Un viaggio vitivinicolo tra i vini più
conosciuti della provincia di Benevento.
Ampie aree pianeggianti contornate da
boscose montagne hanno fatto del Sannio, e in particolare della provincia di
Benevento, un territorio che raccoglie non solo testimonianze storiche ma anche
una zona che ormai è riconosciuta come una delle più importanti per la sua
produzione vitivinicola. Se è vero che tutta la Campania può vantare grandi
etichette, mi è piaciuta molto questa definizione secondo cui “Benevento è
la dispensa del vino campano”.
Una sola provincia che è una vera e propria strada del vino, ricca di verde e facile da percorrere in lungo e in largo, che da sola produce oltre la metà del prodotto DOC e IGT dell’intera regione. Volendo indicarne alcune, tre possono essere le varietà che meglio rappresentano questo territorio: l’Aglianico, un vino DOC rosso rubino, e due vini bianchi, Falanghina, dal colore paglierino più o meno intenso con riflessi verdognoli e Coda di Volpe anch’esso dal colore giallo paglierino, chiaro; sapore sapido e fresco.
La lunga tradizione vitivinicola del
Sannio passa attraverso la storia del territorio ma anche attraverso uomini e
donne che negli anni hanno saputo valorizzare questi vitigni e fare del Sannio
un punto di riferimento per la produzione vitivinicola in Italia e nel Mondo. Sono
molte anche le cantine sparse lungo questa strada delle eccellenze.
Molto conosciuta è la Guardiense
una delle più grandi cooperative agricole d’Italia, fondata nel 1960, oggi
conta più di 1.000 soci. Due i vitigni principe: la Falanghine e l’Aglianico.
È situata nel comune di Guardia Sanframondi dove da qualche anno si svolge
“Vinalia”, una manifestazione per
promuovere e far conoscere le aziende vitivinicole sannite (dal 4 al 10 agosto
2017).
La Cantina di Solopaca è invece una
delle più antiche Coopertive Agricole della Campania con circa 120 mila
ettolitri di vino prodotti. Nel territorio di Solopaca e dei comuni limitrofi
viene coltivato il Solopaca DOC, il primo vino del Sannio al aver
ottenuto il riconoscimento di origine controllata nel 1974.
Durante l’alluvione
che ha colpito queste zone qualche anno fa i soci della cooperativa sono
riusciti a mettere in salvo 80 mila bottiglie di vino ancora buone ma con le
etichette macchiate di sangue. Attraverso l’hastag #sporchemabuone le bottiglie
sono state messe in vendita ad un prezzo speciale e hanno dato vita ad una
grande gara di solidarietà. Perché come dice Molière e vale perfettamente in
questo caso: Grande è la fortuna di colui che possiede una buona bottiglia, un
buon libro, un buon amico.