Dichiarazioni
valide come chiacchiere da bar davanti a un bottiglione di vino scolato a
sorseggi alternati
Toninelli, ministro per caso alle
infrastrutture, ha dichiarato che il ministero si costituirà parte civile nel
procedimento sul crollo del ponte Morandi di Genova, ignorando che il
responsabile civile (il ministero) del disastro, non può essere parte lesa.
Il ministero, infatti, è responsabile
della vigilanza e dei controlli sulle attività del concessionario (Società
autostrade), riguardo agli interventi di manutenzione e di adeguamento delle
infrastrutture affidate in concessione dallo Stato.
Dunque, essendo il ponte crollato ed
essendo oltremodo evidente che qualcosa nei controlli non ha funzionato, il
ministero sarà chiamato a risponderne. Altro che parte civile!
Di Maio, inoltre, ha dichiarato che il
governo revocherà la concessione.
La revoca della concessione evocata è
una enorme sciocchezza. Tolta la concessione alla società Autostrade, chi
gestirà la rete autostradale? Lo Stato, privo di competenze, di mezzi e
capitali? C'è un contratto firmato, ci sono delle procedure di messa in mora
del concessionario, che dovranno essere rispettate, pena ricorsi miliardari da
parte di quest'ultimo.
In conclusione Toninelli, ministro per
caso, e Di Maio, vice premier dal curriculum vuoto, stanno affrontando la
drammatica vicenda con la stessa competenza che potrebbe avere un gestore di
melonaia!
Tutto previsto, tutto come da copione.
Valentino Tavolazzi - FB –
15.8.2018