Elementi, cause ed aggravanti di un reato che non ha confini e galleggia disinvoltamente dal
nord al sud del nostro Paese.
Aldo Maturo
L’usura
In termini pratici, parliamo di usura quando una persona presta denaro
ad un’altra che è in difficoltà economiche, richiedendo in cambio oltre al
capitale anche interessi altissimi.
Chi ricorre a tale tipo di prestito non può procurarselo attraverso
una banca (che non presta denaro se sa che il debitore non può garantirne la
restituzione) perché già insolvente, perché inaffidabile finanziariamente o più
banalmente perché non può attendere i tempi tecnici per un prestito o un mutuo.
Per procurarsi denaro contante ed urgente ricorre allora a certi
“privati” che approfittano del suo stato di bisogno e gli offrono a vista
il denaro necessario, applicando però tassi “usurari” talmente sproporzionati
che quasi sempre non solo sarà impossibile per lui restituire il capitale
ma diventa difficile restituire gli stessi interessi.
Le cause
Come si finisce dagli usurai? Capita quando si entra in una spirale di
paura e di vergogna per non essere in grado di fare onore agli impegni assunti.
E’ a questo punto che ci si rivolge a un “amico” o all’amico dell’amico, che
tanto amico non è, perché invece è pronto ad arricchirsi alle spalle della
vittima avviandolo verso la rovina, con prestiti dagli interessi molto elevati,
mensili, settimanali se non giornalieri.
I motivi? Sono vari. Crisi economica, difficoltà finanziarie, un tenore
di vita non rapportato al reddito, clienti che non pagano e necessità di far
fronte ai debiti con i fornitori, banche che richiedono il “rientro” del
credito concesso,
paura di veder fallire la propria attività economica.
Il reato
Il reato di usura è previsto dall’art.644 del codice penale che punisce
con la reclusione da due a dieci anni e con la multa da 5.000 a 30.000 euro
chiunque si faccia dare o promettere interessi o vantaggi usurari, sotto
qualsiasi forma, in cambio di prestazione di denaro o di altra utilità.
La stessa pena è prevista per il “mediatore” che dopo aver procurato a
taluno una somma di denaro od altra utilità chiede, per la mediazione, un
compenso usurario.
Quando scatta l’usura?
La legge – tramite l’Ufficio Italiano Cambi - stabilisce il limite oltre
il quale gli interessi sono sempre usurari. (L.106/2011 che ha modificato
l’art.2,4 della L.108/96). Ogni trimestre la
Banca d'Italia pubblica i tassi medi delle operazioni di finanziamento per la
definizione del tasso usuraio.
Questi tassi medi, aumentati di un quarto a cui si
aggiungono altri quattro punti percentuali, rappresentano il tasso massimo
oltre il quale scatta il reato di usura.
Sono comunque sempre tassi usurari quando chi li ha dati o promessi si
trova in condizioni di difficoltà economica o finanziaria ed essi risultano
sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro o di altra utilità, ovvero
all’opera di mediazione.
Aggravanti
Le pene sono aumentate da un terzo alla metà se il colpevole ha agito
nell’esercizio di una attività professionale, bancaria o di intermediazione
finanziaria mobiliare, se ha richiesto in garanzia partecipazioni o quote
societarie o aziendali o proprietà immobiliari del debitore, se il reato è
commesso in danno di chi si trova in stato di bisogno o di chi svolge attività
imprenditoriale, professionale o artigianale.
L’impossibilità di restituire i soldi ricevuti – comprensivi di capitale
ed interessi - spinge molte volte il debitore ad accettare di svendere al
creditore-usuraio i suoi beni e in molti casi, se si tratta di un imprenditore,
anche la sua stessa azienda. Questa ipotesi è abbastanza ricorrente anche
se può accadere che, come immagine di facciata, l’azienda continui ad essere
gestita dal debitore trasformato in proprietario apparente.
Cautele
E’ opportuno diffidare da chi offre denaro in prestito con rapide
procedure chiedendo in cambio interessi elevati o altre pesanti condizioni. Se
ci si rivolge ad una “finanziaria” è meglio accertarsi se è abilitata ad
esercitare il credito, controllando che tutte le condizioni risultino dal
contratto e verificando sempre il “piano di rientro”. Se nessuna banca accetta
di concedere un prestito, ci si può rivolgere alla Fondazione Antiusura più
vicina. Se ci si rende conto che l’usuraio ci sta “strozzando”, non esitare a
denunziare l’usuraio dopo essersi premuniti di testimonianze e registrazioni.
Il
Ministero dell’Interno ha creato un numero verde contro l’usura e il racket che
risponde alle domande, ai dubbi ed ai chiarimenti dei cittadini. Il numero
verde è: 800 999 000 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19).