venerdì 23 maggio 2025

FORMAZIONE POLIZIA PENITENZIARIA: ADDESTRATI AL SALUTO, IMPREPARATI ALLA REALTÀ. QUANDO MANCA LA SOSTANZA ED ENTRANO LE SOSTANZE!

 L’addestramento si è trasformato in una parata militare invece che in una preparazione operativa. La sicurezza non si garantisce con i saluti perfetti né con insegnamenti che non servono. Esiste ancora un Corpo di Polizia Penitenziaria, oppure esistono solo Gio, Gir, Nic, Nir, Uspev, Ntp, Gom, Negoziatori e Piloti di droni?

Leo Beneduci – Segretario Generale OSAPP – 22.5.25

 

 

 I corsi di formazione per agenti penitenziari si sono ridotti alla preparazione al “Giuramento” e all’apparenza formale.

Del resto in soli 3 mesi, grazie ai Soloni che pensavano che il problema fosse quantitativo e non qualitativo, che altro poteva accadere?

I risultati sono quelli che qualsiasi Collega di trincea con un minimo di esperienza vede: Polizia Penitenziaria allo sbando e ragazzi che non sanno letteralmente cosa e come fare! 

LAVORARE SEMPRE, GUADAGNARE POCO

 Un italiano su tre lavora anche nel fine settimana, ma questo non basta a evitare la povertà. Orari lunghi e salari bassi stanno trasformando il lavoro in una trappola, non in una via d’uscita. Una società sempre più diseguale, dove si lavora troppo, si guadagna poco e si vive peggio.

In Italia, lavorare durante il fine settimana è ormai quasi la norma. Secondo gli ultimi dati Eurostat, ben un lavoratore su tre (30,9%) è attivo anche il sabato e la domenica, una percentuale che ci colloca tra i Paesi con le peggiori condizioni lavorative in Europa. Solo la Grecia fa peggio (32,3%), mentre la media europea si ferma al 19,2%. Un divario che evidenzia una cultura del lavoro in cui il riposo settimanale sta diventando un privilegio, anziché un diritto.

martedì 13 maggio 2025

LA VECCHIAIA

 

— Sai qual è la cosa più dura dell’invecchiare?

— Dimmi.

— Diventi invisibile.

Finché sei giovane, in qualche modo esisti: sei “quello simpatico”, “quello elegante”, “quello forte”, “quello brillante”. Qualcuno ti guarda, ti nota, ti chiama per nome.

Poi, lentamente, cambi.

Diventi “il signore con i capelli bianchi”. E basta.

È come se sparissi agli occhi del mondo.