giovedì 5 febbraio 2015

DIFFAMAZIONE CON FACEBOOK



Con la sentenza numero 16712/2014  la Corte di Cassazione è tornata ad occuparsi della fattispecie di reato disciplinata dall'articolo 595 del codice penale, ossia della diffamazione a mezzo Facebook.




L'elemento di novità di questa pronuncia sta nel fatto che nel caso esaminato dai giudici di piazza Cavour l'offesa dell'altrui reputazione è avvenuta attraverso Facebook e senza fare nomi.

 

martedì 3 febbraio 2015

LA MARGHERITA

Pensando alla vita

Annamaria Vallone
29.4.1993

Del bimbo nato, la giovane vita,
faceva pensare ad una margherita:
petali bianchi, cuore colorato,
stele levato nell'aria profumata.

lunedì 2 febbraio 2015

POLIZIA PENITENZIARIA : QUEL BASCO AZZURRO


 Sebastiano Ardita, Magistrato, è stato dal 2002 al 2011 Direttore Generale Ufficio Detenuti al Dipartimento Amministrazione Penitenziaria. Ha  scritto diversi libri, tra questi "Ricatto allo Stato" dove ricostruisce la storia del 41 bis da Falcone a oggi, sollevando il problema dei rapporti tra Cosa Nostra e lo Stato.






dal Blog di Sebastiano Ardita – 26.1.2015 





Solo chi ha osservato, letto e ricostruito con curiosità la vita e la storia degli agenti di custodia prima, e della polizia penitenziaria poi, ed ha vissuto in mezzo a loro condividendo i rischi ed il lavoro, può comprendere di che stoffa sono fatti questi uomini.
Sapere, ad esempio, che nell’Italia dei dipendenti col cartellino segnatempo, esistono persone che in una notte sono capaci - dopo un terremoto - di trasferire 100 detenuti 41bis da un istituto all’altro, riaprendo una sezione dismessa.

venerdì 30 gennaio 2015

LE DONNE DI KOBANE

Kobane, `Stalingrado´ del Medio Oriente. Così analisti e giornalisti stranieri, entrati nella città siriana tenuta in mano fino a lunedì scorso dallo Stato islamico, descrivono il quadro di macerie che si sono trovati davanti. Tra loro, i primi a fare ingresso nella città-simbolo della battaglia, sostenuta vittoriosamente per quattro mesi dalle forze curde sostenute dai raid alleati contro gli jihadisti sunniti, sono stati i corrispondenti dell’agenzia France Presse. Kobane è un ammasso di edifici distrutti, scrivono i reporter, salutati dai vincitori con le dita della mano alzata in segno di «V» e con raffiche sparate in aria dai kalashnikov.(Afp)


Non sono un attivista e forse non lo sarò mai. Non sono nemmeno uno dei sostenitori della prima ora, eppure anche io mi sono innamorato di Kobane, delle donne di Kobane, le più belle del mondo. Belle di una bellezza nuova, rigenerata, scaturita come una fiamma dall’incontenibile gioia di ritornare per le strade della propria città, da donne libere.

 


mercoledì 28 gennaio 2015

IL SOGNO

Pensando alla Bosnia

Annamaria Vallone

L'angelo andava, su una nube alata,
ma giù guardava ed era rattristato:
lacrime, sangue, ovunque era dolore,
tutto era grigio, sporcato dal rancore.

lunedì 26 gennaio 2015

AUSCHWITZ: 70 ANNI DALL'ORRORE




Il filo spinato corre intorno alla recinzione, interrotta da una rampa abbandonata dove si intravede uno spettrale binario ferroviario che porta all’interno del terrificante lager diventato il simbolo assoluto e più potente dell’Olocausto. Nel campo di concentramento polacco di Auschwitz-Birkenau, a 60 chilometri da Cracovia, solo la neve ammanta il dolore, quasi ininterrotto, di chi vi è entrato e il rumore lontano, ma ancora assordante, del cancello che si spalanca.

domenica 25 gennaio 2015

OPLA'...MI SON PERSO LO STRANIERO


Una giornata-tipo di una famiglia italiana vissuta come se sparissero, all’improvviso, tutti i lavoratori stranieri.

 

  Aldo Maturo
 
 

Sono le otto ma a casa di Gregorio c’è un silenzio assoluto. Non si sente il gustoso aroma di caffè che ogni mattina inebria l’aria né il solito chiacchiericcio tra Deborah, la figlia più grande, e Bogena, la colf polacca. Stranamente non si sente neppure la lagna del piccolo Alberto che, per non alzarsi, ficca la testa sotto le coperte facendo i soliti capricci.

 

Ma cosa succede stamattina? Si alza di corsa anche Franca, la moglie di Gregorio: “Sono le otto? Ma dove diavolo è finita Bogena?”. “Boh, vai a a svegliarla, si sarà rotta la sveglia.” Tutti corrono alla conquista del bagno. La signora Franca va nella camera di Bogena ma la trova vuota, il letto intatto, le tapparelle abbassate. 

 

sabato 24 gennaio 2015

MOBBING, QUANDO LA VITA NON E' BELLA


E’ un problema grave il mobbing e in Europa ne sono vittime oltre quaranta milioni di dipendenti mentre in Italia, secondo alcune stime di certo approssimative, i lavoratori mobbizzati sarebbero circa due milioni.



  Avv.Aldo Maturo

Per l’ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro) oltre il 70 % delle denunce di mobbing provengono dal pubblico impiego, le vittime hanno un’età media di cinquant’anni e appartengono per oltre l’80 % alla fascia dei Quadri ed Impiegati.

 

Mobbing deriva dall’inglese “to mob”, aggredire, ed è passato nella sua accezione comune a indicare il complesso di violenze morali e psicologiche esercitate su un dipendente in un ambiente di lavoro.