Non è nociva per
l’uomo o per gli animali e può essere installata per illuminare case e uffici,
ospedali, palestre, cinema e teatri, mezzi di trasporto, asili e scuole,
allevamenti intensivi e anche l'illuminazione pubblica. Progetti pilota
per installare Biovitae sono attualmente in corso all’interno degli aeroporti
di Roma e al Policlinico Gemelli dell’Università Cattolica.
Video Aeroporti di Roma
Fabio Di
Todaro / Serena Fogli - 4.9.2020
Una
lampadina di ultima generazione a luce led, tutta italiana, si chiama Biovitae
ed è frutto dell’intuizione di due inventori italiani, Rosario Valles e Carmelo
Cartiere. Se apparentemente sembra un oggetto comune, questa lampadina è dotata
in realtà di una particolare frequenza di luce capace di uccidere i batteri e
prevenire le allergie da loro causate, oltre che a tenere sotto controllo la
carica batterica.
Entro
il 2050, le infezioni batteriche potrebbero arrivare a causare dieci
milioni di morti all’anno. Oggi, in Europa, comportano già oltre trentamila
decessi, cui occorre aggiungere 1,5 miliardi di perdite economiche. Una
tendenza così preoccupante da convincere l’Organizzazione Mondiale della
Sanità a organizzare un piano d’azione globale per contrastare l’emergenza,
considerato il fatto che la resistenza agli antibiotici è considerata
una delle dieci minacce più significative per la salute globale. La lampadina
Biovitae non risolve la situazione ma, sicuramente, può essere un buon modo
per procedere alla sanificazione della casa, e non solo.
Progetti
pilota per installare Biovitae sono attualmente in corso all’interno degli
aeroporti di Roma, al Policlinico Gemelli dell’Università Cattolica e
all’interno di un reparto di lavorazione de La Granda, Foto: www.biovitae.it
Biovitae,
una luce led contro i batteri
Se
la messa a punto di nuovi antibiotici è da considerare lontana e la
riduzione del loro utilizzo si potrà avere soltanto a seguito di un cambiamento
culturale importante, dal nostro Paese arriva una proposta che da sola non
basterà a risolvere i problemi dei microrganismi resistenti agli antibiotici,
ma può comunque fornire il suo contributo.
Si
chiama «Biovitae» ed è una lampadina di ultima generazione a luce
led, dotata in realtà di una particolare frequenza di luce capace di uccidere
i batteri e prevenire le allergie da loro causate, oltre che a
tenere sotto controllo la carica batterica.
Come
funziona la lampadina Biovitae
La
combinazione di frequenze agisce sul metabolismo dei batteri (GRAM+ e
GRAM-, spore, muffe e funghi) e ne provoca la morte. L’azione battericida
è volta a sanificare gli ambienti senza renderli sterili e a prevenire lo
sviluppo di focolai di malattie infettive.
«La
lampadina Biovitae» agisce
direttamente sul biofilm batterico, ovvero quella massa gelatinosa composta da
filamenti, zuccheri e proteine dove le colonie di batteri possono crescere,
scambiarsi informazioni e diventare resistenti. La luce, invece, è in grado di
penetrare all’interno. In particolare, come sottolineano i due creatori, Rosario
Valles e Carmelo Cartiere, «le frequenze Biovitae stimolano le
porfirine dei batteri e attivano una reazione metabolica incontrollabile dai
batteri stessi».
Gli usi
della lampadina che uccide i batteri
L’azione
fotodinamica causa la foto-eccitazione delle molecole di porfirina presenti
nelle cellule batteriche che innesca una reazione metabolica di ossidazione,
che prosegue anche dopo l’esposizione, provocando danni alla membrana cellulare
dei microbi e, quindi, la loro definitiva distruzione. Essendo una luce Led,
e non a raggi ultravioletti, «Biovitae» (registrato come dispositivo
medico di classe I presso il Ministero della Salute Italiano) non è
nocivo per l’uomo o per gli animali.
Per
questo può essere installata per illuminare ambienti casalinghi o d’ufficio,
strutture sanitarie e assistenziali, spazi più collettivi come palestre, cinema
e teatri, mezzi di trasporto, asili e scuole, allevamenti intensivi e, infine, essere utilizzato anche come illuminazione
pubblica.
Progetti
pilota sono attualmente in corso all’interno degli aeroporti di Roma, al
Policlinico Gemelli dell’Università Cattolica e all’interno di un reparto di
lavorazione de La Granda, fornitore esclusivo di carne di Eataly.
Biovitae
e Coronavirus: la lampadina è efficace contro il Covid-19?
La
lampadina Biovitae è stata presentata prima dell’emergenza Coronavirus,
e la domanda sorge spontanea: è in grado di contrastare il Covid-19?
Sembrerebbe di sì. A giugno 2020 sono stati pubblicati i risultati dei test
condotti dal Dipartimento Scientifico del Policlinico Militare Celio di Roma e
il picco di frequenze brevettato di Biovitae ha ucciso il 99,8% del
SARS-COV2, dimostrandosi quindi un dispositivo efficace per
contrastare la diffusione del virus.
«Siamo
molto soddisfatti dei risultati– spiega Mauro Pantaleo, presidente di P&P
Patents and Technologies, il gruppo che ha sviluppato il brevetto. Crediamo a
questo punto che Biovtae sia uno dei più efficaci strumenti per contrastare
il Covid-19 e un valido supporto per riavviare in sicurezza le attività
economiche e sociali dopo la pandemia.»
Una
notizia molto importante e confortante, che arricchisce un periodo di grandi
soddisfazioni per P&P Patents and Technologies: Biovitae, infatti, è
stata anche selezionata da UNAIDS Virtual Health Innovation Exchange, il
premio organizzato dall’Agenzia dell’Onu per la lotta all’Aids, come una delle
30 innovazioni in grado di contribuire al raggiungimento del del SDG3, gli
obiettivi di sviluppo sostenibile per l’umanità.