Tra il 23
e il 26 maggio 2019 si vota per rinnovare il Parlamento Europeo. Diversi paesi
voteranno fra venerdì e sabato – in Italia si vota soltanto domenica 26 – ma lo
spoglio inizierà contemporaneamente in tutti i paesi alle 23 di domenica.

Si vota con un proporzionale puro –
cioè un sistema elettorale in cui la percentuale di parlamentari eletti per ogni
partito coincide più o meno con quella dei voti ricevuti alle elezioni. La
soglia di sbarramento per i partiti è al 4 per cento. Ogni elettore può
scegliere fino a tre nomi di candidati presenti in una stessa lista rispettando
però la rappresentanza di genere (non si possono votare tre uomini o tre donne:
in questo caso il terzo nome non viene considerato).
Il Parlamento è eletto a suffragio
universale diretto – cioè i cittadini europei eleggono direttamente i loro
rappresentanti – da tutti gli aventi diritto che hanno più di 18 anni (tranne
in Austria e a Malta dove l’età prevista per esercitare il diritto di voto è 16
anni, e in Grecia, dove ne bastano 17). Ogni stato elegge i propri
rappresentanti secondo le modalità previste dal proprio ordinamento
Ciascun
candidato può presentarsi nelle circoscrizioni che vuole: i leader di partito
come Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, presenti un po’ ovunque, decideranno
in un secondo momento se e in quale circoscrizione farsi effettivamente
eleggere. In tutte le altre subentrerà al loro posto il secondo candidato per
numero di preferenze.
(Da IL POST, 16.5.2019)