mercoledì 23 ottobre 2013

AUSTRALIA : PAROLE CHIARE AGLI IMMIGRATI

 
Ecco la lettera aperta che Peter Costello, ex Ministro del Tesoro australiano dal 1996 al 2007, aveva scritto a quanti arrivavano in Australia in cerca di un futuro migliore."...Vi abbiamo accolto ed aperto le porte del nostro Paese; se non volete essere cittadini come tutti in questo Paese, allora tornate al Paese da cui siete partiti!”



LETTERA APERTA AGLI IMMIGRATI

“ Non sono contrario all’immigrazione, e non ho niente contro coloro che cercano una vita migliore venendo in Australia.

Tuttavia ci sono questioni che coloro che recentemente sono arrivati nel nostro Paese, ed a quanto sembra anche qualcuno dei nostri concittadini nati qui, devono capire.
Come australiani, abbiamo la nostra cultura, la nostra società, la nostra lingua ed il nostro modo di vivere.
Questa cultura è nata e cresciuta durante più di due secoli di lotte, processi e vittorie da parte dei milioni di uomini e donne che hanno cercato la libertà di questo Paese. Noi parliamo l’inglese, non il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, il russo o qualsiasi altra lingua.

Perciò, se desiderate far parte della nostra società, imparate la nostra lingua!




La maggioranza degli australiani crede in Dio. Non si tratta soltanto di un affare privato di qualche cristiano fondamentalista di destra, ma vi è un dato di fatto certo ed incontrovertibile: uomini e donne cristiani hanno fondato questa nazione su principi cristiani, e questo è chiaramente documentato nella nostra storia.
Questo dovrebbe essere scritto sui muri delle nostre scuole. Se il nostro Dio vi offende, allora vi consiglio di prendere in considerazione la decisione di scegliere un’altra parte del mondo per mettere su casa, perché Dio è parte della nostra cultura. Accetteremo le vostre opinioni religiose, e non vi faremo domande, però daremo per scontato che anche voi accettate le nostre e cercherete di vivere in pace ed armonia con noi.
Se la Croce vi offende, o vi molesta, o non vi piace, allora dovrete pensare seriamente di andarvene da qualche altra parte.
Siamo orgogliosi della nostra cultura e non pensiamo minimamente di cambiarla, ed i problemi del vostro Paese di origine non devono essere trasferiti sul nostro.
Cercate di capire che potete praticare la vostra cultura, ma non dovete assolutamente obbligare gli altri a farlo.
Questo è il nostro Paese, la nostra terra, il nostro modo di vivere, e vi offriamo la possibilità di viverci al meglio.

Ma se voi cominciate a lamentarvi, a piagnucolare, e non accettate la nostra bandiera, il nostro giuramento, i nostri impegni, le nostre credenze cristiane, o il nostro modo di vivere, vi dico con la massima franchezza che potete far uso di questa nostra grande libertà di cui godiamo in Australia: il diritto di andarvene.
Se non siete felici qui, allora andatevene. Nessuno vi ha obbligato a venire nel nostro Paese. Voi avete chiesto di vivere qui: ed allora accettate il Paese che avete scelto. Se non lo fate, andatevene! Vi abbiamo accolto ed aperto le porte del nostro Paese; se non volete essere cittadini come tutti in questo Paese, allora tornate al Paese da cui siete partiti!”