Il 31 luglio 2016 la Pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori
si è esibita all’Air Show Pesaro appassionando tutta la città riversatasi
sulle spiagge per ammirare lo spettacolo. In occasione di un precedente International
Air Show, svoltosi nelle date 27-28 e 29 di Giugno i piloti sono stati
intervistati da Emanuele Valeri, per Ostia TV, ed hanno raccontato che….
www.ostiatv.it di Emanuele Valeri
In occasione dell'evento ormai
passato e svoltosi ad Ostia nelle date 27-28-29 di Giugno "
l'International Air Show", abbiamo avuto modo di fare due chiacchiere con
i piloti e in particolare con il comandante della pattuglia
acrobatica, il Magg. Jan Slangen, il solista (Capitano) Fabio Capodanno
e il Maggiore Stefano Centioni (supervisore dell'addestramento).
Iniziamo la nostra intervista, attraverso l'ordine che è stato
enunciato nel paragrafo precedente.
Magg. Jan Slangen (comandante Pattuglia Acrobatica)
Cosa l'ha spinta ad entrare nell'A.M e cosa rappresenta per lei? Insomma, ci parli un po' di lei e del suo percorso formativo.
Cosa l'ha spinta ad entrare nell'A.M e cosa rappresenta per lei? Insomma, ci parli un po' di lei e del suo percorso formativo.
Sono entrato in Accademia
Aeronautica nel 1994, per seguire la passione per il volo e per diventare un
Ufficiale dell'Aeronautica Militare, successivamente ho conseguito il brevetto
di pilota militare presso le scuole di volo negli U.S.A. e sono stato assegnato
alla linea AMX, presso il 32° Stormo di Amendola. Nel 2004 ho partecipato alla
selezione per entrare a far parte delle Frecce Tricolori, ove ho ricoperto i
ruoli di gregario, capo formazione ed ora, dall'ottobre 2012, di Comandante.
Lei con 3200 ore di volo, dovrebbe essere se non il più, uno dei
più esperti della pattuglia. Dalle documentazioni reseci a disposizione
dall'A.M e dalla descrizione che ha dato di lei lo speaker nel corso
dell'evento dell'Air Show, mi è sembrato di capire che lei coordini la
Pattuglia e le manovre della stessa da terra.
Esatto, contrariamente a quanto si possa pensare, il comandante delle Frecce Tricolori durante le manifestazioni aeree non é in volo ma ha il compito di coordinare e controllare tutte le fasi del volo direttamente da terra in costante collegamento radio con la formazione.
Esatto, contrariamente a quanto si possa pensare, il comandante delle Frecce Tricolori durante le manifestazioni aeree non é in volo ma ha il compito di coordinare e controllare tutte le fasi del volo direttamente da terra in costante collegamento radio con la formazione.
Un fatto interessante questo. Per quale motivo vengono effettuate queste scelte?
Quanta difficoltà presenta questa coordinazione da terra?
Il Comandante delle Frecce
Tricolori prima di ricoprire questo incarico é stato prima gregario e poi
capoformazione, maturando così l'esperienza necessaria a coordinare il tutto
dalla stessa prospettiva del pubblico.
In più, sono a conoscenza del fatto che specialmente nei mesi
invernali si lavora duramente per l'addestramento dei piloti, che salgono in
cielo anche 2/3 volte al giorno per preparare poi queste fantastiche
coreografie.
Il volo delle Frecce Tricolori
si svolge completamente a vista, ciò vuol dire che i piloti non hanno a bordo
dei loro aerei delle strumentazioni capaci di indicare loro la corretta
posizione all'interno della formazione. Per questo motivo, occorre addestrarsi
quotidianamente da ottobre ad aprile per essere poi pronti per la stagione
acrobatica che solitamente inizia a maggio.
E' presente in lei un po' di
emozione ogni volta che deve coordinare queste operazioni che porteranno ai tricolori,
nonostante sia più che abituato a vivere una situazione di questo tipo?
Assolutamente si, l'emozione di
dirigere una squadra capace di rappresentare i valori e le professionalità
dell'intera Aeronautica Militare continua ad emozionarmi giorno dopo
giorno.
La manovra dell' "incrocio" forse è una delle più
difficili. Come si coordina e soprattutto come si prepara una manovra del
genere?
Gli incroci sono sicuramente figure che vanno curate nel minimo dettaglio, all'interno della formazione Pony 6, leader della seconda sezione, é il pilota responsabile della tempistica degli incroci e dei ricongiungimenti.
Gli incroci sono sicuramente figure che vanno curate nel minimo dettaglio, all'interno della formazione Pony 6, leader della seconda sezione, é il pilota responsabile della tempistica degli incroci e dei ricongiungimenti.
Un'ultima domanda: tre
aggettivi per descrivere questa disciplina e quali devono essere le credenziali
affinchè qualcuno possa pensare entrare a far parte della PAN?
Passione, dedizione e perché
no, un pizzico di coraggio. I piloti delle Frecce Tricolori infatti sono piloti
dell'Aeronautica Militare con un forte bagaglio di esperienza professionale
provenienti dai reparti caccia , che accedono alla Pattuglia acrobatica
attraverso una selezione; terminata la loro parentesi qui, rientrano nei loro
reparti di provenienza.
Ringraziando di cuore per la disponibilità il comandante Jan
Slangen, passiamo ora al "mago" del volo, ovvero alla persona che
tiene alta la tensione di migliaia di spettatori con le sue manovre molto
affascinanti, ma allo stesso tempo al limite dell'immaginazione.
Fabio Capodanno è il solista, quindi dovrebbe esser al comando del pony numero 10.
Ci può gentilmente dare una
breve descrizione di chi sia Fabio Capodanno e come si è avvicinato all'A.M?
Sono entrato in Aeronautica Militare nel 1999
con il 119° corso AUPC. Ho frequentato il corso per il conseguimento del
brevetto di pilota militare presso la base di Galatina (LE). Assegnato alla
linea caccia, ho frequentato il corso di conversione su velivolo AMX presso la
base di Amendola dove ho anche trascorso circa tre anni con il 13° gruppo. Dal
2006 assegnato alle Frecce Tricolori, prima come pony 7 e 4, poi dal 2011 come
pony 10.
il ruolo del solista Fabio, può esser definito come uno dei più difficili all'interno di una squadra ?
il ruolo del solista Fabio, può esser definito come uno dei più difficili all'interno di una squadra ?
Non definirei il ruolo del solista come il più difficile; ogni
posizione all’interno della formazione ha le sue peculiarità. Sicuramente ,
quello del solista è un incarico molto delicato, che richiede equilibrio,
attenzione e sicuramente un po’ di esperienza all’interno della formazione.
Come deve essere "il solista", sia a livello caratteriale che mentale per intraprendere tutte quelle manovre eccitanti, ma al limite dell'impossibile per tutti gli osservatori?
Come deve essere "il solista", sia a livello caratteriale che mentale per intraprendere tutte quelle manovre eccitanti, ma al limite dell'impossibile per tutti gli osservatori?
Il
profilo caratteriale del solista non credo debba essere “inscatolato” con
parametri precisi; di sicuro l’equilibrio e la consapevolezza del proprio
lavoro credo siano fattori indispensabili per affrontare al meglio ed in piena
sicurezza questa esperienza affascinante.
Credo
che l’obiettivo migliore da perseguire sia il risultato collettivo e non la
prestazione personale, anche se capisco che possa sembrare il contrario visto
il ruolo del solista.
Davvero
entusiasmante è la manovra che la vede transitare di fronte alla costa con
l'areo rovesciato all'ingiù. Ci può parlare di questa manovra? Qual'è il suo
grado di difficoltà?
Il volo rovescio possiamo definirlo come l’assetto basico del volo
acrobatico, va assimilato al meglio proprio perché rappresenta il cardine di
quasi tutte le manovre acrobatiche. Non prevede accelerazioni molto stressanti
ma di sicuro nelle fasi iniziali è un po’ scomodo da gestire.
Mentalmente e psicologicamente, questa attività deve consumare molte energie....
Mentalmente e psicologicamente, questa attività deve consumare molte energie....
Il
dispendio di energie sia fisiche che mentali è decisamente alto. Proprio per
questo è importante conoscere al meglio il proprio fisico per meglio preparasi
sia dal punto di vista ginnico che emotivo.
Ringraziando anche il Capitano (Fabio Capodanno), ora passiamo al Maggiore
Stefano Centioni supervisore della PAN, lui che di ore in volo ne ha
vissute davvero tante.
Maggiore, ci parli un po' di lei....
Maggiore, ci parli un po' di lei....
Sono nato e cresciuto a Roma,
dopo aver frequentato l'istituto tecnico Aeronautico "F.De Pinedo" ho
cercato di concretizzare la passione e l'amore per il volo che avevo fin da
bambino cercando di diventare un Pilota . Nel 1997 sono così entrato in
Accademia Aeronautica con il corso URANO IV e dopo un lungo percorso di studio
e volo nel settembre del 2003 ho coronato il mio sogno conseguendo negli Stati
Uniti il brevetto di Pilota Militare.
Dalle documentazioni reseci a disposizione, lei ormai ha terminato
il suo percorso in volo con le Frecce ed ora è supervisore dell'addestramento. Era più semplice coordinare le manovre in volo, oppure
occuparsi di selezionare il personale o tracciare un percorso di addestramento?
Queste tre sono tutte attività molto delicate, che come tali vengono affrontate con attenzione e meticolosità da parte di tutti i componenti del gruppo interessati. In particolare il coordinamento delle manovre in volo spetta al Capoformazione , Pony 1, il Maggiore Mirco Caffelli il quale quotidianamente comanda e coordina tutta la formazione durante il volo. Per il percorso di addestramento vengono invece messe a fattor comune tutte le esperienze dei piloti più esperti per poter fare in modo che i Piloti neo assegnati raggiungano nei tempi previsti l'elevato standard volativo.
Queste tre sono tutte attività molto delicate, che come tali vengono affrontate con attenzione e meticolosità da parte di tutti i componenti del gruppo interessati. In particolare il coordinamento delle manovre in volo spetta al Capoformazione , Pony 1, il Maggiore Mirco Caffelli il quale quotidianamente comanda e coordina tutta la formazione durante il volo. Per il percorso di addestramento vengono invece messe a fattor comune tutte le esperienze dei piloti più esperti per poter fare in modo che i Piloti neo assegnati raggiungano nei tempi previsti l'elevato standard volativo.
Quanto dura in media l'esperienza di un pilota all'interno della
squadra delle Frecce Tricolori?
La durata media è circa 5 anni, trascorsi i quali si rientra a far parte dei reparti operativi dell'Aeronautica, quei Reparti che ci hanno visto crescere e che per questi anni abbiamo orgogliosamente rappresentato.
La durata media è circa 5 anni, trascorsi i quali si rientra a far parte dei reparti operativi dell'Aeronautica, quei Reparti che ci hanno visto crescere e che per questi anni abbiamo orgogliosamente rappresentato.
In conclusione: cosa le ha
portato in tanti anni questa bellissima esperienza ?.
Una disciplina molto bella, ma
che chiede diversi sacrifici. Quello che porterò sempre con me sara'
l'affetto della gente e l'emozione di aver rappresentato con fierezza il mio
paese. Quando sei un pilota della P.A.N. ricevi una calore ed un' attenzione
che sono unici. Io quel calore ed affetto mi sento di averli ricevuti
rappresentando tutti quei colleghi Piloti e Specialisyi che lavorano
nella Forza Armata dentro e fuori i confini Nazionali lontani dalle loro
famiglie e dai loro figli, in questi anni sono loro che ho rappresentato e di
cio' sono orgoglioso.
Tre aggettivi per descrivere la
sua lunga esperienza da pilota e supervisore all'addestramento.
Ce ne vorrebbero mille ma mi
limito a dire di essere riconoscente con chi ha avuto fiducia in me e con chi
mi ha supportato e continuerà a farlo nel corso degli anni.
Ringraziamo di cuore l'A.M ( Aeronautica Militare ) per la
disponibilità e i piloti per la bella e lunga chiacchierata che ci hanno
concesso.