lunedì 18 novembre 2013

INFORTUNIO IN ITINERE E INFORTUNIO IN MISSIONE


L'Inail ha disciplinato, in maniera  più aggiornata con la giurisprudenza, i casi di infortunio in itinere e quelli avuti durante un servizio di missione, ivi compresi gli infortuni avuti nella stanza d'albergo. Si devono ritenere meritevoli di tutela, nei limiti sopra delineati, tutti gli eventi occorsi a un lavoratore in missione e/o trasferta dal momento dell'inizio della missione e/o trasferta fino al rientro presso l'abitazione.


Circolare INAIL n. 52 del 23 ottobre 2013

Con riferimento all' argomento in oggetto, sono pervenuti numerosi quesiti in merito alla qualificazione, come infortuni in itinere ovvero in attualità di lavoro, di eventi lesivi occorsi a lavoratori in missione e/o in trasferta, con particolare riguardo a quelli avvenuti durante il tragitto dall'abitazione al luogo in cui deve essere svolta la prestazione lavorativa e viceversa, nonché durante il tragitto dall' albergo del luogo in cui la missione e/o trasferta deve essere svolta al luogo in cui deve essere prestata l'attività lavorativa. Perplessità sono sorte anche in merito all' indennizzabilità degli infortuni occorsi all' interno della stanza d'albergo in cui il lavoratore si trova a dimorare temporaneamente.
Con la presente circolare, si forniscono i chiarimenti richiesti prendendo le mosse dall' inquadramento generale degli istituti dell'occasione di lavoro e dell'infortunio in itinere, nonché dell'evoluzione giurisprudenziale fornita in materia dalla giurisprudenza di legittimità, per poi verificare come gli stessi debbano trovare applicazione nelle ipotesi in cui l'infortunio sia occorso durante la missione e/o la trasferta del lavoratore.

mercoledì 13 novembre 2013

POLIZIA PENITENZIARIA E USO DELLE ARMI

Aldo Maturo

1^ Dirigente Amminis.Penitenz. (a.r.)


Le problematiche  sull’uso legittimo delle armi, che ha sempre rappresentato fonte di dibattito in dottrina, rappresenta anche per la Polizia Penitenziaria motivo di massimo interesse per la specificità delle funzioni svolte: la custodia dei detenuti.  E’ evidente, quindi, che ad essa sono applicabili le cause di giustificazione speciali indicate nell’art. 53 del c.p. (uso legittimo delle armi). L’uso delle armi in flagranza di un reato di evasione era stato esteso alla forza pubblica ed ai militari in servizio esterno alle carceri dall’art. 1 della L.28.6.1977 n.374. Il provvedimento era stato adottato durante gli anni del terrorismo quando le carceri di massima sicurezza venivano sorvegliate all’esterno, 24 ore su 24, dai carabinieri del Gen.dalla Chiesa e, in alcuni periodi, anche dai soldati dell’esercito.

lunedì 11 novembre 2013

LEGITTIMA DIFESA: MA NON E' IL FAR WEST



Aldo Maturo


E’ vero, la legge n.59/2006 sulla legittima difesa ha creato molti equivoci e c’è chi, pensando di aver ragione, ha avuto invece seri problemi con la giustizia. Il legislatore ha voluto stabilire in maniera assoluta il principio che il domicilio e la proprietà privata sono inviolabili e quindi se un ladro entra in un appartamento, o fa una rapina in un negozio, deve mettere in conto che il proprietario potrà anche sparargli senza correre il rischio di finire in carcere. Ma la cosa non è semplice come sembra perché vanno valutate tutta una serie di circostanze. Non è che la legge ci consente di difenderci in uno scenario da Far West, con proiettili che fischiano da tutte le parti e “i nostri” che arrivano a sirene spiegate ed a volte a cose finite.

venerdì 8 novembre 2013

IL TESORO DI PATRICK

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Aldo Maturo


Patrick è da diversi anni in Italia, ha un regolare permesso di soggiorno ed ha sempre lavorato. Tutto quello che guadagnava lo portava alla moglie e ai tre figli. Poi la crisi, la fabbrica che chiude e una famiglia alla fame. Non ha alternative perché in Nigeria non può tornare e non se la sente di spacciare la droga. Così tutte le mattine prende il bus e con il suo sgangherato borsone dall’entroterra raggiunge Pesaro o i centri vicini per “vendere” quello che ha. Chi compra non ne ha bisogno ma vuol dare solo una mano a questo ragazzo dal viso sorridente e gli occhioni a palla. D’estate gira le spiagge e d’inverno la stazione, i parcheggi, uno slargo affollato. Non vende griffe contraffatte, non truffa i clienti, non assilla. Vende strofinacci, calzini, fazzolettini di carta. Quanto basta per tornare a casa la sera con la dignità di un padre di famiglia. Poi arriva la legge, fredda, inesorabile. Patrick viene fermato, identificato ed essendo un “abusivo” gli viene sequestrata tutta la “merce”: 76 calzini, 9 strofinacci, 3 confezioni di fazzolettini di carta. 

mercoledì 6 novembre 2013

SUD ITALIA : DAL 1861 I TERRONI RINGRAZIANO

                            Bellissimo, da non perdere

SUD ITALIA: COSA NE SARA'?

Rapporto Svimez  impietoso: i morti superano i nati. E i giovani scappano al Nord


LAFUCINA socialnews - nov.2013


Sud Italia, i morti superano i nati (vivi). Era accaduto solo due volte nella storia dell’Italia meridionale: nel 1867, sei anni dopo l’Unità, e nel 1918, quando ci fu l’epidemia di spagnola. Le donne fanno meno figli, meno rispetto al resto del mondo e anche rispetto al resto d’Italia: 1,35 in media contro l’1,43 del centro-nord.
I dati arrivano dal rapporto Svimez, l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel mezzogiorno. Il quadro che ne esce è a dir poco desolante: aumenta la povertà e l’emigrazione, soprattutto di giovani (70% di chi se ne va), donne (50%) e laureati (25%). Il lavoro non c’è. La criminalità sì, e molta. 

sabato 2 novembre 2013

NAPOLI 1980

Spettacolo emozionante quella della costiera sorrentina. Poi da una piazzola guardi giù e hai la fortuna di fare una foto-denunzia che ti porti dietro per sempre (Canon A3, zoom70-150). E’ successo tanti anni fa, ma non credo abbia perso di attualità.

Aldo Maturo


venerdì 1 novembre 2013

NAPOLI : SOLE,MUSICA E MUNNEZZA

 

Il pentito dei Casalesi Carmine Schiavone nel '97 indicò alla Commissione parlamentare d’inchiesta i luoghi  del casertano dove venivano sversati i rifiuti tossici provenienti anche dall’Italia del Nord e dalla Germania. Un affare da 600-700 milioni di lire al mese che, sotterrando i veleni, ha devastato terre dove era facile prevedere che sarebbero morti tutti di tumore. “Per ogni fusto tossico 500mila lire a noi, due milioni a chi doveva smaltire”. Sono parole terribili quelle riportate nei verbali che sono stati desecretati ieri dalla Boldrini. La gravità del problema fa apparire quasi folcloristico quello dei rifiuti che già nel 2010 i giornali di tutto il mondo bollarono come una vergogna inimmaginabile.

 

 

Aldo Maturo


L’eco dell’emergenza munnezza ha superato le Alpi, invaso l’ Europa e ha attraversato come l’onda di uno tsunami tutti i continenti.

Ho fatto una ricerca sull’eco che ‘a munnezza napoletana ha avuto nel mondo. Credo che sia valida per tutte le stagioni perché la stampa internazionale non ci ha  fatto sconti.

“I rifiuti sono stati l’occasione per far guadagnare cifre inimmaginabili  a chi ha lavorato al commissariato straordinario e quindi più durava l’emergenza più si guadagnava(Dr. Noviello e Forleo, Pubblico Ministero al processo Bassolino). Un pentito aveva dichiarato che i soldi erano tanti che per ogni cento camion di rifiuti uno era di soldi.

Abbiamo da anni  una pubblicità gratuita a livello planetario di cui Napoli e la Campania non sentivano assolutamente il bisogno.  Credo che la lettura dei soli titoli dei maggiori giornali del mondo dovrebbe farci meditare perché hanno fotografato impietosamente il degrado di anni di malgoverno campano.