venerdì 8 febbraio 2019

I GIACCONI DI SALVINI


Il populismo salviniano si abbiglia a seconda delle situazioni e dei paesi. Un’indole ruffiana, non solo camaleontica,  che si trascina da mesi, al punto da risultare stucchevole.

 
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pubblicato il 5.2.2019 su Il Fatto Quotidiano, dal titolo “Dieci, cento, mille Salvini: ma un vestito suo non ce l’ha?”:


“È il popolo che lo vuole. E così il populismo salviniano si abbiglia a seconda delle situazioni e dei paesi. Un’indole ruffiana, non solo camaleontica, e che si trascina da mesi, al punto da risultare stucchevole. E foriera di giuste polemiche antipatizzanti. Si prenda il Real Giulianova, squadra di serie D. Il “Capitano” è andato in Abruzzo per la campagna delle Regionali (lì si vota il 10 febbraio) e ha indossato la maglia giallorossa del Giulianova, personalizzata con il suo nome. I giocatori si sono dissociati: “Non strumentalizzare i nostri colori per motivi politici”. Giustissimo.


Epperò il ministro dell’Interno se ne frega e tira diritto per la sua strada trasformista. Ennesimo revival del berlusconismo piacione che un tempo si trasfigurava, a parole, nel premier operaio, nel premier pompiere, nel premier capotreno e così via. Salvini al contrario mette in scena questo populismo all’italiana, da arlecchino che adula gli elettori, e rinuncia a un guardaroba tutto suo, anche spinto dal fatto di essersi lasciato con Elisa Isoardi, all’uopo stiratrice di camicie. Ed è per questo che il ministro di propaganda fa il poliziotto, il pompiere, l’ultras, il volontario della protezione, il leader in felpa. Secondo qualcuno, in omaggio a una psicologia spicciola, il travestitismo del vicepremier implica finanche una questione d’identità sessuale.
E verrà il giorno, infine, osservando la foto di Salvini nel duomo di Teramo, che il leader leghista indosserà i sacri paramenti da sacerdote officiante, in nome di quella Chiesa che odia Bergoglio e nega la parola misericordia. Per il momento, nei luoghi sacri, il ministro ruffiano e travestito ci va con il solito giaccone della Polizia, come se fosse il generale di un suo esercito personale. Un’immagine pericolosa, oltre che carnascialesca. Perché nella sua ignoranza istituzionale, a Salvini è capitato di andare anche a Montecitorio conciato così. E politici che scimmottiano i militari, a destra, sono un po’ farsa, un po’ no.

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