martedì 11 agosto 2015

IO L'ITALIA NON GLIELA REGALO



La definizione di “immigrazione” di popolazioni provenienti dal nord Africa, Africa Nera, Medio ed estremo Oriente appare inadeguata. Se facciamo una valutazione quantitativa del fenomeno, e ne valutiamo l’ampiezza e la portata, è più esatto parlare di una gigantesca ed inarrestabile invasione multietnica dell’Italia e dell’Europa. Oriana Fallaci l’aveva previsto. Ormai siamo all’epifania della cultura occidentale.


 
Oriana Fallaci
da "La rabbia e l'orgoglio"


"Io non vado a rizzare tende alla Mecca. Io non vado a cantar Paternostri e Avemarie dinanzi alla tomba di Maometto. Io non vado a fare pipì sui marmi delle loro moschee, non vado a fare la cacca ai piedi dei loro minareti.

sabato 8 agosto 2015

HO CONTATO I MIEI ANNI




“Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da qui in avanti di quanto non ne abbia già vissuto.

Mi sento come quel bambino che ha vinto una confezione di caramelle e le prime le ha mangiate velocemente, ma quando si è accorto che ne rimanevano poche ha iniziato ad assaporarle con calma.


Ormai non ho tempo per riunioni interminabili, dove si discute di statuti, norme, procedure e regole interne, sapendo che non si combinerà niente.

domenica 2 agosto 2015

2 AGOSTO 1980 : UNA STRAGE SPAVENTOSA



Cronaca dell'attentato più sanguinoso della storia dell'Italia repubblicana, che alla stazione di Bologna uccise 85 persone e ne ferì più di duecento.

 

Andrea Coccia
da LINKIESTA 2.8.2015


Sono le 8 e 15 circa della mattina del 2 di agosto del 1980. Gli altoparlanti della Stazione Centrale di Bologna annunciano che il treno per Bolzano è in partenza. Una donna fatica trascinando una valigia, un uomo aumenta il passo, chiede alla signora se ha bisogno, la aiuta a montare sul vagone. Poi il semaforo in fondo al binario diventa verde e un fischio, quello del capotreno, dà al macchinista il segnale per partire. Le porte si chiudono con uno sbuffo, mentre a qualche binario di distanza un ragazzo rallenta la sua corsa e ricomincia a camminare, anche lui sbuffando.

sabato 1 agosto 2015

QUAND'ANCHE

 

Le poesie esprimono sempre qualcosa di molto personale, trasmettendoci i sentimenti di chi le scrive. Attraverso di loro scopriamo quello che l’autore ha dentro di lui e ci troviamo a fronteggiare di colpo le sue emozioni.  “Emozioni”, infatti, è la raccolta di poesie di Franco Calzone, persona a me cara, dove lui esprime tutto il suo amore per le stagioni che scorrono, per la natura, per le persone che gli sono più vicine mettendo a nudo i sentimenti che agitano l’animo umano. Franco colpisce il lettore con semplicità, facendoci percepire i suoi versi come nostri, dandoci la possibilità di riconoscerci nel suo mondo e facendoci amare le cose che lui ama. Anche nella sua fatica di vivere non c’è solo rassegnazione perché c’è una presa di coscienza fondata sulla speranza e sull’amore (Aldo Maturo)



A Mariangela


 Quand'anche
tu non avessi più piedi
avrò piedi per te;
quand'anche
tu non avessi più gambe,

venerdì 24 luglio 2015

RAPINA: SPARARE ALLE SPALLE DEL RAPINATORE NON E' LEGITTIMA DIFESA


Secondo la Cassazione, non solo non è legittima difesa ma  vanno anche risarciti i familiari del malvivente ucciso.

 
Aver sparato alle spalle del rapinatore gli è costata non solo una condanna penale ma anche una condanna al risarcimento del danno in favore dei familiari del rapinatore ucciso

La vicenda presa in esame dalla quarta sezione penale della Corte di Cassazione (sentenza 16.7.2015 n. 31001) riguarda il caso di una barista che aveva reagito a un tentativo di rapina a mano armata

Due uomini si erano introdotti in un bar dove si trovava la titolare insieme a sua figlia.

lunedì 20 luglio 2015

DIFFAMAZIONE: IL COMMENTO SULLA BACHECA FACEBOOK CONFIGURA L'OFFESA A MEZZO STAMPA



 

La condotta di postare un commento sulla bacheca di Facebook realizza la pubblicizzazione e la diffusione di esso e, se offensivo, configura un'aggravante, la diffamazione a mezzo stampa, punita con la reclusione da sei mesi a tre anni o con la multa non inferiore ad euro 516,00.


 
di Dario La Marchesina –
 17.7.2015
 www.studioCataldi.it
 
 Lo sviluppo dei social network nella nostra società ha portato gli utenti a condividere un numero sempre maggiore di contenuti attraverso commenti, foto ecc.; tuttavia l’utilizzo di tali sistemi deve avvenire con una certa cautela per evitare di incorrere in comportamenti sanzionabili penalmente dal nostro ordinamento.

domenica 19 luglio 2015

PAOLO BORSELLINO : L'ULTIMA LETTERA



Questa è l’ultima lettera di Paolo Borsellino, scritta alle 5 del mattino del 19 Luglio 1992, dodici ore prima che l’esplosione di un’auto carica di tritolo, alle 17 dello stesso giorno, davanti al n.19 di Via D’Amelio, facesse a pezzi lui e i ragazzi della sua scorta. La lettera rimase incompiuta sul numero 4), dopo gli altri tre punti nei quali Paolo, rispondendo a delle domande postegli dai ragazzi del liceo, ci da tra l’altro, in maniera estremamente semplice e chiara, come solo lui era in grado di fare, una definizione della mafia che bisognerebbe  che tutti conoscessero e che fosse insegnata nelle scuole.


 
Tratto da 19luglio1992.com
 

Dal sito 19luglio1992.com , curato da Salvatore Borsellino, traiamo l’ultima lettera del fratello Paolo, scritta qualche ora prima di morire, alle 5 di mattina. Nel pomeriggio la strage di via D’Amelio. Anche quella mattinata e quella lettera vengono corredate da un mistero, successivo alla telefonata che il giudice Borsellino riceve dal suo capo, Pietro Giammanco. Dopo quella telefonata Paolo non scrisse più niente sul foglio…

Paolo si alzava quasi sempre a quell’ora. Con quella sua ironia che riusciva a sdrammatizzare  anche la morte, la sua morte annunciata, diceva che lo faceva “per fregare il mondo con due ore di anticipo” e quella mattina cominciò a scrivere una lettera alla preside di un liceo di Padova presso il quale avrebbe dovuto recarsi a Gennaio per un incontro al quale non si era poi recato per una serie di disguidi e per i suoi impegni che non gli davano tregua. 

sabato 4 luglio 2015

ROBERTO CARLINO: NON MI MANDA PICONE


Roberto Carlino, 26 anni
Bocciato a Napoli, lo assume la Nasa. Roberto Carlino, ingegnere, 26 anni, dal precariato alla missione per Marte. In Italia non c’è spazio per chi ha i sogni.


di Raffaele Nespoli

Corriere del mezzogiorno, 2 luglio 2015





«Trovarmi davanti allo space shuttle mi ha fatto sentire come in un film. Per un istante ho immaginato di essere in contatto radio con Houston, nel bel mezzo di una missione. La cosa buffa è che un attimo dopo ho pensato alla mia vita in Italia, a Napoli. In testa sempre le cuffie, ma magari in un call center a fare telemarketing». Roberto Carlino sorride, e in parte scherza su quello che sarebbe potuto essere il suo futuro se un viaggio non gli avesse cambiato la vita.