Il debutto del nuovo giornale del carcere di
Pesaro, in occasione del convegno «Penna
Libera Tutti: giornalismo in carcere». Tra i relatori il direttore di Ristretti
Orizzonti, Ornella Favero che ha ricevuto il Premio giornalistico Valerio
Volpini. "Nel 1997 e nel 1998 Il Nuovo Amico – racconta Mazzoli, Direttore del
giornale – pubblicava una pagina informativa dal carcere realizzata dai
detenuti. In quel periodo il progetto
era portato avanti dal Direttore della Casa Circondariale Aldo Maturo, ma
l’iniziativa si interruppe con il suo pensionamento".
(DA
BLOG DELLA GIUSTIZIA.IT - 6.10.2012)
Il carcere della nostra
città – spiega Roberto Mazzoli, caporedattore del settimanale
interdiocesano Il Nuovo Amico e responsabile del nuovo progetto
editoriale del carcere di Pesaro, Penna Libera Tutti –, nonostante i
problemi di sovraffollamento comuni in tutt’Italia (320 detenuti contro i 147
previsti), negli ultimi anni si è fatto conoscere alla città per numerose
attività didattiche ma sia i cittadini, sia i detenuti chiedevano do poter «accedere
ad un’informazione corretta che raccontasse la realtà ristretta di Pesaro».
Dopo otto mesi di lavoro
e l’aiuto di esperti e professionisti «a cominciare proprio da Ristretti,
sulle cui indicazioni abbiamo costruito e condiviso la linea editoriale»,
racconta , «abbiamo attivato un corso di giornalismo con vari colleghi anche di
altre testate come Giorgio Guidelli de Il Resto del Carlino di Ancona e Gianni
Rossetti direttore dell’Istituto di Formazione al giornalismo dell’Università
di Urbino».
Insomma, siamo riusciti a
restituire a Pesaro la pagina informativa dal carcere che non veniva più
pubblicata da 14 anni. «Nel 1997 e nel 1998 Il Nuovo Amico – racconta
Mazzoli – pubblicava una pagina informativa dal carcere realizzata dai
detenuti. In quel periodo il progetto era portato avanti dal direttore della
Casa circondariale Aldo Maturo». Ma l’iniziativa si interruppe con il suo
pensionamento.
I lettori hanno
continuato a sollecitare il ritorno delle pagina sul carcere ma «accontentarli
– spiega – non era facile per motivi economici e non solo». L’anno
scorso però qualcosa si è sbloccato e sulla spinta propositiva di altri
giornali delle carceri delle Marche (Ascoli Piceno, Ancona e Fossombrone) «ci
siamo messi a studiare il nostro inserto». «In particolare –
racconta Mazzoli – il trimestrale Fuori Riga del penitenziario di Montacuto
di Ancona presentava caratteristiche che ben si adattavano alla nostra realtà:
quattro pagine formato tabloid contenute nei tre giornali delle Diocesi di
Ancona, Jesi e Senigallia. In pratica abbiamo adattato la loro preziosa
esperienza alla realtà di Pesaro e su queste basi abbiamo fatto la proposta di
collaborazione alla Casa Circondariale di Pesaro»
Chi c’è dietro a Penna
Libera Tutti?
Ci sono anzitutto
i detenuti, circa una decina di ragazzi motivati e scrupolosi. Hanno condiviso
tutti gli spetti più importanti della realizzazione di queste pagine. Anche il
nome della testata lo hanno scelto loro facendolo votare in un sondaggio aperto
al pubblico esterno. Inizialmente la redazione era composta da circa 15
persone. Oggi sono circa in dieci perché alcuni nel frattempo sono stati
trasferiti ma altri se ne stanno aggiungendo.
Come viene
gestito il lavoro in redazione?
Dopo il corso di
introduzione, il lavoro è passato direttamente alla penna dei detenuti. Ogni
venerdì mi incontro con altri giornalisti de Il Nuovo Amico tra cui, Alvaro
Coli, Francesco Rinaldi, Stefano Danti per la riunione settimanale. Durante la
settimana i redattori sviluppano alcuni articoli che poi vengono discussi in
maniera condivisa anche durante la settimana. Inizialmente ci incontravamo nel
salone comune attiguo alla falegnameria. Poi la direzione ha riservato alla
redazione una stanza attrezzata con due computer anche se al momento il lavoro
di impaginazione viene eseguito esternamente, presso la sede de Il Nuovo Amico
che da questa settimana inizierà a proporre Penna Libera Tutti anche in
versione online e su Facebook.
Aspettative?
Sono tante ma
forse la più sentita dai ragazzi è quella di riuscire ad entrare in dialogo con
la città. Il nostro è un settimanale fortemente radicato su un territorio
omogeneo come quello della provincia di Pesaro e Urbino e, ogni settimana,
raggiungiamo le case di circa 5mila abbonati ed altre 2mila copie in edicola.
Penna Libera Tutti vuole essere un ponte ogni mese tra chi sta dentro e chi
vive fuori. Forse la sintesi migliore delle aspettative è condensata dalle
parole del primo editoriale scritto da questi ragazzi: «Questo
strumento sociale ci dà l’opportunità di raccontare la vita carceraria,
portando riflessioni e sfatando quei luoghi comuni che non aiutano né voi né
noi a comprendere questo mondo».