Il video che sta commuovendo il Web
Aldo Maturo - Informazioni, rassegna, articoli, opinioni, racconti, foto, echi di memoria
sabato 29 novembre 2014
mercoledì 26 novembre 2014
UN AGENTE DI POLIZIA PENITENZIARIA SI RACCONTA
Viaggio
nella psiche degli agenti di Polizia penitenziaria. Il duro lavoro di chi, per
1500 euro al mese, è esposto a enormi dosi di stress emotivo. Con risultati
che, talvolta, possono essere devastanti.
Cosa
accade nella mente di un agente di Polizia penitenziaria? Come reagisce la
psiche umana al contatto quotidiano con emozioni perturbanti come la
sofferenza, la rabbia, la disperazione? E chi aiuta questi ragazzi e ragazze ad
affrontare un lavoro duro, sottopagato, che moltiplica i rischi di esaurimento
e depressione?
MY WAY - M.° ANDRE' RIEU
My Way, di Frank Sinatra, suonata dal Maestro Andrè Rieu, uno dei più grandi musicisti contemporanei.
sabato 22 novembre 2014
CITTA' DOVE SI VIVE MEGLIO
Sono i dati 2014 del
21esimo rapporto di Legambiente, stilato in collaborazione con Ambiente Italia
e Il Sole 24 Ore.
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Pesaro |
Ad aprire la classifica delle città dove si vive meglio è
Verbania, seguita da Belluno, poi Bolzano Trento e Pordenone. Al sesto posto
segue L’aquila, Perugia, Oristano, La Spezia, Venezia e Pesaro. Gli
ultimi posti in classifica sono occupati da Reggio Calabria, Catanzaro,
Messina, Crotone, Isernia e, infine, Agrigento.
I 18 indicatori
selezionati per confrontare tra loro i 104 capoluoghi di provincia italiani
comprendono:
3 indici sulla qualità dell’aria (concentrazioni di polveri sottili, biossido di azoto e ozono)
3 indici sulla gestione delle acque (consumi, dispersione della rete e depurazione)
2 indici sui rifiuti (produzione e raccolta differenziata)
2 indici sul trasporto pubblico (offerta ed uso che ne fa la popolazione)
5 indici sulla mobilità (tasso di motorizzazione auto e moto, modale share, indice di ciclabilità e isole pedonali)
1 indice sull’incidentalità stradale
2 indici sull’energia (consumi e diffusione rinnovabili)
Mentre quattro indicatori su uno, selezionati per la classifica finale (tasso di motorizzazione auto, tasso di motorizzazione moto, incidenti stradali e consumi energetici domestici), utilizzano dati pubblicati da Istat.
martedì 18 novembre 2014
USO PERSONALE DEL TELEFONO D'UFFICIO
Secondo l’ultima sentenza della Cassazione, non commette il reato di peculato il pubblico ufficiale che usa il telefono dell'ufficio per fini personali. Il peculato d'uso presuppone un danno economico significativo.
Se il pubblico ufficiale utilizza
il telefono dell'ufficio per fini personali, senza che vi siano ragioni
d'urgenza o autorizzazioni in merito, non può essere perciò solo condannato per
il reato di peculato.
domenica 16 novembre 2014
L'IMMIGRAZIONE COME BUSINESS
Più ne arrivano, più
guadagnano. Quel business da 2 milioni al giorno consumato sulla pelle dei
migranti. È una torta luculliana quella che in Italia si spartiscono ormai da
dieci anni veri e propri “colossi” del business dell’accoglienza: dalla
Legacoop alle imprese di Comunione e Liberazione. L'accoglienza è un'affare.
di Alessandra Ziniti
Più ne stipano in una camerata meglio è, più a lungo restano
meglio è, e se sono minorenni
ancora meglio, lo Stato paga di più. Ad ogni barcone che arriva, i
“professionisti dell’accoglienza” mettono mano alla calcolatrice e le cifre
hanno sempre molti zeri. Più di 1.800.000 euro al giorno: tanto, nel 2013, ha
speso l’Italia per garantire l’accoglienza ai 40.244 migranti sbarcati sulle
nostre coste. Un letto, i pasti, il vestiario, i farmaci necessari e un minimo
di pocket money: 45 euro al giorno è la spesa media per ogni immigrato che
mette piede in uno dei 27 tra centri di accoglienza, centri di identificazione
ed espulsione e centri per richiedenti asilo. Una cifra che aumenta fino a 70
euro se si tratta di minori (8.000 quelli arrivati quest’anno) in
considerazione della particolare assistenza che dovrebbe essere loro garantita.
sabato 15 novembre 2014
MOZZARELLA DI BUFALA : QUANDO IL MALTRATTAMENTO E' D.O.C.
Diffuse in Italia le drammatiche immagini realizzate
dall’associazione Four Paws International durante un’investigazione negli
allevamenti campani durata due anni.
ll video non è consigliato a persone dallo stomaco molto sensibile. Opportuno leggere anche il testo.
ll video non è consigliato a persone dallo stomaco molto sensibile. Opportuno leggere anche il testo.
(da Huffington Post.it del 4.9.2014)
Vitelli caricati a calci nella pala di un trattore, colpiti con pesanti mazze, annegati nelle pozze di conferimento dei liquami, lasciati morire di fame e sete nel fango, sotto gli occhi delle loro stesse madri: questa è la drammatica fine dei cuccioli maschi delle bufale da latte, documentata nella videoinvestigazione realizzata dall’associazione Four Paws International.
L’indagine condotta da Four Paws International ha riguardato oltre 50 allevamenti di bufale del casertano e del salernitano, è durata circa due anni e si è conclusa da poche settimane (agosto 2014), portando alla luce la terribile fine dei bufalini, considerati un “sottoprodotto indesiderato” della produzione di mozzarella di bufala.
venerdì 14 novembre 2014
LEGITTIMA DIFESA : MA NON E' IL FAR WEST
La cronaca nera di questi ultimi
giorni è piena di episodi che fanno pensare ad una recrudescenza della
criminalità (furti in casa, rapine, scippi, aggressioni anche per strada,
etc.).
La prima idea è quella di farsi
giustizia da soli perché si dice che la legge tutela la legittima difesa. In
realtà la cosa non è così semplice come si pensa. E’ il motivo per il quale ho
pensato di riproporre un mio articolo pensando che possa aiutare a schiarirsi
le idee ed evitare pericolose conseguenze penali.
Aldo Maturo
E’ vero, la legge n.59/2006 sulla
legittima difesa ha creato molti equivoci e c’è chi, pensando di aver ragione,
ha avuto invece seri problemi con la giustizia. Il legislatore ha voluto
stabilire in maniera assoluta il principio che il domicilio e la proprietà
privata sono inviolabili e quindi se un ladro entra in un appartamento, o fa
una rapina in un negozio, deve mettere in conto che il proprietario potrà anche
sparargli senza correre il rischio di finire in carcere. Ma la cosa non è
semplice come sembra perché vanno valutate tutte le circostanze.
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