Polemica insensata in Tv: fu cancellata 23 anni fa. Oggi
qualunque Pubblico Ministero può liberamente e senza nessun intralcio indagare su qualunque
parlamentare, per ogni tipo di presunto misfatto, ad esclusione dei cosiddetti
reati di opinione (che però non sono misfatti).
24 set 2016
È in corso
una grande battaglia politica che ha per oggetto la Costituzione. Purtroppo
molti dei protagonisti di questa battaglia non conoscono la Costituzione. Né
quelli che la vorrebbero modificare né quelli che la vorrebbero difendere. E'
triste, ma è così.
Una prova
provata che questa mia affermazione non è una semplice opinione, ma è la cruda
realtà, è stata fornita l'altra sera dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi
e dal direttore del "Fatto Quotidiano" Marco Travaglio. Cioè dai due
principali leader –- o almeno, i due più attivi - degli
opposti schieramenti che si sfidano sul referendum costituzionale. Renzi e
Travaglio hanno battagliato per diversi minuti in Tv, nel corso della
trasmissione "Otto e Mezzo", assistiti da Lilli Gruber, sul tema
dell'immunità parlamentare. Travaglio ha chiesto che sia abolita. Renzi l'ha
difesa. Nessuno dei due purtroppo sapeva (credo neppure la Gruber che non li ha
interrotti) che l'immunità parlamentare è stata già abolita 23 anni fa, ai
tempi di "Tangentopoli", con un voto quasi unanime del Parlamento.
Così unanime che ha corretto la Costituzione senza bisogno di referendum.
Le cose
stanno così: i "Padri Costituenti" -– come in
genere vengono definiti, con un po' di retorica da chi, di volta in volta,
dichiara intangibile la nostra Carta Costituzionale –-
stabilirono nel 1947 che i magistrati non potessero procedere contro i
parlamentari senza l'autorizzazione della Camera di appartenenza.
Per nessun
reato. Sottolineo: nessuno. E questo perché quei "Padri Costituenti"
(che un pochino pochino di diritto ne sapevano, e ne sapevano anche abbastanza
di "regimi" e di abusi politici e giudiziari, perché molti di loro li
avevano subiti) volevano blindare la separazione dei poteri e impedire che uno
dei tre poteri potesse minacciare o punire l'altro potere, creando uno
squilibrio che – a loro modestissimo giudizio – avrebbe
intaccato lo Stato di diritto e i principi dello Stato liberale.
L'immunità
parlamentare non era un dettaglio della Costituzione: era un principio
fondante. Ma di questo ne parleremo più avanti.
Nel 1993,
sull'onda dell'inchiesta "mani pulite" guidata dai magistrati di
Milano e poi da molte altre Procure - e anche sulla spinta dell'indignazione
espressa da quasi tutti i giornali e dalle Tv, che si schierarono compatti
dietro la prima fila dei giudici - il Parlamento, un po' vigliaccamente, si
piegò umilmente al diktat delle Procure e votò una modifica profondissima
dell'articolo 68 della Costituzione, cioè quello scritto da De Gasperi,
Fanfani, Einaudi, Togliatti, Croce, Calamandrei, Terracini... Cancellò
l'autorizzazione a procedere.
Da allora
l'autorizzazione a procedere -– che in
gergo si chiamava immunità parlamentare - non esiste più. Oggi, all'insaputa di
Renzi, Travaglio e forse Gruber, qualunque Pm può liberamente e senza nessun
intralcio indagare su qualunque parlamentare, per ogni tipo di presunto
misfatto, ad esclusione dei cosiddetti reati di opinione (che però non sono
misfatti).
Nel nuovo
articolo 68 della Costituzione resta solo l'insindacabilità delle opinioni e
dei voti espressi dai parlamentari e il divieto di arrestarli o spiarli o
perquisirli senza l'autorizzazione delle Camere.
Marco
Travaglio, nel corso della trasmissione "8 e Mezzo", ha detto,
rivolto a Renzi: «Avete nelle Regioni e nei Comuni decine di inquisiti che ora
arriveranno nel nuovo Senato e saranno protetti dall'immunità parlamentare». E'
chiaro che non si riferiva all'insindacabilità ma ai reati di corruzione. Renzi
ha risposto: «E' vero che talvolta l'immunità parlamentare è diventata qualcosa
dietro la quale ci si nasconde..., con la mia riforma del Senato però coloro
che usufruiranno dell'immunità parlamentare saranno solo 730 e non più 945,
perché i senatori saranno solo 100». Travaglio gli ha risposto ancora: «Allora
abbiate coraggio e cancellate l'immunità parlamentare per tutti... »
Non ci
sono molti dubbi: Travaglio e Renzi forse hanno letto alcuni articoli della
Costituzione, sicuramente non tutti. In questi 23 anni non gli è mai capitato
sotto gli occhi l'articolo 68 riformato.
Purtroppo
l'impressione è che l'intero dibattito su questa riforma costituzionale avvenga
tra persone che hanno una conoscenza scarsa della Costituzione e della sua
storia. Alcuni magari questa conoscenza la hanno pure, ma fingono di non
averla. Restiamo al tema dell'immunità parlamentare. Recentemente, il
presidente dell'Anpi ha spiegato la sua opposizione alla riforma-Renzi con
questo argomento: «Nello statuto dell'Anpi è prevista la difesa della
Costituzione e dei suoi principi. Perciò l'Anpi si oppone allo stravolgimento
previsto da questa riforma».
In realtà
a me la riduzione del bicameralismo non sembra uno stravolgimento
costituzionale. Può darsi che lo sia, ognuno ha le sue opinioni. Certamente
però fu uno stravolgimento della Costituzione l'abolizione dell'immunità
parlamentare e la modifica dei rapporti tra i poteri dello Stato. Sicuramente –- più
recentemente –- lo è stato l'introduzione in Costituzione dell'obbligo
di pareggio del bilancio, che riduce in modo radicale le competenze e le
capacità di fare politica del governo e del parlamento. Probabilmente fu uno
stravolgimento della Costituzione, nel 1992, la modifica dell'articolo 79,
quello che regola l'amnistia, e che fu reso praticamente inapplicabile
imponendo (per la concessione dell'amnistia) una maggioranza bulgara e
irraggiungibile dei due terzi dei componenti del Parlamento.
Eppure non
ci furono proteste né mobilitazioni a difesa della Costituzione, in nessuna di
queste tre occasioni. Come si spiega?
Forse con
l'ipotesi che la battaglia attorno alla Costituzione è in grandissima parte
inventata, fasulla, ipocrita? (E questo, intendiamoci bene, non vuol dire che
si debba votare sì o no al referendum: sono ottime le ragioni per votare si e
quelle per votare no. Sarebbe però molto bello se chi le sostiene avesse una
conoscenza almeno superficiale delle cose di cui discute con foga)
http://www.ildubbio.news/stories/politica/29214_limmunit_non_esiste_ma_travaglio_e_renzi_non_lo_sanno/