domenica 29 novembre 2020

FOSSOMBRONE, GLI AGENTI, i "COLLEGHI" E I "TIRACATORC"

Casa Reclusione Fossombrone

Aldo Maturo

(ex Direttore C.R.Fossombrone)

 

 “Vi sono dei momenti, nella vita, in cui   tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre". Questa una delle frasi più belle del libro di Oriana Fallaci, “La rabbia e l’orgoglio”.

Ho scelto di prenderla in prestito dalla Fallaci - e  mi sono deciso a fare questa puntualizzazione - perché sto leggendo un libro sulla vita di un ergastolano che ha trascorso diversi anni nel carcere di Fossombrone. 

 

lunedì 9 novembre 2020

NAPOLI, L'ARTE DELLA COMMEDIA


 

Signò dovete fare un altro biglietto”

“E perché debbo fare un altro biglietto?”

“Per il ragazzo”

“Quale ragazzo?”

“Questo qua, questo che sta vicino a voi”

“E voi me lo chiamate ragazzo. Quello non tiene nemmeno nove anni, è una criatura

“Signò, sarà una criatura, ma siccome è una criatura alta più di un metro deve fare il biglietto se vuole viaggiare sull’autobùs”

“Ma qua’ più alta di un metro e più alta di un metro, fatemi il piacere! Quello non sarà nemmeno settanta centimetri!”

lunedì 2 novembre 2020

FOSSOMBRONE: QUARANT'ANNI FA LA RIVOLTA NEL SUPERCARCERE

Ottobre 1980, a Fossombrone quattro detenuti prendono in ostaggio tre guardie. Così due giornalisti di Pesaro contribuirono al lieto fine.

 


 

di Giorgio Guidelli – Resto del Carlino, 1.11.2020

 

Dormiva. Presero a grandinare squilli di telefono. Di quello con la cornetta grigia. E la rotella che gira. "Buongiorno dottore, sono Aldo Maturo". Enzo Polverigiani s’issò come una ‘spina’ pizzicata in branda. "Senta, dovrebbe venire quassù, a Fossombrone, che i detenuti vorrebbero parlare col Ministero ma anche con i giornalisti". Era accaduto questo: che al supercarcere quattro detenuti avevano pigliato in ostaggio tre guardie.

sabato 10 ottobre 2020

CARCERI, IL DIRETTORE QUESTO SCONOSCIUTO

 La figura del direttore penitenziario ha un enorme valore ma alla politica pare non interessare. Abbiamo avuto bravissimi direttori che hanno assicurato una gestione oculata e ragionevole degli istituti nei momenti più bui della nostra storia recente, quelli del terrorismo. E’ importante assumere giovani direttori e direttrici che si collochino in questo solco.

 

Casa Circondariale Pesaro



 

Susanna Marietti – 8.10.2020

IL FATTO Quotidiano

 

 Il lavoro di direttore penitenziario è di enorme valore sociale, umano e professionale. Il direttore è allo stesso tempo un garante delle leggi internazionali e interne, è colui che deve assicurare il rispetto della sicurezza e il buon andamento delle prospettive di risocializzazione, è una sorta di sindaco di quella piccola cittadina che è la comunità penitenziaria e che spesso si trova ad affrontare tutti i problemi di una cittadina. Un lavoro che richiede fatica, entusiasmo, gratificazione pubblica, ma che può anche determinare burn-out.


venerdì 9 ottobre 2020

ALCOOL E ALCOLISMO

 La dipendenza alcolica è caratterizzata da un comportamento ossessivo di ricerca compulsiva di bevande alcoliche e da assuefazione e tolleranza. Per raggiungere un determinato effetto desiderato l’individuo è costretto a bere quantità sempre maggiori di bevande alcoliche. Secondo le principali Agenzie Internazionali di salute pubblica, l’alcol è una sostanza tossica e cancerogena.


 

Pur rappresentando una sostanza giuridicamente legale, l’alcol è una sostanza psicotropa che, se assunta a dosi elevate, può portare alla dipendenza. Le bevande alcoliche, soprattutto il vino, sono un prodotto largamente utilizzato nel nostro Paese e il loro consumo è parte integrante della cultura e della tradizione italiana, pertanto è necessario contenere i rischi e i danni di salute e sociali correlati al consumo di bevande alcoliche responsabilizzando la popolazione nella quantità e nella modalità di assunzione degli alcolici.

sabato 5 settembre 2020

BIOVITAE, LA LAMPADINA CHE UCCIDE I BATTERI


Non è nociva per l’uomo o per gli animali e può essere installata per illuminare case e uffici, ospedali, palestre, cinema e teatri, mezzi di trasporto, asili e scuole, allevamenti intensivi e anche l'illuminazione pubblica. Progetti pilota per installare Biovitae sono attualmente in corso all’interno degli aeroporti di Roma e al Policlinico Gemelli dell’Università Cattolica.

                                         Video Aeroporti di Roma

Fabio Di Todaro / Serena Fogli - 4.9.2020

 Una lampadina di ultima generazione a luce led, tutta italiana, si chiama Biovitae ed è frutto dell’intuizione di due inventori italiani, Rosario Valles e Carmelo Cartiere. Se apparentemente sembra un oggetto comune, questa lampadina è dotata in realtà di una particolare frequenza di luce capace di uccidere i batteri e prevenire le allergie da loro causate, oltre che a tenere sotto controllo la carica batterica. 

venerdì 4 settembre 2020

ACQUA DEL RUBINETTO E CALCARE : QUALE E' LA VERITA'

Analisi e caratteristiche dell’acqua potabile devono rispondere a dei parametri specifici, definiti per legge con il Decreto Legislativo 31/2001, secondo le linee guida dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
La conformità a questi parametri è essenziale per garantire che l’acqua del rubinetto sia potabile, ovvero che possa essere bevuta senza rischi perché certificata come sana e sicura

L’acqua di rubinetto potabile è quindi un’acqua di qualità alla stregua delle acque in bottiglia nonostante numerose false credenze girino ancora sul suo conto, come il fatto che il calcare sia una sua esclusiva e che faccia male. Tanto c’è da sapere sulla qualità dell’acqua potabile e questo articolo vuole fare chiarezza per aiutarti a bere serenamente l’acqua del tuo rubinetto.

martedì 1 settembre 2020

I CINQUE RIMPIANTI DELLA VITA

Cinque sono le cose che un uomo rimpiange ... E non sono mai quelle che consideriamo importanti durante la vita.




Alessandro D’Avenia
Scrittore- Sceneggiatore




1) La prima sarà non aver vissuto secondo le nostre inclinazioni ma prigionieri delle aspettative degli altri. Cadrà la maschera di pelle con la quale ci siamo resi amabili, o abbiamo creduto di farlo.