La
regola base resta sempre ovviamente quella di conservare per almeno quattro
anni scontrini e ricevute fiscali di tutte le spese “importanti”
affrontate.
Scontrini,
ricevute e tanta documentazione delle spese “importanti”. Ovviamente tutto da
conservare, perchè non si sa mai. Col nuovo redditometro infatti
anche il più puntuale dei contribuenti potrebbe finire sotto la lente
d’ingrandimento del fisco, e allora tanto vale essere preparati.
Sappiamo
che sono state individuate 100 voci di
spesa per stabilire la capacità contributiva delle persone fisiche.
Sappiamo che si tratta di accertamenti sintetici del reddito: più che le
spese analitiche contano quelle medie che risultano dall’indagine annuale sui
consumi delle famiglie dell’Istat. Sappiamo che è previsto l’inversione
dell’onere della prova a carico del contribuente e che il nuovo redditometro si
applicherà retroattivamente fino al 2009. E proprio per questo c’è il rischio
che pure il più preciso pagatore d’imposte possa finire nelle mire del fisco.
La
regola base resta sempre ovviamente quella di conservare per almeno quattro
anni scontrini e ricevute fiscali di tutte le spese “importanti”
affrontate. Quali? Si parte dall’atto di acquisto della casa e dalla
certificazione bancaria delle rate del mutuo e si arriva alle spese per i
figli: rette dell’asilo, universitarie ecc.
In mezzo
ci sono i costi sostenuti per trasporti e viaggi (acquisto dell’auto,
pedaggi, spese di manutenzione), quelli per il tempo libero (palestra,
abbonamento al teatro) e quelli per la cura della salute (visite mediche ecc.).
Prime domande: come dimostriamo di aver ricevuto una donazione?
Come risaliamo ai guadagni (Bot e Btp per esempio) che sono tassati alla fonte
e non rientrano nella dichiarazione dei redditi?