Cinque sono le cose che un uomo rimpiange ... E non sono mai quelle che
consideriamo importanti durante la vita.
Alessandro D’Avenia
Scrittore- Sceneggiatore
1) La prima sarà non aver
vissuto secondo le nostre inclinazioni ma prigionieri delle aspettative degli
altri. Cadrà la maschera di pelle con la quale ci siamo resi amabili, o abbiamo
creduto di farlo.
Ed era la maschera creata
dalla moda, dalle false attese nostre, per curare magari il risentimento di
ferite mai affrontate. La maschera di chi si accontenta di essere amabile. Non
amato.
2) Il secondo rimpianto
sarà aver lavorato troppo duramente, lasciandoci prendere dalla competizione,
dai risultati, dalla rincorsa di qualcosa che non è mai arrivato perché non
esisteva se non nella nostra testa, trascurando legami e relazioni. Vorremmo
chiedere scusa a tutti, ma non c'è più tempo.
3) Per terzo
rimpiangeremo di non aver trovato il coraggio di dire la verità. Rimpiangeremo
di non aver detto abbastanza "ti amo" a chi avevamo accanto,
"sono fiero di te" ai figli, "scusa" quando avevamo torto,
o anche quando avevamo ragione. Abbiamo preferito alla verità rancori
incancreniti e lunghissimi silenzi.
4) Poi rimpiangeremo di
non aver trascorso tempo con chi amavamo. Non abbiamo badato a chi avevamo
sempre lì, proprio perché era sempre lì. Eppure il dolore a volte ce lo aveva
ricordato che nulla resta per sempre, ma noi lo avevamo sottovalutato come se
fossimo immortali, rimandando a oltranza, dando la precedenza a ciò che era
urgente anziché a ciò che era importante. E come abbiamo fatto a sopportare
quella solitudine in vita? L'abbiamo tollerata perché era centellinata, come un
veleno che abitua a sopportare dosi letali. E abbiamo soffocato il dolore con
piccolissimi e dolcissimi surrogati, incapaci di fare anche solo una telefonata
e chiedere come stai.
5) Per ultimo rimpiangeremo
di non essere stati più felici. Eppure sarebbe bastato far fiorire ciò che
avevamo dentro e attorno, ma ci siamo lasciati schiacciare dall'abitudine,
dall'accidia, dall'egoismo, invece di amare come i poeti, invece di conoscere
come gli scienziati. Invece di scoprire nel mondo quello che il bambino vede
nelle mappe della sua infanzia: tesori. Quello che l'adolescente scorge
nell'addensarsi del suo corpo: promesse. Quello che il giovane spera
nell'affermarsi della sua vita: amori.
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