Il testo integrale del discorso di Severn Suzuki quando a soli 12
anni ha parlato ai potenti della Terra, alle Nazioni Unite. E’ cresciuta
e oggi ne ha 30 anni. Ha continuato il suo attivismo a tutela dell’ambiente, si
è laureata e ha collaborato al Summit Mondiale per lo Sviluppo Sostenibile di
Johannesburg.
Dopo 18 anni le parole di Seven sono attualissime, potrebbe averle dette
ieri sera senza cambiare una sola virgola. Però mi chiedo se erano indirizzate
solo ai potenti o anche a tutti noi, a noi che continuiamo a vivere
egoisticamente l’ambiente pensando che finisca con noi, a noi che
leggendo queste parole sentiamo un magone chiuderci la gola, a noi che le
dimenticheremo appena spento il PC, a noi che stiamo distruggendo la terra e il
futuro dei nostri figli.
Severn alle Nazioni Unite |
“Buonasera, sono
Severn Suzuki e parlo a nome di ECO (Environmental Children Organization). Siamo un gruppo
di ragazzini di 12 e 13 anni e cerchiamo di fare la nostra parte, Vanessa
Suttie, Morgan Geisler, Michelle Quaigg e me. Abbiamo raccolto da noi
tutti i soldi per venire in questo posto lontano 5000 miglia, per dire alle
Nazioni Unite che devono cambiare il loro modo di agire. Venendo a parlare qui
non ho un’agenda nascosta, sto lottando per il mio futuro. Perdere il
mio futuro non è come perdere un’elezione o alcuni punti sul mercato azionario.
Sono a qui a parlare a nome delle generazioni future. Sono qui a
parlare a nome dei bambini che stanno morendo di fame in tutto il pianeta e le
cui grida rimangono inascoltate. Sono qui a parlare per conto del numero
infinito di animali che stanno morendo nel pianeta, perchè non hanno più alcun
posto dove andare.
Severn oggi |
Ho paura di andare
fuori al sole perché ci sono de buchi nell’ozono, ho paura di respirare l’aria
perchè non so quali sostanze chimiche contiene. Ero solita
andare a pescare a Vancouver, la mia città, con mio padre, ma solo alcuni anni
fa abbiamo trovato un pesce pieno di tumori. E ora sentiamo parlare di
animali e piante che si estinguono, che ogni giorno svaniscono per sempre.
Nella mia vita mia
ho sognato di vedere grandi mandrie di animali selvatici e giungle e foreste
pluviali piene di uccelli e farfalle, ma ora mi chiedo se i miei figli potranno
mai vedere tutto questo.
Quando avevate la
mia età, vi preoccupavate forse di queste cose? Tutto ciò sta accadendo sotto i
nostri occhi e ciò nonostante continuiamo ad agire come se avessimo a
disposizione tutto il tempo che vogliamo e tutte le soluzioni. Io sono solo una
bambina e non ho tutte le soluzioni, ma mi chiedo se siete coscienti del fatto
che non le avete neppure voi.
Non sapete come si
fa a riparare i buchi nello strato di ozono, non sapete come riportare indietro
i salmoni in un fiume inquinato, non sapete come si fa a far ritornare in vita
una specie animale estinta, non potete far tornare le foreste che un tempo
crescevano dove ora c’è un deserto. Se non sapete come fare a riparare tutto
questo, per favore smettete di distruggerlo.
Qui potete esser
presenti in veste di delegati del vostro governo, uomini d’affari,
amministratori di organizzazioni, giornalisti o politici, ma in verità siete
madri e padri, fratelli e sorelle, zie e zii e tutti voi siete anche figli. Sono solo una
bambina, ma so che siamo tutti parte di una famiglia che conta 5 miliardi di
persone, per la verità, una famiglia di 30 milioni di specie. E nessun
governo, nessuna frontiera, potrà cambiare questa realtà.
Sono solo una
bambina ma so e dovremmo tenerci per mano e agire insieme come un solo mondo
che ha un solo scopo. La mia rabbia non mi acceca e la mia paura non mi impedisce
di dire al mondo ciò che sento.
Nel mio paese
produciamo così tanti rifiuti, compriamo e buttiamo via, compriamo e buttiamo
via, compriamo e buttiamo via, e tuttavia i paesi del nord non condividono con
i bisognosi. Anche se abbiamo più del necessario, abbiamo paura di
condividere, abbiamo paura di dare via un po’ della nostra ricchezza. In
Canada, viviamo una vita privilegiata, siamo ricchi d’acqua, cibo, case
abbiamo orologi, biciclette, computer e televisioni. La lista potrebbe
andare avanti per due giorni. Due giorni fa, qui in Brasile siamo
rimasti scioccati, mentre trascorrevamo un po di tempo con i bambini di strada.
Questo è ciò che ci
ha detto un bambino di strada: "Vorrei essere ricco, e se lo fossi vorrei
dare ai bambini di strada cibo, vestiti, medicine, una casa, amore ed
affetto". Se un bimbo di strada che non ha nulla è disponibile a
condividere, perchè noi che abbiamo tutto siamo ancora così avidi?
Non posso smettere
di pensare che quelli sono bambini che hanno la mia stessa età e che nascere in
un paese o in un altro
fa ancora una così grande differenza; che potrei essere
un bambino in una favela di Rio, o un bambino che muore di fame in Somalia, una
vittima di guerra in medio-oriente o un mendicante in India.
Sono solo una
bambina ma so che se tutto il denaro speso in guerre fosse destinato a cercare
risposte ambientali, terminare la povertà e per siglare degli accordi, che
mondo meraviglioso sarebbe questa terra!
A scuola, persino
all’asilo, ci insegnate come ci si comporta al mondo. Ci insegnate a
non litigare con gli altri, a risolvere i problemi, a rispettare gli altri, a
rimettere a posto tutto il disordine che facciamo, a non ferire altre creature,
a condividere le cose, a non essere avari. Allora perché voi fate
proprio quelle cose che ci dite di non fare? Non dimenticate il motivo
di queste conferenze, perché le state facendo? Noi siamo i vostri figli,
voi state decidendo in quale mondo noi dovremo crescere.
I genitori
dovrebbero poter consolare i loro figli dicendo: "Tutto andrà a posto. Non
è la fine del mondo, stiamo facendo del nostro meglio". Ma non credo che
voi possiate dirci più queste cose. Siamo davvero nella lista delle vostre
priorità? Mio padre dice sempre siamo ciò che facciamo, non ciò che diciamo.
Ciò che voi state facendo mi fa piangere la notte. Voi continuate a dire che
ci amate, ma io vi lancio una sfida: per favore, fate che le vostre azioni
riflettano le vostre parole. Grazie!”
(Il discorso dal
vivo, sottotitolato in italiano, è riportato in questo stesso blog con lo
stesso titolo, sotto l'etichetta Società)