Non parlo di
censure, chiusure o multe. Condanno l’attentato senza se e senza ma e critico
le vignette. Si può fare?
dal Blog di Rosario Carello, 8.1.2015
Ribadendo l’orrore per la
strage di Parigi, possiamo, nel nome di quella libertà che invochiamo
per Charlie Hebdo, dire che Charlie Hebdo è un
giornale orrendo, che vive sputando sulle cose più care per miliardi di
persone? Guardate questa copertina.
Non la
commento e mi scuso per chi ne resterà ferito. Ma la pubblico come
documentazione. Se la mia libertà finisce dove inizia la tua, quelli
di Charlie Hebdo, la libertà degli altri l’hanno invasa e ferita mille
volte.
Voglio
essere chiaro e ripeterlo: nessuna giustificazione per la strage! Ma c’è
un’appropriazione indebita in queste copertine, di ciò che è caro e sacro e
quindi inviolabile, per la quale non riesco a dire: #JesuisCharlie, cioè
#IosonoCharlie, come tanti in queste ore.
Condanno
come tutti la strage di Parigi, ma io non sono così, il mio
concetto di libertà non è questo qui, il mio concetto di civiltà occidentale
non è questo qui. E voi? Prima di rispondermi, per favore, guardate questa
serie di altre copertine, cliccando su una di esse per aprire la gallery.
Brutte
copertine, divertenti solo per chi non ha in questi riferimenti qualcosa di caro e
di sacro. Perché, chi offende, lo fa sempre su ciò che è caro agli altri?
Non va bene. Ma queste cose avrei preferito dirle di persona, ai colleghi di
Charlie, quei colleghi che oggi piangiamo.