Aldo Maturo - Informazioni, rassegna, articoli, opinioni, racconti, foto, echi di memoria
sabato 9 giugno 2012
venerdì 8 giugno 2012
COSTA CONCORDIA – IL FANTASMA DELLA P3
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Foto infophoto |
www.altrabenevento.org, il sito dell’associazione beneventana
per la città sostenibile contro il malaffare, ha ripreso e pubblicato il 5
aprile 2012 un articolo della giornalista Rita Pennarola uscito due giorni prima su “La voce
delle voci” il periodico mensile dell’omonima
associazione culturale campana edito con la testata La Voce della Campania,
diretto dalla stessa giornalista e dal collega Andrea Cinquegrani. La
giornalista parla dell’inchiesta sulla tragica vicenda della
nave Costa Concordia e riporta fatti e particolari impressionanti che, come quelli del capitolo che segue, hanno colpito la mia attenzione e che è giusto siano conosciuti da altri lettori.
SILENZIO.
PARLA JESUS
“Alle
circostanze indicate dalla Voce nell’inchiesta “La pista russa” sono arrivate
alcune sbalorditive conferme. Che convergono intorno ad una sola ipotesi, dai
contorni sempre piu’ definiti: poteri malavitosi utilizzano da tempo navi da
crociera per i loro traffici. E lo sbarco “al volo” di materiali o persone
lungo certe determinate coste risulta tutt’altro che casuale.
SE IO FOSSI SAN GENNARO
Aldo Maturo
"I napoletani sono una grande
tribù che anziché vivere nel deserto o nella savana, come i Tuareg e i
Boja, vive nel ventre di una grande città di mare.
Finché i veri napoletani ci saranno,
ci saranno, quando non ci saranno più, saranno altri. I napoletani hanno
deciso di estinguersi, restando fino all’ultimo napoletani, cioè
irripetibili, irriducibili ed incorruttibili.” Pier Paolo Pasolini
E a tutti i napoletani e alla loro
ineguagliabile napoletanità l’augurio di un buon anno con il sorriso
amaro ma travolgente di questa simpatica ballata.
GIOCHI DEL PASSATO: QUANDO LA FELICITA' ERA FATTA DI POCO
Quando la felicità era fatta di poco i bambini usavano la fantasia e i giocattoli veri restavano nelle vetrine perché in casa c’erano cose più urgenti da comprare.
I bambini più fortunati potevano contare sulle costruzioni in legno o sulle macchinine di latta. Barby e le sue eredi non erano ancora nate e le bambine potevano aspirare solo a bamboline di pezza, imbottite di segatura, con abiti da damina e visi in miniatura. Se giocavano all’aperto, sceglievano in genere tra la “campana” o il “nascondino”.
Ma anche così le ore
scorrevano serene alternandosi a quelle della scuola, senza altre alternative
fino a quando la televisione, dopo il 1958, invase le case iniziando comunque i
programmi alle cinque di pomeriggio. Nel silenzio del paese il vociare di chi giocava riempiva la strada, il giardino, la piazza della
chiesa.
lunedì 4 giugno 2012
MASSIMO TROSI E I SOLDI DEI TERREMOTATI
Dopo il terremoto dell’Irpinia (1980) il
grande Sandro Pertini, Presidente della Repubblica, pronunciò in tv, a reti
unificate, un discorso rimasto celebre negli annali della nostra repubblica. Raccontò
che, recatosi in Sicilia, era stato avvicinato da un parroco che gli disse che
in Belice, a distanza di 13 anni, erano ancora nelle baracche, nonostante da
Roma fossero stati stanziati miliardi e miliardi. E Pertini, nel discorso in
Irpinia, si augurò che non finisse come in Belice. “Mi chiedo: dove è
andato a finire questo denaro? Chi è che ha speculato su questa disgrazia
del Belice? E se vi è qualcuno che ha speculato, io chiedo: costui è
in carcere, come dovrebbe essere in carcere? Perché l'infamia maggiore, per me, è
quella di speculare sulle disgrazie altrui.”
A Pertini rispose Massimo Trosi con
questo esilarante monologo, un vero pezzo di teatro da non dimenticare.
domenica 3 giugno 2012
VESUVIO: BOMBA AD OROLOGERIA D'EUROPA
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Foto dal sito della Protezione Civile |
Ricerca di Aldo Maturo
La legge della Regione Campania che voleva favorire la delocalizzazione degli abitanti dell’area vesuviana a rischio è stata un fallimento totale. Molti con i soldi pubblici si sono costruiti una casa in zona sicura e hanno affittato quella nella zona rossa e così il numero delle persone da evacuare è rimasto invariato.
Secondo un articolo pubblicato sulla rivista Nature e ripreso da National Geographic il Vesuvio è considerato“la bomba ad orologeria d'Europa”, benché sia in stato di quiete dal 1944.
Anche il Journal of Geophysics Research ha pubblicato una ricerca della Dr.ssa Lucia
Pappalardo e del Dr. Giuseppe Mastrolorenzo, dell’Osservatorio Vesuviano di
Napoli, che non escludono la possibilità, per il Vesuvio, di un eruzione di
tipo “pliniano” (quella del 79 d.C., descritta da Plinio, che distrusse Pompei
ed Ercolano) ma ancora più estesa, con possibilità quindi di colpire gli abitanti anche al di là della
cosiddetta "zona rossa", l'area abitata che sarebbe evacuata
immediatamente qualora il vulcano dovesse dare segnali evidenti di un'eruzione
imminente. Se la tesi dei due studiosi venisse accolta, la zona rossa dovrebbe
essere estesa e in caso di eruzione ci sarebbero da evacuare tre milioni di persone invece delle 600
mila attualmente previste. Gente nel panico su milioni di macchine, migliaia di
pullman presumibilmente intasati in un groviglio di strade e in un contesto
urbanistico con la più alta densità abitativa d’Europa.
sabato 2 giugno 2012
SANGUISUGHE
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C’è il pensionato Inps più ricco d’Italia: 90000 euro
al mese. Ci sono i tre onorevoli che sono stati in Parlamento 1 solo giorno e
prendono la pensione da parlamentari per tutta la vita. C’è l’ex presidente del
Consiglio che ha tagliato le pensioni altrui e ne ha ottenuta per sé una da
31000 euro al mese. C’è l’ex presidente della Repubblica che, oltre al
vitalizio, incassa 4766 euro netti al mese come ex magistrato, pur avendo
lavorato come magistrato solo 3 anni. Ci sono le baby pensioni, le pensioni ai
mafiosi, le doppie, triple e quadruple pensioni: mentre ai cittadini comuni
vengono chiesti continui sacrifici sul fronte previdenziale, mentre l’Europa
insiste per allungare la vita lavorativa e i giovani non sanno se potranno mai
avere una vecchiaia serena, la casta dei pensionati d’oro mantiene i suoi
privilegi, anzi, se ne riserva sempre di nuovi. Dal dirigente della Banca
d’Italia che va a riposo a 44 anni con 18000 euro al mese, al burocrate che
ancora nel 2009 va in pensione a 47 anni con 6000 euro netti (e l’incarico da
assessore), dal commesso del Senato che prende 8000 euro al mese, alla bidella
pensionata a 29 anni, ecco il primo viaggio negli scandali, negli inganni e
negli abusi della previdenza italiana: un buco nero che grava sulle spalle dei
contribuenti e che mette a rischio il loro futuro.
(www.sanguisughe.it di Mario Giordano)
venerdì 1 giugno 2012
IL CODICE GRILLO
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