mercoledì 23 ottobre 2013

AUSTRALIA : PAROLE CHIARE AGLI IMMIGRATI

 
Ecco la lettera aperta che Peter Costello, ex Ministro del Tesoro australiano dal 1996 al 2007, aveva scritto a quanti arrivavano in Australia in cerca di un futuro migliore."...Vi abbiamo accolto ed aperto le porte del nostro Paese; se non volete essere cittadini come tutti in questo Paese, allora tornate al Paese da cui siete partiti!”



LETTERA APERTA AGLI IMMIGRATI

“ Non sono contrario all’immigrazione, e non ho niente contro coloro che cercano una vita migliore venendo in Australia.

Tuttavia ci sono questioni che coloro che recentemente sono arrivati nel nostro Paese, ed a quanto sembra anche qualcuno dei nostri concittadini nati qui, devono capire.
Come australiani, abbiamo la nostra cultura, la nostra società, la nostra lingua ed il nostro modo di vivere.
Questa cultura è nata e cresciuta durante più di due secoli di lotte, processi e vittorie da parte dei milioni di uomini e donne che hanno cercato la libertà di questo Paese. Noi parliamo l’inglese, non il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, il russo o qualsiasi altra lingua.

Perciò, se desiderate far parte della nostra società, imparate la nostra lingua!



martedì 22 ottobre 2013

domenica 20 ottobre 2013

LA (S)CORRETTEZZA DI SANTORO


Stefano Filippi – Blog “Gente del Nord” – 15.10.2013

Nella puntata di Servizio pubblico di giovedì scorso è andata in onda un’intervista a una giovane di Chioggia che lamentava di essere stata abbandonata dai servizi sociali del comune. Il padre aveva perso il lavoro per la crisi, la banca li ha sfrattati perché non pagavano il mutuo e la famiglia per protesta ha dormito in auto davanti al comune per alcune notti. A questo link si può vedere l’intervista (dura meno di 5 minuti).
La notizia data dalla stampa locale era stata ripresa dai social network e soprattutto dal blog di Beppe Grillo, che probabilmente è la vera fonte di Michele Santoro. Il quale ha fatto eco alla vicenda senza effettuare le doverose verifiche e senza contraddittorio, cioè non ha dato voce al comune di Chioggia.
Come stanno le cose in realtà? 

sabato 12 ottobre 2013

LE VITTIME 288 E 289


Tra le vittime del barcone incendiato davanti a Lampedusa c’era anche una ragazza di 20 anni e mentre lei annegava nasceva il suo bambino di sette mesi, morto naturalmente anche lui annegato, senza vedere il cielo e il sole, trovato impigliato nei fuseaux abbassati della mamma cui era legato dal cordone ombelicale. Struggente l’articolo di Repubblica che raccoglie il racconto dell’uomo che si è trovato di fronte a questa scena dell’orrore, il sub dei carabinieri Maresciallo capo Renato Sollustri.
Foto da internet

Francesco Viviano - Repubblica -
10.10.2013

"Erano le tre del pomeriggio quando finalmente siamo riusciti a entrare dentro l'ultima cabina di prua - racconta il carabiniere sub - dopo avere superato un muro di cadaveri. Prima abbiamo recuperato il corpo di una donna che stringeva al petto un bambino di cinque o sei anni.
“Per separarli è dovuto intervenire Giacomone, così si chiama il carabiniere alto due metri. Ha faticato non poco per rompere quell'ultimo abbraccio. "Accanto a loro c'era un ragazzo eritreo di 17-18 anni: lo preleviamo, lo portiamo fuori dal barcone". Indossa un paio di jeans e una t-shirt azzurra. Sopra una scritta con caratteri maiuscoli: "Italia". Il sogno e la speranza finiti a poche centinaia di metri dalla costa dell'isola.

L'ispezione dei carabinieri sub, quel giorno, non si ferma lì. Le bombole hanno ancora una decina di minuti di ossigeno. Viene avvistato un altro cadavere di mamma: una ragazza con il pancione. O così sembrava.

giovedì 10 ottobre 2013

LE PASSERELLE DI LAMPEDUSA

Aldo Maturo 
Nel 2011 sono entrati nei Paesi dell'Unione Europea 1,7 milioni di emigrati. I Paesi del centro e del Nord Europa (Germania, Francia, Svezia,Inghilterra, Belgio) hanno un carico di domande di protezione molto più alto dell'Italia. E' un esodo biblico che non si affronta pattugliando il Mediterraneo o facendo "passerella" per le strade di Lampedusa.
Consolati, Ambasciate,Punti di Ascolto, Campi di Identificazione vanno creati nei loro Paesi. Devono rappresentare il filtro per poi essere trasferiti in Europa se ci sono i presupposti. Di fronte al disastro storico e sociale  dei loro luoghi di origine possono mai temere i nostri "avvisi di garanzia" perchè soggetti "clandestini"? Cosa rischiano?

sabato 5 ottobre 2013

UNO TSUNAMI DI DISPERATI

Aldo Maturo




 Chi può immaginare di poter arginare  con le espulsioni l’invasione di immigrati in  Italia  e in Europa quando di 6 miliardi e mezzo di abitanti sul pianeta  solo  960 milioni risiedono nei Paesi sviluppati?


Uno studio delle Nazioni Unite ha fatto delle proiezioni demografiche calcolando che al ritmo di nascite attuali nel 2050 la popolazione della Terra sarà di 8,9 miliardi di persone.


Riuscirà la Terra a sopportare un tale carico di vita, ad alimentare quasi nove miliardi di persone?