vorrei dire loro che con un po' di coraggio e tanta forza di volontà tutto è possibile" (dall’intervista a Huffington Post).

 
14 marzo 2018 ·16106 Mi piace - 1513 Commenti - 3682 Condivisioni


"A tutti quei politici e non che si sono permessi di dare a noi ragazzi italiani dei “bamboccioni” o a quelli che si sono permessi di dire che quei ragazzi che vanno all’estero non sono da considerare italiani,ecco,a voi mostro questa foto.
Io e la mia amica Fanny,italiana anche lei,siamo due infermiere ITALIANE,LAUREATE che sono DOVUTE andarsene via dall’Italia perché il futuro per noi non c’è!
Si fugge da un’Italia corrotta,razzista,pochista.
Un’Italia che a noi così come è non piace per niente."

domenica 3 marzo 2019

LA RICREAZIONE E' FINITA


Dai sindacati ai pastori sardi, ora la gente è incazzata davvero col governo gialloverde. Hanno promesso (e stanno promettendo) tutto e il contrario di tutto. Per un po' hanno potuto incolpare chi c'era prima e i poteri forti che stanno altrove. Ora a Lega e Cinque Stelle tocca misurarsi col dissenso e l'incazzatura che loro stessi alimentavano. Ne usciranno vivi?

 

Signore e signori, è iniziata l’opposizione. Non solo l’opposizione parlamentare (che in questi ultimi anni appare sempre sciatta, bolsa, sedentaria almeno di goffi gesti eclatanti, come se il Parlamento fosse un noioso luogo da citare solo in caso di qualche nuovo scandalo) ma l’opposizione quella vera, quella che il governo gialloverde ha cavalcato per mesi per arrivare fino a dove è arrivata: l’infelicità (si potrebbe chiamare indignazione ma risulta piuttosto abusata come parola) dei lavoratori che aspettano risposte che non arrivano, che cominciano a toccare con mano promesse non mantenute e soprattutto che non si possono già tenere a bada semplicemente dando la colpa ai governi precedenti o delegando le difficoltà a presunti poteri forti a cui ormai non crede più nessuno, o quasi.

giovedì 14 febbraio 2019

LA LEGA STA UCCIDENDO IL MOVIMENTO 5 STELLE


I grillini per andare al Governo e allearsi con Salvini hanno dovuto rinnegare loro stessi e le loro finte convinzioni. Per la sete di potere, e non per risolvere i problemi del Paese, hanno ucciso le speranze di molti elettori.

 
Foto da FB
Andrea Viola – Blog – Il Fatto Quotidiano – 13 febbraio 2019 

 
Avevano detto, mai più un Presidente del Consiglio non eletto e ne hanno messo uno mai votato dal popolo. Avevano detto, mai con la Lega e si sono alleati senza problemi. Avevano detto, niente Ilva e l’hanno lasciata aperta. Avevano detto, niente Tap ed è rimasta dov’era. Avevano detto, niente condoni e li hanno fatti insieme con la Lega. Avevano detto, di tutto contro i padri di Renzi e Boschi e si è scoperto che invece erano quelli di Di Maio e Di Battista ad avere dipendenti in nero.

venerdì 8 febbraio 2019

I GIACCONI DI SALVINI


Il populismo salviniano si abbiglia a seconda delle situazioni e dei paesi. Un’indole ruffiana, non solo camaleontica,  che si trascina da mesi, al punto da risultare stucchevole.

 
Mi piace condividere integralmente questo articolo di Fabrizio Esposito
pubblicato il 5.2.2019 su Il Fatto Quotidiano, dal titolo “Dieci, cento, mille Salvini: ma un vestito suo non ce l’ha?”:


“È il popolo che lo vuole. E così il populismo salviniano si abbiglia a seconda delle situazioni e dei paesi. Un’indole ruffiana, non solo camaleontica, e che si trascina da mesi, al punto da risultare stucchevole. E foriera di giuste polemiche antipatizzanti. Si prenda il Real Giulianova, squadra di serie D. Il “Capitano” è andato in Abruzzo per la campagna delle Regionali (lì si vota il 10 febbraio) e ha indossato la maglia giallorossa del Giulianova, personalizzata con il suo nome. I giocatori si sono dissociati: “Non strumentalizzare i nostri colori per motivi politici”. Giustissimo.